Vorrei poter dire che le reazioni alla paternità di Nichi Vendola mi hanno sorpreso e un po’ scandalizzato – soprattutto quelle venute da sinistra – ma purtroppo non è così. Si tratta di reazioni prevedibilissime, quasi automatiche, che spiegano abbastanza bene perché l’Italia ha una legislazione molto arretrata su questi temi (no, non è colpa di Adinolfi o delle sentinelle in piedi: loro al massimo ne approfittano, come è giusto che la squadra di tiro alla fune scarsa ma costante approfitti di un avversario che non ha capito da che parte bisogna tirare).

Chiariamo subito la mia opinione: per me non si può e non si deve impedire a nessuna persona in possesso delle sue facoltà di avere un figlio, e quindi nemmeno a Vendola. Non lo chiamo esattamente diritto, non credo che la collettività debba adoperarsi perché chiunque possa avere un figlio; ma se qualcuno vuole averne uno, coi mezzi che la tecnologia oggi consente (maternità surrogata), non credo nemmeno che la collettività si debba mettere in mezzo.

Non ritengo peraltro che ne sia capace, nei tempi medio-lunghi: sul serio credete di poter impedire a chi porta un utero di disporne come vuole? Come intendete recintarli, esattamente, questi uteri? Non si era appena deciso che appartenevano alle portatrici? Io la penso così, e in seguito cercherò di difendere questa opinione senza insultare chi la pensa diversamente. Non sarà semplice, perché davvero, nulla mi infastidisce più di un prepotente: e quando arriva qualcuno a spiegarmi che la sua idea della genitorialità è l’unica giusta, e che gli altri dovrebbero essere genitori soltanto alle condizioni dettate da lui, ecco: a me questa sembra prepotenza. Io non vengo a dire a voi come dovreste essere genitori. Se non volete figli in provetta, non fateli.

Paradossalmente, mi arrabbio meno coi cattolici. Loro perlomeno sanno quello che vogliono e soprattutto quello che non vogliono. Le loro opinioni sono basate su assunti non dimostrabili, ma coerenti: per loro la libertà della donna di disporre del proprio corpo viene dopo il diritto del nascituro. Quest’ultimo, malgrado debba ancora nascere, secondo i cattolici ha idee molto chiare: desidera una famiglia naturale composta da almeno un padre e la madre. Loro la pensano così, e si comportano di conseguenza. Se vinceranno loro, l’utero sarà effettivamente recintato e riassegnato a un Ente morale che col pretesto di impedire “l’affitto” veglierà affinché nessuna portatrice ne disponga troppo liberamente. La stessa definizione di “utero in affitto” tradisce il disprezzo degli eredi degli antichi padroni, che possedendo tutto non avevano bisogno di affittare nulla. Ma insomma quella è la direzione in cui tirano la corda, e secondo me è quella sbagliata: quindi tiro dall’altra parte. A volte mi lamento perché barano (tutta l’offensiva sul “gender“), ma non li biasimo certo per il fatto che stiano tirando in direzione opposta alla mia. È lo scopo del gioco.

Nutro viceversa un’insofferenza crescente per chi ha deciso di stare dalla mia parte ma forse non ha capito dove stavamo tirando: e adesso sta lì, si guarda smarrita e impiccia i compagni di squadra. Davvero, se per voi il nascituro ha il diritto naturale di avere un padre e una madre, dovreste passare dall’altra parte. Non è niente di personale. Se appena scoprite che da qualche parte nel mondo una donna ha deciso di ospitare per nove mesi un nascituro dovete immaginare che ci sia stata una costrizione – se siete sicuri che Vendola e il suo partner abbiano pagato, e trovate che pagare in cambio del temporaneo e consensuale uso dell’utero equivalga alla mercificazione del corpo – evidentemente ritenete che esista nel corpo qualcosa di sacro che quel corpo non può gestire in autonomia.

E allora, scusate, cosa ci fate qui? Vi servirà un Ente morale che decida cosa si può vendere e cosa no, cosa si può affittare e cosa no: le braccia sì, altrimenti non avremmo agricoltura nemmeno nei nostri campi di pomodori; le corde vocali sì, altrimenti io non potrei sopportare di ricevere uno stipendio. I reni, forse? Ma perché non avete mai denunciato la mercificazione dei reni? non è un po’ sospetta questa cosa? L’utero, sicuramente. L’utero per voi è sacro, l’utero non può essere gestito dall’individuo, davanti all’utero si deve sospendere qualsiasi forma di economia? Ok, allora scusate, avete sbagliato squadra.

