circenses, Dio

Dio c’è ma ha preso il taxi

That bus is going nowhere

Learn the subways, Kevin. Use them. Stay in the trenches. Only way I travel.

Il dibattito sull’esistenza di Dio sui blog italiani è una cosa fantastica. Senza ironia. Beh, di sicuro, è più eccitante del dibattito sull’arte di Allevi.

Dunque, in soldoni il fatto è questo: Atei comprano pubblicità su autobus per avvertire che Dio non c’è.

La mia domanda è: che razza di atei siete? Perché ce ne sono di deboli e di forti. Gli atei deboli ritengono che l’esistenza di Dio non sia dimostrata e probabilmente non dimostrabile; gli atei forti invece sono assolutamente sicuri che Dio non ci sia.
Dalla scritta che avete scelto direi che siete Atei forti: per voi Dio proprio non c’è. Beh. È una presa di posizione netta, bravi. Ma chi ve l’ha detto?
Gli scienziati no di sicuro, l’esistenza di Dio non è affar loro. Difficile che ve l’abbiano detto i filosofi (e anche se fosse: vi fidereste dei filosofi?)
Perché vedete, l’ateismo “forte” ha una debolezza logica, un tallone d’Achille: la non-esistenza di Dio non è dimostrabile.
A questo punto c’è sempre chi protesta che la questione è l’esistenza di Dio, il cui onere della prova spetterebbe a chi ci crede: come se Dio fosse un crimine, di cui siamo tutti innocenti fino a prova contraria. Ma questa è teologia, mica giurisprudenza: l’Universo è decisamente grande; come puoi sostenere che qualcosa in esso (compreso il suo creatore) non esista “fino a prova contraria”? Tutto può esistere, finché non provo il contrario. Il pianeta inquadrato dai telescopi a 128 anni da luce da me esisteva assai prima che qualcuno sulla terra potesse immaginare l’idea di “pianeta”.
Voi un telescopio così potente in casa non l’avete: e tuttavia sostenete che Dio non c’è. Come l’avete capito?
Ci siete arrivati con l’intuito? Allora siete degli “illuminati”. Ve l’ha detto un uomo/donna più saggio/a di cui vi fidate totalmente? Allora siete discepoli di un “guru”, o “profeta”. E la vostra convinzione che Dio non esista si chiama “Fede”. Lo so che da dentro le cose sembrano diverse, ma vi assicuro: fuori dal bus la percezione è questa. E la scritta sul bus, per quanto ben congegnata, vi garantisco che porta quel retrogusto di arroganza tipico degli slogan dei missionari: “Ehi voi che aspettate l’autobus, lo sapevate che avete vissuto una vita nelle tenebre della superstizione? Beh, svegliatevi”.
Proprio così. Svegliatevi. Lo slogan dei Testimoni. Perché, credete che abbiano una coscienza meno complicata e moderna della vostra? Anche loro hanno una Fede. Gliel’ha rilevata un Profeta. La differenza principale tra voi e loro è che voi siete simpatici dilettanti, con un’idea, uno slogan e poco altro. Loro invece sono sulla piazza da un secolo e macinano proseliti, perché hanno da offrire molto di più: hanno una Storia. Hanno una speranza: La Fine Dei Tempi È Vicina! 144.000 Persone Non Moriranno Mai! Queste sono idee che ti fanno salire su un autobus, altro che Dio non esiste goditi la vita.
Goditi la vita? Con la recessione, la disoccupazione e la guerra? Ehi, senti un po’, Ateo Forte: me li dai tu i soldini per godermi la vita? Me la ricarichi tu la Social Card? No? E allora scusami, ma le tue sottigliezze ontologiche non mi interessano. Ogni giorno che mi sveglio è un problema in più, e quest’autobus l’ho preso giusto per recarmi dal mio pusher di Oppio dei Popoli preferito.

Torniamo alla prima domanda: che razza di atei siete? Atei razionalisti?
E allora dovreste saperlo che anche la religione è una sovrastruttura, e che non si smonta mica con la reclame su un autobus. Esisterà finché esisteranno determinati parametri sociali ed economici e determinati rapporti di potere.
Potrei capire se mi diceste che per cambiare la società bisogna pur partire da qualcosa, e che voi avete deciso di partire dalla messa in discussione del concetto di Dio. Posso capire, ma mi sembra una priorità bislacca; la mia è ridurre le ingiustizie sociali. E so che si può fare anche con l’aiuto di tanta gente che crede nell’esistenza di Dio con dimostrazioni fallaci tanto quanto le vostre.

