In futuro forse non esisteranno più le enciclopedie scritte, per via che leggere diventerà sempre più faticoso; ci saranno sempre più video e immagini, e magari alla voce IRONIA di qualche videopedia del futuro ci troveremo la clip del cittadino Paolo B., quello che sosteneva che “con Internet le coscienze si stanno svegliando”. L’ironia è che in teoria questo dovrebbe essere vero: su Internet ci sono già più informazioni che in una qualsiasi biblioteca media: chiunque grazie a internet può approfondire la propria conoscenza di qualsiasi ramo dello scibile umano. Lo dico per esperienza, visto che da un po’ di tempo in qua mi sono dato all’agiografia e davvero, all’inizio ne sapevo veramente poco, ma con internet ho recuperato migliaia di nozioni in tempi brevissimi: niente di paragonabile ai ritmi medievali in cui imparavo cose all’università analogica 15 anni fa.

E quindi in teoria Paolo B. ha proprio ragione, su internet si possono davvero condividere idee e conoscenze; peccato che invece migliaia di persone come Paolo B. si limitino a trovare un video, Zeitgeist, che “gli ha fatto vedere il mondo in un modo radicalmente diverso”, raccontando una serie di storie enormi (il controllo della popolazione mediante microchip probabilmente massonici, l’11/9 ‘automanovrato’ dagli americani) e accettarlo senza un’ombra di pensiero critico.

E dire che sulla stessa Internet, con un po’ di pratica, Paolo B. avrebbe potuto trovare fonti che smentivano e demolivano il video stesso (Attivissimo, per esempio). Perché invece si è fermato davanti a Zeitgeist, perché ha deciso che tutto quello che sapevano gli altri era falso e soltanto Zetigeist diceva la verità? Qui c’è un problema che va molto al di là del grillismo – perché lo scandalo di un ragazzo un po’ disinformato in parlamento lascia il tempo che prova, probabilmente era disinformato anche il tizio che sedeva in quel seggio prima di lui. Però questo tipo di disinformazione non è l’ignoranza vecchio stile: è qualcosa di nuovo, qualcosa di attuale, col quale stiamo facendo i conti adesso: polemiche sulla sovranità monetaria, scienziati condannati per non aver allertato la popolazione su un terremoto non prevedibile, detrattori dell’evoluzionismo, negatori del riscaldamento globale, ecc.. La cultura scientifica è sotto attacco, e il luogo dell’attacco è proprio quello in cui in teoria dovrebbe essere diventata finalmente accessibile a tutti: Internet. L’hanno inventata gli scienziati, la stanno colonizzando gli spacciatori di bufale. Cosa sta succedendo? Io ho una teoria.

Si tratta di un rigurgito.

Internet fa paura

C’è un motivo molto semplice per cui un individuo qualsiasi – chiamiamolo “Paolo” – messo di fronte a tutto lo scibile umano, invece di cominciare a studiarlo pagina per pagina, andrà a cercarsi un video, e ovviamente il “video che gli cambierà il modo di pensare”, che gli dirà la verità su tutto quanto e soprattutto che tutti gli altri mentono. Questo motivo molto semplice è quello che ci orienta nella maggior parte delle nostre scelte quotidiane: il risparmio di energia. Ne parlava già Freud, credo (non ho voglia di controllare): risparmiare energia, risparmiare fatica, è piacevole in sé, quindi ogni volta che il nostro cervello trova un sistema di risparmiare (consapevolmente o inconsapevolmente), lo fa. Di fronte a quell’immensa enciclopedia che è Internet, Paolo B. ha di fronte infinite opzioni. Può approfondire le sue conoscenze di economia: ma servirà tempo e aiuto, specie se non ha una cultura di base in quella materia. Può approfondire le sue conoscenze sulla società americana, quel poco che gli basterà a scoprire che CHIP è la sigla che sta per Children’s Health Insurance Program, ma potrebbe metterci ore, giorni, settimane. Un video è molto meno faticoso. Non devi neanche leggere, i video si leggono da soli. Proprio perché su Internet c’è tutto, il contenuto semplice scaccia il contenuto complesso.