Quelli che credono nelle cose sacre sono dall’altra parte: quelli che pensano che l’economia non sia semplicemente il modo in cui gli uomini gestiscono gli scambi tra loro, ma una degenerazione di quel bello stato di natura in cui al limite si barattava un pesce per un pomo, sono di là. Sono anche ben organizzati, hanno una gerarchia che si difende bene, e tuttavia non preoccupatevi: sono molto ospitali con le pecorelle smarrite. Sedicenti comunisti che rinnegano l’economia, sedicenti femministe favorevoli a recintare l’utero e a regolarne i comportamenti: cosa state facendo ancora qui? Scusate, ma noi saremmo quelli progressisti: magari ci poniamo qualche problema su come andare avanti, ciò non toglie che è avanti che vogliamo andare. Voi invece avete in mente l’eden del matriarcato, magari con un po’ di baratto. Non ha neanche senso litigare. Diciamo che c’è stato un grosso equivoco, e ognuno proceda per i fatti suoi.

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109 risposte

  1. Una riflessione molto lucida di Michela Murgia (c'è anche una chiara identità di vedute con Leonardo sul punto centrale di questo suo post):
    http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/01/news/michela-murgia-non-chiamatela-maternita-surrogata-1.248420

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  2. Non credo che i divieti riguardanti il nostro corpo abbiano futuro, perché il corpo è a mia immediata disposizione. In futuro sarà sempre più facile donare un rene o un occhio, e se lo Stato me lo vieta lo farò di nascosto o all'estero (così come milioni di donne hanno abortito di nascosto o all'estero quando era vietato, e ricominceranno a farlo, quando lo rivieterete, ormai ci siamo).

    Per “diritti laici del bambino” credo tu intenda i diritti che tu postuli abbia il nascituro. Fammi indovinare: un padre e una madre possibilmente naturali? Ok. Sono le stesse cose che pensa Adinolfi, e non c'è niente di scandaloso a pensarla come lui. Non devi mica per forza andare a messa, mi sa che anche lui ogni tanto salta. Vorrei soltanto che ci lasciassi a disposizione l'aggettivo “laico”, sennò ci tocca inventarne uno nuovo.

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  3. Ma su mille e più mille persone che ha citato quel pezzo di Gramsci (Unità compresa) ce n'è almeno uno che abbia fatto caso alla differenza tra “innesto di ovaie” e maternità surrogata? Comunque mostrare una mentalità da 1918 non è male.

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  4. Ok, Gramsci sarà pure superato…era il 1918… la storia incalza ed il progresso è sempre e solo ascendente in tutto e per tutto (suppongo del resto che Odoacre si sentisse più progredito di Adriano…) il brano di Gramsci quindi è obsoleto e tutto ciò che implica circa i diritti dei più deboli superato, ma la carta contro l'utero in affitto che il parlamento francese ha firmato il 3 febbraio 2016, pure?

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  5. Quello che mi piacerebbe capire è se davvero la discussione è stata irrimediabilmente incardinata sul binario “xyz è mio e ne fo quel che voglio” v. “xyz ti è stato concesso dal pezzo da 90 e ti è indisponibile”.

    A margine, il mio occhio destro dovrebbe essere indubitabilmente mio; magari, penso, avrebbe pure un suo mercato; già il capitalismo converte in dollari qualunque cosa (non solo certi culi sono assicurati per miliardi, e le case d'asta vendono merda d'artista; ma trovi proprio quotazioni in dollari per l'atmosfera terrestre, l'Oceano Pacifico, la Corrente del Golfo, e magari per il pianeta intero, o il sistema solare o la regione oltre l'orizzonte degli eventi di un buco nero); magari un massone americano vorrebbe piazzarselo là dove avrebbe già dovuto essercene uno, proprio in mezzo alla fronte; oppure un tribunale delle terre delle arti calligrafiche ha retributivamente condannato uno sceicco a perdere uno. Se scopro che ai sensi delle leggi dello stato italiano la vendita del mio occhio destro mi è impedita, come faccio ad essere sicuro che il colpevole è il buon vecchio nemico di sempre, ossia la Chiesa?, che quel divieto, un chiaro retaggio medievale, procede necessariamente dal timore di contraddire la prescrizione demiurgica sul numero di occhi per cada umano?

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  6. Scusa, ma nell'omicidio c'è una vittima, e quindi va proibito, nella maternità surrogata non vedo vittime. Il tuo paragone non sta in piedi.

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  7. La discussione, purtroppo, si è incardinata sul binario “sto con Adinolfi” oppure “sto con Vendola” (che poi è quello che dice Leonardo). Non se ne esce.

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  8. “non sono però così sicuro che l'impatto in termini psicologici e fisici di una gravidanza possa essere paragonato a altri servizi”
    Che dire degli impatti psicologici e fisici del mesotelioma pleurico da amianto e di tutti gli altri cazzi da malattie professionali? La gravidanza non è una malattia, e sono molte le donne che sostengono che in gravidanza si sono sentite sane ed energiche come non mai.

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  9. Ma infatti: come altri prima e probabilmente meglio di me, chiedevo proprio se era possibile dare almeno un tertium.
    Peraltro sulla questione personalmente ci ho riflettuto così poco da essere sì e no allo stadio anteriore a quello del pregiudizio; se sono intervenuto è più che altro perchè l'idea che il moto dei “comandamenti” “sacri” sia di discesa, dal cielo verso la terra, e non di ascensione, mi era suonata, tra le altre cose, poco marxiana.

