Questo anniversario di Genova casca più del solito a sproposito, e mi trova filo-governativo mio malgrado, senza essermi mai iscritto né all’albo né, ahimè, al libro paga. L’altro giorno un tizio è venuto qui sotto nei commenti a postare un intervento di Wu Ming, chiamandomi “servo organico”. Ecco, per esempio, i Wu Ming: loro sono ancora intellettuali non asserviti come dodici anni fa, loro sono ovviamente contro il PD, contro Grillo e tutto il resto: e quindi? Cosa pensano che dovrebbe succedere a questo punto? Voi lo avete capito?

Più in generale lo vorrei chiedere a chi passa di qui e inveisce contro il vergognoso governo di compromesso, e contro il compromesso stesso, chiamandosi fuori: come se ci fosse ancora un fuori. Con tutto il garbo che riesco a simulare: ma insomma, voi cosa proponete esattamente? Elezioni in settembre? Con la stessa legge elettorale? E pensate che ne uscirebbe una situazione molto diversa? Siete sicuri che sarebbe una situazione migliore? Vale la pena di rischiare? Ma insomma che governo vorreste, visto che questo vi fa schifo (e fa schifo anche a me: ma voi ci tenete a comunicare che vi fa schifo di più, vi fa schifo in un modo che non riuscite a tollerare, e questa vostra insofferenza è un valore, mentre la mia sopportazione è evidentemente una colpa). Posso capire i renziani: loro probabilmente credono di poter risolvere la situazione a vantaggio loro e di tutti. Ma non sono tutti renziani, anzi. E quindi: se pensate che il PD si sia definitivamente compromesso, con o senza Renzi, cosa vi aspettate esattamente dalla prossima crisi di governo? L’apocalisse grillina? L’insurrezione delle masse? Volevo chiedervelo perché onestamente non lo so.

E in mezzo a tutto questo casca l’anniversario di Genova, e la sirena suona più lugubre del solito. Ho forse tradito la mia gioventù? Gli ideali per cui bla bla bla? Cambio argomento.

Ai tempi di Genova andavano molto di moda i cosiddetti noir italiani. Anche in ambienti tradizionalmente poco sensibili alla letteratura di genere i polizieschi venivano considerati un modo nuovo e originale di descrivere la realtà italiana. Così fu abbastanza naturale che il G8 di Genova finisse in diversi libri del genere, per lo più nello sfondo: persino Camilleri stava per far dimettere il commissario Montalbano dalla vergogna, eccetera. Ma la scena che più mi è rimasto in mente è in Gorilla blues di Sandrone Dazieri, ambientata durante la manifestazione genovese avvenuta un anno esatto dopo – cioè undici anni fa – e che per me e per molti è un ricordo altrettanto vivido del G8 del 2001.

In quelle pagine, se ricordo bene, il protagonista a un certo punto passa per una stanza dove è riunita una cosa fighissima che si chiama “comitato per l’autodifesa”. Questo comitato è fatto di giovani, probabilmente ancora in braghe a vita bassa e canottiera, e sicuramente qualcuno porta i dreadlocks. Ma sono fighissimi. Sì, è difficile spiegare, ma nel 2002 si poteva ancora portare i dreadlocks ed essere fighissimi protagonisti della controcultura. Sono hacker, sono videoreporter, sono persino blogger, sono il futuro della sinistra e dell’Italia. Purtroppo sono soltanto un’invenzione letteraria dell’autore, che li descrive in due paginette e poi porta il Gorilla in un altro posto. Nella nota finale Dazieri stesso vorrà precisare che “non esiste nessun comitato di autodifesa come quello che ho descritto”. Però, quando uscì Gorilla blues, i lettori di Dazieri in quel comitato ancora ci credevano. Sapevano che da qualche parte nel movimento di Genova c’era gente veramente in gamba (stavo per scrivere “coi controcoglioni”, ma ho un’età), che sapeva maneggiare le nuove tecnologie e capiva molto più in fretta degli altri dove stava andando il mondo. Ci speravano. Ci abbiamo sperato. Proprio come il Gorilla, ogni tanto tra un forum e un corteo transitavamo per ambienti dove c’era gente davanti al monitor o con la videocamera in mano e sembravano veramente cazzuti competenti. E alcuni forse lo erano. Ma se ne sono andati presto. Quel che è rimasto era molto, molto inferiore alle attese. Salvo i Wu Ming.

Loro sono rimasti. Erano bravi, e lo sono ancora. Ma probabilmente non bastavano. Adesso è il 2013 e diventa molto difficile spiegare alla gente che tu per qualche anno hai pensato che Indymedia fosse un progetto interessante, o sei andato dietro a personaggi come Casarini. E in effetti non è così, se ti ricordi bene, se vai a leggere il blog, tu non hai mai espresso sentimenti di cieca fiducia in Casarini: non lo hai mai considerato nel modo in cui i grillini considerano il Beneamato Beppe. A me, e a tanti come me, è capitato di trovarci in coda a un corteo di Casarini perché ritenevamo che in quel corteo ci fosse gente aggiornata, lungimirante, con le informazioni giuste e con le chiavi di lettura giuste. Come i Wu Ming, per dire. Ma forse a parte i Wu Ming non c’era molto, e gli stessi Wu Ming non hanno sempre azzeccato le chiavi di lettura.

