antisemitismo, blog, giornalisti, Israele-Palestina, scuola

I diabolici Agit-Prof

È probabile che, dopo tante battaglie vinte e pareggiate, ormai l’anonimato on line abbia perso la guerra. E siccome la Storia la scriveranno i vincitori, diranno cose terribili di noi ex-anonimi. In sostanza, eravamo un esercito di rosiconi in pigiama che usavano internet per infamare le persone normali. E alcuni di noi erano veramente così. Però. Vi va di ascoltare l’altra campana, per una volta? Potrebbe essere l’ultima.

Il motivo per cui ho cercato per tanti anni di restare anonimo, lo trovavate ieri in homepage sulla Repubblica. No, non ci sono io (grazie al cielo): però avrei potuto benissimo essere io, mi è andata bene. Invece c’è un’altra persona, con un nome e un cognome, che insegna in una scuola e ha il torto imperdonabile di scrivere le proprie opinioni su un blog. E siccome questo non costituisce ancora reato, il giornalista Marco Pasqua calca la mano, e si inventa che questa persona sia una negazionista, una che non crede allo sterminio degli ebrei. Non che sia vero. Basta leggere il suo blog. Ma Pasqua il blog non lo linca: virgoletta un sacco di citazioni, ma non rimanda alla fonte. Chi ha davvero voglia di verificare, cercherà. Per tutti gli altri Barbara Albertoni resterà una negazionista. C’è scritto in homepage sulla Repubblica, “La prof negazionista del Manzoni”, sarà vero, no? Perché nel pezzo si legge che tiene lezioni negazioniste al liceo Manzoni, no?

No. Nel pezzo c’è solo un mosaico di citazioni prese da un blog (e nessuna di queste nega l’evidenza dello sterminio degli ebrei). Nessun riferimento alle lezioni della professoressa Albertoni. Soltanto, verso la fine del pezzo, un “chissà”:

“E chissà se alcuni di questi concetti riescano a insinuarsi nelle sue lezioni”.

Già, chissà se si insinuano. Non lo sapremo mai.

Perché per saperlo ci servirebbe un giornalista vero. Uno che muova il culo e vada a intervistare gli studenti: è vero che la vostra prof è negazionista? Che discorsi vi fa? Sapete che ha un blog? Lo leggete? Eh, ma sarebbe faticoso.Virgolettare frasi qua e là da un blog è molto più semplice. Accusare un nome e cognome di negazionismo, facilissimo. Rovinare la reputazione a un dipendente pubblico: come fare due più due. Ho trovato sul blog che scrivi nel tempo libero delle frasette che non condivido. Questo mi fa pensare che tu non sappia fare il tuo mestiere. Lo scriverò su un quotidiano ad ampia diffusione nazionale…

L’Albertoni l’ha presa bene, buon per lei: non so come avrei reagito al suo posto. Quel che è sicuro è che avrei benissimo potuto essere al suo posto. Non importa ora quali opinioni abbia in comune con lei e quali no. Un bel giorno qualcuno decide che sono un negazionista, o un terrorista, o un pedofilo, e lo scrive sul giornale. Non è vero? Al limite qualche mese dopo ci sarà un trafiletto di rettifica a pagina trenta. Nel frattempo toccherà a me giustificarmi. Col dirigente, coi ragazzi, coi genitori, con gli ispettori del Ministero, con quelli del Comune: me la sbriglio io, del resto è colpa mia. Ho osato avere opinioni personali e scriverle, nel mio tempo libero, su un blog pubblico. Non si fa. Le opinioni vanno lasciate a quelli che sono pagati per scriverle. Hanno un albo, hanno l’assistenza legale, hanno uno stipendio, hanno un nome e un cognome. Possono permetterselo, loro. La libertà di opinione è roba per loro.

Non per noi. Oltre a non poter avere opinioni a scuola, sarebbe meglio che non ne manifestassimo nemmeno nel tempo libero. Perché, c’è differenza? Alla fine anche Pasqua, come l’onorevole Innominabile e gli amici della sua commissione anti-libri-di-testo-comunisti, sembra persuaso che la scuola sia una formidabile macchina di propaganda. Ma da quand’è che tutti questi signori non mettono il loro vero piede in una vera scuola? Fingiamo per un istante che sia tutto vero: che i libri di testo siano tutti approvati da una commissione congiunta Hamas – Quarta Internazionale, e che gli insegnanti di ogni ordine siano tutti affiliati a questa organizzazione comunista antisemita clandestina: anche in questo caso, non meriteremmo di essere giudicati per i risultati? E vi risulta che stiamo producendo una generazione di comunisti filopalestinesi? Forse varrebbe la pena di tenerci così, faziosi come siamo.

