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| Fate molto, molto posto sulla vostra Smemoranda. |
Come un tuono (The Place Beyond the Pines, Derek Cianfrance, 2013)
Leggi la recensione su Studio News 24
Ryan Gosling è un mentecatto. No. Ryan Gosling è sempre il bravo attore e sex symbol che sappiamo. Ma all’inizio del film, intendo, Ryan Gosling è un mentecatto che nella vita sa fare una cosa soltanto: correre in moto, come un fulmine. In attesa di schiantarsi, prevedibilmente, come un tuono. Ma finché se ne sta bravo a vorticare nella sua ruota per criceti, l’attrazione della fiera itinerante, va tutto bene. Probabilmente ha una donna in ogni città, per esempio a Schenectady, New York, si vede con Eva Mendes: caccia via. Un anno però quando bussa alla sua porta si trova davanti un neonato. “E questo chi è?” “È tuo figlio”. A questo punto qualcosa nella testa comincia a girargli nel modo sbagliato, come una ruota che sta per mollare il mozzo. Ryan lascia il circo e decide di cambiare vita. Il che non significa cambiare la stessa maglietta unta e bucata che sta indossando da mezz’ora alla rovescio (la porta anche in chiesa quando assiste al battesimo). Nel suo caso consiste nell’accamparsi in un garage nei boschi e mettersi a rapinare le banche: è così che si conquistano le madri dei propri figli, non lo sapevate? Facendosi vivi all’improvviso con un sacco di soldi o pacchetti senza perder troppo tempo in spiegazioni, mandando all’ospedale il nuovo compagno di Eva non appena se ne presenta l’occasione. C’è poi il piccolo particolare che Schenectady è una cittadina di sessantamila abitanti, e Ryan ci ha preso gusto e vuole svuotare tutte le filiali di tutte le banche con la stessa semplicissima modalità. In pratica sta solo aspettando di andarsi a schiantare, ma lo schianto avrà conseguenze impreviste su tanti altri personaggi interessanti che non vi racconto (ma continuo su +eventi!)

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