Adesso – se ho capito bene – accusano Grillo di avere occupato lo spazio dei “movimenti radicali” (sempre al plurale, come ai vecchi tempi), impadronendosi di alcune parole d’ordine e virando tutto a destra. Hanno l’onestà di riconoscere che non è stato Grillo a uccidere i movimenti (un lento suicidio di massa era già in atto da tempo), ma adesso che c’è lui non si riesce più a trovare lo spazio per ricominciare da capo, che è quello che probabilmente interessa a loro. Ricominciare da capo con altri movimenti radicali. Come negli altri Paesi dove Grillo non c’è, e infatti ci sono i movimenti radicali, e infatti…

…non sta succedendo niente.

Niente o quasi. Magari mi sbaglio, magari mi sembra la bonaccia definitiva e invece è l’occhio del ciclone. Però un paio di anni fa c’erano gli Indignados in Spagna: risultati? Occupy Wall Street: conseguenze? La rivolta turca come va? In Egitto, Piazza Tahrir ha buttato giù il regime, non si può dir di no. Oppure si potrebbe dire che l’esercito ha mollato Mubarak e ha affittato piazza Tahrir. Vedremo. Cosa resta? In Libia e in Siria più che movimenti sembrano bande armate. Forse in Tunisia. Non è un bilancio entusiasmante. Tornando da questa parte del mediterraneo, si fa fatica a immaginare che oggi possa sorgere un movimento di protesta di base non antieuropeo: è un’altra simpatica conseguenza del rigorismo imposto dalla Germania. Ma a un movimento antieuropeo la sinistra starà sempre stretta: è sempre più difficile non lasciar filtrare istanze di destra, tradizionaliste e identitarie. Insomma, è triste dirlo, ma in questa fase i “movimenti” avrebbero virato verso destra anche se non ci fosse stato Grillo. Grillo poi ci ha messo l’organizzazione – quella che i “movimenti” non hanno mai voluto avere, e infatti sono tutti implosi: il M5S ancora no. I Wu Ming “tifano rivolta” nella base del M5S, esprimono l’auspicio che “le contraddizioni si acuiscano ed esplodano”, un sintagma così deliziosamente anni ’70 che mi ricorda l’ultima volta che ebbi a che fare con dei tizi di Indymedia (mi augurarono che il mio blog esplodesse in virtù delle sue contraddizioni). Forse ritengono che “destra” e “sinistra” nel M5S si possano ancora separare, come l’acqua dall’olio, perché sono due cose diverse che Grillo ha messo assieme per accidente: ma è destino che non vadano assieme. E quindi prima o poi si separeranno, le contraddizioni scoppieranno, e a sinistra sorgerà di nuovo un movimento, anzi tanti movimenti, radicali.

Io non la penso così.
Per quel che conta.

Ma probabilmente mi sono sempre aspettato molto meno dai movimenti. Per esempio: mai pensato che si potesse fare la rivoluzione, armata o no. La tentazione palingenetica, direbbe Bersani, ecco: mai avuta. Per me i movimenti avrebbero dovuto attirare tanta gente, spostare il baricentro dell’opinione pubblica verso sinistra, e soprattutto portare alla ribalta una nuova classe dirigente. Quelle famose persone fighissime, ancora giovani, ma aggiornate, in grado di padroneggiare le nuove tecnologie e di capire prima degli altri dove stavamo andando. Per me i movimenti erano anche e soprattutto un’occasione per trovare queste persone, che una scuola di partito non avrebbe selezionato mai. E un grosso problema del PD è senz’altro la scarsa selezione nelle vecchie scuole di partito. Ma se nel 2001 mi capitava di pensare al futuro, non m’immaginavo un eden bucolico coi piadinari al posto dei MacDonald’s. Speravo che nel 2013 in Italia ci sarebbe stato un solido partito di sinistra guidato e sorretto da gente capace e competente che si era fatta le ossa nel Movimento dei Movimenti. Non è andata così.

E in coscienza non credo che sia stata colpa delle vecchie nomenklature dei partiti di sinistra; non credo che sia stato un complotto di D’Alema o Bertinotti per tenere alla larga le menti migliori della mia generazione. Purtroppo temo di non averle mai viste, le menti migliori della mia generazione. Anche quando i partiti imploravano facce nuove, e D’Alema e Bertinotti si stavano pensionando, non si è presentato nessuno. Nel frattempo i movimenti si erano ridotti al lumicino e candidavano alle primarie PD il Candidato Senza Volto. Una pagliacciata che tutto sommato riassume tutta l’inadeguatezza di una generazione, la mia, che non può neanche dire di aver perso come quella di Gaber, perché per perdere bisogna almeno partecipare, metterci la faccia, e noi no.

