Il Calvario quotidiano

Io un crocefisso l’ho già tolto.
Due settimane fa, nell’intervallo. Stavo dando un’occhiata ai traffici loschi in zona distributore di merendine, quando vengono in due a dirmi che in Seconda è caduto Gesù. Mi reco immediatamente sul luogo del misfatto e interrogo i testimoni oculari. Chi è stato? Silenzio. Proiettili, elastici, palline di carta? Negano tutti, del resto non mi pare l’abbiano mai considerato un bersaglio; hanno una certa soggezione. Forse una vibrazione del pavimento, qualcuno che saltella o che va a sbattere contro la parete, una porta chiusa di scatto: sia come sia, sembra caduto da solo. Ne traggo auspici non buoni.
Ma in quanto insegnante ostento razionalità e pragmatismo. Do un’occhiata al Cristo in questione: è caduto per l’ultima volta. Frattura completa del polso sinistro, il destro era già partito mesi fa. O anni fa. Anche il chiodino sotto i piedi è sparito da molto. A questo punto mi spiace, ma finché qualcuno (chi?) non stanzia nuovi fondi, il crocefisso se ne resta nel cassetto in fondo.

Oggi l’ho rivisto in corridoio, però a grandezza naturale. Sanguinava copioso. Subito ho pensato a una rissa in IIC, poi mi sono accorto della corona di spine e della croce che portava in spalla, quindi, insomma, era Lui.
“Domine, quo vadis?”
“E non parlare latino, che tu sappia io ho mai saputo il latino?”
“No, che io sappia no”.
“Mi dà anche un po’ ai nervi”.
“In effetti è comprensibile. Ma insomma, Signore, dove vai?”
“Dove vado, dove vuoi che vada. A farmi crocifiggere un’altra volta, vado”.
“Ma no, dai, Maestro…”
“…visto che la prima non è bastata”.
“Non te la prendere, ti prego. A scuola succede, le cose cadono, si rompono… ho dovuto metterti nel cassetto, ma ti giuro che…”
“Ma non ce l’ho con te, cosa c’entri te. Sei anche tu un povero cristo”.
“Grazie, Maestro”.
“Ce l’ho con i farisei, per prima cosa”.
“Aaah, i farisei”.
“Hai capito, no?”
“Beh, magari un aiutino…”
“Quelli che mi hanno preso per un simbolo della cultura, della tradizione. Una bandierina, praticamente. Aho’, ma stiamo a scherzare?”
“Però anche la tradizione ha la sua importanza…”
“Cioè secondo voi io mi sono fatto inchiodare mani e piedi per rappresentare una tradizione? Cioè, siamo a questo? Babbo Natale, la Befana e Cristo in Croce? Magari vi aspettate che vi porti anche i regali?”
“Ma no, non dico questo, però…”
“Però niente. Li vedi questi chiodi qua? Li vedi?”
“Ehm, sì”.
“Sono autentici, va bene? Non sono un simbolo, sono una rappresentazione realistica. Duemila anni fa i ribelli li uccidevano così. Li esponevano su un trespolo finché non morivano soffocati. Perché fossero da esempio. Tutto molto razionale, ma anche molto teatrale, ma anche violentissimo, Dio Me! Io rappresento questo, va bene? Rappresento un supplizio capitale! Rappresento la crudeltà dell’uomo e la ribellione dell’uomo! Rappresento la Morte! Rappresento il…”
“Ehm, Maestro… forse sarebbe meglio abbassare un po’ la voce”.
Il Martirio!
Ssssssssssssh!
“Cos’è, hai paura?”
“Maestro, in effetti sì. Siamo nel 2009, è pieno di bambini musulmani qui, e quella parola…”
“Quella parola è italiana, ha radici nel latino che ti piace tanto, è il fondamento della tua cosiddetta tradizione, sepolcro imbiancato che non sei altro”.
“Sì, sì, Maestro, è vero… d’altronde…”
“D’altronde?”
“Non puoi negare che suoni po’, come dire… scandalosa”.
“E che m’interessa a me? Guarda che io non sono mica un santone indiano peace and love! Io non sono venuto a portare la pace, ma la spada”.
“Matteo Dieci Trentaquattro”.
“Appunto. Io sono lo Scandalo! Sono pornografia, non so se è chiaro! Un uomo trafitto da chiodi che grida dai vostri muri, che chiama al combattimento per la salvezza! Io sono questo, mica l’albero di Natale”.
“Ecco, Maestro, in effetti, se mi ci fai pensare, sì. Tu sei molto scandaloso. Molto più di quanto io quotidianamente possa sopportare”.
“Tuo problema, non mio”.
“Però succede un po’ come con tutti gli spettacoli disgustosi… all’inizio non riesci a guardarli, ma se ti abitui a darci un’occhiata tutti i giorni, dopo un po’ non ci fai più caso… diventi parte di uno sfondo familiare”.
“Ah, dici che è così? Va bene, allora toglietemi immediatamente”.
“Ma poi i Vescovi…”
“Tiratemi fuori solo ogni tanto, quando i fedeli meno se lo aspettano. Io non voglio passare sullo sfondo, io voglio spaventarvi”.
“Se la metti così…”
“E aggiungo una cosa. È proprio sulla mia consistenza di carne e sangue e ossa e chiodi che è fondato il realismo europeo, è chiaro? Se avete avuto Giotto Caravaggio e Mapplethorpe lo dovete solo a me! Esclusivamente a me!”
“Adesso, Mapplethorpe…”