Noi sappiamo che la Storia non ci sta preparando nessuna rapida palingenesi. Sappiamo che la scienza, la medicina e l’economia, con tutti i loro progressi, non riescono a impedire che miliardi di persone vivano male: al punto che c’è forse più sofferenza umana sulla terra oggi di quanta ce ne sia mai stata in passato.
Viviamo in un’epoca di diagnosi rigorose e cure imperfette. La nostra scienza funziona benissimo quando deve spiegarci di che malattia stiamo soffrendo, o perché il nostro Paese è in recessione. Funziona assai peggio come erogatrice di speranze. A tutt’oggi non ci sono ricette per gran parte dei mali che ci affliggono, fisici e morali. Forse vale la pena di guardare all’oppio con un occhio diverso.

Le grandi religioni, quelle che azzerano il calendario, si sono sempre affermate in periodi di crisi simili a questo. Prendiamo il cristianesimo: se ha avuto lo straordinario successo che sappiamo, è perché ha individuato un “mercato” che nessun prodotto era più in grado di soddisfare. Il mercato della sofferenza e della disperazione – e quando dico “mercato”, non parlo per metafore. Dal III secolo in poi, le comunità cristiane hanno portato alla luce un soggetto economico che prima non esisteva: il bisognoso. In un mondo che ignorava (oltre che la luce elettrica e la penicillina) qualsiasi forma di Welfare State, i cristiani iniziarono a raccogliere fondi con lo scopo di destinarli a vedove, orfani, perseguitati, poveri. In seno allo Stato militare (che tassava i cittadini ormai quasi esclusivamente per mantenere burocrazia ed esercito), nasceva un’idea di Stato assistenziale. Non è curioso che la fratellanza musulmana (che in Palestina si chiama Hamas) sia nata e cresciuta nei Paesi arabi nella stessa maniera? La fratellanza sostituisce (male) l’assistenza sociale in Paesi in cui i poveri sono abbandonati a loro stessi. Tutto questo è giusto? No. Ma tutto questo può essere cambiato rapidamente?

Se tu sei ateo, forse è perché te lo puoi permettere. Hai un buon lavoro, che dà un senso a parte della tua vita; e una famiglia abbastanza confortevole. Se soffri di qualcosa, puoi acquistare le medicine che ti servono. Puoi anche investire parte della tua vita e dei guadagni in svaghi e in oppiacei non metaforici. Insomma, non hai così bisogno di Dio. Così magari puoi diventare ateo. Perché sei più intelligente di altri? Più informato? O perché sei un privilegiato?
E a chi non è altrettanto fortunato – o intelligente – cos’hai da proporre? Puoi garantire un lavoro a tutti i poveri della terra? Una famiglia confortevole? Medicine a prezzi equi? Divertimento occidentale? No, non Puoi. Guardiamoci in faccia: stiamo bloccando le frontiere; è evidente che non ci sono abbastanza risorse per tutti. Ma allora, cos’hai da proporre ai poveri della terra, di meglio del caro-vecchio-oppio-dei-popoli?
Una scritta su un autobus? Tutto qui?
Tu non ci sali spesso sugli autobus, vero?
Dovresti.

(metà pezzo viene da qui)

132 pensieri su “Dio c’è ma ha preso il taxi

  1. Per quanto mi riguarda la campagna ci stava e bene. Solo per ricordare che io ho diritto al mio “dio che non esiste” tanto quanto un credente al suo “dio che esiste”. Salvo che il più delle volte lui cerca di impormelo e io no. Per cui il valore della scritta non era il messaggio ma il “mezzo”, l’intenzione: il ricordarci che c’è una cosa che vale più delle altre, anche più del tizio lassù, tanto è vero che non ci può fare niente (libero abritriooooo), ed è la libertà. Che io in quanto atea riconosco ai credenti ma loro in quanto credenti non riconoscono a me. P.s.: scrivo dal Fvg, dove la clinica Città di Udine ha appena rifiutato di accogliere Eluana Englaro. Forse anche i credenti dovrebbero prendere il bus, ogni tanto. E comunque io vado ovunque a piedi.

