satira, scontro di civiltà, terrorismo, vignette sataniche

Tutti un po’ più fanatici, domani

Stéphane Charbonnier nel 2011, quando esplose la sede
di Charlie Hebdo. Oggi l’hanno ammazzato.

Stamattina tutti i vignettisti francesi che ancora riconoscevo sono stati uccisi, sul posto di lavoro, mentre difendevano un principio sul quale resto dubbioso – ma perdio, conoscevano il rischio e sono andati avanti fino alla fine. Se questo non è eroismo, non so cosa l’eroismo sia. Probabilmente su di loro nessuno sputacchierà dalla sua postazione internet le battutine ciniche che molti in questi tempo riservano per chiunque abbia ogni mattina più coraggio di quanto ne abbiamo noi in tutta la nostra vita. Io spesso sono scettico sull’eroismo, su quanto possa servire a una determinata causa – ma spero di essere ancora in grado di riconoscerlo quando lo vedo. Non so quanto Charb o Wolinski e gli altri fossero consapevoli che difendendo un punto d’onore si candidavano a diventare il casus belli di una guerra di religione europea: siccome non erano stupidi, e hanno avuto molte mattine per pensarci, credo che tutto sommato la cosa per loro andasse bene. Ora sono martiri della libertà di vignetta e di espressione, e adesso il problema passa a noi sopravviventi. Che facciamo?

Il buon proposito per il 2015, che ancora stamattina mi sembrava in un qualche modo plausibile: riporre in archivio l’antirenzismo spicciolo e l’antigrillismo ormai pleonastico, aprire le finestre; dare aria agli ambienti; studiarsi Piketty; concentrarsi su concetti nient’affatto nuovi ma colpevolmente snobbati come disparità sociale; prepararsi alla fine dell’eurozona come la conosciamo; metter la barra a sinistra a costo di navigare per un bel pezzo quasi solo.

Il 2015 che ci si prospetta ora somiglia più a un 2003 o a un 2004: si parlerà di eurabia e islamofascismo e islamofobia e antisemitismo, la Le Pen volerà nei sondaggi, Salvini esulterà e speculerà sulla morte di gente che da viva lo avrebbe spernacchiato a sangue, si litigherà nelle scuole e nelle case su una cosa per cui abbiamo litigato dieci anni fa e anche allora non servì a niente. Invece che tra ricchi e poveri litigheremo tra cattolici e no, islamici e no, e Huntington, ancora Huntington, quella roba che sapeva già allora di muffa.

Voi come fate a distinguere i fanatici su internet? Al giorno d’oggi è quasi un vantaggio evolutivo. Io ne seguo alcuni, giusto per tenermi in allenamento. Quello che mi rassicura è che in qualsiasi momento tu li vada a trovare stanno sempre scrivendo le stesse cose, alla stessa gente, linkando gli più o meno le stesse vignette che magari gli ha appena segnalato qualcuno a cui un anno fa loro stessi le avevano segnalate, e in questo modo si confortano tra loro. Possono essere filoisraeliani o antisemiti; non ha così importanza: quel che importa è la loro prassi quotidiana, monomaniacale. Io credo di non essere così; cerco in effetti di essere l’esatto opposto – il che magari non equivale alla normalità, ma a qualche altra sindrome. L’importante è che mi stanco. Mi è capitato spesso di prendermela coi miei simili per lo stesso limite – il solito problema per cui certi problemi passano di moda prima di essere risolti (il riscaldamento globale, Berlusconi). Ma anch’io sono un po’ così in fin dei conti.