“Adesso niente. Rileggiti Auerbach. Che se era per gli ebrei o per Maometto, con le loro menate filosofiche sulla non rappresentabilità del divino, a quest’ora eravate ancora lì a eccitarvi sui triangoli e gli ottagoni. Dario Argento deve tutto a me. Che dico. Tinto Brass…”
“Piano, Gesù, piano!”
“E adesso salta fuori che sono solo una tradizione. Il mandolino è una tradizione. La pizza è una tradizione. Appendete i mandolini e non rompete, io sono Gesù Cristo morto in croce, non ci credi?, vuoi toccare?”
“No, no, no, mi fido”.
“No, ma guarda, tocca”.
“Maestro, sul serio, io…”
“No, tu adesso tocchi. Il cristianesimo si tocca, va bene? Non è una menata filosofica: è carne e sangue, pane e vino. E i farisei lo sai che fine fanno. Finiscono in vomito”.
“Apocalisse Tre Quindici”.
“Precisamente. E poi ce l’ho anche coi Sadducei”.
“I sadducei”.
“Hai capito, no?”
“Ehm”.
“Ma perché perdo tempo con te. Matteo Ventidue Ventitré”.
“Quelli che non credono nella resurrezione”.
“Ecco. Non ci vogliono credere? Va bene. Che problema c’è? Nessun problema. Voi non ci credete, io non vi risorgo. Non esisto nemmeno, per voi. Facciamo che sono un pezzo di legno”.
“Quindi?”
“Quindi cos’è questa storia che mi denunciate a Strasburgo? Cosa posso aver fatto, se sono un pezzo di legno?”
“Dunque, se ho ben capito la sentenza, la tua presenza sul muro, in quanto pezzo di legno… impedirebbe ai loro figli di crescere secondo i principi dei genitori”.
“Vabbè, siamo alle comiche. Ma che principi hanno questi genitori, si può sapere?”
“Beh, presumo che si tratti dell’illuminismo, del razionalismo…”
“Non conosco, ma dev’essere un pensiero molto debole, se si cancella appena fissi un pezzo di legno. Cos’è, sono un totem, adesso? Se mi fissi ti faccio dimenticare la lezione? Mi volto un attimo e mi tornate all’età della pietra?”
“Maestro, ci vuole tolleranza…”
“Ma tolleranza di che. È come quelli che si sbattezzano. In teoria non credono nel battesimo. In pratica però hanno paura di restare segnati per sempre da uno schizzo d’acqua. Va bene, allora a questo punto chiamiamo Wanna Marchi che vi fa le carte e vi vende i numeri del lotto, a proposito, di che segno sei?”
“Maestro, ci vuole rispetto…”.
“Che poi, spiegami. Il genitore ha il diritto che il figlio sia educato secondo i suoi principi? Non suona un po’ totalitario? E quindi ti cresci un piccolo a tua immagine e somiglianza, che creda solamente nelle cose in cui credi in te, e poi la prima volta che lo lasci libero nel mondo, lui vede due legnetti appesi al muro che non corrispondono al suo sistema di credenze e va in confusione? Corte dei diritti dell’uomo, intervieni immediatamente! Il pezzetto di legno sta fissando il mio bambino! Ma come li tirate su questi ragazzi?”
“Facciamo quel che possiamo”.
“Il mondo è pieno di cose. Per dire, ci sono i semafori e non sempre segnano verde. I bambini lo devono sapere. Ci sono persone nel parco che offrono caramelle e non sono tutti buoni. Poi ci sono i pezzetti di legno e non tutti corrispondono alle cose a cui crede mamma o papà. Vogliamo abolirli a scuola? E quando li incontreranno nella vita, come si comporteranno?”
“Quindi Maestro, in conclusione, dobbiamo riappenderti o no?”
“Ma fate quel che vi pare, tanto comunque sia non avete capito. Mi sembra tutto così poco serio. Il fariseo che mi pianta come una bandierina, il sadduceo che vede la bandierina e si sente leso nei suoi diritti umani, è l’umanità? Sembra un pollaio. Non ci sono cose più serie? A scuola, poi. Che io nelle scuole ci vado, lo so quali sono i veri problemi”.
“Eh, immagino”.
“No, non puoi neanche immaginare, fidati. Sai quante non sono a norma? Sai quante non rispettano la 626? Sai quanto costerebbe metterle tutte in sicurezza?”
“Ecco, Maestro, questi sono effettivamente problemi seri…”
“Sai che mancano i sostegni? I corsi di recupero? Sai che la scuola assomiglia sempre meno un luogo educativo e sempre più a una casa di detenzione? Parliamo di questo!”
“No, Maestro, appunto. Proprio perché sono problemi seri, è meglio non parlarne”.
“E perché?”
“Perché, perché… perché a parlarne non si risolvono, e allora ci si deprime soltanto. Siamo in crisi, tutti vorrebbero scuole più belle, ma votano il primo che gli promette una tassa in meno, quindi…”
“Vi consolate chiacchierando di bandierine”.
“Sì. I problemi veri sono deprimenti. I problemi identitari invece, come dire, sono sexy. Tutti possono dire la loro senza impegno… ieri le bandierine, domani i dialetti…”
“Oggi i Cristi in croce…”
“Maestro, sì. Ma non devi prendertela”.
“No, no, non me la prendo. Adesso però vado. Mi aspettano in sala mensa”.

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115 risposte

  1. leonardo, io ti leggo anche (soprattutto?) perché a volte dici cose che non mi piacciono, ragionare solo con quelli identici a me mi annoia, sarà per la strana famiglia cattolico (madre-fratello) comunista (il babbo e me) in cui sono cresciuto. (A proposito, ti ribadisco il mio ateismo materialista, so che ci tieni:D)

    Anche io provo fastidio per le questioni di principio, e sul crocifisso vedo gli stessi schieramenti, anche se speculari, che si formano sulla questione del burqa, del velo islamico, del costume integrale-integralista.