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  2. falecius, tutto il trambusto su aborto e eutanasia cos’e’, se non una limitazione delle liberta’ altrui? E il fatto che sia stato rifiutato all’UAAR di esprimere pubblicamente un suo punto di vista cos’e’, se non una limitazione delle liberta’ altrui?Gli atei non irrompono nelle chiese urlando che dio non c’e’, mentre spesso i credenti ostentano le loro convinzioni nella pubblica piazza e, come in questo caso, censurano cio’ che non e’ loro gradito. Non c’e’ bisogno dell’inquisizione per limitare, direttamente o indirettamente, le liberta’ altrui.

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  3. @GiacomoL il paragone è scadente. Sarebbe invece come se dei cattolici irrompessero ad un’assemblea dell’UAAR gridando “Dio ti ama”. (e sai cose simili accadono…e ci sono credenti che ne vanno perfino fieri purtroppo…)Non vorrai mica limitare invece il diritto dei credenti ad esprimere un opinione? Il problema semmai, ma è tutto nel campo di chi crede, è se tali opinioni espresse con la forza dell’ovvio esprimono veramente il parere di chi crede o sono solo potenti usurpazioni. E il problema, per tutti, è come mai i cittadini che votano sono sempre dalla parte di certi poteri.Non c’entra molto col credere o meno tutto questo, ma con la laicità dello Stato e della società, insomma, con i poteri temporali della Chiesa. Accadevano cose molto simili anche in Stati in cui dominavano “chiese laiche” come il Partito o la Filosofia. Con Dio tutto ciò non c’entra nulla. Credo che una campagna per la laicità, una onesta campagna anticlericale sarebbe stata molto più corretta e avrebbe trovato molti più sostenitori…perfino fra i credentiRenato

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  4. <>“Non vorrai mica limitare invece il diritto dei credenti ad esprimere un opinione?”<><>A me sembra che l’opinione a cui si oppongono violenti interdetti sia quella dei non credenti, piuttosto.<><>« Lupus et agnus, semper. »<>… a quanto pare.<><>teoclasta<>

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  5. <>“Non vorrai mica limitare invece il diritto dei credenti ad esprimere un opinione?”<>In un quadro ideale, in cui chiunque potesse dire qualunque cosa, risponderei ovviamente con un no secco (ma attenzione: allora ciò poi dovrebbe valere anche per le vignette!); perchè è proprio questo il meccanismo della libertà di espressione: se poni un limitucolo da qualche parte, per quanto periferica, finisci per perdere tutto; quindi nel quadro attuale (in cui esistono i reati d’opinione, il vilipendio alla bandiera, il segreto di stato, in cui un certo tipo di diffamazione viene perseguito d’ufficio, in cui non si può condurre un’indagine storiografica sulle BR o contare il numero esatto dei morti ad Auschwitz o degli infoibati perchè altrimenti qualcuno si offende) risponderei invece: sì, anzi magari.Sarebbe peraltro un grandioso contrappasso se, proprio come le autorità cristiane ebbero a fare con Copernico e Galileo, da qualche parte nel mondo un qualunque potere politico imponesse ai religiosi di allegare ai loro proclami dei disclaimer tipo: tutto quello che sto dicendo è una ipotesi, una finzione, eventualmente utile per la tale cosa, ma che non può in alcun modo pretendere di di essere vera, oggettiva; mi andrebbe bene anche se letto velocemente, come nelle pubblicità dei medicinali. Non so se a suo tempo Hoxa si spinse a tanto…Tuttavia sta di fatto che quando un religioso – italiano – dice pubblicamente che di fronte ad un eventuale conflitto tra la legge italiana e quella del suo libello sacro bisognerebbe privilegiare quest’ultima a danno della prima, quegli comunque non viene perseguito per apologia di reato.L’unica spiegazione che so darmi è termodinamica: la religione non è considerata alla stregua di una droga (non solo nel senso di narcotico, ma anche di allucinogeno) solo perchè i potenziali drogati sono troppi; proprio come gli alcolici, solo che lì almeno c’è il palloncino…

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  6. Grazie per il post Leonardo, lucidissimo come sempre.Grazie soprattutto perche’ scommetto che sapevi a cosa ti stavi esponendo pubblicandolo.L’ateismo di questi tempi presenta una connotazione di fanatismo degna delle religioni piu’ intransigenti.Il che e’ in parte comprensibile, viste le intollerabili ingerenze del clero nella vita pubblica, ma resta comunque un vistoso errore di mira.Non c’e’ niente da fare, non siamo proprio in grado di capire chi siano i nemici veri, e quindi ci scanniamo tra di noi. Forse per avere l’illusione di essere utili.