Però, davvero, secondo voi la scuola funziona così? Cioè: credete davvero che abbiamo tutto questo tempo per parlare di Intifada, di camere a gas, di Togliatti e Berlusconi? Avete mai dato un’occhiata agli orari, ai programmi? Avete un’idea di quante classi arrivano davvero a leggiucchiare le ultime cento pagine del testo di Storia? Ma lo avete capito che tutte quelle faziosissime frasi su Berlusconi e Togliatti non le leggerà nessuno; che quei capitoli arriveranno intonsi al macero; che ha già del miracoloso se un ragazzino di terza liceo è in grado di trovarla su una carta, la Palestina?

Ma mettiamo anche il caso estremo di un insegnante che decide di affrontare proprio quegli argomenti, e di affrontarli nel modo più fazioso possibile. L’avete mai conosciuto, un insegnante così? E vi ha mai convinto di qualcosa? Io non credo che l’Albertoni faccia propaganda antisemita nelle sue classi; ma penso che qualora cominciasse a farla, molti suoi studenti si convertirebbero all’ebraismo semplicemente per contraddirla. La scuola italiana è refrattaria alla propaganda: l’insegnante medio lo sa, e non ha davvero nessun interesse a mescolare le sue opinioni col suo mestiere.

Certo, ci saranno anche insegnanti faziosi e poco professionali. Ma non li si riconosce dai blog. Chi apre un blog molto spesso sta cercando proprio una valvola di sfogo, un posto confortevole dove gestire le proprie opinioni, lontano dalla classe e dal mestiere quotidiano: che non è quello di catechizzare classi di discepoli adoranti.

Le opinioni sono cose personali. Chi le esprime, si scopre. I ragazzi lo sanno, e ci provano sempre, a chiederti per chi tifi o per chi voti. Non è che siamo tutti delle cime, noi insegnanti, ma non siamo nemmeno tutti così fessi da scoprirci davanti a venticinque ragazzi che non vedono l’ora di metterti in discussione. È una banale questione di sopravvivenza: chi fa questo mestiere di solito conosce la differenza tra un’informazione e un’opinione. Non si può dire la stessa cosa di tanti giornalisti.

Poscritto. Mentre cercavo di buttar giù questa paginetta senza mandare al diavolo un’intera categoria di nomi-cognomi, ho appreso che Vittorio Arrigoni è stato rapito. Arrigoni è ben più di un “blogger”: ma quando i giornalisti se ne sono andati da Gaza, lui è rimasto là, e aveva un blog. Sono sempre i migliori che si ficcano nei guai. Mi unisco alla preghiera dei palestinesi che lo vogliono vivo e libero.

76 pensieri su “I diabolici Agit-Prof

  1. PS (un bel po' P) per Nautilus:
    Perchè dici che il termine “negazionista” è univoco?, insomma, gli aspetti “”negabili”” dell'Olocausto sono così tanti che non mi stupirebbe se per ogni possibile negazione ci sia da qualche parte qualcuno disposto a dare al “”negante”” del negazionista.

    Per esempio: è o no negazionista uno che voglia negare non lo sterminio in sè ma solo che esso sia avvenuto mediante gasazione (magari perchè lo zyklon b IG Farben non era abbastanza letale; o perchè lo era troppo e allora non si poteva portar via i cadaveri in modo efficiente)? oppure uno che neghi solo l'esistenza di un ordine di attuazione della soluzione finale? o ancora, uno che sostenga che i morti tra gli ebrei non furono sei milioni ma due, uno o mezzo milione?

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  2. Io magari non avrò cercato molto, ma continuo a non trovare frasi negazioniste o antisemite nel blog di cloro.

    E siccome credo, ingenuamente, che un blog sia un oggetto concreto, fatto di parole, e che le parole abbiano un peso oggettivo, sono prontissimo a ricredermi non appena le avrò trovate.

    Il fatto che i colpevolisti continuino a scrivere cose come “cercate su google”, “sfogliati il blog ma sul serio”… ma costa così tanta fatica allungarmi un link o una citazione testuale, visto che quel sito in teoria dovrebbe traboccarne?

    Guardate che il giochino di alzare l'asticella della propria suscettibilità per intimidire gli altri non funziona. Perlomeno non con gli adulti.