    Non cambia nulla se lo lasciano sul muro e nemmeno se lo tolgono, non mi pongo nemmeno la questione. Ma se me lo domandano io rispondo che andrebbe tolto. Il punto è proprio questo: per consuetudine nessuno ne aveva mai chiesto la rimozione, ma un giorno (come nella favola del re nudo) qualcuno lo fa. A questo punto che facciamo? Il Consiglio d'Europa dice che lo stato italiano ora non può più fare finta di nulla e deve prendere atto che il re è nudo. Andiamo avanti come se nulla fosse, rispondi tu, continuiamo a fare finta che il re sia vestito come da consuetudine, perché non bisogna far agitare la gente e questa pretesa dei razionalisti di vedere le cose come sono è davvero ridicola.

    Insomma, che ci piaccia o no, che lo volessimo o meno, siamo chiamati a prendere posizione. Una sentenza dice che la presenza di un simbolo religioso in un luogo istituzionale come la scuola è discriminatorio: se lo stato decide di lasciarlo decide a favore della discriminazione, altrimenti decide per la tolleranza.

    E poi a me non dispiacerebbe lo scontro, perfino la guerra civile. Io credo che se quello francese è uno stato più avanzato del nostro è anche per via della notte di san bartolomeo e dei giacobini e della dea ragione, e quello inglese per via di cromwell, quello tedesco per via di lutero e delle guerre di religone e del processo di Norimberga. Noi siamo quelli dell'amnistia regalata ai fascisti da Togliatti, per non far agitare la gente, perché tutto continuasse nel solco della consuetudine

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  2. @ il Bardo

    Tu dici ” [i razionalisti sono] persone che hanno avuto (nella grandisima maggioranza dei casi, almeno qui in Italia, contro forti pressioni culturali) la forza e la volontà di non adeguarsi al gregge “

    Di quale gregge parli?
    Delle quattro vecchiette che vanno a messa?
    Dei quattro sfigati che suonano la chitarra?

    Il gregge più numeroso in Italia sono gli atei “veri” che passano il lunedì sera a guardare il Grande Fratello, pensano che Silvio sia un figo grazie alle sue prostitute, la domenica vivono solo al campionato ed entreranno in chiesa solo per il battesimo del figlio costretto dalla “tradizione” (e sarà una giornata piena di sbadigli e malditesta).

    Questo è il vero gregge italiano, cresciuto sotto pareti zeppe di crocefissi, simbolo che non ha mai smosso le loro coscienze.

    Credo che Leonardo parli anche di questo.

    Io sono favorevolissimo a far scomparire il crocifisso dalle scuole e da ogni edificio pubblico: il crocifisso che diventa “tradizione” è la vera vittoria degli atei, che, però, non vogliono capirlo.

    Fabrizio

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  3. Trovo un tantino puerili le obiezioni semplicistiche del tipo “non fa male a nessuno?” o “ma che fastidio ti dà?”.
    Allora dopo la necrofila che male fa? a chi mai da fastidio? Al cadavere? no, è morto, allora perché dovremmo proibirla, perché può creare danno per salute pubblica? ma se uno prendesse tutte le precauzioni del caso, allora la rendiamo lecita? Eppure penso che chiunque all'idea che il cadavere sia trafugato e sodomizzato dai al quanto fastidio, e penso che se uno venisse a dirti in faccia che sogna di fotterti versione cadavere come minino lo riempiresti di pugni.
    L'esempio è un po' forte ma sono riuscito a chiarire il punto. Non è un semplice fatto che tanto il crocefisso non fa male a nessuno e non ha mai turbato alcun ragazzo (cosa che comunque andrebbe verificata) il crocefisso è incontrovertibilmente un simbolo religioso, ed è tale anche perché non ci crede, anche un mussulmano sebbene non creda nel Cristo, riconosce comunque nel crocefisso un simbolo religioso, idem per l'ateo e l'agnostico, e il fastidio, non la paura, bensì il fastidio è che esso ti venga sponsorizzato dallo stato in classe e in tutti gli altri luoghi pubblici dove non si capisce che attinenza ci sia con la natura e la funzione religiosa di tale simbolo essendo lo Stato italiano laico per lo meno sulla Costituzione. Immagina il caso (fantascientifico) di un mussulmano che diventasse sindaco magari in Sicilia, dove la cultura araba ha avuto la sua influenza e di punto in bianco tappezzasse tutti gli edifici pubblici di mezzelune, con la scusa che essere rappresentano la cultura della Sicilia, oltre all'opinabilità dell'argomento, non ci vedresti una consistenza dose d'arroganza? e allora perché un ateo dovrebbe accettare l'arroganza di qualche burocrate cattolico che tappezza di crocifissi gli edifici pubblici, e poi te la mena sempre che quello non è il simbolo della sua religione ma della nostra cultura, quelle europea che viene ridotta a semplice appendice storica consequenziale del cristianesimo?
    Il crocifisso va tolto perché dà fastidio, e dà fastidio perché rappresenta innanzitutto l'arroganza e la strafottenza di chi ce l'ha messo.

    Anche sullo sbattezzo il discorso è più complesso da come l'hai messo, ma ti risponderò quando ci farei un post apposta.

    PS il verso romanesco per eccellenza non si scrive né aho' né ahò, ma si schive ahó con l'accento acuto perché la O finale è chiusa.

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  4. “La sensazione che ho sempre è che tu dipinga come una massa di sempliciotti persone che hanno avuto (nella grandisima maggioranza dei casi, almeno qui in Italia, contro forti pressioni culturali) la forza e la volontà di non adeguarsi al gregge.”
    Cioè vuoi farci credere che in Italia se uno non professa il proprio cattolicesimo diventa un paria disprezzato dalla società? Ora, non per dire, ma in realtà l'Italia è uno dei paesi più secolarizzati e decadenti del mondo! Ma tu hai presente cos'è il *vero* spirito religioso? E tu vuoi dirmi che lo vedi oggi in Italia? Ma lo sai che noi Machiavelli lo abbiamo avuto nel '500? Lo sai che noi l'illuminismo lo abbiamo avuto PRIMA degli altri paesi europei? Ma in che paese credi di vivere? Pazzesco..
    (un non credente)

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  5. @Fabrizio
    Il gregge è composto da quella parte degli italiani (nella mia esperienza – che ovviamente non fa statistica ma è l'unica che ho – largamente maggioritaria) che è cristiana perchè i nonni e i bisnonni sono cristiani, che il battesimo agli infanti si fa perchè non si sa mai, che ci si sposa in chiesa perchè fa bello, che “certo che sono cristiano, però non praticante”.
    Una persona che abbia compiuto un percorso, un ragionamento, e abbia deciso di essere cristiano è degna di profondo rispetto: non la capisco, non ne approvo le prese di posizione, ma provo piacere a confrontarmi con essa.