Ma per funzionare davvero, il video non deve essere soltanto semplice: deve anche escludere tutti gli altri contenuti: deve dirti che “tutto quel che sai è falso”. Quel che rende irresistibile Zeitgeist, come tutti i documentari complottisti, è che ti mette di fronte a un aut-aut: o credi Zeitgeist, o credi a tutto il resto. E siccome Zeitgeist è facile, e tutto il resto è complicato e faticoso, molti utenti hanno già deciso pochi istanti dopo aver premuto il tasto play. È il motivo per cui il pensiero religioso continua a essere un’alternativa abbastanza ragionevole alla cultura scientifica: una volta si trattava di scegliere se leggere una biblioteca o un libro solo. Oggi non c’è neanche bisogno di leggere un libro, basta un video, il che sbilancia ancora di più i corni del dilemma. Si noti che mentre l’approccio religioso (“credo in tutto quello che mi dice un libro, o un video, o il blog di Beppe Grillo”) può sembrarci un po’ angusto, l’approccio enciclopedico (“leggerò tutto quel che posso leggere, imparerò tutto quel che posso imparare”) nell’ultimo mezzo secolo è diventato a ben vedere qualcosa di utopistico e disperato: la biblioteca è troppo grossa, non posso leggere tutto, non posso imparare tutto, anzi le frazioni dello scibile umano che posso conoscere sono così ridicole rispetto al tutto che forse non ne vale nemmeno la pena. E qui scopriamo uno dei punti cruciali dello strano successo di Grillo su internet: il suo blog (lo si scrive da anni) è una specie di anticamera di internet, un posto frequentato soprattutto da gente che internet non sa bene cosa sia, non ha ancora imparato a usarla, e forse ne ha anche un po’ paura. Siamo sicuri che non abbia tutti i torti? Internet può veramente fare paura.

“Stampo e stampo, clicco e stampo, tutte le puttanate che mi vengono in mente, non le leggerò mai…”

Lo so, per molti che stanno leggendo Internet è quel luogo meraviglioso dove hanno imparato tantissime cose grazie al quale hanno trovato lavoro, la ragazza e fatto pure dei bambini. Anche se nessuno di voi è nativo digitale, internet tra ’90 e ’00 ci è per così dire cresciuta intorno. L’abbiamo conosciuta molto prima che diventasse quella cosa enorme che è adesso. E anche adesso che è enorme, sappiamo orientarci abbastanza bene. Conosciamo i luoghi da evitare come la peste, sappiamo dove andare per trovare le cose che ci interessano (era automatico che Attivissimo commentasse l’exploit di Paolo B.; è il primo posto dove siamo andati a cercare). Ci eravamo quando sono nati i blog, abbiamo visto nascere e crescere wikipedia, abbiamo visto scoppiare la bolla di Second Life. Nel frattempo Grillo demoliva i PC nei suoi spettacoli. Più del gesto, è interessante ricordarsi il perché li distruggeva: perché facevano troppe e cose e lui avrebbe voluto farne soltanto poche, semplici. Raccontava di aver speso milioni in inchiostro da stampante perché non era in grado di selezionare cosa stampare e così no: non è la stessa vertigine del Paolo medio di fronte all’internet di oggi: cosa leggo? cosa stampo? ok, nessuno più stampa niente, forse. Ma di chi mi fido? Fatalmente, molti sceglieranno il messaggio più semplice e più integralista: Tutto quello che sai è falso, SvegliaaaaAAA!

Non vi è mai capitato che una biblioteca vi mettesse soggezione? tutti quei libri messi assieme, non sembrano dirci “non riuscirai mai a leggerci”? Più impariamo, più ci rendiamo conto di saperne poco, ogni giorno migliaia di persone scrivono i libri interessanti che non leggeremo mai. Se solo qualcuno ci dicesse che è tutto inutile, tutto falso, che non ne vale la pena… dovremmo credere in lui, ovviamente, e ciecamente; ma non sarebbe comunque un buon affare?