A volte è un limite ma sempre più sono propenso a considerarla una liberazione. L’ho pensata in un modo e poi mi sono stancato di pensarla così; l’ho pensata in tanti modi e ogni volta l’ho scritta – e appena scritta, e riletta, e apprezzata, mi sembrava già il momento di pensarla in un modo diverso. Ho riso per vignette che oggi mi farebbero ribrezzo e viceversa. Nel 2006, quando scoppiò il caso delle vignette, gestivo due blog. Su questo scrissi che forse non andavano ripubblicate, nell’altro furono furono pubblicate e non le cancellai. Poi successe qualche altra cosa e parlammo d’altro. Su un blog funziona così – sul blog di una persona normale, perlomeno. Sono superficiale? Un po’ mi rincresce, ma è meglio che essere un fanatico. Chi è un fanatico? Chi è rimasto al 2006, o al 2001, o al 1989, e non schioda. Può aver cambiato anche un paio d’abiti nel frattempo, ma scrive le stesse cose, alla stessa gente, ridendo o incazzandosi per le stesse battute. Le stesse vignette.

Come andrà a finire? Non finisce mai, oppure se preferite c’è qualcosa che finisce tutti i giorni. Oggi finisce forse una certa idea di Europa come ponte tra il mondo ricco e il povero; chi voleva minarlo ha avuto tutto il tempo, mentre noi forse eravamo distratti. Finisce magari l’esiguo spazio rimasto per una critica da sinistra alla società in cui viviamo: se si va verso lo scontro una certa polarizzazione è inevitabile. Ci diranno – lo stanno già dicendo: o sei con le vignette o sei coi terroristi. Poi: o sei con le misure che prenderemo per difendere le vignette, o sei coi terroristi. O ti fai leggere le mail, o sei coi terroristi. O accetti di vivere in un determinato Occidente blindato, in cui incidentalmente le disparità sociali si vanno accentuando, o sei coi terroristi (dall’altra parte del tavolo i terroristi annuiscono, sono perfettamente d’accordo). È inteso che, dovendo difenderti, questo Occidente blindato non ti garantirà il benessere che garantiva ai tuoi genitori (era un’offerta lancio, un dumping colossale). D’altro canto la guerra creerà qualche posto di lavoro, e nel tempo libero potrai consolarti con le vignette satiriche su Maometto o Kim Jong-un. Spero naturalmente di sbagliarmi, e buon 2015 a tutti.

67 pensieri su “Tutti un po’ più fanatici, domani

  1. Se tutti pensano così, forse dovrebbero considerare la cosa in modo diverso. Perché la prossima generazione dovrebbe essere meno infantile delle altre?
    Se il conflitto israelo-palestinese fosse semplicemente il conflitto tra israeliani e palestinesi, entrambi avrebbero esaurito le energie da un pezzo. Entrambi vengono invece fortemente incentivati a proseguire da alleati e amici interessati.

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  2. @Zanardo, mi dispiace che tu abbia capito male… ma non mi sorprende affatto.

    Ci provo in un modo semplice semplice (che fraintenderai comunque):

    Sai cosa fanno i terroristi? Considerano ogni ebreo un sionista.
    Sai cosa fai tu? La stessa cosa.
    (E infatti spacci in giro cose antisemite con relativa facilità).

    Vedo un'identità di vedute, che porta allo stesso risultato (un conflitto religioso), che il terrorista spera di combattere per vincere, o andare in paradiso nel tentativo. Tu invece confidi che lo combatta qualcun altro al posto tuo: il tuo ruolo nel grande conflitto di civiltà è infamare i tuoi presunti *avversari* su internet.

    Il che ci porta alla domanda che tu stai scantonando già da un po':

    hai davvero affermato che io ho sghignazzato sui morti di Tolosa? Ti risulta?

    Puoi dimostrare che io andavo in giro sghignazzando sui morti di Tolosa?

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  3. Beh, so anche che i terroristi considerano ogni cartoonist un blasfemo. E' una buona ragione per imporre loro di smettere di disegnare Maometto?

    O forse, in democrazia, il diritto degli ebrei di essere sionisti, e quello dei cartoonist di essere rompicoglioni, dovrebbero essere difesi?

