giornalisti, mafie o camorre, tv

Il re dei can per l’aia

Lo Stato di Travaglio

Mettiamo che io fossi il Presidente del Senato di uno Stato… non come l’Italia, uno Stato democratico; mettiamo che accendendo la tv trovassi un giornalista male informato che mi dà del mafioso. Beh, senz’altro mi arrabbierei. E poi convocherei una conferenza stampa per smentire le affermazioni del giornalista. Ah, non mi tratterrei dal querelare il giornalista: la legge me ne dà il diritto, e lo stesso rispetto che nutro per la carica che rivesto me lo imporrebbe. E siccome sono stato diffamato in diretta tv, chiederei (e otterrei facilmente) uno spazio televisivo analogo per argomentare meglio la mia smentita. Questo, se fossi il Presidente del Senato di uno Stato democratico; non dell’Italia, che pare sia una dittatura. L’avreste detto mai?

In questa Italia dispotica, c’è un solo canale (Rai3), un solo presentatore, (Fazio) e un solo giornalista che ha il diritto di parlare (Travaglio), infangando ogni carica dello Stato che gli capiti a tiro… senza possibilità di contraddittorio! Cioè, vi rendete conto? Se il povero Schifani vuole difendersi, non può! Ne è prova che non ha ancora ufficialmente smentito le dichiarazioni di Travaglio, né lo ha denunciato. Probabilmente vorrebbe farlo, ma in tv nessuno è disposto a inquadrarlo: tutti temono Travaglio e il suo diabolico potere, evidentemente. Giusto su qualche giornale clandestino, o tra i marosi del World Wide Web trovi qualche temerario disposto a difenderlo, ma con esiti abbastanza scarsi. Stamattina, per esempio, Filippo Facci ha fatto quel che ha potuto su Macchianera. Onestamente pensavo che la seconda carica dello Stato si meritasse qualcosa di meglio… ma giudicate un po’ voi.

