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Brad Bird che veniva dal futuro


Tomorrowland (Brad Bird, 2015).

A 11 anni il piccolo Brad fu condotto, come tutti, a Disneyland. Quando fu ora di tornare a casa in Montana, i genitori non riuscivano a trovarlo. Alla fine lo scoprirono nel tempio, mentre discuteva coi Nove Vegliardi. Brad, cosa stai facendo? Perché disturbi questi vecchietti? Mamma, papà, lasciatemi stare, non sapete che il mio posto è qui? Da grande farò l’animatore. Darò vita alle cose. Sono nato per questo.

Tomorrowland è un film strano. Se all’entrata vi aspettate quanto promesso da trailer e locandine, un film action per famiglie, potreste anche rimanerci male. Intendiamoci, l’action c’è, e neanche troppo edulcorata – c’è una bambina che stacca la testa ai suoi nemici, che però si rivelano androidi, quindi niente sangue e per i bambini pare sia ok – ma l’intreccio è più contorto e sgangherato del solito, con tanti snodi appena accennati o lasciati in ombra; insomma non c’è dubbio che Lindelof sia passato di qui (c’è una corporazione segreta in un luogo al di là del tempo e dello spazio, e persino un arcano conto alla rovescia bislacco, per gli incurabili nostalgici di Lost).


Tomorrowland appartiene anche a quel filone trasversale di film con cui la Disney sta rimodellando la sua immagine, trasformando la sua storia gloriosa in mitologia. Se Saving Mr Banks era l’apologia del lieto fine a tutti i costi, Tomorrowland ci informa che solo l’ottimismo può salvare il mondo: nella fattispecie, l’ottimismo delle esposizioni universali e dei parchi a tema, insomma l’ottimismo Disney. Se a dispetto di tante premesse il film non suona falso, è perché a raccontare questa storia è uno dei pochi che hanno il diritto di crederci: l’ex bambino prodigio Brad Bird, folgorato a 11 anni da una visita ai Walt Disney Studios. Bird che a 14 anni terminava il suo primo corto d’animazione, che a 24 disegnava già per la Disney (Red e Toby); che dopo aver lavorato un po’ per Spielberg e per i Simpson, ha diretto il Gigante di ferro, gli Incredibili e Ratatouille.

Tomorrowland è anche, a quanto pare, uno dei peggiori flop della Disney degli ultimi anni… (continua su +eventi!)

10 pensieri su “Brad Bird che veniva dal futuro

  1. OT: scusa Leonardo per la domanda fuori luogo, ma per lo sciopero degli scrutini come vi regolate nella vostra scuola?
    E soprattutto: ho bisogno di andare al cinema a vedere una c****a e la scelta sta per cadere su San Andreas. Recensioncina?

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  2. Interessante. L'articolo che avevo letto (ma è di qualche settimana fa) indicava che Tomorrowland guidava il peggior box office dello stesso periodo; difatti lo vedevo in classifica sempre secondo o terzo – da qui la mia impressione che non avesse floppato del tutto. Quindi imputavo la performance scarsa ad un periodo “smorto” del cinema in genere. Ma questi articoli sono più recenti, ergo hanno dati più affidabili… ed evidentemente hai ragione, Leo.

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