Abbiamo cominciato a contestare l’idea di leader, non era giusto esprimere un leader (e quindi nessuno sentiva la necessità di sbattersi per conquistarsi una qualche leadership); bastavano i portavoce. Poi anche i portavoce hanno iniziato a mettersi il passamontagna, sia mai che ti scappasse per sbaglio a qualcuno di diventare una faccia nota, magari (brrrr) televisiva. Abbiamo reclamato la disorganizzazione e l’anonimato, e coerentemente siamo scomparsi nel caos. Poi è arrivato Beppe Grillo, e ha rilevato tutto per due lire. Da quel che ho capito i Wu Ming ritengono sia una specie di errore di percorso, nulla che non si possa correggere con molto ottimismo della volontà. Per me no, per me è l’esito naturale di tutto il movimentismo italiano degli anni Zero. I fermenti di destra c’erano già al G8, magari nascosti nell’insalata del banchetto Bio. Matti con i volantini sul signoraggio e le schie chimiche circolavano già La superficialità, la demagogia, la disorganizzazione, erano già presenti e al tempo ci sembravano inevitabili, qualcosa di cui ci saremmo liberati crescendo. Ma non siamo cresciuti, è la nostra tragedia. Io non credo che oggi ci possa essere in Italia un altro movimentismo fuori da quello di Grillo, che riunisce così bene tante cose disparate che erano saltate fuori nel decennio prima. E non è colpa del solo Grillo se il risultato è catastrofico e oggettivamente prolunga la carriera di Berlusconi (e di D’Alema). Il movimentismo era miope e votato all’autolesionismo prima di incontrare Grillo, che non ha fatto che interpretarne le istanze più riconoscibili: morte al compromesso, qualsiasi compromesso. Viva la verità alternativa, qualsiasi sia la fonte, ogni cazzata ha diritto al suo quarto d’ora. Abbasso i complotti, la trilaterale e Bilderberg: quanto se ne parlava su Indymedia ai tempi. Abbasso l’organizzazione, decide tutto un pool di uomini illuminati e fighissimi blogger e videoreporter nel camper di Grillo: e si vota su internet, la prima volta che sentii proporre di votare su internet ero esattamente a Genova, 12 anni fa. Mi dispiace scriverlo, più che a voi dispiaccia leggerlo, ma io da Genova a Grillo vedo una lunga linea abbastanza rettilinea. Poi vabbe’, Casarini mi stava più simpatico di Grillo. Ma non molto di più. Indymedia sembrava più interessante di Beppegrillo.it. Ma non molto di più.

E non vedo perché dovrei tifare rivolta, stavolta. Potete anche darmi del servo del potere: siete ottimisti, se pensate che questo straccio di Potere possa ancora pagarsi la servitù. Non penso di dover difendere il governo Letta; penso sia un accrocchio vergognoso; non capisco quale alternativa abbia in mente chi implora la crisi al più presto. Ho una famiglia, un mutuo, queste triviali cose che m’impediscono di unirmi allo spensierato coro del Tanto Peggio Tanto Meglio, di quelli che non vedono l’ora che scoppino le contraddizioni. Per mia esperienza, in Italia le contraddizioni tendono a non scoppiare: trovano un equilibrio e ti prendono per stanchezza. Ovviamente spero di sbagliarmi.

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83 risposte

  1. Non sperare di andare a votare con una legge diversa, sai bene che non si farà. La grande coalizione per cambiare la legge elettorale e prendere pochi provvedimenti urgenti per il bene del paese l'aveva chiesta già Veltroni nel 2008.

    Per come la vedo, l'unica cosa che può fare questo governo é rantolare ancora a lungo oppure rantolare per poco tempo. Ciò che deve succedere dopo il rantolo succederà comunque, o prima o dopo.

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  2. Ehm… i Wu Ming? Stiamo parlando di gente che vede “fascismo” anche in siti parodistici e innocui come Nonciclopedia:
    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=5483
    È OVVIO che vedano fascismo anche nel MC5, per il solo fatto che abbia un leader. Ma questo è lungi dal capire il MC5, e quindi saperlo combattere in maniera efficace.

    Non fatevi ingannare: a parte le geniali locandine (che sono il vero segreto della loro celebrità), non si discostano poi molto dal sessantottismo.

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  3. “Il bello era a sentirlo raccontare le sue avventure: e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi meglio in avvenire. – Ho imparato, – diceva, – a non mettermi ne' tumulti: ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a guardare con chi parlo: ho imparato a non alzar troppo il gomito: ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte, quando c'è lì d'intorno gente che ha la testa calda: ho imparato a non attaccarmi un campanello al piede, prima d'aver pensato quel che possa nascere –. E cent'altre cose.”

    Ma davvero hai intenzione di passare il resto della vita nei panni di Renzo del finale dei PPSS?

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  4. Il punto di vista è interessante e mi trova d'accordo – avevo 19 anni e facevo parte di un gruppo indymedia 12 anni fa. Sono stata iscritta persino alla newsletter di beppegrillo per un po', sempre 10 anni fa. Il punto però è che un'alternativa al compromesso (e ricordiamoci che con questa parola lo gratifichiamo, il governo Letta, che in realtà è solo un brutto pasticcio insulso) la possiamo sempre pensare idealmente. Le idee servono a questo, a dare senso alla realtà, ad inseguire qualcosa, a proiettarci in avanti. Quello che manca oggi in Italia è proprio questo, idee. E dire che siamo sempre stati famosi per le nostre idee. Sarà che ormai questo è un paese in mano a tecnici e accademici. Il problema però è che la sopportazione a oltranza ad un certo punto diventerà indistinguibile dalla rassegnazione.