Sul serio: che dobbiamo fare con Marco Travaglio?
Perché vedete, quelle di Marco Travaglio non sono «opinione diverse»: sono piccole e grandi falsità mischiate a omissioni, ciò che nell’insieme forma una cosa che si chiama propaganda.
Che sia per se stesso, o per i suoi amici, è propaganda. E che dovremmo fare? Si sbaglia in ogni caso. Se te ne occupi fai il suo gioco vanesio e legittimante, oltretutto perdi un sacco di tempo perché la quantità di cose appunto false e omissive da lui dette è talmente clamorosa da rischiar di consumare, solo per replicargli e smentire, tutto il tuo tempo e tutti i tuoi articoli. Se invece non te ne occupi, viceversa, c’è il rischio che il silenzio passi per assenso e dunque s’insinui come una droga che dia subito assuefazione, talchè lui, per farsi notare e fare sempre più il fenomeno, ogni volta alzi la dose delle cretinate che scrive e che ripete a pappagallo. Che fare, dunque?
Questo è solo un preambolo astioso, ma vedrete che nel prossimo paragrafo Facci confuterà le accuse di Travaglio, una per una, con dati alla mano.
Va considerato peraltro che l’ego pubblico del ragazzo è talmente devastante da farlo esser fuori casa sette giorni su sette: presentazioni di libri suoi, libri di altri, spettacoli teatrali, girotondi, kermesse satiriche, comizi di Grillo, convegni organizzati da circoli culturali o da banche, soprattutto talk-show illiberali sinchè non lo invitano, questo secondo uno schema nondimeno brutale: se l’invitano deve poter dire qualsiasi cosa di questo regime, sennò è la prova che il regime c’è; se non l’invitano, beh, vuol dire che il regime c’è definitivamente. Beh, anche qui non è ancora entrato nel merito, però non ha tutti i torti, dai, ormai Travaglio è onnipresente. Ma… le accuse a Schifani?
A proposito: Biagi è stato cacciato. Non è vero, è documentalmente provato che è falso, niente di serio prova il contrario: ma a lui e altri lo ripetono sperando che la cosa passi in cavalleria. Biagi? E Biagi che c’entra? Dai, Facci, la polemica su Biagi un’altra volta. Oggi bisogna difendere il Presidente del Senato da un’accusa pesantissima!
Propaganda? I signori conduttori, nel dubbio, lo invitano. Travaglio oltretutto alza gli ascolti perché attira sia i descolarizzati & frustrati che lo amano (target Di Pietro) sia quelli che lo detestano e allora lo guardano come si guarda, dicendo «che schifo », un gatto spiaccicato sull’autostrada. Di Pietro comunque è laureato in giurisprudenza con 108/110, eh. Sbaglia spesso i congiuntivi, ma quando parlo anch’io. Comunque si parlava di Schifani.
Nel frattempo il terzo gode: si chiami Santoro, Fazio o chi volete. Che ci vuole: è sufficiente dissociarsi con una formuletta. L’ha fatto l’altro giorno Fabio Fazio, tutto contento e finto preoccupato, anche un po’ viscido, perché Travaglio è uno che fa comunque rumore e che fa parlare della tua trasmissione. Sì, effettivamente Fazio è un po’ il re della doppiezza… volevo dire della dissimulazione onesta… ma parliamo di Schifani.
Travaglio ha detto cose orrende del neo presidente del Senato, Renato Schifani, estraendo dal cappello alcune remote frequentazioni tra lui e altra gente che è stato indagata per mafia 18 anni dopo. EVVAI! FINALMENTE!!! FALLO NERO!!!
Più in generale, a Travaglio non par vero di potersi auto-associare a giornalisti come Lirio Abbate (persona seria, minacciata dalla mafia, ma essenzialmente cronista come Travaglio non è mai veramente stato) Ma insomma, Abbate conferma? Perché più del valore del giornalista Travaglio, c’interesserebbe sapere se Schifani ha frequentato mafiosi o no.
come Roberto Saviano, l’autore di Gomorra che ad Annozero, qualche settimana fa, in confronto, ha fatto sembrare Travaglio come un figurino patetico e impiccato ai suoi verbalini. Minacce mafiose: conoscendolo, è la medaglia cui Travaglio ambirebbe maggiormente. E una bella scorta, magari. Perché lui è libero e il regime vuole ucciderlo, mentre non siamo prigionieri e non ci fila nessuno: lo schema, involuto, è questo. Sì, sì, va be’, viva Saviano, ma Schifani ha frequentato dei mafiosi o no? Cosa dice esattamente Abbate?
Da capo: che fare, dunque? Non se ne uscirà, di questo passo. La logica degli ascolti e la vanità di questo addetto stampa della Magistratura italiana presto ce lo mostrerà anche alla ‘Prova del cuoco’ ad accusare Giuliano Ferrara di essere grasso (la sfottò per difetti fisici è una sua ossessione, da fascistello che è) o a spiegare che la lobby dei tacchini natalizi era chiaramente citata nel Piano di Rinascita nazionale caro a Licio Gelli. Prova del cuoco? Giuliano Ferrara? Licio Gelli? Mi sembra di vedere un cane menato in mezzo all’aia. Facci! C’è un presidente del Senato da difendere da accuse infamanti!