    (Non sono io che considero ogni ebreo un sionista; e' solo molto piu' probabile incontrare un ebreo sionista che uno antisionista. E' un dato di realta', confermato ogni volta che una qualche elezione ha luogo nelle istituzioni ebraiche, in cui si vota spesso. Ti conviene prenderne atto)

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  4. @Heavymachinegun. Il link al post di Leonardo era per mettere in evidenza quel che lui pensa dei coloni. Per lui sono per lui un obiettivo legittimo, pare. Anche se minorenni. A rendere la cosa complicata, per lui almeno, ci sta il fatto che le vittime di Tolosa erano, appunto, “coloni”. Dal che si capisce come mai non ci pianga moltissimo su quei morti.

    Discorso infantile? A me sembra, francamente, un discorso surreale. Tu come lo definisci uno che si oppone alla immigrazione degli ebrei (e solo degli ebrei) perche' potrebbero far finire le risorse idriche? Ci sono dozzine di Stati che hanno una legge del ritorno simile a quella israeliana, ma in quel caso Tondelli non paventa immigrazioni di massa. Ne ha una anche l'Irlanda, che non mi sembra esattamente un posto tranquillo, e con i confini riconosciuti da ambo i contendenti, da moltissimo tempo. Eppure ogni irlandese americano che lo voglia (e sono milioni) potrebbe trasferirsi in Irlanda e diventare cittadino in tempi assai piu' rapidi di quelli richiesti a cittadini di altri Paesi europei (Schengen? ciao ciao). E addio alle risorse idriche irlandesi. Ma Tondelli non protesta. Si vede che conta moltissimo su Giove Pluvio.

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  5. @ Leonardo
    >> Se tutti pensano così, forse dovrebbero considerare la cosa in modo diverso. Perché la prossima generazione dovrebbe essere meno infantile delle altre?

    Non ho detto che la prossima generazione sarà meno infantile. Ho detto che è l'unico modo affinché qualcosa si risolva.

    >>Se il conflitto israelo-palestinese fosse semplicemente il conflitto tra israeliani e palestinesi, entrambi avrebbero esaurito le energie da un pezzo. Entrambi vengono invece fortemente incentivati a proseguire da alleati e amici interessati.

    Qui forse hai ragione. Ma perchè israeliani e palestinesi vengono “fortemente incentivati” a continuare il loro conflitto? E da chi?

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  6. Qui di seguito, giusto per concludere la conversazione, ti riassumo come la vedo io. Anche perche' le reazioni di Leonardo quando viene a contatto con la realta' spiegano molto della sua stizza.

    In prospettiva storica, il conflitto israelo-palestinese e' una scaramuccia minore, in cui ci si contende un pezzo di terra piu' piccolo del Lazio. Pochi kilometri piu' in la', p. es. in Siria, muoiono molte u' persone, senza che i Tondelli di questo mondo scatenino contro le istituzioni siriane, o le moschee in cui reclutano terroristi, meno di un decimo di quello che scatenano contro Israele.

    Ci si puo' chiedere come mai suscita tutto questo bailamme.

    Una delle ragioni e' che ci sono molte piu' informazioni disponibili, perche' Israele e' una democrazia e non censura i media come invece fanno Assad, lo ISIS e tutti gli altri regimi della regione, Hamas e ANP inclusi. Un'altra e' che il conflitto e' cresciuto con la Guerra Fredda ed e' da allora che si sono formate le tifoserie.

    Un altro e' che una di queste tifoserie -quella di Leonardo, che e' andato anche in gita a supportare la sua squadra del cuore- sa benissimo che, in prospettiva storica, sta perdendo. La popolazione ebraica di Israele e' la piu' giovane e la piu' numerosa della Diaspora. La popolazione araba invecchia, le donne sono piu' emancipate (succede, a lavorare negli insediamenti, fianco a fianco con donne israeliane, vivono in una realta' meno retrograda) si sposano piu' tardi, fanno meno figli ecc. ecc. Sono persino diminuite le malattie cardiache, endemiche tra i palestinesi, dovute ai matrimoni tra cugini, arrangiati tra le famiglie. Che sono quasi scomparsi tra i palestinesi cristiani e diminuiscono tra quelli islamici.