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  10. No, Leonardo, qui l'esempio che fa Stefano sugli aborigeni è pertinente. Da padre adottivo, ho passato troppi anni a sentire psicologi/ghe e assistenti sociali dire che anche un bimbo adottato alla nascita si porta il trauma dell'abbandono, per non crederci almeno un pochino. Poi è chiaro, meglio un abbandono per poi essere amato tutta la vita, che un non abbandono ed una vita di stenti e botte.
    Ma qualsiasi ragionamento sulla maternità surrogata non deve prescindere da questo. Non devono esistere divieti sul corpo, e le stronzate sulle coppie naturali o contro natura sono appunto stronzate. Però esistono studi che dicono che un bambino adottato alla nascita si porta comunque dietro un problema. Si può risolvere? Sicuramente. Bisogna far finta che non ci sia? No, è una concessione all'Adinolfi che c'è in noi.
    E comunque se dai anche a me dell'Adinolfi io poi ti dò dell'antisemita eh! ;o)

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  11. La frase “adulti consenzienti” ripetuta più volte all'interno del post non è stata recepita abbastanza mi sa…

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  12. Ma secondo voi i casi “vendo un rene alla camorra perchè sto nella miseria più nera e non ho da sfamare i miei figli” e “mi privo di un rene per darlo a un mio amico/fratello/parente ed evitargli anni di dialisi” sono la stessa cosa?

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  13. Mmm, la stessa cosa solo se amico/fratello/parente è camorrista; qualcosa di simile se amico/fratello/parente ti paga il rene.

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  14. Perdonami: posso io, adulto consenziente, vendere me stesso o un pezzo del mio corpo, chessò, una mano a te, adulto consenziente?

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  15. Questo commento è stato eliminato dall’autore.

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  16. No Layos, nessuna prescrizione restringente. Appunto perché, come detto sopra (ma forse non si legge bene, era meglio metterlo in maiuscolo, il vangelo è una BUONA NOTIZIA, non un manuale di istruzioni, o un prontuario di precetti. Faccio degli esempi: il libretto allegato alla scatola di montaggio di un mobile ha prescrizioni stringenti (e precise), altrimenti il mobile non lo monti; che l'Inter abbia perso ai rigori con la Juve dopo aver dominato sul campo è una NOTIZIA (buona o cattiva a seconda di come la si guarda); ne puoi ricavare regole di comportamento (per esempio per le prossime sfide) ma non così stringenti; ne puoi ricavare memoria storica, ma non l'istruzioncella pronta all'uso su cosa devi fare in caso di famiglia naturale e utero in affitto.
    Di fatto, come ricorda Kalle B, Gesù fu più uno che si faceva notare per il non rispetto dei “valori tradizionali della famiglia” (e aggiungerei “palestinese” e “del primo secolo”) piuttosto che per il contrario. Se è per quello, anche riguardo ai “valori tradizionali della religione” era piuttosto scavezzacollo. Però si sa: fa più rumore un albero che cade (la frase ricordata qua sopra da Kalle B; ma anche la rispostaccia alla madre e ai fratelli che vengono a cercarlo per riportarlo a casa, o che vogliono approfittare del suo successo con le folle: Marco 3,20-35 e Giovanni 7,2-9) che una foresta che cresce (le annotazioni di Matteo e Luca sul suo rimanere sottomesso; e lo stesso assordante silenzio di tutti e 4 i vangeli sui suoi 30 anni di vita nascosta e normale).

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  17. E che ti posso dire: secondo me i parlamentari francesi si sono proprio sbagliati. Il proibizionismo non funziona quasi mai.

    Questo tic per cui si usa la schiavitù in un Paese per giustificare la proibizione dall'altra parte del mondo mi ricorda una lunga discussione con una frangia estrema di femministe che credeva di poter abolire per decreto la prostituzione. Anche in quel caso, i clienti di squillo in Italia venivano accusati di favorire il turismo sessuale in Thailandia, o peggio. Che è come accusare un acquirente di pomodori bio di favorire il consumo di pomodori, quindi anche di quelli che vengono coltivati nelle piantagioni dagli schiavi.

    Anche stavolta mi è capitato di sentire che Vendola, essendo andato in California, avrebbe favorito un traffico di carne umana in India. Bisogna essere un po' accecati per scrivere queste cose, o addirittura per crederci (almeno Adinolfi lo sai che bluffa).

    Dietro c'è la cara vecchia tendenza a recintare parti del corpo altrui e a decidere come e quando possono essere usate, e soprattutto non usate: per me il femminismo è una gran cosa, ma se diventa semplicemente una nuova Chiesa che mi ordina quando e come usare l'utero (e la vagina, e il pene), potevo tenermi la Chiesa vecchia, capisci?