Perché un altro punto, e ve lo dice uno che i verbali giudiziari li ha letti e masticati per vent’anni, è che Travaglio non è uno appunto che ha «opinioni diverse», Travaglio è un cialtrone. Sarà anche un cialtrone, ma… insomma, Schifani ha frequantato dei mafiosi o no?
Marco Travaglio è un grandissimo cialtrone inviso a qualsiasi persona intellettualmente onesta e minimamente informata. E’ la faziosità pura, la riproposizione dei passaggi di alcune sentenze al posto di altri, di certi verbali al posto di altri, di certi avversari al posto di altri. E’ l’enfasi delle sentenze di condanna e in caso di assoluzione è la sottolineatura delle parti che la condanna auspicavano. E’ l’invenzione di status giuridici inesistenti (prescritto al posto di non colpevole, soprattutto) o è la citazione dell’articolo articolo 530 come «insufficienza di prove» anziché «assoluzione perchè il fatto non sussiste». Sì, sì, sì, ma Schifani?
E’ dire «in nessun paese del mondo avviene che» anche se non è vero, sapendo che nessuno o quasi andrà a controllare: vedasi il caso delle intercettazioni telefoniche, o del celebre conflitto di interessi, che negli Usa sarebbe tranquillamente tollerato come ha ripetuto Al Gore di recente. “Sarebbe tollerato?” Ci pigli per il culo?
Più in generale, Marco Travaglio è un fracco di balle di cui nessuno si accorge perché lui è così «documentato» che nessuno si prende la briga di controllare, tantomeno conduttori e direttori e caporedattori. Per anni Travaglio ha attribuito a Paolo Borsellino la citazione di una telefonata tra Mangano e Dell’Utri dove si parlava di droga: appreso che questa telefonata non è mai esistita, lui ha continuato a citarla. Vabbè, la storia è nota: Mangano al telefono parlava di “cavalli”; quando ne parlava con Inzerillo si trattava di carichi di droga, quando ne parlava con Dell’Utri, si trattava di cavalli veri. Dettagli suggestivi, ma… Schifani?
Travaglio ha scritto balle contro Mediaset e Fdeele Confalonieri: condannato, ma non lo sa nessuno. Ha scritto balle contro Cesare Previti: condannato, ma non lo sa nessuno. E pochi sanno degli errori materiali (chiedete a Giuseppe Ayala) e pochi sanno dei casi di omonimia di cui ha dovuto scusarsi (chiedete a Pierferdinando Casini, Giuseppe Fallica e Antonio Socci) e pochi sanno soprattutto delle tantissime sciocchezze e omissioni che nessuno sta neppure a smentire. All’ultimo Annozero Travaglio ha detto che Grillo non può essersi arricchito con l’antipolitica perché i 4 milioni di euro da lui dichiarati, in realtà, sono del 2005, e cioè di quanto i vaffanculo day neppure li faceva. Non è vero, sono i redditi denunciati l’anno scorso: ma a lui basta dirlo. Comincio a capire lo schema: se Travaglio ha scritto tante balle, sarà anche una balla quella dei contatti mafiosi di Schifani. Un po’ tortuoso, però: non si faceva prima a dimostrare che Schifani non ha avuto contatti coi mafiosi?
Al V-day di qualche settimana fa Travaglio ha tuonato contro i finanziamenti pubblici all’editoria e ha detto che anche l’Unità percepisce contributi «come tutti i giornali italiani»: e non è vero, perché la sua l’Unità percepisce più contributi di tutti in quanto stampa politica come tantissimi altri giornali non sono. Se vai suo internet e cerchi l’ultimo articolo di Travaglio contro Gianni Alemanno, nei sindaco di Roma, trovi le accuse più incredibili contro di lui ma neppure la citazione del dettaglio che è stato assolto. Sempre assolto. Non è vero che l’Unità prende contributi perché… ne prende di più? Che razza di argomento è? e soprattutto: cosa c’entra con Schifani?
Il fatto è che il nostro precisino sa essere tremendamente impreciso: ogni volta alza la posta dell’invettiva, abbassa l’asticella del target e tutto il resto è regime: magari citando e ricitando Montanelli. Quando un Montanelli redivivo, oggi, a uno come Travaglio, gli rilascerebbe sul sedere un bel verbale a forma di tacco. Usare i morti è sempre facile: non possono smentire, neanche loro. C’è da dire che finché era vivo Montanelli lavorava con Travaglio, non con Facci. Ma ho uno scoop: se Montanelli fosse vivo mi preparerebbe il caffè ogni mattina, perché sono un gran figo, mentre Enzo Biagi mi massaggia la schiena.
Poi ci sono quelli, stupidi o in malafede, che dicono: però le cose che Travaglio ha detto su Schifani sono vere. Ecco, tutto qui: sarò stupido o in malafede, ma voglio sapere se Schifani frequentava dei mafiosi o no. Le tue risse da condominio con Travaglio falle pure su AnnoZero, tanto cambio canale.
