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La gente si trova, si tocca, ci prova

Alle cinque di sera, bici, scarpe e corriera
il mondo si sposta.
Io che sono nervosa e un pochino gelosa
c’è poco mi scoppi la testa.

Vorrei proprio sapere cos’è che hanno tutti da dire
che cos’hanno da fare, uscire, entrare, andare,
andare, andare se in fondo per me
dici, taci, piaci, baci senza sapere perché.

Alle dieci di sera, in un’altra atmosfera
si passa anche ai fatti!
Come fossero acciughe, in scatola in fila per due
mi pare che diventino matti…
Vorrei proprio sapere cos’è che hanno tutti da dire
che cos’hanno da fare uscire, entrare, andare,
andare, andare, se in fondo per me
dici, taci, piaci, baci senza sapere perché.

La gente si trova, si tocca, ci prova,
si lascia e non ha nostalgia.
La gente si chiama, si trova, si ama,
non piange per una bugia.

La gente si trova, si tocca, ci prova,
si lascia e non ha nostalgia.
La gente si chiama, si trova, si ama,
non piange per una bugia.

(Ornella Vanoni, 1974, testo di Caetano Veloso (“Cheva, suor e cerveja”) tradotto e adattato da Sergio Bardotti).

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