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  3. Giusto, gli adulti vanno direttamente alle fonti. Lasciamo spiegare a Cloro, a proposito del caso Caracciolo, cosa NON e' antisemitismo per lei:

    Cloro scrive:
    23 ottobre 2009 alle 15:37

    x andrea, intanto non è corretto riportare frasi senza il contesto. Con sto sistema fai diventare kant un irrazionalista e nietzsche un cristiano.
    La mia opinione è che nessuno, se è sincero democratico, metterebbe mai la bolla di “razzista antisemita” a un uomo per frasi del genere. La caccia alle streghe è una volontà evidente.
    Vediamole:

    “gli ebrei – ovviamente quelli antichi di 2000 anni fa – hanno mandato in croce Gesù Cristo”
    Mbe? che dice di errato? secondo la mitologia evangelica è vero. Una frase cosi avrebbe valore antisemita se pronunciata ufficialmente da un capo religioso, non detta da caracciolo su un blog.

    “…che hanno fame, che muoiono di fame: un miliardo di persone! Per la guerra in Iraq, la guerra di Bush a suon di menzogne, la guerra degli ebrei, di quelli circoncisi e di quelli della porta…”
    Evidente artifizio retorico per stigmatizzare gli israeliani. Lei m’insegna: chi scrive è sempre in cerca di sinonimi. Parla di ebrei circoncisi (quindi veri ebrei) ed ebrei della porta (goym, filoisraeliani) è vero che Goldstone è stato respinto da ebrei circoncisi ed ebrei della porta. Cosa significa è chiaro e non si allude a nessuna “razza”.
    Pappe è ebreo, ma non fa parte di nessuno di questi due gruppi.

    “…l’odio è l’essenza dell’ebraismo e che non deve essere confuso con un altro odio, di tipo reattivo e passeggero, che è una risposta a ciò che gli ebrei fanno al loro prossimo, o meglio non è il loro prossimo: sono i goym contro i quali non solo è possibile ogni male, ma è doveroso farlo.”
    Caro Andrea, mi fai tenerezza. Vuoi dirmi che non hai letto l’intervista di sharon
    http://it.geocities.com/comedonchisciotte/giudei_nazisti.html
    di cui te ne stralcio un passaggio qualsiasi:
    -”Se anche lei mi provasse con matematica precisione che l’attuale guerra nel
    Libano è una sporca guerra immorale, non m’importerebbe. Dirò di più: anche
    se lei mi provasse che noi non abbiamo raggiunto e non raggiungeremo mai
    alcuno dei nostri obbiettivi in Libano, e che neppure potremo creare in
    Libano un regime amico né sconfiggere i Siriani e neppure l’OLP, nemmeno
    allora mi importerebbe. Questa guerra valeva comunque la pena di farla.
    Anche se la Galilea venisse di nuovo bombardata dai “katjusha” entro un
    anno, anche di questo in fondo non m’importerebbe. Noi cominceremmo un’altra
    guerra, uccideremmo e distruggeremmo ancora e ancora finché quelli ne
    avranno abbastanza”

    Non hai scritto a cosa alluda Caracciolo. Se a una cosa cosi, dàgli torto.

    “Ispiratori di guerre da cui traggono profitti, gli ebrei vogliono aizzare oltre un miliardo di cattolici contro un miliardo e mezzo di musulmani: scannatevi fratelli, a maggior gloria di Jahvè e per nostra utilità e felicità”
    Perchè non è vero che esiste in italia una lobby neocon, di cui fan parte molti personaggi pubblici ebrei e non solo, che cadeggiano l’odio al musulmano? La santanchè, per intenderci, dice le stesse cose della nirenstein, come mai?

    “Di ebrei ne esistono solo un milione o poco più. Conoscere in nemico è certamente importante

    Questo l’ho letto e parla dell’iperrappresentatività degli ebrei in italia, che è vera: i deputati ebrei che ci sono iperrappresentano una in fondo piccola fetta di italiani che seguono questa tradizione (perchè tale è l’ebraismo).
    Ma secondo me il punto è che questa tradizione è pesantemente inquinata dal sionismo, oggi ed è questo il problema.

    Mi spiace, andrea, ma io non riesco a ravvisare nelle parole di caracciolo alcuna “bolla” di antisemitismo che mi convinca a trascendere la (mia personale) sacralità dell’art. 21. Sento odore di strega bruciata, mi ripeto.

