The Visit (M. Night Shyamalan, 2015)
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Uno di quei film in cui i ragazzini non spengono la videocamera neanche se i mostri se li mangiano? Sì, però fatto bene. |
Rebecca e Tyler non hanno mai conosciuto i loro nonni. Vivono nella provincia lontana dove il cellulare non prende. Quindici anni prima la loro madre fuggì per non tornare. Ora le hanno scritto, vorrebbero tanto conoscere i loro nipotini. Perché non ce li mandi per una settimana? Cosa potrebbe mai andare storto? Non credo di poter raccontare altro senza farvi capire che qualcosa non va.
Del resto è un film di M. Night Shyamalan, che dopo alcuni disastri produttivi si è ritrovato retrocesso nella serie B dei film horror a basso budget, in quella che però è la situazione più congeniale al suo cinema: senza più i divi capricciosi che gli hanno commissionato After Earth, senza effetti speciali, chiuso in una casa di campagna con due macchine finto-amatoriali, l’ex maestro del suspense contemporaneo dovrebbe riuscire a mostrare le sue vere qualità. Ce la farà?
Dei tanti modi in cui si possono dividere gli esseri umani, e in particolare gli spettatori al cinema, uno mi sembra più indicativo degli altri e riguarda M. Night Shyamalan. Vi sono infatti due gruppi: quelli che ultimamente erano molto delusi, ma che apprezzarono molto i suoi primi film, talvolta acclamandolo come un maestro e un innovatore del genere thriller, se non proprio il nuovo Hitchcock – e quelli che dopo cinque minuti avevano capito che Bruce Willis è un fantasma.
Insomma, in quel film nessun adulto gli rivolgeva la parola. Nessun adulto. Come fa uno a non accorgersene?
Io ai tempi mi arrabbiavo pure perché insomma – quando appartieni a quel gruppo di persone, tu rifiuti l’idea che il mondo si divida in due gruppi di persone. No, tu credi che ci sia solo un gruppo giusto – ovvero quelli che hanno gli occhi collegati al cervello – e che quelli che appartengono all’altro gruppo devano essere rieducati. E non importa se si intendono di cinema, ci dev’essere un equivoco perché come si fa a intendersi di cinema quando non ti accorgi nemmeno che Bruce Willis è un fantasma? Come fai a goderti un film se hai capito come va a finire dopo cinque minuti? Devi veramente avere voglia di cascarci (continua su +eventi!)
*debbano
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Non è vero, in realtà va bene anche devano
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maddai, era un fantasma bruce willis?
…mo capisco perché prendeva la bomba atomica co' tutta quella filosofia… grazie.
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La Voglia di Cascarci, detta volgarmente “sospensione dell'incredulità”, è un ingrediente indispensabile per godersi qlsiasi film. E spesso anche la vita. 🙂
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