E invece sono irrilevanti, pretestuose e nondimeno, per come presentate, false. Oh, ecco. Spiegaci il perché
Sono irrilevanti perché stiamo parlando di persone che Renato Schifani ha frequentato 30 anni fa (nel 1979) e che solo 18 anni dopo sono state riconosciute come mafiosi: basti che gli dei di Travaglio, i magistrati, non hanno mai interrogato né accusato Schifani per questa faccenda. Quindi se 30 anni fa Schifani avesse frequentato davvero dei mafiosi non sarebbe grave? E poi non è chiaro: 18 anni più tarsi cosa è stato scoperto? Che erano appena entrati nella mafia o erano già affiliati nel nel 1978 quando si vedevano con Schifani? Io non lo so, perché non ho il libro, ma tu che ce l’hai, perché non lo scrivi? Perché i magistrati non se ne sono mai accorti? Ma i magistrati sono gli dei di Travaglio, non i tuoi. E se si fossero sbagliati?
Inoltre il libro piuttosto vecchiotto da cui Travaglio ha copiato le sue accuse, diversamente da come indegnamente fatto da Fabio Fazio, riporta la questione in maniera corretta: e cioè? Quindi il libro ce l’hai? Perché non citi almeno due righe?
tanto che Schifani il libro non l’ha mai querelato. Ma se per questo non sta querelando neanche Travaglio! Cosa dobbiamo pensare?
Ecco perché è particolarmente odioso che Travaglio cerchi di ripararsi dietro Lirio Abbate, autore del libro e ottimo cronista già minacciato dalla mafia: «Devono avere il coraggio di dire che Abbate è un mascalzone» ha infatti detto Travaglio da Fazio. Ma Abbate non è un mascalzone, e Travaglio invece sì, perché mente. Non è mica tanto chiaro, sai. Abbate dice il vero, Travaglio lo cita, eppure mente. Ma su cosa?
Travaglio, in trasmissione, ha dolosamente citato le amicizie di Schifani come se corrispondessero a una notizia, a una rivelazione che tutti nascondono tranne lui: «I giornalisti non scrivono che Schifani ha avuto delle amicizie con dei mafiosi perché non lo vuole né la destra né la sinistra, ma io faccio il giornalista, devo raccontarlo» ha detto in tv l’ultimo giornalista sulla Terra. Effettivamente è curioso che ne parli solo lui. Vien da pensare che gli altri non lo sappiano, o preferiscano non parlarne.
I giornalisti normali, in effetti, non hanno tirato fuori una vicenda che è vecchia, penalmente irrilevante e già pubblicata più volte: vicenda che ora Travaglio si è reinventato per trasformarla in una vaga primizia che ha spolverato con lombrichi e muffe prima di coprirsi infine con Lirio Abbate Ah, non ne parlavano perché era roba vecchia e penalmente irrilevante. Lui invece la tira fuori, e in questo modo mente. Mah.
e questo solo perché Schifani è diventato presidente del Senato. Scusa se è poco, eh. Fino all’altro ieri era una faccia in tv, adesso è la seconda carica dello Stato, se tu fossi un giornalista capiresti che in questi casi ti rivoltano anche i cassetti, e se ci trovano muffe di vent’anni fa è comunque uno scoop… aspetta, ma tu sei un giornalista…
In questo quadro c’è ancora chi fa spallucce se si reclama un contraddittorio: inteso come possibilità di spiegare al pubblico le malizie di un disonesto professionale. In questo quadro, secondo Travaglio e secondo un imbarazzatissimo Antonio Padellaro, direttore de l’Unità, dovrebbe essere Schifani a fornire spiegazioni: siamo alla follia. Ma non chiedete tutti la stessa cosa? Un contraddittorio servirà a Schifani per spiegarsi, no? Che problema c’è? Ah, già, dimenticavo, esiste un solo canale tv (Rai3), un solo conduttore (Fazio) e un solo giornalista con diritto di parola (Travaglio)
Travaglio deve ancora fornire spiegazioni, detto tra parentesi, circa l’episodio che lo rese noto: la volta ossia che andò da Luttazzi a sostenere riga per riga tutte le accuse che dipingevano Berlusconi come un mafioso. Quelle accuse sono cadute tutte …in prescrizione, dai. O perché ha cambiato la legge. Ci prendi per fessi?
ma lui non si è mai scusato. Si capisce. Dovrebbe dire così: “Scusatemi, credevo che avesse corrotto i tali giudici, ma il processo è andato in prescrizione e quindi mi sbagliavo…”
Ha continuato a riportare ogni singola accusa nei suoi libri. Tutte. Dicendo magari che le indagini sono state archiviate, sì, «ma con motivazioni durissime». In natura esiste qualcosa del genere: si chiama scarabeo stercorario. Nel giornalismo italiano si chiama Marco Travaglio. Bella chiusa.
Mi resta solo un dubbio: Schifani aveva frequentazioni mafiose o no? Possibile che in diecimila battute non sei riuscito a dire di no?Adesso è colpa mia se comincio a sospettare che sì?