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  4. Per completezza, aggiungo che la citata 'intervista a Sharon' in realta' fa riferimento a un vecchio testo di Amos Oz in cui NON si fa il nome di Sharon ma si usa una iniziale puntata (diversa nelle varie edizioni).
    Significativo che in rete in italiano il testo si trovi solo su siti o dell'ultrasinistra o dell'integralismo cattolico, chissa' perche'.
    Ma anche se l'intervista fosse autentica, Sharon non e' “l'ebraismo”. Sarebbe come difendere un testo in cui si affermasse che “la violenza e lo stupro sono l'essenza della negritudine” dicendo: macche' razzismo, piano con la caccia alle streghe, dipende dal contesto; se si riferiva a Mike Tyson, dagli torto.
    A parte che il contesto di Caracciolo (per chi sa usare Google) non cita affatto Sharon, con simili criteri, semplicemente, l'antisemitismo non esiste e non e' mai esistito.

    tibi

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  5. Beh, attenzione: “l’odio è l’essenza dell’ebraismo” è antiebraismo; difendere quell'affermazione collegandola alle presunte parole di Sharon – che peraltro lì parlerebbe da ministro della difesa, non certo da ebreo campione – raccattate peraltro su […]giudei_nazisti.html è per lo meno “”apologia di antiebraismo””, nonchè indice di una certa qual confusione…

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  6. Anche io ho trovato certi passi del blog in questione al limite del borderline, anche un po'oltre quello che permetterebbe uno stile volutamente impetuoso e senza peli sulla lingua. Ma l'articolo di Pasqua resta decisamente scorretto. Come giustamente dice Leonardo, dato che punta tutto, dall'apertura alla conclusione, sul fatto che l'autrice sia un'insegnante, su quello avrebbe dovuto andare a indagare di prima mano. Così, pare proprio un brutto articolo su commissione, scritto da chi non ha niente di concreto in mano. Lontani noi e i nostri figli da quello lì.

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  7. Antonio (caracciolo) è stato prosciolto da ogni accusa. Albertoni lo sarà presto. il sionismo è un'ideologia criminale e queste aggressioni a gente libera ne è la prova

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  8. Avrei voluto rispondere tante cose ad ogni commento su questo post, come che antisemitismo (nel senso che comunemente diamo dalla metà del secolo scorso in lingua italiana) significa ritenere che un ebreo non può, per un dato di esistenza, mai essere nel giusto. Oppure che negazionismo significa dire che nei campi di sterminio nazisti il Ziklon B venisse usato per disinfettare dai parassiti e dai ratti e non per uccidere gli internati.

    Mi cadono un po' le braccia, però, a sentire alcuni commenti sembrano mentire sapendo di mentire.

    Detto ciò è giustissimo difendere il proprio anonimato in rete e chi è attaccato all'equazione: voglia di anonimato = qualcosa da nascondere, dimostra di non vivere su questa terra e di non avere una minima nozione di diritti digitali.

    La riservatezza non è una moda: http://www.autistici.org/it

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  9. Io non so per certo se Cloro sia antisemita, e magari non lo sa nemmeno lei. Quel che mi sembra certo è che lo sono alcuni dei commenti dei visitatori abituali del suo blog. E lei non pare prenderne le distanze, almeno nelle pagine che ho letto io. Sinceramente, mi pare un po' poco per mandarla al rogo.

    Un distinto signore all'inizio della guerra di Bush in Iraq mi ha aggredito con la bava alla bocca perché nel posto dove lavoravo avevo messo su un CD di Bruce Springsteen. Per lui era il simbolo di una cultura che stava uccidendo donne e bambini, ed io ne ero il colpevole diffusore. A volte delle giuste ragioni prendono il sopravvento sul nostro discernimento e ci fanno diventare fanatici. E si può essere fanatici antisionisti, come anche fanatici scovatori di antisemiti.