    Il problema è che la forza della massa che si dice cristiana, più probabilmente cattolica, ma poi di quello che dicono il Papa e i preti gli importa solo quando fa piacere a lui, è la ragione per cui la Chiesa in Italia ha lo spazio e il peso che ha.

    Gli atei “veri” sono coloro che hanno riflettuto sull'idea di Dio e hanno concluso che è fallace al punto da dover essere negata, non certo quelli che guardano il Grande Fratello e poi vanno a Roma al funerale del Papa. Per come è fatta la società italiana, chi si dice ateo è per la maggior parte qualcuno che si è posto domande, e si è dato risposte: non confondiamo questo percorso con la pigrizia intellettuale di chi comunque non pratica (e in fondo, probabilmente non crede) ma continua a dirsi credente.

    Quelli di cui parli tu, sfortunatamente, sono ipocriti che altri ipocriti sfruttano per avere peso politico.

    La tua conclusione (il crocifisso che diventa “tradizione” è la vera vittoria degli atei) sarebbe vera solo se ci fosse l'onestà intellettuale per trarne le conseguenze.

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  6. @Domenico

    Spero che quello che ho risposto a Fabrizio possa in qualche modo aver chiarito la mia posizione. Non capisco bene cosa c'entri adesso Macchiavelli, ma il fatto è proprio che io non vedo un *vero* spirito religioso.
    Vedo esattamente quello che dici tu, ovvero una società generalmente secolare, che però ipocritamente ci tiene a dirsi cristiana.

    Ad ogni modo, ripeto che non posso che basarmi sulla mia esperienza, la libera espressione del senso religioso, se non cristiano, crea dei problemi. O almeno li ha creati a me. Sia a scuola che sul posto di lavoro.

    Il Paese in cui *so* di vivere è un Paese dove se ti dici favorevole all'aborto di becchi l'insufficienza a fine anno. O dove si chiama il prete a benedire il capannone, e non è previsto che i dipendenti non partecipino, tutti ordinati a semicerchio. E il prete se ne va giustamente via con 500 euro in tasca, accompagnato dal cumenda che la sera stessa andrà a mignotte. E tu dove credi di vivere?

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  7. Nel paese in cui credo di vivere si scrive 'Machiavelli', con una 'c'. Te ne devo dare atto, i tuoi insegnanti erano veramente delle bestie oscurantiste. Ora, scherzi a parte, il fatto è che trovo ridicoli gli 'atei e razionalisti' che si dipingono come dei negletti delle società in quanto costituiscono una piccola minoranza di spiriti liberi & illuminati che hanno avuto il coraggio di distaccarsi dal gregge. Ma per piacere.

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  8. Bene, se siamo arrivati al far notare gli errori di battitura, credo che possiamo chiudere qui. Finiti gli argomenti? Peccato.

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  9. Bel pezzo.
    Comunque questo blog è antico, com'è che ti scopro solo ora?

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  10. Machiavelli con due 'c' è un errore di battitura come io sono Brad Pitt. Scusami, ma non vedo l'utilità di una discussione con una persona che non ha nemmeno l'onestà intellettuale di ammettere i propri errori di ortografia. Ciao.

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  11. no, calma:

    ma dev'essere un pensiero molto debole, se si cancella appena fissi un pezzo di legno. Cos'è, sono un totem, adesso? Se mi fissi ti faccio dimenticare la lezione? Mi volto un attimo e mi tornate all'età della pietra?”
    “Maestro, ci vuole tolleranza…”
    “Ma tolleranza di che. È come quelli che si sbattezzano. In teoria non credono nel battesimo. In pratica però hanno paura di restare segnati per sempre da uno schizzo d'acqua.

    proprio tu che sei così attento ai simboli dovresti cogliere il punto: c'è gente che ha il coraggio di dire esplicitamente che si tira fuori da una comunità che lo ha cooptato a forza. Gesù Cristo è una cosa ma la chiesa che si insinua a forza di radici cattoliche dell'europa e finisce con il chiedere finanziamenti alle scuole private è un'altra. Di fronte a questo mi pare corretto mettere dei paletti e non farla debordare.

    per il resto post ineccepibile.

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  12. leonardo, sapevo che l'avresti fatto: una frase sulla libertà che mi negano oggi l'hai letta come una frase sui pannolini di trent'anni fa (qui i pubblicitari ci si potrebbero sbizzarrire).

    più sù si parlava di parete bianca, tu facevi notare che non di parete bianca si tratta, ma di parete con crocifisso.
    bene, ti si è fatto notare che una corte ha stabilito che la parete ha da essere bianca.
    tu, a ragione, dici che i problemi sono ben altri (i benaltristi hanno sempre ragione, perché la loro è una tautologia). e quindi? in tutto questo la cosa giusta da fare è dire che la corte non ha fatto bene, la corte non ha fatto male, i problemi sono ben altri?

    ancora: “sono convinto che una campagna identitaria crocefisso-sì crocefisso-no sia una mossa suicida da parte degli atei”.
    tu non sei ateo, ti dici scettico nei confronti degli atei, quando puoi li ridicolizzi; quindi, perché gli atei dovrebbero farsi suggerire la strategia da te?

    p.s. la prossima volta che lo incontri, sto gesù, chiedigli da parte mia se l'arte greca c'entra anche solo un pochettino col realismo nell'arte europea.