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  7. [continua]

    Quanto ad Israele, e' chiaro quel che succedera' in poche generazioni, anche senza le massicce immigrazioni, come quella dalla Francia di cui ci si accorge ora (mesi fa un lettore di Leonardo ancora negava che avvenisse). La realizzazione del progetto del sionismo: la maggioranza degli ebrei in Israele, la fine della Diaspora. Gli arabi saranno una minoranza dentro lo Stato ebraico.

    E' andato in soffitta il sogno di uno Stato palestinese sedicente laico, con gli ebrei ridotti a cittadini di seconda classe, abolizione della legge del ritorno ecc. ecc. Lo riconosce persino Abu Mazen, uno che sull'odio antisemita ha costruito la sua carriera, a cominciare dalla tesi di dottorato in cui strizzava l'occhio a chi negava l'esistenza delle camere a gas ad Auschwitz. Cautamente, stando bene attendo a non dirlo troppo in chiaro (e mai in arabo) Abu Mazen finge di aver accettato quel che Netanyahu propone da anni: due Stati per due popoli. Poi, certo, ci aggiunge la pretesa del ritorno dei sedicenti profughi cosiddetti palestinesi. Sa che la controparte non lo accetterebbe mai (tu accetteresti di venire massacrato?) ed e' esattamente quel che vuole

    Perche' questo Stato di Palestina non ha grandi possibilita' di realizzarsi. I primi a non volerlo sono i palestinesi stessi, che non possono fare a meno del sostegno economico di Israele, e sanno bene che tutti i confini della regione cambieranno nei prossimi anni: si spacchera' l'Irak, avremo uno o due Stati kurdi, chissa' che succedera' in Giordania ecc. La pretesa di creare un nuovo Stato -tra l'altro, al momento, incapace persino di raccogliere le imposte,- e' una roba da lunatici. La ANP, alla morte di Abu Mazen, si spacchera' in tre o quattro fazioni che continueranno la lotta tra di loro con i metodi che usano dagli anni Sessanta (il kalashnikov e la accusa di collaborazionismo). Il nazionalismo palestinese e' finito. Sono sconfitti.

    Questo ovviamente ingenera diverse frustrazioni, che come Leonardo starnazzano sul web. Anche se all'indomani della ultima crisi di Gaza e' stato costretto pure lui ad ammettere quel che nel PCI non si poteva nemmeno dire: che Israele abbia vinto.

    E su questa nota, lo lascio a macerarsi. Per uno che e' stato cosi' vicino al comunismo, scoprire che c'e' un -ismo novecentesco che non e' affatto crollato, ma anzi gode di ottima salute, e' una terribile fonte di sofferenza.

    E non mi piace infierire.

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  8. Ah, ma e' evidente chi incentiva gli israeliani a continuare il conflitto. La lobby sionista. I Bilderberg. I rettilariani. Big Pharma. Big Mechano. Big Jim. Tutta gente grande e forte. Piu' forte di Leonardo.

    Il quale si sente un eroe che combatte per i deboli, quando gli si scaglia contro. Se non ci fossero queste lobby cattive e POTENTISSIME, che tramano nell'ombra contro … uhm… quale sara' il contrario di potenti? impotenti?., allora gli israeliani ebrei vivrebbero in pace con una maggioranza palestinese che ha solo mostrato buona volonta' verso di loro. E gli ebrei della Diaspora non sosterrebbero Israele in questo modo: ma purtroppo una lobby neocon si e' impossessata di loro e li controlla con i microchip sottocutanei, e in questo modo diventano sionisti, ed e' cosi' difficile farli smarcare

    (sorry, non potevo resistere. E' cosi' buffo, il Tondelli con le sue ossessioni)

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  9. Questa è una di quelle che su IPI chiamavano “trottate”, se non sbaglio.