88 pensieri su “Il re dei can per l’aia

  1. E’ una questione di logica.Il fatto che l’Unità prenda più soldi di altri quotidiani non rende falsa la affermazione “L’Unità prende contributi come gli altri”. Al massimo Facci sta precisando (ma non cita fonti), senz’altro non sta negando l’affermazione di Travaglio.Per farti un esempio: quando Facci dice che il suo giornale (Il Giornale) non prende contributi, < HREF="http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E90227,00.html" REL="nofollow">io so che non è vero<>.

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  2. Magari il tuo smontare l’articolo di (ma)Facci (il piacere di andare a zappare!) finisse su Macchianera…La quesitone Biagi poi… non è stato cacciato. Vero. E’ stato semplicemente messo in condizioni di non lavorare come faceva.Aloha < HREF="http://dailystefstm.blog.com" REL="nofollow">StefsTM<>

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  3. E’vero, L.S. ha il dito (o la luna) facile. Venne bene sintetizzato qualche tempo fa, quando Luttazzi fece la famosa battuta su Ferrara in compagnia di Berlusconi, Dell’Utri, Previti e la Santanché e L.S. disse “< HREF="http://www.wittgenstein.it/post/20071209_66618.html" REL="nofollow">eh, no, no, non si fa!<>“. Qualcuno sintetizzò: “il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito, Luca Sofri guarda lo stolto”.

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  4. JJquella frase non nega la affermazione che “L’Unità prende contributi come gli altri”. Al massimo nega l’eventuale (e mai proferita) affermazione che “L’Unità prende TANTI contributi QUANTO gli altri”

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  5. Personaggi del calibro di Sofri e Facci che buttano merda su gente di cui non valgono neppure un’unghia, mi ricordano tanto Gabriella Carlucci quando spargeva merda su Maiani discettando di fisica delle particelle.Tra l’altro S&F non riescono neppure a fare bene un compito miserabile come lo spargiletame, in caso ci fossero dubbi sul loro valore come giornalisti.