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  13. Domenico, tu non stai discutendo, stai trolleggiando, e non ho qui niente da darti da mangiare.

    E salutami Angelina 😉

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  14. Da ateo, sono abbastanza d'accordo con Leonardo, stavolta. La sentenza della Corte è giusta, mi pare, ma la questione è se davvero ce ne sia il bisogno. Anche perché nella pratica il crocifisso non è sempre esposto. Non so se è la mia regione a fare eccezione, ma fate un giretto nelle scuole: ai mia tempi, almeno, non c'era, e nessuno ne faceva una tragedia, forse perché c'era la consapevolezza che i problemi erano altri. Esistono delle prassi informali che fanno consigliare ai presidi, o agli insegnanti, se sia il caso di esporlo o meno. Una sentenza della Corte Europea irrompe in un processo dove a risolvere una questione spesso basterebbe un po' di buon senso da parte di tutti.

    A me l'unica cosa che da fastidio è che il crocifisso sia, formalmente, un obbligo di legge.

    Comunque è bel post, ma Cristo poteva tirare fuoti un esempio migliore di Mapplethorpe.

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  15. Vedo che ti sei riletto Auerbach. Bravo.

    GMR

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  16. La sentenza della Corte è giusta, mi pare, ma la questione è se davvero ce ne sia il bisogno
    se qualcuno ha portato il problema fino in europa evidentemente sì.

    mi sento di condividere il post di giorgian, specie sui greci, sicuramente inventori del nudo artistico più di cristoincroce.

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  17. Io invece tra giorgian e Auerbach protendo per il secondo, sarà che ha l'iniziale maiuscola (potenza dei simboli).

    Se posso portare un contributo all'annosa polemica, anche Leopardi nello Zibaldone, mi pare, si sbagliava a scrivere Machiavelli.

    Perché gli atei si dovrebbero fidare di me. Mah, perché sono intelligente e so distinguere tra razionalità e prassi. Ma anche no: chi ve lo fa fare a fidarmi di me. Fidatevi di Hitchens, vedrete che con la sua razionalissima campagna propagandistica vedrete che in pochi anni chiese e moschee diventeranno in pochi mesi mercati del pesce.

    Il Paese in cui *so* di vivere è un Paese dove se ti dici favorevole all'aborto di becchi l'insufficienza a fine anno. O dove si chiama il prete a benedire il capannone, e non è previsto che i dipendenti non partecipino, tutti ordinati a semicerchio. E il prete se ne va giustamente via con 500 euro in tasca, accompagnato dal cumenda che la sera stessa andrà a mignotte.

    Lasciami indovinare: Veneto?

    Beh, ma nel vostro caso sì, il problema è benaltro. Da noi, quatti quatti, i crocefissi li stavamo già togliendo; sennonché con tutto 'sto casino ho paura che tra un po' ci arriverà uno stock tutto nuovo pagato dalla Gelmini (cioè da me, grazie uaar).

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  18. Ah, poi avevo perso di vista questo: “il crocefisso va tolto perché dà fastidio”.

    Si entra in un campo minato: sei sicuro che dia fastidio a così tanta gente? E se saltasse fuori che alla maggior parte degli utenti di quell'aula (bambini+genitori) dà fastidio toglierlo, mi tocca rimetterlo per la stessa logica? Lasciamo perdere il fastidio, e anche l'esempio della necrofilia, che, come dire, mi sembra un po' estremo.

    PS il verso romanesco per eccellenza non si scrive né aho' né ahò, ma si schive ahó con l'accento acuto perché la O finale è chiusa.

    Cioè, capite con chi ho a che fare? Ma secondo te io perderò anche solo 30 secondi del mio tempo evidentemente illimitato per cercare il tasto o acuto nella mappa caratteri, per rispetto alla filologia romanesca? A parte essere atei, non vi viene il sospetto di essere dei gran rompicoglioni?

    @ Abbasta: a te lo scontro piace. Purtroppo certe volte si perde, ed è appunto questo il caso; e non mi va di perdere per far un piacere a te.

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  19. Leo io sono quasi sempre daccordo con te, ma qui pisci fuori dal vaso, davvero.

    Non si tratta di capire se da' piu' fastidio toglierlo o metterlo.

    Piuttosto prosaicamente, qui si tratta che basta dia fastidio a una persona, siccome quella persona HA RAGIONE per via di legge e di principio, va tolto, punto.

    E quella persona sara' sadducea o come vuoi te, ma e' nel suo diritto. Potrebbe non piacerti il fatto che lo reclama, ma un segnale molto basilare di civilta' e' la capacita' di modificare le proprie usanze per rispettare il diritto ed i principi su cui si fonda la societa'.

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  20. Grande Leonardo, come attualizzare il capitolo del Grande Inquisitore !

    e comunque :

    “Il tuo Cristo è ebreo. La tua macchina è giapponese. La tua pizza è italiana. La tua democrazia greca. Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino. Solo il tuo vicino è uno straniero”

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  21. azz.
    m'ha cancellato un commento molto intelligente e curato… perciò ora lo riscrivo al volo e come viene viene.
    se io andassi in un paese straniero e trovassi in giro (anche in uffici o tribunali) dei simboli religiosi (fossero pure dei con la faccia d'elefante o altre forme strane) non credo mi sentirei offeso, perché?
    anzi, mi interesserei delle loro tradizioni, magari li riterrei selvaggi e/o superstiziosi, ma non è che m'offenderei.
    se qualche locale m'invitasse a qualche festa ci andrei e mi comporterei correttamente durante lo svolgimento dei riti, fosse pure il taglio d'un prepuzio o qualche altro rito strano.
    immaginerei naturalmente un possibile conflitto tra osservanti e non, li guarderei incuriosito dirsene di tutti i colori probabilmente e riterrei la cosa molto curiosa e pittoresca.
    se poi ci fosse in corso una diatriba sul fine vita o sulla ru486 non mi metterei certo a questionare di simboli, questi li lascerei perdere e mi concentrerei su questioni più importanti.