Paolo B. è un po’ più giovane di molti di noi – ma non credo che sia una questione anagrafica. Paolo B. è soprattutto una persona che, come Grillo, come molti lettori di Grillo, si è ritrovata su internet senza preparazione. All’improvviso, senza mediazioni scolastiche o culturali, hanno premuto un tasto e avevano la più grande enciclopedia del mondo in casa, un lusso estremo fino a dieci anni fa, qualcosa per cui il potente Re Salomone avrebbe rinunciato a mogli e concubine – e non sanno da che parte iniziare. Per utenti così Zeitgeist è un inizio perfetto: non fa che dirti “è tutto un inganno, inutile proseguire, resta pure qui con noi, siamo tanti, ci vedremo in parlamento (sarà un piacere)”. Noi che internet l’abbiamo assaggiata un po’ per volta, fino ad assuefarci, dobbiamo fare un certo sforzo per capire i Paolo che prima di farsi i denti non riescono a mandar giù niente, e rigurgitano sull’internet pezzi di internet intera.

In questa forma il grillismo non è che la prosecuzione di una lunga lotta degli italiani contro la cultura, e in particolare contro la cultura scientifica. Lo hanno paragonato a tante cose in questi giorni – è uno sport popolare. Uomo Qualunque, Fascismo, Nazismo, ecc.. Qui vorrei proporre un parallelo un po’ meno banale: nel suo tentativo di reagire a qualcosa di profondamente nuovo (internet) assorbendolo, mettendoselo sugli stendardi, e trasformandolo in qualcosa di vecchio (un pulpito semovente da predicatore ‘400), Grillo in fondo si ritrova sui solchi tracciati un secolo fa dai futuristi. Sarà che l’argomento è una mia antica ossessione, ma le analogie mi sembrano tante. Ne riparliamo magari un’altra volta.

Podcast also available on PocketCasts, SoundCloud, Spotify, Google Podcasts, Apple Podcasts, and RSS.

70 risposte

  1. Ok Aru, quindi secondo te è scientifico che in una discussione tecnica si utilizzino i dati della Gazzetta del Mezzogiorno – a questo punto immagino sia altrettanto scientifico dire (come fa Attivissimo) che le bombe di Londra e Madrid furono messe da Al-Qaeda.

    Insomma basta disseminare opportunamente intercalari come “onere della prova” e “falsificabile” e sei scientifico.
    Coglioni noi a pagare le tasse di iscrizione ogni anno.

    "Mi piace"

  2. zeitgeist ha lo stesso effetto, la stessa funzione del malleus maleficarum. una delle caratteristiche comuni è che chi leggeva il malleus maleficarum non era gente che leggeva altro. non erano letterati. era gente che cominciava a leggere proprio grazie a e per il malleus maleficarum. e questo faceva scattare uno strano meccanismo: si sentivano intelligenti perché leggevano il malleus, e allo stesso tempo si convincevano del contenuto. quindi: “se sono intelligente, infatti leggo, vuol dire che ho la capacità di discernere, e quindi il malleus è verbo”. gli entusiasti di zeitgeist sono anche questo, lettori del malleus. non hanno mai approfondito gli argomenti di zeitgeist, né ne hanno mai sentito parlare. per la prima volta in vita loro ne sentono parlare, e questo li convince: a) di essere intelligenti; b) che zeitgeist è il verbo.

    "Mi piace"

  3. in questo post è incredibile la presunzione tipica della sinistra borghese e conservatrice che pensa di avere in mano le chiavi del sapere .. .. oltre che essere un'efficace arma di propaganda….. quindi chiunque cerchi nozioni su internet è un povero credulone che non ha mai letto un libro che non può e non merita di conoscere le meraviglie della Treccani… ottifuturismo lo traduco in fascismo ovviamente ..non in una corrente artistica…

    "Mi piace"

  4. Mi domando se explotattion movie
    1) abbia letto l'articolo e non l'abbia capito
    2) non l'abbia letto e spari giudizi in base alla prima riga

    Se avesse letto l'articolo, infatti, avrebbe capito che oggetto di critica sono coloro che quando cercano le informazioni su internet si fermano al primo sito complottista che dica loro “non cercare più, noi sappiamo tutto”.