    Quanto scrivi, pur di non dire una verità piccina piccina:
    È vero che stai dicendo in giro delle bugie?

    – sostieni che io consideravo i morti di Tolosa degli obiettivi legittimi: mi sai mostrare dove?
    – racconti che io sghignazzavo per i morti di Tolosa: quando e dove sarebbe successo?

    Sarebbe facile rispondere: sì o no. Eh, no, piuttosto attacchiamo il pippone su Israele che è tanto forte e vincerà. E anche se fosse? Nessuna vittoria di Israele risolverà le tue frustrazioni e riscatterà la tua meschineria.

    Non cominciamo coi bilderberg e i rettiliani: tu stesso parli spesso dei finanziatori di Hamas e ANP, e non si tratta di dietrologie: anche gli amici di Israele fanno tutto alla luce del sole, e lo sai benissimo. Se si trattasse semplicemente di un conflitto regionale, gli attori si sarebbero stancati da un pezzo. Invece c'è gente da lontano, come te, che tifa disperatamente Israele (o Palestina), e si diverte quando ogni tanto si ammazzano. Io non mi divertivo e non mi diverto. Era il senso del pezzo qua sopra, che tu incarni senza probabilmente rendertene conto.

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  10. @Leonardo
    >>Se si trattasse semplicemente di un conflitto regionale, gli attori si sarebbero stancati da un pezzo. Invece c'è gente da lontano, come te, che tifa disperatamente Israele (o Palestina), e si diverte quando ogni tanto si ammazzano.

    Ma infatti è quello che penso anch'io. Quello nella striscia di Gaza è il conflitto più sopravvalutato del mondo. Anche Zanardo lo dice. Le nuove generazioni di lì sono incentivate a combattere, perché così si sentono al centro dell'attenzione mondiale. Come se stessero scrivendo la storia. Questo è sbagliato.
    Un paio di decenni di buona vecchia indifferenza farebbero raffreddare molto il conflitto.

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  11. Ma prendi Zanardo: se non esistesse quel minuscolo conflitto, l'intera sua esistenza non avrebbe senso.

    Non saprebbe con chi litigare – ovvero, non saprebbe dove proiettare le ombre con cui litiga probabilmente dalla pubertà. Il suo comunismo è fallito, lui è saltato sul carretto di un altro ismo e saltella contento irridendo gli scettici che secondo lui stanno peggio. Il fatto che il suo ismo preveda la guerra infinita non lo terrorizza: sta comodo nelle retrovie.

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  12. Tondellata simplex. Sionismo = guerra infinita. Chissa' come mai migliaia di ebrei francesi preferiscono spostarsi in quel teatro di guerra anziche' starsene a fare da bersagli per il prossimo attentato in Francia. Domande che Tondelli non si pone, lui il punto di vista degli ebrei non lo tiene in grandissima considerazione.

    Tondellata ritorta. Il conflitto va avanti perche' ci sono dei frustrati immaturi che fanno il tifo per una parte. Oh beh, se fosse vero, dovrebbe valere anche per l'altra parte. Vediamo un po' chi puo' essere un immaturo che proietta le proprie ombre sullo Stato ebraico, che conduce una esistenza professionalmente insoddisfacente e che difatti ci fa sapere dal suo blog quanto son pagati male gli insegnanti. L'autore di questo blog, per esempio.

    Al netto delle Tondellate, comunque, gustose. Durante la Primavera araba sono stati in molti gli intellettuali arabi che hanno scritto che era ora di finirla di incolpare Israele per ogni magagna del mondo arabo -assenza di democrazia, corruzione, analfabetismo, oppressione delle donne… Che i governi arabi avevano giocato per troppo tempo con il conflitto con Israele, raccontando che tutto sarebbe andato a posto dopo la sconfitta dell'invasore sionista, e che sionismo era solo sinonimo di guerra perenne. E insomma, certo, il conflitto viene amplificato per stornare attenzione da altre faccende. Lo capiscono anche nel mondo arabo, dove alle favole dei nazionalisti arabi non crede quasi piu' nessuno. Diversa e' invece la questione per chi invece fa il tifo … come e' l'espressione? dalle retrovie. E produce Tondellate.