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  22. Volevo specificare che molta gente si sbattezza per non rientrare più nelle statistiche come Cattolico, ma ho visto che qualcuno lo ha già detto prima di me. Perchè sì, io son convinta che il numero dei battezzati sia l'unico dato in mano alla Chiesa per dire “il 96% degli Italiani è Cattolico”. Mi sembra lecito svegliarsi un giorno esasperati dall'ingerenza ecclesiastica e decidere di non voler neanche più rischiare di essere annoverati fra i Cattolici… Poi, io personalmente sono stata battezzata e sono cresciuta in una famiglia anche piuttosto praticante, per poi rendermi conto, col tempo, di non credere in nessun Dio. Di sbattezzarmi non ho voglia (pigrizia), però non mi pare neanche giusto veder sbeffeggiati gli atei come se fossero un branco di imbecilli senza cervello… spesso certe posizioni sono frutto di lunga riflessione, non mi pare il caso di ridicolizzarle.
    E niente. Leggo sempre questo blog (e lo apprezzo molto), per una volta ho voluto dire la mia.

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  23. C'è un'idea interessante e nuova sul giornale.it, a firma Andrea Tornielli:
    “E i cristiani che vogliono andare a messa si prendano un giorno di ferie.” La butto lì, non si sa mai.

    P.S. Tornielli vorrebbe essere sarcastico, ma l'idea in sé colpisce (spaventa/affascina) se presa sul serio.

    P.P.S.Mi pare che meriti essere notato che un sacerdote ospite di un trasmissione di Sposini (c'era anche La Russa, il filmato gira in rete) ha detto che il rappresentante italiano nella Corte non era attendibile, perché si chiama Vladimiro Zagrebelski, che sarebbe un nome russo. In quanto russo, cresciuto sotto un regime ateo, quindi prevenuto. Lo ha detto un sacerdote: si è appellato al nome straniero per squalificare una persona. Ecco, mentre qui si cita Auerbach, il livello del dibattito sulla Rai è questo.

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  24. L'idea non è male. Più che chiedere un giorno di ferie per andare a messa (che dura solo un ora)
    si dovrebbe mettere mano alle festività.
    Perché io ateo devo stare a casa il 25 dicembre.
    Non è questa un'imposizione in nome delle radici
    cristiane che io considero false e bugiarde?
    Stesso discorso per l'8 dicembre, il 15 agosto e così via.
    Spero che questa sia la prossima battaglia.

    Enzo

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  25. Beh, ma nel vostro caso sì, il problema è benaltro. Da noi, quatti quatti, i crocefissi li stavamo già togliendo; sennonché con tutto 'sto casino ho paura che tra un po' ci arriverà uno stock tutto nuovo pagato dalla Gelmini (cioè da me, grazie uaar).
    E' la seconda volta che ti leggo fare questa affermazione, la prima per l'ora di religione.
    alla faccia dello spirito pratico, i problemi si affrontano stando zitti e invitando a stare zitti gli altri.

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  26. Avatar Mavco Pisellonio
    Mavco Pisellonio

    Tra Crifto e Barabba preferifco Fimone lo Ftrangolatore Fadduceo

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  27. “I problemi veri sono deprimenti. I problemi identitari invece, come dire, sono sexy. Tutti possono dire la loro senza impegno… ieri le bandierine, domani i dialetti…”

    Mi sembra di aver capito che il senso del post di Leonardo sta qui.
    Una settantina di commenti che, entrando nel merito, dimostrano che il trabocchetto narrativo di Leonardo è stato costruito ad arte: dire la propria su questi argomenti è sexy, è cool, ma molto più intelligente sarebbe scaldarsi per altro, per cose più importanti.

    Cipì

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  28. Ma forse più che sexy sono, come dire, convenienti

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  29. Rivelatore di quanto sia una questione identitaria, è un tic che si osserva sistematicamente: si dice che ci sarebbero cose ben più importanti di cui parlare, ma non si parla d'altro. L'ho notato nella stampa, parlando con conoscenti e leggendo alcuni blog, tipo francescocosta (caterva di commenti e controcommenti ad un suo post) o wittgenstein. Sofri martedì scriveva che “ci sono cose più importanti”, poi mercoledì ci tornava sopra due volte e oggi, giovedì, siamo già a 5 (cinque in mezza giornata) post sull'argomento.

    I miei pensierini sullo sbattezzo. Sono battezzato ma non credente, come molti altri qui, suppongo. Lo sbattezzo sul piano simbolico è una cazzata, per i motivi che dice Leonardo: se non si riconosce il potere di un rito è ridicolo sottoporsi ad un rito contrario.
    Sul piano pratico e politico è vero: l'influenza dei vescovi sulla politica italiana, l'ICI, il sondino, ecc. Però il fatto che questi argomenti a favore dello sbattezzo non avrebbero senso in Francia o in Brasile, mi fa pensare che il problema non stia nel mio essere battezzato, ma nelle leggi dello stato italiano, e nella debolezza della classe politica.
    E se si parla di quel che accade in Italia mi viene naturale considerare la questione dal punto di vista del cittadino italiano, e non da quello di presunto suddito del Vaticano o di vittima di un incantesimo.

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  30. “i problemi si affrontano stando zitti e invitando a stare zitti gli altri.”

    Pensavi che si affrontassero chiacchierando?

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  31. Se potessi decidere io farei di San Pietro un grande luogo di incontro per gay e lesbiche e organizzerei un sacco di feste (tema:suore e vescovi sexy), poi fare mostre, concerti, centri sociali, laboratori culturali. A quel punto il crocefisso a scuola potrei anche lasciarlo.