    La surrogata si fa già in diversi paesi: in alcuni non si può corrispondere un pagamento in denaro, in altri ci sono altre restrizioni. Chi vuole proibire tutto, negare tutto, demonizzare tutto, otterrà quello che ottennero i proibizionisti con l'alcool, o i sostenitori della war on drugs. Perderemo tempo, ricchezze e dignità, e alla fine la gente comunque gestirà il proprio corpo come crede, perché la tecnologia ce lo consente.

    http://www.internazionale.it/notizie/2016/03/03/maternita-surrogata-dove-regole

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  18. Una terza posizione si può avere quando il momento lo consente: tu puoi avere dei dubbi, ma intanto in Italia una coppia sterile non può disporre della maternità surrogata. Ai fini pratici, non importa se la maggior parte degli italiani sia contraria o “abbia dei dubbi”: per adesso la legislazione dice no.

    Per fare un esempio: se ho un'esigenza pratica (ad esempio ho forato e ti chiedo aiuto), tu puoi decidere di aiutarmi o pensare che la mia esigenza, non essendo un diritto fondamentale, non richieda il tuo aiuto fattivo. Oppure puoi avere anche dei “dubbi”, ma all'atto pratico cosa significa? Che mi presterai il crick un po' titubando, o mi lascerai lì sul ciglio della strada e andrai a pensarci meglio? Puoi avere tutti i dubbi che vuoi, ma c'è gente in Italia che vuole usufruire della maternità surrogata, e hanno comprensibilmente fretta: trovi giusto aiutarli o no?

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  19. L'idea che possiate paragonare quello che hanno fatto Vendola col suo compagno al furto di bambini perpetrato ai danni degli aborigeni la dice lunga, secondo me, su quanto l'argomento obnubili.

    I bambini adottati alla nascita hanno un problema. L'hanno sempre avuto. Si è sempre cercato di far fronte al problema. Quand'è che il problema diventa insormontabile? Quando arrivano i gay.

    Ok, aspetta, magari era insormontabile anche quando erano gli etero a voler accedere alla surrogata, ed è per puro caso che ai tempi io non abbia visto un decimo del dibattito che ho visto in questi giorni. Sarà.

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  20. Leo, la considerazione sugli aborigeni stava solo a indicare che anche i bambini hanno diritto a non essere separati dai genitori, e non solo i genitori dai bambini. Tutto qui.
    Poi se intendi dire che vietare la maternità surrogata è futile hai anche ragione, ma è diverso dal dire che farlo sarebbe sbagliato, e che andrebbe concessa senza limiti perché l'utero è mio e lo gestisco io. Che è vero per l'utero, ma non per quel che ne esce dal momento che è uscito.

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  21. “Ok, quindi eri col dott. Mengele a fare esperimenti su cavie umane”. Ma che modo di discutere/ragionare è? Non mi pare di essere l'unico a lamentarsi dell'inadeguatezza della posizione da talebano laico “o di qua o di là”, che è utile a porsi domande ma portata all'estremo mostra la corda.
    Il mio “da qui a legalizzare tutto ce ne corre” non è per forza un invito al proibizionismo quanto alla cautela legislativa perché la questione è piena di sfumature non riconducibili ad A o B. Ad esempio il tema del possibile danno a un soggetto terzo (il nascituro) non mi pare sia risolvibile in “è un problema come un altro”, perché altrimenti le adozioni dovrebbero essere automatiche su richiesta senza alcuna valutazione della coppia. E sebbene richiedano snellimento, non vorrei che si arrivasse a questo.

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  22. Giusto per capirci, per me che lo faccia Vendola o Gigi er pizzettaro non cambia nulla. Sugli aborigeni, come dice Stefano, serviva solo a definire il caso dell'adozione alla nascita, che mi sembra essere stato capito.
    A questo punto l'adozione alla nascita, gay, pizzettari, etero o alieni, è un problema. E' giusto che il dibattito ci sia solo perchè è Vendola a farla? no, è un ignobile sfruttamento della cosa da parte della parte più retriva della politica e della stampa, che altrimenti come dici tu se ne impipperebbe.
    Ma nonostante questo è giusto parlarne, io non sono così convinto che la surrogata sia solo una buona cosa, tutto qui. Non dico che sia il male assoluto, come sostengono Adinolfi &C, perchè è una stupidaggine enorme. Dico che in un paese normale si parlerebbe tranquillamente delle sue luci (molte) e ombre (poche). Mettiamola così: se dipendesse da me, sicuramente sarebbe legale anche in Italia, ma io non la farei.

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  23. Se mi fai capire per quale motivo tu mi venderesti una mano rimanendo consenziente (e cosa ci guadagnerei io), parliamone. Se no sono esempi privi di senso.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall’autore.