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  6. ti mando un link dove jon stewart ieri sea, nel daily show, usa le stesse argomentazioni sul fatto di usare l’opinione di persone morte…buon ascolto e complimentisacha

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  7. Se Travaglio ha detto e scritto delle gran balle, deve averlo fatto pure Marco Lillo su l’Espresso nell’agosto 2002.Testuale:“Ma applicando alla lettera il suo credo, ‘non bisogna usare il politichese ma parlare con serenità il linguaggio dell’uomo comune’, sarà meglio partire da una constatazione: il capo dei senatori di Forza Italia è stato socio di affari (leciti) con presunti usurai e mafiosi.”Pare che anche qui sia volata la querela e che l’inchiesta sia però stata archiviata per la ‘sostanziale veridicità dei fatti riportati’.Che poi voglio dire… ma persino la Camera dei Deputati tiene in archivio copia dell’articolo-inchiesta 😀http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=3MLGB

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  8. Il pezzo di D’Avanzo è abbastanza condivisibile, specie dove spiega che non si può stare dalla parte di “Schifani che, dalle inchieste del 2002, ha sempre preferito tacere sul quel suo passato sconsiderato. Non con chi – nell’opposizione – ha espresso al presidente del Senato solidarietà a scatola chiusa”.C’è un punto sul quale dissento: il giorno in cui Schifani smette di essere una faccia in tv e diventa la 2a carica dello Stato, un’eventuale frequentazione con persone poi processate per mafia diventa una notizia comunque. Anche se cronisti e magistrati non sono riusciti ad andare più avanti di così.In ogni caso non si può affiancare D’Avanzo e Facci. Fanno discorsi molto diversi. O meglio: uno fa un discorso, l’altro bercia strali ad hominem condendoli con balle e insulti.

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  9. sincerità e precisionebravo d’avanzo e bravo leonardo che cogli nel suo discorso un “filo”ti linko al mio reader perché mi sei piaciuto…anche se non ho chiaro quanto te ne può fregare…ciao

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  10. E’ la prima che commento questo blog che seguo con moltissimo interesse da poco tempo.L’altra sera aspettavo con ansia un tuo pezzo sulla questione Travaglio che puntualmente è arrivato: come spesso accade, il post risulta originale, geniale (hai argomentato implicitamente sul fatto paragonando due facce diverse del giornalismo), scritto magistralmente.Non so quanti di voi hanno letto la lettera di Travaglio su Repubblica.it indirizzata a Giuseppe D’Avanzo (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/replica-travaglio/replica-travaglio.html) ma soprattutto la replica di quest’ultimo (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/insulti-schifani/fatti-verita/fatti-verita.html).Il paragone avanzato dal giornalista di Repubblica mi ha un po’ terrorizzato… Ricordo, infatti, che quando ero ancora in età puberale ebbi modo di incrociare, per la prima e unica volta, per le vie del mio paese, un signore simpatico, sorridente, dall’aria carismatica ma buona, amico di tutti. Solo qualche anno dopo scoprii che si trattava di un noto boss della Sacra Corona Unita, oggi collaboratore di giustizia, testimone nel processo Andreotti.Sono un lavoratore-studente di 27 anni con esperienze di volontariato ed impegno nel sociale, ma ora la consapevolezza di avere amicizie che macchiano il mio passato si fa strada… Sempre che non diventi un giorno sottosegretario ai Beni Culturali: in quel caso, querelerei a spada tratta e senza spiegazione alcuna.Saluti!

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  11. Non pensavo mai di prendere le difese di Schifo Schifani ma ieri a MAtrix mi sono reso conto che1)Schifo non ha nessun avviso di garanzia2)Si contesta a Schifo di aver avuto amicizie e collaborazioni con persone che anni dopo sono state accusate di mafiaNon vedo dove sia il problema.Comunque Facci non si può sentire