    Cilicio Crociata

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  32. “Se potessi decidere io farei di San Pietro un grande luogo di incontro per gay e lesbiche e organizzerei un sacco di feste”

    Perché ora san Pietro cos'è?

    Lo so, lo so è scontata ma fa sempre ridere…

    Enzo

    PS: sono cattolico e credente, per questo prendo pel culo i preti

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  33. “mi hanno fatto “bagnare la fronte quando non potevo difendermi”! […] io organizzerei una cerimonia in cui i tuoi genitori ti chiedono scusa per averti fatto nascere senza chiederti il permesso.”

    Ullapeppa.
    Che parallelo del cazzo.

    (con sempre immutata stima, s'intende)
    (ma sempre parallelo del cazzo resta)

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  34. Hai ragione Enzo, non capisco perchè non vogliono allargare la cosa a tutti invece di invitare sempre i vecchi la domenica mattina e poi le cose divertenti farle tra loro!
    cilicio Crociata

    P.s. non sono credente e odio i preti che mi prendono per culo

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  35. Enzo e Alberto, posso capire il punto, ma seriamente vi secca così tanto NON lavorare un giorno di più? Davvero vivete un giorno di VACANZA come una molesta costrizione? No, perché io, se per ipotesi mettono vacanza anche per Id al-Fitr e Hannukkah e il compleanno di Stalin, non è che mi lamento dicendo che mi costringono a stare a casa un giorno che non mi rappresenta; ringrazio commosso e me ne sto a casa.

    P.S. Credo che spostare il giorno lavorativo da uno ogni sette a uno ogni dieci sia stato in assoluto l'atto più impopolare della Rivoluzione Francese

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  36. Dai Leo, domani “pensierini su Dio – Atto secondo”.

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  37. Il paragone della necrofilia potrà anche essere forte, ma era soltanto un modo estremo per farti capire quanto sia sbagliato banalizzare il problema con un semplice “che ma le fa?” che “fastidio ti dà?”
    Se qualcuno ha sollevato il problema è perché il crocefisso dà fastidio, dà fastidio non in quanto simbolo della religione cattolica, ma quanto la sua presenza simboleggia l'invadenza e sottomissione delle istituzioni italiana al clero cattolico, e ti che tale cosa ti venga pure riproposta in classe quasi per tenderti normale il fatto che l'istituzione italiana (e con essa anche te indirettamente) sia sottomessa al clero.

    Togliere il crocifissi ai cattolici dà fastidio e infatti si lamentando, ma la soluzione non può essere proposta in termini di maggioranza ma di principio: è Italia uno stato laico? allora non deve propinare alcun simbolo religioso. Può una classe se interamente cattolica (o anche un semplice scuola cattolica) appendersi in classe un crocifisso comprato a sue spese? sì, se nessuno obbietta.
    Posso io da solo mettere un quadro del Che in classe perché è il mio mito se gli altri non sono d'accordo? no
    Può una maggioranza cattolica della classe imporre a tutti un crocifisso in classe, se altri non sono d'accordo? no, come come io non sono libero di esporre il mio quadretto del Che perché gli altri non sono d'accordo.

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  38. La somma lignea, posta faziosamente al centro dell'attenzione, non sta prorpio in cima ai miei pensieri (e di molti altri). Pittuosto la vivo come l'ennesima monnezza mediatica assieme alle escort, a Corona e ai trans conditi di coca e via discorrendo. Ma veramente l'Italia sarebbe un paese più libero e laico senza le croci appese ai muri ? O forse lo sarebbe con un sistema bancario diverso ?
    Continiamo a disquisire sulle varie pratiche sciamaniche e a servire il dio profitto!

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  39. Allora per non banalizzare lo esageri? Tenere appeso un crocefisso = fotterti da cadavere? Sei un po' come la Siae: 'Perché scarichi musica? E' come se rubassi in un negozio'. Ehi, mi stai pestando i piedi, e se io ti ammazzassi un parente?

    Sulla logica non discutiamo, hai ragione, ci mancherebbe. E' la retorica che vi fotte tutti quanti, e non da cadaveri.

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  40. @falecius
    in effetti era un po' forzata come idea. mi aveva colpito il fatto che volendo fare il sarcastico l'autore dell'articolo avesse buttato lì un'idea potenzialmente provocatoria. volevo vedere l'effetto che faceva proposta seriamente. anch'io sono affezionato al week-end.

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  41. Giovedì, 5 Novembre 2009 Dopo Cristo.

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  42. Quando si una la banalizzazione per argomentare (e anch'essa è a sua modo una esagerazione di segno “soporifero” diciamo); l'unica contro argomentazione non può che passare per una risposta forte!

    Tra l'altro quella non è l'unica banalizzazione che hai fatto, ti sei messo pure a banalizzare su una eventuale imposizione della benedizione o dell'estrema unzione quanto uno non è cosciente.

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  43. @Murmur …Dopo Cristo, che però sembra sia nato intorno al 6 avanti Cristo 😀

    Però leo, in un post precedente sull'ora di religione rimproveravi agli atei materialisti miscredenti scomunicati di non avere la forza politica necessaria per fare le proprie battaglie, di non avere peso politico ecc. Ora qualcuno decide di muoversi e di ricorrere a Strasburgo, qualche altro decide di sbattezzarsi (i.e. farsi cancellare dai registri parrocchiali, il valore simbolico del rito non c'entra una cippa) sicché la frase “questo è un paese cattolico e credente” risulti un po' meno vera, anche nelle statistiche, e quindi far pesare di più la presenza dei non religiosi. E tu ora rimproveri perché sono rompicoglioni e si agitano troppo… deciditi!

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  44. Non vedo contraddizione. Continuano a essere in pochi: hanno una sentenza dalla loro parte, però per fare una lotta politica sono pochi.