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  25. Beh, allora non era nemmeno il caso di vietare la schiavitù in tutte le sue forme con la dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, tanto c'è ancora, anzi prospera

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  26. Non mi è chiara la domanda.
    Se quello che stai chiedendo è “se tu fossi un parlamentare voteresti a favore del provvedimento tal de tali?” renditi conto che è come chiedere il prestioto del crick ad uno che abita nell'altro emisfero e magari non ha neppure la patente.
    Se invece la domanda è se nella mia realtà di ogni giorno io stia facendo qualcosa per aiutare chi vuole affittare un utero per avere un figlio suo, la risposta è un no secco; non faccio assolutamente nulla, anzi forse non sono manco convinto che questo bisogno debba essere messo in agenda tra le cose da discutere in Parlamento; riconosco che far chiasso su internet dichiarandosi a favore o contro (magari “convintamente”) già è roba sufficiente per “fare la differenza”; però continuo a preferire cose un po' più consapevoli, o, mettiamola così, alla vecchia maniera; di tweet in tweet abbiamo tolto il PD a Bersani consegnandolo a Renzi, e consacrato l'operazione militare in Libia (peraltro già in corso da mesi, a prescindere dalle montanti indignazioni dei popoli dei web) che invcece di salvare (milioni di) vite umane ha solo moltiplicato il numero di vittime.

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  27. Non so: mettiamo che il trapianto di mano sia stato perfezionato, e che a te manchi una mano: io ti vendo la mia, tu ritorni ad essere bimane.
    Secondo me ha (economicamente) molto più senso di tante altre cose già in atto — l'otto per mille, le sanzioni alla Russia, …

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  28. Roberto: esattamente. Parlo dei bambini avuti con madre surrogata naturalmente, non di quelli adottati. Se vuoi un bambino da madre surrogata vai a vivere in uno dei paesi in cui la praticano. Ma se in Italia vieti la pratica e poi regolarizzi i bambini comprati all'estero non stai concludendo niente. Anzi, stai solo creando ulteriore disparità sociale fra chi è ricco, e tutto può, e poraccio, che non si può permettere di spendere un patrimonio e andare all'estero. Tutela del bambino si. Tutta la questione la si dovrebbe guardare solo dalla prospettiva del bambino. Lo sfruttamento del corpo della donna, che pure non mi pare un problema da sottovalutare, lo vedo assolutamente secondario rispetto al porsi la questione se sia etico e morale “ordinare” un essere umano, assemblarlo stile ikea con l'ovulo da una parte, il seme dall'altro, l'utero ancora di un'altra e poi “passare a ritirarlo”. Dai, su

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  29. Leonardo: “Puoi avere tutti i dubbi che vuoi, ma c'è gente in Italia che vuole usufruire della maternità surrogata, e hanno comprensibilmente fretta: trovi giusto aiutarli o no?”
    No!
    Non è che se c'è uno che ha il desiderio incredibile di qualcosa si deve passare sopra la morale per accontentarlo. Ma che ragionamento è? Non è obbligatorio fare figli, se li puoi fare in maniera etica e morale ti si aiuta, altrimenti ma che vuoi? Il periodo egocentrico finisce a 3 anni.
    A son sempre la donna, atea, di sinistra, che è pure stanca di sentirsi dire che o sto con adinolfi o con vendola, che nella vita voleva solo diventare madre e che al momento in maniera etica non può farlo. E sono un'adulta e passo oltre cristo, altrimenti mi batto per poter avere il diritto ad aver figli in maniera etica, per esempio chiedendo di poter accedere alle adozioni, da cui al momento attuale sono esclusa.
    Non è che chi aborre la maternità surrogata sua fascista o omofoba. Ben vengano le adozioni per le coppie gay, di fatto, per i single. Ma se l'unico modo che hai è averlo come una merce (che paghi o te lo si regali) per me è semplice egoismo.

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  30. Assolutamente d'accordo con la procreazione assistita, d'accordissimo con l'aborto, e bene che esista una legge che permette alle donne di non riconoscere i propri figli alla nascita, non è certo la situazione migliore che puoi auspicare per un bambino, ma se tutti i passaggi precedenti precedenti hanno fallito (anticoncezionali, aborto entro i termini di legge) meglio lasciato in ospedale che buttato in un cassonetto o tenuto a forza da chi non lo vuole. Ma cosa c'entrano queste cose con la maternità surrogata?! Non voglio proibire a qualcuno di avere un figlio, mi piacerebbe proibire la mercificazione dei bambini. Ci si batta perché tutti possano adottare piuttosto. E disincentiva la compravendita lasciando illegale la pratica in italia e naturalmente non regolarizzando i bambini che porti dagli altri stati avuti con maternità surrogata. Che siano coppie etero (la maggioranza) o gay.

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  31. Leo, continui a non considerare che non ci sono solo quelli che stanno di qua o quelli che stanno di la in base a chi sceglie di gestire il corpo di chi. Ci sono anche quelli che pensano che i bambini nati da surrogata possano avere problemi: è più importante tutelare loro, piuttosto che i candidati genitori. E' il motivo per cui ci sono psicologi e giudici che valutano e decidono se una coppia è in grado o meno di accogliere un minore, ci sono parecchie persone desiderose di adottare, ma non tutti riescono ad ottenere un decreto di idoneità (si chiama così). E' un impianto normativo e procedurale che serve esclusivamente per la tutela dei minori. Poi si potrebbe discutere sui metodi e sui criteri per ottenere l'idoneità, ma è tutta un'altra storia. Poi non è che se una cosa “la fanno all'estero” è automaticamente buona e giusta.