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  12. Solo per capirci.Ho trentatre anni. Ventitrè anni fa, mentre frequentavo le scuole elementari, mi invaghii di una splendida bambina bionda. Eravamo fidanzatini, a sort of. La cosa durò il tempo che durano gli invaghimenti tra decenni.Anni dopo (facevo penso l’ultimo anno di liceo) mi ritrovai a leggere, sui giornali locali, che il sig. Tizio Caio era stato ammazzato di fronte al suo bar in seguito ad un regolamento di conti. Lo descrivevano come un’uomo d’onore, colluso con la ‘ndrangheta calabrese (clan di san luca, mi pare) con numerosi processi pendenti.Quell’uomo era il papà della deliziosa biondina. Ricordo di averlo frequentato, in quei mitici anni ottanta, e di aver saltuariamente usufruito del suo giardino condominiale.E vi chiedo: sono mafioso? Andranghetista? Amico dei cattivi?Mah.Se qualcuno mi fa un’inchiesta per bene su Schifani lo ascolto e alla fine lo ringrazio. Non la fa nessuno? La faccia Travaglio. La visibilità, l’acume, i mezzi, non gli mancano. E neppure gli spazi dove raccontarla.Fino ad allora mi tocca tenermelo come seconda carica dello Stato.Il resto son chiacchere. Magari create pure ad arte per vendere di più. Si parlava del suo libro no?V.

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  13. Caro Leonardo,il tuo post mi ha divertito e mi ha fatto riflettere, difficile chiedere di più ad uno scritto. L’analisi dell’articolo di Facci è davvero geniale, Faci ci gira intorno, insinua e insulta, ma alla fine non affronta il problema e si contraddice. Molte delle cose (degli insulti) che riversa su Travaglio starebbero molto meglio su di lui, è evidente il livore e l’ividia contro ciò che orrebbe essere e non riesce ad essere. Se non ti dispiace linko questo tuo post sul mio blog.Un saluto da GarboMi trovi qui: http://garbo.ilcannocchiale.it/

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  14. “Per anni Travaglio ha attribuito a Paolo Borsellino la citazione di una telefonata tra Mangano e Dell’Utri dove si parlava di droga”Ohibo’. E quella videointervista dei due giornalisti francesi a Borsellino, quella reperibile in originale su qualunque server di emule è dunque una fiction?

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  15. Per ANONIMO di tre commenti fa:non so quanto la tua storia sia stata una specie di risposta al mio intervento, nè posso sapere se, nel caso, hai colto davvero il sarcasmo delle mie parole.Ad ogni modo, dando per veritiere le affermazioni di D’Avanzo, o anche, se vuoi, senza neanche considerarle, capirai bene che una cosa è avere la conoscenza di un individuo “x”, un’altra è essere socio in affari dello stesso. Il grande esercito dei sostenitori dell’avv. Schifani in questi giorni hanno basato la loro difesa sul fatto che il poveraccio è stato socio di alcune persone che solo 18 anni dopo si sono scoperte come mafiose. Attenzione: 18 anni dopo sono state processate, ma 18 anni prima degli stinchi di santo, forse, non lo erano affatto. E non credo che si entra in un’azienda a rappresentare il 3% senza neanche conoscere le persone con le quali hai a che fare, a maggior ragione in Sicilia.Tutto questo rientrebbe nella bizzarra normalità tipicamente italica se un tizio del genere arrivasse a diventare senatore. Nel momento in cui viene eletto cone seconda carica dello Stato, il suo curriculum vitae diventa un pochetto più pesante.E’ come se un prete venisse indagato per pedofilia e dichiarato non colpevole per numero insufficiente di prove nonostante le numerose testimonianze: finche rimane il parroco della frazione di una periferia di provincia, ci può anche stare; se viene eletto Papa è tenuto a fare un po’ di chiarezza sul suo passato.Che poi, la cosa assurda è che si dibatte se un Presidente del Senato può essere considerato mafioso o meno a seconda delle sue frequentazioni passate: è così difficile sciegliere in questo Paese una persona inequivocabilmente onesta e apprezzata?