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  5. Hai saltato lo squalo.

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  6. Sono d'accordo sul fatto che v'era poca alternativa a Letta e che senza nuova legge elettorale non si va da nessuna parte, ma è evidente che il Porcellum è l'unica garanzia per questa classe dirigente di rimanere là dov'è, e quindi nessuno la cambierà. E' uno stallo frustrante, cui il PD partecipa perché ha bisogno di tempi biblici per fare il congresso.

    Trovo però curioso che chi fino a poco tempo fa arrivava addirittura a proclamare la necessità di un piccolo colpo di Stato tra amici contro Berlusconi possa tanto facilmente fare spallucce e accettare di governare con Berlusconi. Il mutuo e la famiglia ci dovevano essere anche allora, ma non sembravano un ostacolo alla via delle barricate.
    Dico questo non solo per far notare la contraddizione, che pure c'è, ma anche per fare un passetto a lato: molta parte di quel movimentismo sbilenco e velleitario si teneva insieme anche in virtù del suo anti-berlusconismo viscerale. Molto spesso esso veniva ricondotto ad un anticapitalismo mondialista, ma con una componente locale decisamente forte. Se si continua ad affrontare il berlusconismo (lui e quelli che saranno suoi eredi) con quell'approccio, ci si ritroverà a rispolverare il movimentismo bertinottiano con molta facilità (Vendola lo fa tutto il tempo).
    Il programma della sinistra identitaria peraltro non mi sembra sia cambiato di una virgola, né nelle proposte, né nelle analisi (turbocapitalismo, neoliberismo, le famose contraddizioni, ecc. ecc.).
    Quindi le cose son due: o la sinistra “vera” è un'ottima idea con un grande popolo ma curiosamente continua a produrre leader ridicoli, o forse non è un'ottima idea.

    Infine: i renziani. Nell'articolo sono definiti gli unici che ritengono di poter sparigliare le carte. La loro non è un'idea del tutto peregrina, anche se Dio solo sa se davvero Renzi può diventare capo di una maggioranza politica oppure no. Però è una carta da giocare, forse l'unica.
    Io personalmente mi ritrovo nel suo programma, ma anche chi non lo apprezzi particolarmente dovrebbe essere d'accordo che tra un altro governo Berlusconi o Letta ad libitum, un governo Renzi sarebbe molto meglio. Anche a vivere il personaggio come un cripto-berlusconiano, sarebbe come passare dalla peste bubbonica ad una leggera influenza.
    Sarebbe un netto miglioramento.
    Volersi nascondere questo e non voler prendere in considerazione questa possibilità alla fine conduce a ghettizzarsi, a ripetere gli stessi errori di ingenuità che hanno portato a prendere sul serio il movimentismo. Una miopia che riporta tutti ai Casarini (anche se oggi si chiamano Ingroia o che so io) e al paroliberismo delle richieste belle e impossibili.
    Eh no, cerchiamo di spezzare il circolo vizioso.

    Cosa bisognerebbe fare? Forzare in tutti i modi per una nuova legge elettorale.

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  7. mi piace l'utente che viene qui e ha letto solo Renzi in pratica. Galoppini si nasce.

    Leonardo, ma quelli che hanno famiglia e però tifano contro? Sono pazzi?

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  8. Sai, si può essere servi senza essere neanche pagati, così perchè lo si ha scritti nel proprio DNA…

    Non v'è dubbio che attualmente il più grosso ostacolo al cambiamento è costituito dalla presenza del PD: prendere coscineza di ciò è un passaggio indispensabile per uscirne fuori. Mentre la tua propaganda pro-PD (chiedo perdono, ma non riesco a definirla diversamente, a prescindere che tu ne sia cosciente o meno, tanto la categoria “a sua insaputa” è l'emblema di questi tempi) non fa altro che perorare questo status quo.

    Già, ti auguro almento che tu benefici di qualche poltrona o prebenda da questo PD: viceversa non fai altro che iscriverti tra le schiere dei tanti utili idioti che continuano a votare la banda fioroni-franceschini-dalema-finocchiaro-veltroni-bersani ed accoliti perchè è il meno peggio, nonostante continui a superare qualsiasi infima definizione di peggio uno possa dare.

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  9. Ma sai Leonardo forse è come dici tu, hai una famiglia, un mutuo… Ho pochi anni meno di te, credo, non penso che riuscirò a farmi mai una famiglia o ottenere un mutuo di questo passo. Poi penso che sia tutto vero quello che hai detto sul G8 e sui 5 stelle, ma è solo una faccia della medaglia. L'altra faccia è appunto il PD, questo governo…

    Ps. però anche i Wu Ming hanno famiglie e mutui, che io sappia. Fortuna che almeno loro pensano ancora a tutti quelli che non ce l'hanno.