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  7. Giacomol: allora. Se accetti il punto di vista cattolico per cui l’embrione è persona, proibire l’aborto NON limita la libertà altrui. Naturalmente tu non lo accetti e quindi dal tuo punto di vista i credenti starebbero imponendo (cercando di imporre) qualcosa. Non sono sicuro che esista una soluzione, nel caso specifico, ma la mia opinione (da credente) è che la legge 194 sia il male minore.Sull’eutanasia, in linea di principio sarei d’accordo con te, ma va specificato che i credenti stanno esprimendo la loro opinione (che, nel caso specifico, NON è la mia) su un legge che ancora non c’è. “E il fatto che sia stato rifiutato all’UAAR di esprimere pubblicamente un suo punto di vista cos’e’, se non una limitazione delle liberta’ altrui?”Sì, lo è, ed è sbagliata. E so di non essere l’unico cattolico a pensarlo. Tuttavia, mi sembra che ci sia stato una specie di “motu proprio” nella concessionaria di pubblicità o nell’azienda di trasporti, piuttosto che un interdetto ecclesiastico vero e proprio. Il che, se si vuole, aggrava il problema, ma lo sposta. In sostanza, mi farebbe dire che a limitare la libertà non sia un’istituzione (la Chiesa) organizzata, potente e animata da una volontà repressiva, che cerca di imporre la sua legge. Piuttosto, siamo di fronte ad una società pervasivamente bigotta e familista, (cosa a cui certo cattolicesimo tridentino non è certo estraneo!) una specie di colla vischiosa in cui *potresti* nuotare liberamente; ma non ce la fai. Quetso vale sia per atei/agnostici che per minoranze religiose e non (i vegetariani sono il primo esempio che mi viene in mente).

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  8. falecius:“Se accetti il punto di vista cattolico per cui l’embrione è persona, proibire l’aborto NON limita la libertà altrui. Naturalmente tu non lo accetti e quindi dal tuo punto di vista i credenti starebbero imponendo (cercando di imporre) qualcosa.”Non “dal mio punto di vista”, oggettivamente. Vedi la Polonia, paese a maggioranza ultra-cattolica dove l’aborto e’ illegale e i casi come < HREF="http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6470403.stm" REL="nofollow">questo<> sono la punta dell’iceberg. Vietando l’aborto si <>impongono<> sulle donne un certo tipo di sofferenze, pericoli e umiliazioni; tutte cose <>imposte<> in nome della “fede”. Le chiese sono libere di proibire certe pratiche ai loro membri, ma i non-credenti devono essere lasciati liberi di fare come credono; qualsiasi altra cosa e’ una limitazione della liberta’ altrui di disporre del proprio corpo come pare e piace. Sull’eutanasia il punto e’ esattamente lo stesso — fintanto che un non-credente agisce liberamente e non crea problemi alla societa’ (anzi, li riduce), se i credenti gli impediscono di esercitare il suo libero arbitrio questa e’ una limitazione della liberta’ altrui, senza se e senza ma. Puoi discutere che l’intervento sia giustificato o giustificabile sul piano morale, ma rimane il fatto che e’, in teoria come in pratica, una limitazione delle liberta’ altrui.Tornando alla “censura preventiva”, io non ho tirato in ballo la Chiesa Cattolica, mi sono sempre riferito ai “credenti” in senso generale. Il problema non e’ una singola istituzione (magari!), per quanto perniciosa possa essere; i musulmani sono fondamentalmente uguali nei loro atteggiamenti prescrittivi nelle zone dove sono maggioranza, cosi’ come hindu, buddisti e protestanti vari. Le religioni, quando diventano maggioranza, raramente si preoccupano di riconoscere pari diritti alle minoranze, specialmente se a-religiose. Nel momento in cui e’ maggioranza, la “morale religiosa” e’ talmente diffusa che non ha piu’ bisogno di essere <>enforced<> dall’autorita’ ecclesiastica in ogni singola istanza, sono i fedeli stessi che lo fanno come in questo caso.