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  32. “O con Vendola o con Adinolfi” è ovviamente una falsa dicotomia. Leo chiede “perché una donna non dovrebbe avere il diritto di affittare una parte del suo corpo?” Ma chi si presta alla maternità surrogata viene pagata per cedere il figlio, non per l'affitto dell'utero in sé. Non si limita ad “affittare” una parte del suo corpo, vende un altro essere umano. Non un organo, non un embrione, vende un bambino già nato, una persona. Un figlio. Lo cede in cambio di denaro, cioè lo vende. E questo nessuno ha il diritto di farlo. Quindi io mi chiedo perché il desiderio delle ricche coppie sterili (gay o etero) di adottare non un bambino “qualsiasi”, ma un bambino col loro specifico DNA, per Leo è così importante che vale la legalizzazione dello schiavismo, cioè della compravendita di esseri umani? Perché il DNA delle coppie ricche è così sacro per Leo?

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  33. In effetti se non riuscite a distinguere tra proprietà e paternità non siete con Adinolfi: diciamo che vi siete fermati al millennio precedente.

    Quando hai un figlio, non lo possiedi. Ti può capitare di averlo in modo 'naturale' (come se partorissimo ancora nella jungla e non in ospedali molto poco naturali), oppure di adottarlo, ma non diventa una tua proprietà. Quello lì era il medioevo, è finito.

    Chi si presta alla maternità surrogata non viene pagata per cedere il figlio, ma appunto: per farlo nascere – visto che evidentemente qualcun altro desidera un figlio (non uno schiavo) e non può averlo.

    È un desiderio di una “coppia ricca”? Non necessariamente, e soprattutto non in prospettiva. Mettiamola così: i primi procedimenti per restituire l'udito ai sordi profondi erano senz'altro molto costosi. Qualcuno si è lamentato dell'egoismo dei sordi ricchi che vollero comunque cimentarsi con un'operazione innaturale? no, non molti.

    Evidentemente non stiamo parlando di “ricchezza”, né di “natura”, né di “schiavitù”. Questi sono solo pretesti.

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  34. Ma guardate che essere atei o cristiani non c'entra niente: anche il cristianesimo di un Adinolfi è meramente un pretesto (il Gesù evangelico, com'è stato notato, non aveva un gran rispetto per la famiglia “naturale”).

    Il punto è che avete deciso che non è “etico” avere un figlio in un modo che voi non considerate “naturale”. Il fatto che non sia un dio a dirvi cosa è “etico” e “naturale” non è un'attenuante (forse addirittura il contrario).

    Così com'è un pretesto “Dio”, è un pretesto anche la parola “merce”: lo avete deciso voi che un bambino nato con la surrogata diventa tale. Peccato che abbia tutti i diritti di qualsiasi altro bambino.

    Vorreste psicologi e giudici che giudichino chi ha il diritto di essere padre o no. Potrebbe avere anche un senso, salvo che quando è capitato a me nessuno mi ha giudicato conforme. Evidentemente per voi esistono persone che hanno un diritto naturale a essere padri, e altri che no. Ok.

    Adinolfi è da quella parte. Non vi sta simpatico? Capisco il problema, trovatevi un altro portavoce.

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  35. Allora se ti fa piacere facciamo che io sono dalla parte di Adinolfi, così sei contento e riusciamo a ragionare.
    Gli psicologi e i giudici non stabiliscono chi ha il diritto ad essere padre, ovviamente; come hai giustamente notato, i padri/madri naturali non vengono giudicati (e perché dovrebbero?).
    Per molti paesi del mondo compresa l’Italia, l’idoneità all’adozione per una coppia e le successive procedure e passaggi vengono effettuati in base alla convenzione dell' Aja (che è una cosa internazionale così ti sembra ancora più giusta), e che si chiama appunto “convenzione per la protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione”. Protezione dei minori, non tutela dei diritti degli aspiranti genitori.
    I giudici e gli altri servono per valutare se una coppia è in grado di accudire un bambino che, date le circostanze, ha necessità particolari, perché ha subito un abbandono.
    Quindi c’è una disposizione normativa nazionale ed internazionale, che recepisce che i bambini abbandonati devono essere tutelati, perché l’abbandono provoca danni. Lo ripeto: l’abbandono provoca danni.
    Questa tutela si esplica con il rilascio dell’idoneità all’adozione attraverso una marea di giudici, psicologi, medici, assistenti sociali, percorsi formativi. Nessuno di loro ha valutato se ero in grado di essere padre o meno: hanno tutti cercato di capire se io e mia moglie eravamo idonei a subire il contraccolpo di un bambino abbandonato dopo la nascita (che poi l’idoneità possa venire rilasciata anche a capocchia, è un altro discorso che non c’entra con quello che stiamo discutendo qui). Il principio importante è: un abbandono provoca danni.
    Personalmente non mi interessa la mercificazione dell’utero o la naturalità del parto o la composizione di genere della coppia che adotta. Mi interessa la tutela del più debole, che è il minore. Perché –ripeto ancora- l’abbandono provoca danni. E la surrogata presuppone un abbandono, magari diverso da quelli che ci sono in un istituto, ma è sempre un abbandono.