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  10. Secondo me l'alternativa non e' fra votare contro la mozione alfano oppure votare a favore ed avere in cambio nuove elezioni. Il fatto e' che quelli del PDL sono giocatori d'azzardo che alzano ogni volta la posta, perche' sanno che quelli del PD sono talmente pavidi (o ricattabili) da credere alle loro minacce. Se si fosse mandato a casa quello che in cambio di non si sa cosa si e' venduto una madre e sua figlia piccola credo che non sarebbe sucesso niente, si sarebbero semplicemente trovati un altro ministro dell'interno. Purtroppo il PD attuale e' fatto da gente talmente paurosa (o corrotta o ricattata) da impaurirsi appena un qualnuqe funzionario del PDL alza la voce. Ma non si potrebbe fare il contrario, e cioe' che sia il PD a minacciare la crisi se non si fa come dice lui? Boh????

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  11. (altro anonimo)

    E inoltre ci sarebbe da chiedersi: per quanti anni hai aspettato con i dadi in mano di attaccare i wu ming dalla kamchatka?

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  12. No, penso proprio che avrò da fare cose più divertenti.

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  13. Guarda che su Berlusconi e sulla necessità di eliminarlo forzando la democrazia non ho assolutamente cambiato idea. (Dato che è quella giusta).

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  14. Boh, magari pensano che peggio non possa andare.
    Io credo che possa andare ancora molto peggio (se guardi bene l'ottimista sono io).

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  15. Questa cosa del dna è tremenda, anche perché non vedo altra soluzione che la sterilizzazione.

    Tu ne vedi un'altra?

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  16. Sì, ma mentre pensano agli altri che non ce l'hanno, cosa propongono esattamente?

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  17. Il Pd ha più interesse del Pdl ad aspettare un po': ci sono alcune sentenze riguardanti Berlusconi e c'è il congresso.

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  18. La rivolta turca va cosi
    http://postvirtual.wordpress.com/2013/07/18/everywhere-armutlu/
    Mentre li si sta a discutere di PD, Calderoli e cosa si deve fare…

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  19. Questo commento è stato eliminato dall’autore.

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  20. analisi impietosa, amara ma sostanzialmente corretta. siamo quasi coetanei, di fatto è anche la mia analisi. ci sarebbe giusto il gusto di capire se il giudizio su casarini (o caruso!) dopo dodici anni ci sembri ancora piú negativo di quello che loro si sono effettivamente meritati proprio perché poi movimentismo è sfociato nel grillismo, pur senza che casarini o caruso abbiano mai fatto alcunché a sostegno di grillo.

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  21. Le tue considerazioni su Genova mi piacciono molto: sono riuscite a chiarirmi il giudizio su quei giorni e su cosa volessero i movimenti, ma soprattutto io. E in effetti con ogni probabilità non volevamo la stessa cosa…
    S|/

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  22. analisi, impietosa e amara, per me sostanzialmente condivisibile, anche se al periodo non ero d'accordo con te, mi pare… (azzo come passano gli anni!)
    in nuona sostanza il succo è quello:
    tu pensi che possa andare anche molto peggio
    altri pensano si sia toccato il fondo
    essendo io più vecchio di te penso che al peggio sia difficile porre argine, in italia perlomeno
    quindi anch'io sono ottimista: penso che oggi, qui, in italia, ora, potrebbe andare peggio
    potrei guardare indietro al mio primo anno di scuola superiore e agli orrori del colpo di stato in cile (u trauma per tutti i partiti fi sinistra), oppure guardare agli orrori di pochi anni fa dall'altra parte dell'adriatico…
    ochei, oppure guardare alla grecia…
    perciò, ti prego governo letta: fa' una cosa di sinistra! fammi pagare l'imu!
    oh, si fa per ridere eh?

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  23. Casarini e Grillo hanno in comune il linguaggio violento che non fa(ceva) aspettare nulla di buono sulle conseguenti (?) azioni. E tanto è (stato). Hai ragione, la linea d'unione c'è anche se non diretta, che di lineare nella storia non si verifica temo mai niente. A spezzarla c'è stato di tutto, non ultimo il fallimento del sogno di una informazione libera che possa dirsi davvero tale e l'affermazione del piu' totale dispregio dei diritti umani, allora come oggi, in un paese dove tutti, ma proprio tutti, classe dirigente, mondo dell'informazione, giustizia e opinione pubblica stanno seduti sotto l'albero da scimmie arboricole dal quale siamo appena scesi. Se darwin aveva ragione, se ne riparlerà quando la linea evolutiva, tra un salto una spezzata e un balzo sara' arrivata a un livello ragionevole di civile umanità

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  24. La soluzione la offre la storia.
    Sempre meno gente da' retta alla propaganda pro-PD. Resterete a predicare a un pubblico sempre piu' esiguo, fino a quando smetterete del tutto di parlare. O vi cercherete un altro pubblico.

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  25. gli MC5 sono anzi erano un gruppo di detroit

    meno male che ci sono intellettuali sopraffini come te

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  26. Caro Leonardo, sei crudele nell'additare la linea retta che va da Genova a Grillo e sei altrettanto crudele nel far notare che siamo obbligati a tenerci questo governo Letta.

    Ieri ero a Bruxelles e pertanto non ho potuto leggere il tuo articolo che stamattina, ma purtroppo mi ritrovo nei principali snodi del tuo ragionamento e se sei crudele nel tuo post è perché è la realtà stessa ad esserlo; non accorgersene significa mettere la testa soto la sabbia.