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  9. Teoclasta: cosa posso dirmi lo decido IO; al massimo il Papa. E fino a scomunica contraria, io sono cristiano E cattolico, e anche un po’ romano, dato che a Roma sto per cominciare a viverci. Mi ha sempre dato fastidio questa pretesa degli atei di conoscere la mia religione al punto di definirmi meglio di me.Il che, chiaramente, non significa che un ateo non possa conoscere, a livello dottrinale, storico, filosofico e teologico, il cattolicesimo meglio di me, o del Papa stesso. Né io né il Papa siamo storici delle religioni.

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  10. GiacomoL.1) Potrei dirti: pensa alle sofferenze che, ipoteticamente, la donna che abortisce impone al feto abortito. Non è la stessa cosa della c.d. eutanasia, che un soggetto sceglie per sé e su di sé. Poi, per quel che riguarda le discussioni morali, piacerebbe che esistesse una morale scientifica come quella di cui Heinlein parla in “fanteria dello spazio”, anche se mi auguro che non sia LA STESSA morale. In assenza, la morale kantiana sarebbe una base di discussione accettabile?2) Se parliamo dei “credenti” mi aspetterei un comportamento analogo da parte degli atei laddove questi siano maggioritari/egemoni. Quel poco che so della questione nei paesi del fu socialismo reale tenderebbe verso questo punto di vista (mi potresti rispondere che il marxismo è una religione, che ai fini di questo discorso ci può stare).C’entra un cazzo, ma a me sconcerta il fatto che, stando al Vangelo, alla domanda su che ocsa sia la Verità, Gesù Cristo non risponde. Non sono sicuro di che senso abbia una cosa del genere, ma un senso ce lo DEVE avere.

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  11. Il punto, falecius, è che il cattolicesimo è religione <>del libro <>e<> del magistero<>.<>Molto più magistero che libro, a dire il vero.<>Se vuoi essere <>cattolico<> devi accettare anche il <>magistero<>, puoi discuterlo ma solo purché lo riconosca valido fino a diverso pronunciamento.<>Con questo, ovviamente, rimani libero di pensare un <>diverso cattolicesimo<>, ma glielo spieghi tu poi al papa.<><>[12] Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.<>[13] Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.<> (Giovanni 16,12-13)<>Eccola la <>“verità”<>: qualcosa che ti viene detto, non qualcosa che tu puoi scoprire.<>Fermo restando che, a me, i cattolici “buoni” (<>“ama il prossimo tuo come te stesso”<>, per intenderci) stanno simpatici, ma non si può certo dire che rappresentino il mainstream attuale del cattolicesimo.<><>teoclasta<>

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  12. Riparto da < HREF="http://leonardo.blogspot.com/2009/01/dio-c-ma-ha-preso-il-taxi.html?showComment=1232585220000#c347819932204556790" REL="nofollow">qui<>, dove si diceva che il papa non è uno storico delle religioni. Non lo è; anzi a quanto pare ogni tanto palesa qualche < HREF="http://malvino.ilcannocchiale.it/2009/01/05/fa_il_filologo_a_cazzo_di_cane.html" REL="nofollow">lacuna<> anche sulla storia della sua.Viene allora da chiedersi perchè a Ratisbona si è amabilmente discettato, tra le altre cose, proprio di quello – il che ha collateralmente cagionato un immotivato incidente diplomatico, poi abilmente appianato con la dichiarazione: <>ma io citavo Paleologo, e infatti sul foglio le virgolette ce le avevo messe; sul serio, giuro su d.. ehm… dico davvero!<>Più in generale, il problema è che questo arzillo signore, unanimemente descritto come mente poliedrica e/o profondo pensatore da tutta la stampa cattolica, pur non avendo titoli accademici altri da una laurea in teologia – con cui, non fosse papa, farebbe forse fatica ad essere assunto in un call center – sente l’irrefrenabile e quasi settimanale bisogno di parlarci di fisica, astronomia, epistemologia, filologia, biologia; sempre però con il brioso entusiasmo proprio del dilettante; e sempre con la padronanza propria della persona almeno mediamente informata dei fatti.Ancora: senza nemmeno essere cittadino italiano, e pur in presenza di principi concordatari e di prassi che glielo impedirebbero, non può o non sa esimersi dall’emettere (o far emettere) giudizi sugli italici affari interni; in particolare le italiche leggi di tanto in tanto vengono da lui (o chi per lui) indicate agli italici fedeli della sua particolare mod di cristianesimo come disobbediende – farsi le messe in italiano ed i cazzi altrui in latino, no eh?Egli ha poi un’ossessione tutta particolare: Galilei; a lui non importa tanto il problema della libertà di insegnamento o più in generale di parola; nè si interroga troppo sulle implicazioni etiche dell’aver condotto un vecchietto in camera di tortura; il suo cruccio è ribadire, possibilmente urbi et orbi, che alla luce di [teoria fisica scelta volta per volta a casaccio; o in base al clima; o al secondo estratto locale] in fondo i due modelli astronomici sono equivalenti. Qui però ho una soluzione; vero che al giorno d’oggi l’università costa troppo; ma uno con quelle disponibilità economiche, quel tempo libero, un solido posto a tempo indeterminato e parecchi santi in paradiso, che problema avrebbe ad iscriversi ad un corso di laurea in fisica? per Galileo va bene anche la triennale; poi la Sapienza non è manco lontana da casa; e, certo, nelle classifiche americane è un po’ indietro (mentre le università americane, a volte – ma sarà un caso – proprio quelle che stilano le classifiche stesse, sono ai primi posti) ma un giorno magari questo darebbe anche il mezzo pretesto per esser chiamati all’inaugurazione dell’anno h-demico.