    (ri-sorry, ri-cannot resist)

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  13. Quindi ammetti di essere un frustrato immaturo, purché lo sia anch'io.

    Mah, non saprei. Di sicuro non conduco un'esistenza “professionalmente insoddisfacente”: il mio lavoro mi piace e in questo periodo davvero non mi lamento. Il fatto che gli insegnanti siano poco pagati non è certo un problema mio: è un dato che chiunque può verificare.

    Il fatto che io, come tanti, descriva i problemi relativi alla mia professione fa parte del mio tentativo di cambiarli (tentativo che nel piccole mi conduce a qualche piccolo successo ogni tanto): non appartenendo a nessuna chiesa non ho bisogno di mostrare sempre entusiasmo e passare silenzio i miei fallimenti, come fa tu (a proposito, mi dispiace sinceramente per quel negozio di Sodastream. Io ovviamente non ho mai boicottato Sodastream, anche se a un certo punto in mancanza di un appiglio ti sei inventato pure questa cosa).

    Guarda, non è che voglio suggerire di essere un po' più maturo di te: non mi permetterei mai. Però da una parte abbiamo un tizio che cerca col lumicino i suoi “nemici” su internet, e dall'altra no. Da una parte abbiamo un tizio che va in giro a ripetere ossessivamente domandine incriminanti, e dall'altra no (al massimo risponde con calma). Da una parte abbiamo un tizio che approfitta di qualsiasi notizia per venire a sfottere i suoi contatti neanche fosse il campionato, anche quando la 'buona' notizia è che a causa di un eccidio di ebrei in Francia, molti ebrei francesi si sposteranno in Israele (dove sì, si combattono molte più guerre che in Francia). Dall'altra no. A me dispiace per ogni ebreo morto, fuori e dentro Israele. Io e te non siamo simmetrici, e credo che chiunque da fuori lo possa notare e trarre le sue conclusioni.

    Ora però, davvero, vorrei capire come mai da qualche parte hai lasciato scritto che io esultavo per i morti di Tolosa: perché non è vero, sai. È una cosa falsa che tu hai scritto su di me. Io non vado in giro a distorcere le tue parole, o inventarle di sana pianta. Qualsiasi cosa che scrivo su Andrea Zanardo, posso dimostrarla con un link. Tu puoi mostrare con un link quando e come io avrei esultato per i morti di Tolosa?

    Sennò diventa come quella volta che eri arcisicuro di poter sposare i gay in Israele, e poi per un mese hai negato di averlo mai detto, e poi alla fine hai spiegato che li potevi sposare ma solo per finta (tutto documentabile, come sai).

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  14. Pura Tondellata. Prende atto che ebrei francesi si spostano in Israele, dopo mesi che glielo si ripete.
    Ma non si chiede il perche'. Saranno condizionati dai Bilderberg? Dalla lobby sionista? Qualcuno ha infilato loro un microchip sottocutaneo? Ma, andare a chiederlo, no.
    Son mica palestinesi.

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  15. Mesi che mi ripeti cosa? Guarda che la situazione è nota da un pezzo.

    Io continuo a pensare che Israele non sia molto più sicuro della Francia per gli ebrei, anche se è nel tuo interesse insistere nel contrario. Tu stesso non soggiorni così spesso nella pur tranquillissima Gerusalemme, mi pare.
    Le persone non si comportano sempre in modo razionale, soprattutto quando c'è chi li terrorizza. In tempo di terremoto si spostano in zone altrettanto sismiche.

    Senti, ma è davvero così complicato mostrare agli eventuali lettori dov'è che io avrei sghignazzato per i morti di Tolosa? Perché altrimenti rischi di passare per un bugiardo e io preferirei per quanto possibile allontanarti da quest'onta.

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