    Volevamo cambiare il mondo forgiando una nuova classe dirigente migliore della precedente, ma purtroppo non ci siamo riusciti: anche la nostra generazione ha (quasi) perso.
    Obbligo me stesso ad aggiungere quel (quasi) perché non voglio rassegnarmi, forse troveremo una via d'uscita.

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  27. E comunque resta un nodo fondamentale, che nemmeno gli sparuti sostenitori wu-ming che hanno commentato questo post hanno aiutato a sciogliere: cosa-si-propone-esattamente?
    Alla fine la differenza tra chi ha un mutuo e chi non ce l'ha non è solo anagrafica, ma sta anche nel riconoscere che a un certo punto questa fatidica domanda ce la si deve pur fare, altrimenti si resta a fluttuare in un mondo immaginario che non ha nemmeno il vantaggio di essere stato generato chimicamente.

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  28. grande analisi e concordo.. quasi in pieno: tranne che nel movimento di Grillo vedo più persone come te e come me che non gli scappati di casa delle scie chimiche, che ci sono, non lo nego… ma non sono la maggioranza. Hai ragione su tutto: cosa si può fare? secondo me che cada il governo, che si rivoti, che gli stellati prendano tantissimi voti. E almeno questi, a casa. E poi vediamo cosa saranno in grado di fare: ma basta pd, basta pdl, basta Berlusconi e Alfano e ricatti e basta persone che leccano loro il culo.

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  29. Insomma siamo rimasti la “generazione perduta”?

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  30. Io li ho sempre preferiti agli Stooges, che a parte le geniali locandine non si discostano poi molto dai Kinks e dal sessantottismo.

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  31. Mancano in questa analisi due cose sul fallimento dei Movimenti. La prima cosa è il sangue: io a Genova sono stato “sconfitto militarmente”. Non mi ha piegato la disillusione, la disorganizzazione o il velletarismo; ma fondamentalmente le botte e la paura di altre botte, torture e morti. La seconda cosa è stato l'11 settembre: ci siamo trovati come gatti che soffiavano a un pitbull mentre questo azzannava un suo simile.

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  32. Se sei disposto a forzare la democrazia, forzala anche per por termine a questo governo schifosissimo.

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  33. Caro Leonardo, ho la tua età e non ho il mutuo. La demarcazione tra chi ha il mutuo e chi non ce l'ha mi sembra piuttosto sciocca. Neanch'io capisco bene cosa propongano quelli che ti danno del venduto o vedono in te il Renzo del finale dei Promessi. Ma soprattutto mi sembra evidente che adesso il comune cittadino che guarda, si informa, si indigna, etc. non possa fare niente. Sta tutto nelle mani di chi ci governa finché questo governo dura. La cosa più sensata (non per forza quella eticamente più splendente) è cercare d'interloquire, per quanto si può, con la forza di governo più vicina al nostro modo di vedere la politica. è il PD? è il PD. Certi dicono di no, che ormai non c'è più nessuna differenza tra PD e PDL, io credo invece che ci sia. Per fare la controprova, vorrei proprio vedere come la penserebbero i detrattori del PD se adesso, a governare, ci fosse di nuovo solo e soltanto il PDL. Davvero sarebbe uguale? Certo, rispetto alle attese elettorali e alle promesse etc., ci si sarebbe aspettati un PD meno pavido e più di sinistra, ma l'esito delle elezioni è stato quello che è stato e finché non se ne fanno di nuove, le cose restano così. Fanno schifo? Sì, ma credo anch'io che non ci sia limite al peggio.
    Dico interloquire (come si riesce, ove possibile), non certo essere d'accordo. Ma se non s'interloquisce con l'attuale forza di governo, come negoziare per un presente e per un futuro solo un poco più sopportabile? Comodo sperare in un'apocalittica palingenesi del nostro paese. Tanto non ci sarà. Qualcuno (Anonimo) ha scritto che 'la sopportazione a oltranza finisce per confondersi con la rassegnazione'. Sì, però l'indignazione a oltranza sa tanto d'ingenuità.

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  34. Ah ah! Refuso! 😀 Non è la prima volta che lo faccio con M5S. Qui il sistema non permette di correggere. 😦

    @Anonimo 1:
    Alla discussione ha contribuito più il mio commento sbagliato che il tuo flame-da-12enne-grammar-nazi corretto. Quindi: sì, meno male che ci sono “intellettuali sopraffini” come me.

    Comunque: no, meglio gli Stooges. Più “sopraffini”.