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  13. @ atlantropanota tecnica: per i link interni, se nel _href_ metti solo il pezzo dell'indirizzo da # in poi (# incluso), si evita che cliccando si ricarichi la pagina : )

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  14. Atlantropa: a volte Dio manda pessimi Papi per mettere alla prova il suo gregge :D.la Chiesa è sopravvissuta a pontificati più imbarazzanti di questo, che comunque sta facendo venire una crescente orticaria a parecchi credenti.

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  15. Che peccato avere poco tempo! che bel blog dispettoso. Fa il grandissimo affronto di costringere a pensare. Commento qui ma il discorso è valido anche per i post sui sofismi della difesa di Israele che ho appena letto, e probabilmente anche per quelli che non ho avuto il tempo di scorrere. grazie Leonardo e grazie anche ai tuoi detrattori. (che peraltro spesso ti fanno un favore 😉 )

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  16. Se Dio c’è, allora è indifferente a quello che accade nell’Universo. Lo ha creato e poi è andato in vacanza! Se non è indifferente, allora gioca con noi e si diverte così! Ma è sicuramente un sadico!

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  17. Ho letto il post ma non (ancora) tutti i commenti non so quindi se l’argomento è già stato toccato.
    Io non voglio la risposta alla domanda “Dio esite?” io voglio, disperatamente, la risposta alla domanda “Che senso ha la vita?”

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  18. E' incredibile come esistano ancora uomini tanto antropocentrici da pensare di potersi basare solo sul loro piccolo cervello. Una buona dose di umiltà non guastrebbe cari atei, stoici et similia.

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  19. Dio c'è… ma non è quel che ci propongono
    Cosa siamo? Creature di Dio… dove andiamo? Verso Dio! Come faremo a farlo? Gli scienziati ci stanno pensando!
    Da quando Dio tolse i dinosauri dalla terra e modificò i geni delle “varie” scimmie a “sua immagine e somiglianza” siamo cresciuti e ci siamo moltiplicati in modo esponenziale… come suo volere!
    Somigliamo a Lui, alcuni di più… altri meno… ma per vivere quì sulla terra era necessario avere un “mezzo” per poterlo fare… un Corpo…
    Corpo nel quale non ci troviamo bene poichè si logora e muore in breve tempo. Il Gene Divino prevale regalandoci più o meno sapienza e ricordandoci che possiamo avere la vita ETERNA, ma sappiamo che non sarà sulla terra!
    Il Gene della “bestia” la scimmia da cui discendiamo, ci ricorda la violenza e l'istinto primordiale per sopravvivere e prevaricare sugli altri… erroneamente pensiamo di essere “diversi” ma sappiamo essere tutti “fratelli”…
    Tutti i popoli di tutte le religioni hanno da sempre alzato gli occhi al cielo invocando e pregando il “loro” Dio… eretto monumenti… torri… templi e piramidi per avvicinarlo… ma Egli non può scendere tra noi… non ha il Corpo per poterlo fare e noi non possiamo Raggiungerlo… non abbiamo ancora la tecnologia per farlo! Muoviamoci! Sbrighiamoci a completare il “viaggio” la terra presto cederà alle “metastasi” generate dall' Uomo! Cresciamo e moltiplichiamoci ma soprattutto uniamoci nello sforzo tutti indistintamente di arrivare al volere del Nostro Creatore… lo stesso per tutti… che ci crediate o no! Usate l'istinto del Gene Divino per pensare in “grande”… quello della “scimmia” per sopravvivere… Amen!