    "Mi piace"

  5. Sono uscito con una complottista per un annetto, e sottoscrivo tutto. E le mie risposte erano molto simili alle tue 🙂

    Io aggiungevo la mia teoria del “Rasoio di Occam” sui complotti, ossia cercare spiegazioni più semplici ad eventi che accadono tutti i giorni (banche, obsolescenza programmata, mancanza di privacy per citarne alcuni)… anziché tuffarsi in complotti planetari!

    "Mi piace"

  6. Atlantropa,
    forse non sono stato chiaro.
    Io non sono un estasiato e incondizionato supporter di Attivissimo. lo avro' letto si e no 4 volte nella mia vita.
    Quindi se tu mi parli di Autori di attentati, Gazzetta del Mezzogiorno o altri dettagli, sinceramente non ti seguo…
    Il mio punto e' diverso.
    Io parlo di metodo, non di debolezze personali, limiti umani, Gazzette del mezzogiorno.
    tu mi dai una notizia e una fonte, io la posso verificare e controbbattere.
    Nel caso di Zeitgeist, ci sono delle informazioni verificabili?
    ci sono dei riferimenti specifici?
    Leonardo ha trovato Attivissimo ed io ho preso solo spunto da li.
    Se ci sono altri giornalisti o divulgatori scientifici con tesi diverse, benvengano.
    NOn condivi Attivissimo. Bene, ottima cosa. Forniscimi altri autori o divulgatori, confrontiamo le tesi (e' un esempio, non una sfida).
    Questo e' il metodo scientifico, a mio modesto parere.

    Per tornare al tema del post, ignoranza, superficialta', piattume culturale, si possono e si devono combattere.
    anche pagando le tasse universitarie.

    Comunque non ho dato del coglione a nessuno.
    direi di mantenere un tono del dialogo aderente alla realta'.

    "Mi piace"

  7. claudio vda io mi chiedo se tu per candore non abbia capito la sottigliezza del blog o io sono troppo oltre …e comunque la tua risposta non fa altro che confermare la mia tesi ossia che detesto l'elite sinistroide ancora dietro a vecchi schemi intellettuali, credo che poi alla fine siano i veri conservatori rannicchiati e barricati dentro un confine di sapere che credono sia solo loro..quando poi alla fine si precludono anche per dire una banalità di poter apprezzare il futurismo che come tutte le correnti artistiche qualche cosa di bello l'avrà ( per la cronaca esiste anche il futurismo sovietico) …. io sono per la libera fruizione del sapere senza muri ideologici e materiali Carta – verbo – rete ( nel nostro cervello) tutto deve entrare poi ovviamnete sta a noi codificare e analizzare e di conseguenza digerire ciò che si reputa giusto…. ovviamente bisogna avere le capacità mentali per poter capire al meglio e questo avviene solo attraverso la cultura … che avvenga tramite libri, rete, o video non importa anzi credo che la cosa migliore sia apprendere da tutti e tre in maniera costante e ossessiva… poi penso che sia palese il fatto che se voglio approfondire una matreria non lo farò certo in internet…

    "Mi piace"

  8. Claudio VdA io mi chiedo se tu per candore non abbia capito la sottigliezza del blog o io sono troppo oltre …e comunque la tua risposta non fa altro che confermare la mia tesi ossia che detesto l'elite sinistroide ancora dietro a vecchi schemi intellettuali, credo che poi alla fine siano i veri conservatori rannicchiati e barricati dentro un confine di sapere che credono sia solo loro..quando poi alla fine si precludono anche per dire una banalità di poter apprezzare il futurismo che come tutte le correnti artistiche qualche cosa di bello l'avrà ( per la cronaca esiste anche il futurismo sovietico) …. io sono per la libera fruizione del sapere senza muri ideologici e materiali Carta – verbo – rete ( nel nostro cervello) tutto deve entrare poi ovviamnete sta a noi codificare e analizzare e di conseguenza digerire ciò che si reputa giusto…. ovviamente bisogna avere le capacità mentali per poter capire al meglio e questo avviene solo attraverso la cultura … che avvenga tramite libri, rete, o video non importa anzi credo che la cosa migliore sia apprendere da tutti e tre in maniera costante e ossessiva… poi penso che sia palese il fatto che se voglio approfondire una matreria non lo farò certo in internet…