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  35. Nell'ordine propongono:

    “trasversalismo panico, nomadismo schizoide, dittatura del significato, proletariato in precarizzazione, tempo liberato dal lavoro, temporalità proletaria sottrattiva, sottrazione sociale generalizzata, manifestazione non violenta, difesa con armi leggere, creativismo isterico, maodadaismo, poetica sensual-ironica, deterritorializzazione, riterritorializzazione, soggettivismo isterico, femminilizzazione generalizzata, sovversione creativista, rimozione del soggetto”

    (cit. :-D)

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  36. Che pur essendo un'accozzaglia di parole accostate a caso, decontestualizzate e riproposte col tentativo di ridicolizzare le “proposte” dei Wu Ming (tipo Narrazione Vendoliana), rimangono comunque più stimolanti di qualsiasi tentativo di banale e arrogantella real politik che si consuma in questo blog quando si parla di PD e governo Letta. Che poi perché i Wu Ming dovrebbero proporre? Sono al governo? All'opposizione? Che Leonardo o altri blogger/agitatori culturali propongono e tracciano strade per l'avvenire? E mentre pensano al mutuo, cosa propongono esattamente che non sia una rassegnata accettazione delle cose così come sono, all'insegna del motto “è andata così, e diversamente proprio non poteva andare”? Notevole sforzo immaginativo quello che porta un intellettuale a ergersi a paladino del there is no alternative!
    Si banalizza il ruolo degli scrittori, degli intellettuali, e persino dei blogger per fingere di non vedere (o,temo, non vedendo) quali siano le alternative o le storie a cui si cerca di dar voce in opposizione all'asservimento imperante. Demistificare, questo mi pare che in tempi di reflusso e attacco violento delle destre e dei poteri economici sia il compito principale dei raccontatori di storie. E questo mi pare che lo facciano bene.

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  37. secondo me la soluzione se c'è non è quella dicotomica o scelgo Grillo=folle oppure il PD=corrotti. La soluzione che avremmo potuto trovare per il paese a primavera era quella di un PD lungimirante e alla ricerca di riscatto che si fosse alleato al M5S arginandone le derive cazzare ed esaltandone le buone intenzioni. Un azione in questo senso avrebbe fatto assai bene al Pd. Casarini e co. non hanno mai saputo/voluto dare consistenza politica alle proprie idee, Grillo invece ci è riuscito ed è un merito non da poco, era ed è un interlocutore. Mi rendo conto che il discorso è esilissimo dal punto di vista della fattibilità, mi rendo altrettanto conto che era però l'unica via percorribile per serbare un minimo di decenza.

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  38. Una proposta interessante potrebbe essere che la parte di sinistra del PD, la parte di sinistra del M5S e SEL si mettano d'accordo per formare un nuovo governo: un governo di sinistra (era l'idea di Bersani, ma non recriminiamo: Bersani ha perso). Trovare una maggioranza alla camera dovrebbe essere possibile, più dura al senato, ma se si lavora bene…

    E' una proposta realistica? Non so, ma il primo passo per realizzarla sarebbe uscire dalla subalternità al PDL e se Brunetta minaccia “e allora noi vi sfiduciamo” rispondergli tranquillamente “fatelo”; c'era una riflessione molto interessante in merito di Walter Tocci pubblicata sull'Unità un paio di giorni or sono (1).

    Mi domando: è una strada percorribile? Secondo me si, ma forse mi sbaglio. E se mi sbaglio… ci sono proposte migliori che siano realizzabili?

    (1) http://avanti-c-e-posto.com.unita.it/politica/2013/07/20/maledetta-subalternita/

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  39. Ciao Anonimo, anche io all'indomani delle elezioni di Febbraio ero assai ottimista (che ingenuo che sono stato!) e già pensavo ad un governo avente circa 1/3 dei ministri provenienti dall'area M5S e il rimanente di area PD-SEL: quante cose avremmo fatto.
    Ma subito venne il netto niet di Grillo.
    “Non è grave, non è grave” mi dissi ” chi se ne frega di Grillo? Adesso Bersani va dal M5S, gli propone tutta una serie di cose di sinistra e loro ci stanno”
    Loro non ci sono stati.

    A questo punto mi sono incazzato come una bestia perché non risucivo a capire lo scopo del M5S: Bersani proponeva loro parte del loro programma e loro lo rifiutavano? Allora erano un branco di cialtroni, disinteressati a cambiare il paese ma interessati solo ai loro 5 minuti di celebrità e così di seguito.

    Adesso sono passati svariati mesi, ci siamo calmati e abbiamo elaborato il lutto: potremmo mettere da parte i veleni e costruire quella maggioranza cui Crimi e Lombardi dissero no in quello stramaledettissimo giorno di primavera. I numeri in parlamento ci sono.

    E' percorribile tale strada?

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  40. Leonardo, sono un tuo lettore da anni e anni, e credo che questo post faccia molta chiarezza. Capisco tutto il discorso che fai, e capisco anche il ritrarsi davanti a certi brutti spettacoli che si sono visti e si vedono nel mondo dei movimenti da Genova, da prima di Genova sicuramente, anche se non ne ho esperienza diretta: semplificazioni, complottismo, ignoranza, ecc.
    Però però. Però in questo momento ci sono in atto dei conflitti, e sono molto meglio visibili e meglio delineati di un decennio fa, per dire, e purtroppo o si sta da una parte o si sta dall'altra. Tu scegli di considerare sinonimi politica ed elezioni, scegli la “responsabilità”, scegli di abbracciare dubbie idee mainstream secondo cui i Grillo, Casaleggio e i grillini sarebbero un'avanguardia tecnologica, scegli di credere nel PD quia absurdum, scegli di chiudere gli occhi davanti ai conflitti e le fratture, scegli il dibattito sui partiti e rifuggi dall'analisi politica, scegli il ricatto del “qual è l'alternativa”, scegli di vedere solo quello che nei movimenti è residuo e inerzia e non il nuovo.
    Senza rancore,
    PS