    P.S. Non faccio uso di droghe ne di stupefacenti… uso solo ragionamenti logici!

    Cordiali saluti…
    Giancarlo

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  20. Non credo che l'articolo punti tanto al problema (Dio c'è o non c'è) perchè la parte iniziale è tutta contro la logica dell'ateo.
    Tralasciando il dibattito su Dio o non Dio, l'originalità stà nel prendere di petto non tanto gli atei o i credenti ma quelli che si comportano con un atteggiamento deficente qual'è quello di scrivere sugli autobus di questioni esistenziali.

    Ma non tanto per le questioni esistenziali ma perchè a quel pover uomo cui il Welfare State non può offrire più di uno sgravo fiscale e qualche vaccino, un'istruzione non di primo ordine, vorrebbe essere tolto anche il suo “sano” oppio proponendo cosa? Nient'altro! Nè una vacanza ogni tanto, al più la partita al bar (per i fortunati).

    Questo è il punto da focalizzare! Che poi sia condivisibile l'agnosticimo o l'ateismo (dei tanti tipi), non è questo adesso sotto i riflettori.

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  21. (capitato per caso sul questo paleopost come un turista con macchina fotografica cascato in una caverna piena di fossili neanderthaliani)

    L'ho trovato divertente: leonardo cerca di fare il provocatore e vuole far incazzare gli atei (alcuni dei quali ci cascano), quando invece è evidente che l'UAAR lo ha provocato e lo ha fatto incazzare (insomma c'è cascato pure lui). Uaar 2 Leonardo 1 (1 perché Leonardo scrive meglio. Leonardo scrive benissimo, a volte meglio di come pensa- ma non doveva essere la stessa cosa?).

    ps certo che la frase “cos'hai da proporre ai poveri della terra [tu ateo], di meglio del caro-vecchio-oppio-dei-popoli?” è bella fascistella. Qui mi sa che ci sono cascato io.

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  22. Può essere, ma non si tratta di una scritta su di un autobus, è una campagna pubblicitaria con un preciso messaggio culturale, e di quello si parla.
    (alla stessa stregua il capitale di marx non è una sequenza di segni di inchiostro su dei fogli legati insieme. Il capitale, come qualsiasi altro libro significativo. Sono stato abbastanza pedante? :-))

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  23. premesso che un ateo con mentalità scientifica, se di loro stiamo parlando, per definizione cambierà idea nel caso in cui vi siano abbastanza prove a favore. Non è una prova esatta, ma chi parla di calcoli probabilistici ha i numeri dalla sua, e secondo me questo è tanto di cappello. Non esistono atei “forti” e “deboli”, esistono agnostici e atei “reali”. A chi scrive che Dawkins è un “COGLIONE” invito a rispondere con serietà a tutte le obiezioni che lui pone ogniqualvolta si parli di religione: a me sembrano, oltre che molto ben studiate, anche piuttosto sensate, di certo l'opera di una persona pensante, non di un coglione.
    La conclusione a cui tu arrivi, Leonardo, è “pietosa” (nel senso buono del termine, piena di pietas) ma fuorviante. Mi hai rammentato scenari Dickiani (da “Le tre stimmate di Palmer Eldricht”, in particolare) in cui la felicità è ormai solo sintetica, illusoria… questo mi spaventa. L'uomo può aspirare a molto di più. Che la religione diventi un calmiere che sopisca tutta la vitalità dell'uomo che giustamente non VUOLE accettare la sua condizione di povero e sfruttato è proprio quello che io NON VOGLIO! Non voglio che ammansisca qualsiasi proposito rivoluzionario, non voglio che uccida ogni scintilla di vitalità e ribellione. E' proprio la passività della religione che va allontanata. Ed è proprio a rendere passivi a cui è servita finora. Utile quindi a chi è sfruttato o piuttosto a chi sfrutta? Pensiamoci.

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