    Poi come la pensi Adinolfi, in realtà non lo so e non mi interessa.

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  37. Io però su natura, etica, educazione dei bambini o necessità che le vite altrui siano sottoposte al vaglio continuo di giudici e psicologi mi pare di non aver detto alcunchè. Son cose di cui non parlo perchè molto banalmente non so nemmeno di cosa si sta parlando (o, nel caso della “natura”, nemmeno se si sta parlando davvero di qualcosa).
    Tu puoi ripetermi quante volte vuoi che è come se l'abbia fatto, che implicitamente sto discriminando, che di fatto sto con Adinolfi, la legge 40, Torqemada, i gringos, Hitler e il procuratore Palazzi. Se lo pensi davvero mi interessa, sei un tipo sveglio e potresti aver visto una cosa che io non riesco a rivelare — il famigerato bagaglio di pregiudizi che ci si porta appresso senza neppure rendersene conto. Ma se ti limiti a ripeterlo senza argomentare, difficilmente l'esito potrà essere troppo dissimile da un'alzata di spalle.
    Se, come la metti tu, il punto è che delle persone hanno un bisogno, per di più urgente, e per soddisfarlo potrebbe giovare il mio ajuto, che c'è di sbagliato nel voler capire chi sono, quanti sono, che ragioni li muovono, che succede se si fa come chioedono prima di prendere posizione? (sempre ammesso che serva: milioni di persone si schierano puntualmente contro le guerre coloniali della NATO, tra qualche giorno ne comincia un'altra).

    [Perdona il solito pasticcio, stavolta probabilmente non avevo chiuso un tag]

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  38. “Quando hai un figlio non lo possiedi” Quindi non dovresti neanche poterlo cedere in cambio di denaro, giusto? E se decidi di rinunciare alla potestà, dovrebbe essere un tribunale a stabilire chi sia più adatto ad allevarlo, non un assegno. “Chi si presta alla maternità surrogata non viene pagata per cedere il figlio ma per farlo nascere” Per farlo nascere e poi per cederlo. Non per tenerselo. Se la madre surrogata non cede il figlio, non prende l'assegno. Francamente non saprei dire se tu sia in malafede, o davvero non ti renda conto. Hai assimilato un neonato a un apparecchio Amplifon, auspicando che in futuro i prezzi dei neonati crollino e diventino merce economica. E perché l'hai fatto? Per dimostrare che tu non sei omofobo e io sì? Sorry, ma con me caschi male.

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  39. Io sostengo la marriage equality da quando era un'utopia pure negli USA. Sostengo la totale uguaglianza di diritti e doveri fra le coppie etero e le coppie LGBT, compresi quell all'adozione. Adozione, non acquisto.. Io non difendo la famiglia “naturale”, tutto quello che è umano per me è naturale, e so benissimo che ci sono bellissime storie di famiglie Arcobaleno, ma credimi, questa di Vendola non lo è.

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  40. Non sono sicuro (pardon, è un tic) di ricordare in quale passaggio avrei paragonato la gravidanza a una malattia professionale ma grazie comunque per la precisazione.

    Per quel che vale sono d'accordo.

    (stiamo veleggiando verso i 200 commenti!)

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  41. Abbiamo passato mesi a cercare di spiegare alla gente come l'utero in affitto fosse uno strawman della destra, e che le persone LGBT in realtà non mirassero affatto a fare shopping di bambini. Arriva Vendola, e dà ragione alla destra. E tu, dopo aver predicato fin troppo la “ragionevolezza” per anni, adesso applaudi il cialtrone. No Leo, tu non sei il nostro CT. Non hai nessun diritto di decidere chi sta nella nostra squadra. Nessun diritto.

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  42. Non sarai omofobo, ma hai perso di vista la natura dello scambio. Non ci si scambia un bambino (il bambino è un cittadino a pieni diritti); c'è un persona che mette a disposizione l'utero affinché un libero bambino nasca (un'altra persona mette a disposizione l'ovulo, e sarebbe interessante capire perché la cosa ti scandalizza di meno).

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  43. Hai buttato via i tuoi mesi: l'utero in affitto è una possibilità concreta, non uno straw man. Vedi che Adinolfi la sapeva più lunga?

    Ti ripeto: se avessi avuto bisogno di una Chiesa che mi imponesse i suoi tabù, che mi spiegasse quali famiglie hanno bellissime storie e quali no, mi tenevo quella vecchia che ha più esperienza.

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  44. Un Libero Bambino il quale appena nato decide liberamente di abbandonare la madre, in cambio di un assegno. Sì, certo, come no. Buonanotte Leo.