    Si può anche giocare con il termine “antisemita”, come ha fatto qualcuno qui, per il fatto che anche gli arabi appartengano al gruppo dei popoli semiti (i palestinesi, non so), ma con “antisemita” l'accezione è comunque quella di razzismo nel confronti degli ebrei. Non ci si può nascondere che esista e che sia molto diffuso. Gli ebrei sono stati e sono odiati perché rivoluzionari. E capitalisti. Sono gli uccisori di Cristo. Hanno la responsabilità di aver dato vita al Cristianesimo. Si sono opposti a Roma, naturale che finivano male. Non hanno più avuto una nazione, sono i Perdenti della Storia. Oh, sono spariti tutti: Romani, Galli, Greci e loro invece ancora tignosi. Potevano restarsene a casa loro, invece di rompere le palle in mezzo mondo. Sono chiusi. Si credono 'sto ca**o. Hanno un odore strano. Sono tirchi. Hanno il nasone. Si odiano tra loro. Si aiutano sempre tra loro. Parlano tutte le lingue. Non si integrano. Si integrano a tal punto che non li distingui più da noi. Sono guerrafondai. Perché si sono lasciati ammazzare senza far niente? L'Olocausto non esiste. Esiste, ma sono morti solo tre milioni. Anzi, uno e mezzo. Lo Zyclon B non funzionava abbastanza bene, non può essere vero. Era troppo efficiente: troppi cadaveri da spostare per essere realistico. No, i morti sono solo trecentomila. Molti meno, e solo perché gli Americani non facevano passare i rifornimenti. E glielo hanno ordinato i sionisti, per creare il Mito Fondativo. E Hitler era ebreo. Ah, e sono diffidenti, guarda un po'.
    Queste sono frasi da antisemitismo quotidiano, quelle che puoi sentire in ogni bar e in ogni blog insieme ad altre facezie su neri, terroni e laziali. Di certo puoi sentirle anche in mezzo parlamento e nei circoli economici che con gli ebrei e con i sionisti ci fanno i soldi veri e dal kebabbaro turco sotto casa ed anche in qualche barzelletta a Palazzo Grazioli prima del Bunga Bunga. Tutti ex allievi di Cloro? Non credo proprio.

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  10. scusate, ma nel commento della Albertoni è lei che definisce l'ebraismo “una tradizione”, il che già basta ad escludere logicamente qualsiasi pensiero razzista

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  11. @Spleen, Rob, etc
    Poichè fate riferimento ad un mio commento – credo di essere stato io quello che ha tirato in ballo lo zyklon b – mi tocca sgomberare il campo da equivoci.

    Per cui, per prima cosa mi dispiace se quello che ho scritto ha offeso qualcuno, qualunque fosse la mia intenzione.

    In subordine, se generalmente intendo il termine anti[xyz] nel senso letterale di opposizione ad xyz – anticlericalismo, antiamericanismo, etc. – nel caso dell'antisemitismo (preferirei dire antiebraismo) è banale constatare come l'opposizione sia quasi sempre fondata sul pregiudizio, e cristallizzata in secoli di discriminazioni e soprusi; per cui alla fin fine penso di poter dire che la mia accezione coincida sostanzialmente con la vostra.
    Ora se ho insistito molto con chi accusava la signora di antisemitismo affinchè desse una definizione precisa del termine e quindi portasse delle prove concrete, non è per negare significato al termine ma semplicemente perchè rifiuto nettamente la chiave di lettura per cui basterebbe sentirsi offesi in un numero congruo da qualcosa per poi poter bollare quel qualcosa in un certo modo.

    Sul negazionismo, mi pare si tratti di un termine dispregiativo, che ho sentito rivolgere sia a persone squallide e dai chiari sentimenti anti-ebraici, sia a gente che stava provando in maniera almeno apparentemente disinteressata ad indagare alcuni delicati passaggi storici.
    In questa sede mi sono limitato (in un PS) a sollevare delle perpelssità sull'univocità del significato di quel termine; i miei riferimenti allo zyklon b o alla revisione al ribasso del numero di vittime degli internamenti sono stati fatti solo perchè notoriamente sono due cavalli di battaglia dell'area cosiddetta negazionista; niente di più e niente di meno.

    Ciò detto, l'Olocausto è un evento storico di capitale importanza, per cui è assolutamente necessario continuare a parlarne, ad indagarlo, a comprenderlo.
    Sarebbe un grave errore se i sentimenti di sofferenza, dolore o indignazione inevitabilmente richiamati da esso si mettessero di traverso all'indagine storica; per il semplice motivo che a quel punto sì che si avrebbe buon gioco – e, perchè no, anche diritto! – a parlare di mito.

    PS: in questo caso la democrazia non c'entra, è l'antispam…

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  12. Il problema di base credo che sia un altro: al di là dell'essere o meno antisemita e negazionista, se lo è, la signora in classe diffonde queste idee o fa lezione?
    E' qui la discriminante, secondo me. Poi possiamo parlare anche per ore del suo blog, anche se penso sarebbe giusto farlo lì, ma la cosa importante è che l'articlo di Pasqua la definisce “Prof negazionista del Manzoni”, andando così a ledere la sua professione e professioanlità senza avere la benché minima prova. E questo è veramente grave.