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  41. Intanto parli del diavolo e…

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  42. “abbracciare dubbie idee mainstream”…
    “però *in questo momento* ci sono in atto dei conflitti”…
    “scegli di chiudere gli occhi”…
    è una fortuna che leonardo non abbia scritto 'sta roba sull'unità, altrimenti daje addosso al venduto…
    questa cosa di voler convincere la gente con non-argomenti mi suona buffa. sarà la coda di paglia (o la rata del mutuo), mi sento stuzzicato anch'io che incidentalmente mi trovo a concordare con la sostanza del post, apprezzandone la tormentata sincerità… la sincera rodimentosità di culo…

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  43. Ok, accettando mio malgrado la manichea divisione pro Wu ming vs. pro Leonardo, difendo gli assenti: ma in che modo le proposte di un collettivo di scrittori hanno un qualche peso nella determinazione dell'andazzo politico di un paese? E poi, in che campo: economia e imprese, lavoro, diritti dei lavoratori, diritti civili? Aspettiamo il programma Wu Ming e poi si parte? E il programma Leonardo cos'è che propone di preciso? Siamo certi che queste (quali?) proposte salveranno i mutui? Altro che “ottimismo della volontà”…
    Detto ciò, mi pare che l'equivoco sorga dalla semplificazione che Leonardo ha fatto delle loro posizioni: basta leggerli e si scopre che non sono poi così dogmaticamente movimentisti, anzi. In concreto a Bologna si sono spesi insieme ad altri per il referendum sul finanziamento alle private, argomentando e allargando il campo all'idea di società che potrebbe venire assecondando e soffiando sul fuoco di certe battaglie.

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  44. … e comunque le “parole accostate a caso” erano una citazione da Paz!, mica dai Wu Ming.

    http://www.youtube.com/watch?v=VhaEMglw_BE

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  45. Ma soprattutto: “e l'alternativa” non è un ricatto. E' la realtà, banale e irritante quanto volete: ma bisogna farci i conti

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  46. lascia perdere, libero, qui si pensa che l'intellettuale o è organico o non è, ovvero se non esprime posizioni “realiste” e “pragmatiche” ( cha guarda caso calzano a pennello con quelle della classe politica…) è un parolaio rimasto su posizioni infantilmente oltranziste. la critica è stata espunta dall'orizzonte del discorso (do you remember dialettica?) e forse è questo il successo del berlusconismo: non poter neanche piu azzardarsi a pensare ad un'alternativa allo status quo, e tornare a rinchiudersi al calduccio della propria casa, col proprio mutuo e il proprio pargolo da educare al rispetto dei nostri valori piu sacri, tipo i cazzi propri…
    altro che brillante analisi, come sproloquiano alcuni. qui cè l'imbarazzata confessione di uno che ha paura che se la situazione peggiora dopo deve pagare piu interessi sul mutuo. si fottano i cassintegrati caricati dalla polizia, i manganellati in val di susa, la famiglia kazaka, l'ordinamento costituzionale, i pensionati con la minima, le famiglie con disabili a carico. qui cè gente con un contratto a tempo indeterminato che ha paura di vedere intaccato il suo status di ceto medio, e vedersi accomunato alla plebaglia sottoproletaria che si vede nei tg e nei reality.e che in piu si autoproclama essere di sinistra….

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  47. ma quindi tutti gli insulti che ci siamo presi, che se eravamo idioti a non votare pd, solo perchè avevi paura che andasse su berlusconi, lo spread salisse alle stelle e con esso la rata del tuo mutuo??
    e invece?!? che è successo grazie alla tua opera di convincimento a mezzo wuebbe?
    chi è al governo? come sta lo spread? e il mutuo?
    un consiglio, fai domanda per le graduatorie nelle case popolari la prossima volta, almeno puoi dare opinioni meno affette da crassi e meschini interessi materiali….

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  48. No guarda, anche col rancore, dimmene di tutte, ma i grillini avanguardia tecnologica proprio no. L'esatto contrario.

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  49. Non è che mi aspetti di spostare pacchetti di voti; al massimo ho fatto presente che alcune scelte di voto erano “idiote” non perché danneggiavano il mio mutuo, ma perché ottenevano l'esatto contrario di quanto ci si prefissava (ad esempio: voti Ingroia, indebolisci il Pd, ottieni un governo di centro o di destra).

    Temo che se le cose andranno male, gli inquilini delle case popolari si troveranno in una situazione peggiore della mia.

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  50. Mah, io l'ho scritto tante volte (al punto che adesso ho un po' la nausea): le mazzate non hanno sconfitto il movimento, anzi per un momento lo hanno compattato e trasformato in *un* movimento.

    Poi ognuno si è trovato a percorre una sua strada, ma affermare che la maggior parte della gente abbia smesso di marciare perché aveva paura delle mazzate mi sembra quasi offensivo. E il Social Forum di Firenze mi parve un momento superiore al G8, con molti più contenuti e proposte, anche se oggi non se ne ricorda nessuno (e non se ne ricorda nessuno perché non ci furono mazzate).

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