    "Mi piace"

  9. @exploitation movie, toglimi una curiosità: la tua è una strategia volta a marcare una presa di distanza dall'élite intellettual-sinistroide-borghese, oppure hai una questione personale in sospeso con l'ortografia (che so, un punto fermo una volta ti ha rigato la macchina nuova al parcheggio, o una maiuscola è uscita tre mesi con te senza dartela per poi mettersi col tuo migliore amico)?

    tibi

    "Mi piace"

  10. a me sorprendono tutti i commenti in cui si pone l'accento sul parlamentare M5S, che è l'oggi, quello sui quotidiani, ok, ma che appunto è solo specchio di come ci si avvicini all'informazione, quali capacità di discernimento si abbiano e – soprattutto – quanta FATICA si sia disposti a fare per conoscere.

    Attivissimo è un debunker e sinceramente meno male che esistono i debunker, così risparmiano a me pigra utente di internet almeno un po' di lavoro e fatica. non offrono verità, sfrondano panzane.

    un po' è paura l'andare sulla soluzione più semplice, un po' è appunto pigrizia. il problema è che io sono più vecchia di Leonardo e quindi come lui ho imparato a studiare sui libri, dove comunque tu parti in alto a sinistra e finisci in fondo a destra a leggere, quindi ti crei una struttura mentale di un certo tipo.
    la rete (lo sappiamo tutti) è un ipertesto, è orizzontale, si fa fatica ad estrapolare i contenuti importanti dagli altri.
    non è a caso che il parlamentare sia un ragazzo di 24 anni.

    e quindi poi a me sorge una domanda: prof Leonardo, che possiamo/potete fare da adulti educatori?

    dory

    "Mi piace"

  11. Leonardo, in questa tua come al solito ottima analisi, avrebbe trovato perfetta collocazione la vicenda OVO e realtiva storia.
    Un progetto di videoenciclopedia nella quale ciascuna voce è ridotta (mai termine fu più adeguato) dentro una clip video di 3 minuti, con non poche curiosità nell'elenco dei nomi dei suoi inventori e che a un certo punto subì uno stallo.
    Prima di lasciare questo commento ne ho verificato la situazione scoprendo che ha ripreso la strada ed è on line.
    Non ti metto link, tanto basta una ricerca in google, ti estraggo solo un passo di un'intervista rilasciata da Andrea Pezzi, volto mediatico dell'operazione:
    “Per esempio, negli ultimi giorni abbiamo aggiunto alcune voci sull'energia e in tre minuti spieghiamo come viene prodotta, stoccata e distribuita, oltre all'impatto delle diverse fonti sull'ambiente. E all'interno di ciascuno di questi mini-documentari collochiamo l'equivalente di 300 lemmi enciclopedici”.
    Per avere ulteriori dati su come questo progetto avrebbe spazio dentro questa tua analisi, prova ad andare a vedere com'è e segui i link fino alla voce “condottieri e rivoluzionari”, tanto sono due clik dalla home e, come da mission aziendale, non più di 5 minuti tra navigazione e fruizione.

    A margine, i complimenti non possono andare solo alle tue analisi senza passare anche attraverso la qualità dei tuoi commentatori (al netto dei miei, ovvio), davvero un piacere da leggere almeno quanto i post che li accolgono.
    C'hai pure il grillino intelligente capace di farsi bastone tra le più che solide ruote del paradosso e chiunque bazzichi la rete per più di 5 minuti al giorno sa quanto sia raro incontrarne.

    "Mi piace"

  12. Su Zeitgeist non si parla di microchip

    "Mi piace"

  13. sìsìsì, io comunque tra un paolo b che parla di chip sottocutanei perché si è bevuto il cervello ed un giovanardi che parla di bombe su ustica ecc. perché è in mala fede… bah mi dispiace, ma preferirò sempre il primo.