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  45. Guarda che sei tu l'integralista che vuole cacciare dalla squadra tutti quelli che non la pensano esattamente come te.

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  46. Non ci si scambia un bambino…
    Posso fare una domanda? Mettiamo che io adesso sono mamma di 5 figli, arrivi tu che non ne puoi avere e mi dici che ti garba tanto quello di 5 anni. e io ti dico “ok prendilo” e te lo regalo o ti chiedo in cambio dei soldi, il concetto mi cambia proprio poco.
    é la stessa cosa, no?

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  47. Continuate a inventarvi situazioni che non sono quella di Vendola e compagno: evidentemente perché in Vendola e nel compagno non trovate un granché di peccaminoso.

    Un bambino ceduto a 5 anni potrà sperimentare il trauma dell'abbandono. Molto più difficile che succeda a un bambino che è stato desiderato dai suoi genitori ancora prima che venisse trovata la donatrice.

    Questa cosa che una coppia possa desiderare di avere un bambino, e averlo, senza fare male a nessuno, ma facendosi aiutare da qualcun altro, vi fa molto arrabbiare. Vi inventate scambi di denaro di cui non ci sono prove (non che ci sia nulla di male); profilazioni del dna; citate la schiavitù in India contro una coppia che ha fatto la surrogata in California… lo capite che state menando il can per l'aia?

    Vi do una notizia: la schiavitù è già repressa dalla legge, in quasi tutte le nazioni. Non c'è bisogno di una legislazione supplementare, di proibizioni che rendono soltanto più costose e pericolose prestazioni che verranno comunque erogate (la legalizzazione dell'aborto non vi ha insegnato niente). Se puoi dimostrare che una persona è costretta a cedere il suo utero per nove mesi, ok, quello è sfruttamento.

    Ma se non puoi, perché la persona poteva liberamente scegliere, e ha liberamente scelto, non ci puoi proprio fare niente. Fate i vostri bambini e vivete sereni, se ci riuscite. Di sicuro non vi verrò a dire come farli, e che il vostro desiderio di paternità o maternità è sbagliato da un punto di vista economico o politico o fammi il piacere.

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  48. Se il post era basato solo sul caso Vendola faccio un mea culpa. Non sono mai intervenuta pensando unicamente al loro caso. Parlavo della maternità surrogata in generale, a prescindere da chi la richiede. Gay o etero che sia. Che poi se ne stia parlando fino allo sfinimento dopo il caso Vendola ok, ma personalmente facevo un discorso più generale.
    Il passaggio logico che fa acqua da tutte le parti è quel libero arbitrio della persona adulta che sceglie. Lì sta il punto. Che ci sia o meno scambio di danaro, che la donna lo faccia perché costretta o liberamente perché è tanto buona: non sta decidendo per se. Un ovulo, uno spermatozoo, un feto nei primi mesi non sono una persona, un bambino partorito a 9 mesi è una persona. E se io scelgo di venderlo, regalarlo, cederlo, mettila come vuoi, non è una mia libera scelta. Sto decidendo della vita di un altro, non della mia. Ripeto, del mio utero ci posso fare quel che voglio, anche farci la composta, ma non sono libera (non dovrei esserlo) di fare ciò che voglio di un bambino, proprio perché -come dici tu- non è un mio bene, non mi appartiene come una cosa di cui posso disporre. E allora è giusto che si tuteli quella persona, cioè il bambino, provando a preventivare cosa tale scelta comporterebbe. Tutti i bambini abbandonati adottati si chiedono prima o poi da dove arrivano. A me non sembra che dire al proprio figlio che arriva da una maternità surrogata non abbia nulla di traumatico, ecco dove si incaglia il ragionamento “senza far del male a nessuno”. Lo stai facendo proprio a chi desideri tanto.

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  49. Quello che tu Leonardo continui a non capire (o fingere di non capire) è che non si tratta affatto di “due persone che fanno un bambino con l'aiuto di qualcun altro”, si tratta di due persone che acquistano un bambino fatto da qualcun altro. Il bambino lo fa la madre. E portare via un neonato alla madre (e viceversa) non è “sbagliato dal punto di vista politico o economico”, è sbagliato dal punto di vista UMANO. Ma che te lo dico a fare, se non ci arrivi da solo. Mi ripeterai di nuovo che va tutto bene perché sono tutti liberi, liberali e liberisti, è la Casa delle Libertà, facciamo un po' come cazzo ci pare, basta coi lacci e lacciuoli che imbrigliano il mercato di organi ed esseri umani, tanto non si può fermare la rivoluzione liberale, gne gne, pappappero. Okay, ho capito. Risparmiatelo.

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  50. Quelli che ho buttato via a quanto pare sono gli anni che ho passato a seguire il tuo blog. Lo dico con sincero dispiacere. E la cosa che più mi dispiace non è che tu abbia un'opinione diversa dalla mia, ma che ti sia messo a insultare chiunque non la condivida, con una spocchia stizzosa che non ti conoscevo. E che ricorda Adinolfi.

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