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  13. @atlantropa scusa se non sono stato più preciso. Assolutamente non mi sentivo offeso.

    Avevo colto il tuo riferimento ai “cavalli di battaglia”, ho solo voluto fare una postilla perché mi pare che in alcuni commenti stava venendo fuori, al solito, l'idea che se si critica Israele si è automaticamente antisemiti.
    E quindi volevo sottolineare che si è antisemiti *solo se* si pensa che qualunque ebreo sia nel torto per il solo fatto di essere ebreo.
    Siamo sostanzialmente d'accordo su questo.

    Sul Ziklon B, allo stesso modo, volevo dire che 1) la conta al ribasso non ha alcun senso (è il progetto nazista prima e dopo la Soluzione Finale che fa orrore, non quanto questa sia stata efficace.. anche se lo è stata!); 2) che ogni indagine accurata e storiograficamente fondata è sempre benvenuta e non cambia di una virgola l'orrore di cui sopra: mi riferivo in particolare a quelle “gradazioni di negazionismo” che ora non ricordo nemmeno se avevi tirato fuori tu o altri.

    Di qui, poi, tutt'altro paio di maniche la questione del mito. Il fatto che Pasqua abbia scritto la prof che dice «l'Olocausto è un mito», giocando sul senso comune che la parola 'mito' ha nel linguaggio giornalistico italofono fa di lui un pessimo giornalista e un pessimo riduttore di complessità.
    La Albertoni usa quella parola secondo la sua denotazione originaria e per farlo capire bene, ci mette accanto pure l'aggettivo “fondativo”. Il fatto che ciò sia ancora equivoco è cosa che dovrebbe destare meraviglia.

    Come ci ricorda, appunto, Leonardo:

    «anche l'impresa dei Mille è uno dei miti fondativi della nazione italiana. Affermarlo significa negare che i mille siano salpati da Quarto e arrivati al Volturno?»

    Infine (@Deb che condivido), l'altro paio di maniche è il fatto che tutto ciò venga rivoltato contro la Albertoni con mezzi potentissimi: ispettori e inchieste parlamentari. E siamo al delirio.. Perché, appunto, da qui a dire che la Albertoni è antisemita e negazionista (quindi veicolo di contenuti di tutt'altra specie) e che propagandi queste cose in classe è una faccenda completamente diversa.

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  14. No Deb, il problema è che nessuno si chiede sei i prof cristiani, ebrei o musulmani insegnanano questo o quello, questa è chiara discriminazione

    non c'è da chiederselo, se succede qualcuno lo denuncerà, ma il processo alle intenzioni è roba da medioevo

    con lo stesso processo alle intenzioni si possono colpire gli omosessuali, i comunisti e persino i pacifisti, che notoriamente sono complici dei terroristi

    non fare finta di non capirlo

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  15. Ho letto un po' il blog dell'Albertoni e non ho letto nulla di antisemita o di negazionista. Mi pare solo che sia contro la legge sul negazionismo e che difenda molto la libertà di pensiero. Purtroppo è vero che l'argomento dell'antisemitismo è usato spessissimo per troncare le discussioni sullo stato d'assedio in cui Israele tiene i palestinesi. La repressione e la macchina del fango che s'è scatenata contro quella professoressa sono sintomi di una china molto molto brutta di questo paese.
    E poi dico che questa prof ha 30 anni di insegnamento, avrà portato allievi ebrei agli esami di stato, vi pare che se avesse negato la shoah in 30 anni non sarebbe venuto fuori? L'opinione che mi sono fatta è che questa donna non ha fatto nula di male e viene vessata dai giornali ingiustamente, tra l'altro mettendo a rischio la sua incolumità con una devastazione della sua privacy davvero sorprendente

    Maria

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  16. Per Anonimo che si riferiva a me: guarda che stiamo dicendo la stessa cosa! Ho parlato di antisemitismo e negazionismo perché questo era lo spunto, ma è ovvio che può essere ampliato il discorso a qualsiasi cosa, è come se io che sono di sinistra in classe facessi propaganda politica invece di fare il mio lavoro, che è tutt'altro!

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  17. E' interessante: quando accusi una persona di antisemitismo, smette di essere una persona e puoi riversarle addosso tutti gli insulti che vuoi.
    Anonimo, stacci un po' più attento: non sei necessariamente così anonimo.

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  18. Brava, potrebbe andare in Corea del Nord o in Siria, sono sicura che apprezzerebbero moltissimo le sue prese di posizione sincere e disinteressate a favore dei regimi totalitari.

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