    "Mi piace"

  14. Tutto va preso con le molle… in zeitgeinst ho trovato molti spunti interessanti ma convengo che spesso si trovano affermazioni grossolane ..la versione successiva (Moving forward ) la trovo più verosimile…e cmq un modello di vita che sfrutti le tecnologie e preservi l'ambiente a vantaggio del benessere dell' uomo messo “al centro dell' universo” è auspicabile e dovrebbe essere la priorità della politica

    "Mi piace"

  15. @tibi….. Che spiritosone ….. tu si che sei un uomo di cultura borghese elitaria che cura le maiuscole anche in un post scritto di getto che ha tutta l'aria di essere una conversazione orale….. comunque contento tu contenti tutti voglio dire

    "Mi piace"

  16. @exploitation movie, ti sbagli, l'ortografia non è elitaria, o almeno non dovrebbe esserlo: dovrebbero insegnartela, gratis, alle elementari (a me per esempio l'insegnarono: no, non era una scuola d'élite).
    Né vale il discorso c'ho prescia, c'ho 'a tastiera che numme da l'accenti: a mettere tre/quattro/cinque punti ci metti più tempo che a metterne uno.
    E' che fa tanto popolano pasoliniano 2.0, l'ortografia è robba da kasta, etc.
    E' l'ignoranza esibita come tratto distintivo.

    tibi

    "Mi piace"

  17. Rispondo volentieri a exploitation movie che mi ha accusato di essere un intellettuale di sinistra.
    Di sinistra lo sono da parecchi anni, un socialdemocratico favorevole alla repubblica federale europea per la precisione, sostenitore del welfare state, dello sviluppo sostenibile e dell'integrazione multiculturale, quindi direi che se mi definisci “di sinistra” ci hai azzeccato.
    Un intellettuale… magari! Quando qualcuno mi definisce “intellettuale” lo prendo per un complimento.

    Se però per te un intellettuale di sinistra è qualcosa da disprezzare, allora credo che non ci intenderemo mai, mi dispiace.

    "Mi piace"

  18. A conferma di quanto sostieni c'è pure quanto scriveva la capogruppo alla Camera dei 5* sul suo blog “La prima esperienza fu una 6giorni6 chiusa dalle 16.00 alle 23.00 dentro il Palalottomatica durante il tour Reset di Grillo…. ed io passavo giornate intere a cercare di deprogrammare la formazione che avevo avuto fino a quel momento dai canali ufficiali di regime.”
    http://robertalombardi.wordpress.com/info/

    "Mi piace"

  19. Internet e la verità rivelata! Io per la verità sono sempre un po'in bilico tra il cercare di interagire consigliando pazientemente metodi più scentifici di controllo delle fonti e, gettare la spugna. Però, quando ho deciso di gettare la spugna arriva un post così che mi fa cambiare idea. Condivido ogni concetto ed è una tale rarità! Ma è dura ragazzi, sono arrivata a mettere in dubbio la mia indole democratica, chè mica son più tanto sicura che tutti ma proprio tutti debbano averlo, questo sacrosanto diritto di parlare!

    "Mi piace"

  20. Dell'Information Overload, della grande quantità di informazioni di cui la rete ci sommerge ottundendo la nostra capacità di vagliarle, Zeitgeist è solo un esempio fra tanti, almeno in relazione allo pseudo-pensiero complottista. Georg Simmel, ben prima dell'avvento dell'era informatica, descrisse questo fenomeno col concetto di Spirito Oggettivo, ma anche Ortega y Gasset nella Ribellione delle Masse ci parla di un tipo d'uomo non dissimile dal fruitore inconsapevole di prodotti come Zeitgeist, un invasore verticale che esce dalla botola della Storia ignorandola totalmente. Tuttavia in Zeitgeist non c'è solo una pericolosa guerra al sapere scientifico, ma un altrettanto pericolosa esaltazione della tecnica come soluzione di tutti i problemi che è figlia dello scientismo.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Aru Cancella risposta