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  16. Stiamo parlando di società in affari, non di frequentazioni infantili o incontri casuali per strada!Vogliamo leggere, prima di abbandonarci al solito “quanti mani si stringono, può capitare a tutti”?Grazie, sentitamenteLa dama del lago

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  17. domanda:sono un semplice cittadino, cosa dovrei fare per andare a verificare quanto è stato detto su Schifani?Che di Travaglio non mi fido, e meno che mai di “Filippo-Facci-il-piacere”?

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  18. Mi dispiace ma non ce la faccio!!E’ più forte di me! Mi si rivolta lo stomaco e non riesco a leggere oltre le 10 righe!!Mi fate un riassunto di 9 righe su quello che scrive quel pezzo di m…. di Facci??Esiste un blog “clone” di Facci (tipo quelli su Mastella) dove possa scrivergli quello che penso di lui??

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  19. A chi chiede: è reato o no?Io credo di no, ma infatti Travaglio non ha accusato Schifani di essere un criminali e di aver compiuto reati.Ha solo reso cosciente l’Italia intera delle frequentazioni della terza carica dello Stato!Tra Berlusconi, Dell’Utri, Cuffaro e Schifani siamo messi bene!!!Solo a noi poteva capitare sta tragedia!

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  20. Citando il colonnello Kurtz: l’orrore… l’orrore… ma lo legge qualcuno questo qua? E gli antiemetici sono forniti assieme all’articolo?

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  21. Ma chi è sto deficiente che è ha scritto st’articolo????E sappi che sono su questo orrendo blog solo perchè c’era il link sul blig di Travaglio sennò col cavolo che ti leggevo.Deficiente che non sei altro.

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  22. Ottimo post, è molto interessante vedere come c’è gente capace di parlare di aria fritta e ovviamente da noi sono considerati i migliori della classe; continua a ripetere che Travaglio è un cialtrone, come quell’altro ripete che ci sono i comunisti dietro l’angolo: ma a noi che ce ne frega che Travaglio sia o no un cialtrone? Ce ne accorgeremo leggendo i suoi articoli, mica abbiamo bisogno che ce lo dica il Dottor Sottile dei miei stivali…Ciao

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  23. leonardo..non hai di meglio da scrivere?magari concentrati su un blog personale, tipo diario, si insomma preferisco sapere quante volte vai al cesso, inaffi la pianta, le tue frustrazioni sessuali, faresti più bella figura. Stò paese va alla cazzo grazie a quelli come te. Grazie Travaglio, se non ci fossi tu!!aspetto con ansia tutti i giovedì sera. Ps=sei tu,Leonardo, quello citato nel libro Mondo Blog della Pizia?

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  24. grande leonardo, i tuoi commenti sono geniali.sarebbe bello se pero facessi tu ora un post in cui sciriv le cose che tanto auspicavi nel commento, perche anche io le vorrei sapere bene per giudicare da me se travaglio è un ciarlatano o no

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  25. a chi non riesce a capire dove stia il (presunto) reato di schifani: la seconda carica dello Stato, oltre alla vicenda Sicula Brokers del ’79, ha ottenuto nel ’95 una consulenza nel comune di Villabate di cui Mandalà è il capo indiscusso e il nipote è sindaco. Su questa consulenza ci sono quattro versioni: Secondo Mandalà è stato lui a farla avere a Schifani tramite La Loggia, La Loggia non ricorda se l’ha fatta avere direttamente o ha interceduto Miccichè, Schifani dice di aver ottenuto tutto da solo e Campanella conferma la versione di Mandalà, aggiungendo accuse molto più pesanti. lo spiega gomez: http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1909098.htmlche è ciò che scrive travaglio nel suo libro.nessuno polemizza sulla storia dei mafiosi condannati dopo 18 anni, ci mancherebbe, è che con le stesse persone è rimasto in contatto 18 anni e ci ha fatto affari, quando erano mafiosi incalliti. ed è quello che il tg1 e matrix dimenticano di dire.

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