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  45. Come genitore mi sento in dovere di garantire a mio figlio un' uguaglianza di informazione religiosa. Se la Scuola publica la garantisse, e insegnasse la storia delle religioni, mostrando che dio lo si può amare e vedere da molte angolazioni (o anche da nessuna), sarei molto più tranquillo.
    Come genitore, credo di avere il dovere di esporre il più possibile mio figlio ad influenze salutari (e ogniuno dia il senso che vuole a questo termine), piuttosto che ad influenze negative, come secondo me lo è la religione cattolica, soprattutto se imposta in manoera arbitraria e prepotente, come esponendo un simbolo religioso nei luoghi di tutti, anche di coloro che in esso non si riconoscono.
    Che poi esistano cose anche più importanti non so: so che a causa della nostra cultura dominante cattolica e delle influenza del vaticano sulla politica, quasi non si trasmettono pubblicità sui preservativi in TV, non si può parlare di diritti per le persone omosessuali o per le coppie che decidono di non sposarsi, e c' è un assenza totale della cultura delle differenze, se non da un punto di vista pietista e paternalistico, appunto, tipicamente cattolico.
    Per quanto riguarda illuminismo, razionalismo, ateismo, concordo con te, non sono nient' altro che un' altra forma di religione in cui spesso la gente crede altrettanto fervorosamente e ciecamente come un cattolico crede in Dio e nel Crocefisso. E con altrettanto sprezzo per le opinioni altrui.
    La carne e le ossa di Cristo, e ciò su cui si basa, come dici tu, l' evoluzione della società Europea, non sono elementi positivi, secondo me: esistono società molto più pacifiche, e il pace e amore di un santone Indiano (non sono ne induista ne Buddhista, a scanso di equivoci, anzi, nè mi riconosco in nessun' altra religione) non dovrebbe essere trattato con ironia, come fai tu, perchè nessuno ha il diritto di considerare il proprio credo superiore a quello altrui: soprattutto dopo che in nome proprio del nostro Dio cattolico, o cristiano, e del nostro Cristo, e del sue sangue, della sua carne e delle sue ossa, attraverso la sua spada, si sono annientate intere popolazioni dell' america Latina, solo per fare un esempio: 50 milioni di morti, forse il più grande genocidio della storia, considerati incivili,”senza un' anima” in nome diuna società più Civile, come sempre, la nostra, Europea, Cristiana. Ecco, prima che mio figlio venga a contatto con questo Cristo, voglio dargli più strumenti in modo che possa, allora sì, scegliere liberamente quale religione lo rende più felice. E capire che un Cristo nel nome di cui si è ammazzato, torturato, convertito a forza, ridotto in schiavitù, umiliato la dignità di milioni di persone, ostacolato il progredire dalla scienza, forse non è l' ideale migliore da appendere al muro di una scuola.
    Per gli altri problemi sono d' accordo: ma non ne farei una scala di priorità: si può sempre condurre una battaglia di principi (e la democrazia si basa proprio su questo, su principi, così come i diritti umani), ma impegnarsi in modo pratico affinchè i problemi delle nostre scuole e della nostra società possano migliorare.

    Andrea Po.

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  46. ma il pinto non era dove cazzo è l'omaggio a Pazienza dopo Villaggio e Guareschi?

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  47. Andrea Po.: infatti l'India non ha avuto una guerra o una tirannia in tutta la sua storia. Erano tutti liberi, uguali e felici nell'armonica contemplazione dei chakra.
    (con tutto il rispetto per l'India, di cui apprezzo molte cose).

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  48. CRONACHE DEL TARDO IMPERO

    La svolta

    Dal Codex Theodosianus
    (IV secolo),
    gli Imperatori ai Prefetti del Pretorio:

    Nessuno,
    assolutamente nessuno
    sacrifichi
    ancora
    in riti tenebrosi,
    né piu’fuoco ai Lari, vino al Genio,
    aromi ai Penati
    siano offerti
    per sempre.

    Non si accendano lumi,
    non si bruci incenso,
    – soprattutto non si bruci incenso,
    pena la multa di 15 libbre d’oro
    e l’espropiazione del luogo
    a favore del fisco –

    E quei furbastri,
    eretici,
    che si burlano dei nostri divieti,
    sacrificando, di notte,
    in illecite riunioni
    su siti
    che già al fisco appartengono,
    saranno essi stessi soggetti
    a pene ed esborsi
    anche fino a 30 libbre d’oro!
    E i magistrati conniventi
    per favoritismo o negligenza
    saranno sottoposti allo sdegno
    della giustizia
    e pagheranno
    pure 30 libbre d’oro.
    E i loro dipendenti
    saranno multati
    per la stessa cifra,
    a meno che non si oppongano
    ai superiori
    con pubblica denuncia.

    Più non s’innalzino
    are di zolle,
    in campagna,
    più non si cingano gli alberi
    con sacre bende
    e, se possibile,
    vengano divelti tutti quelli
    molto antichi
    cui il popolo ignorante
    porta stolta venerazione.

    Mai più corone fiorite
    si intreccino
    per i falsi idoli.
    Siano chiusi i templi.

    Ordiniamo la pena capitale
    per quei sacrileghi dementi,
    oltretutto ridicoli,
    che credono ancora
    in vani simulacri
    e contemplano con reverenza
    immagini create da mano mortale
    e destinate a perire col tempo.

    Sia abbattuto da spada vendicatrice
    chi commetta
    reato:
    sacrifici interdetti,
    anche quelli notturni
    – l’autorizzazione di Magnenzio
    viene revocata –

    La tortura
    di un supplizio terribile
    cadrà su coloro
    che cercheranno di ricavare
    oscuri presagi
    dall’ispezione di fegato e viscere.

    Siano abbattuti i templi di campagna
    sicchè i villani
    non abbiano ove radunarsi.

    I templi delle città,
    destinati ad usi civici
    o riconsacrati
    alla vera religione,
    le immagini sacrileghe,
    divelte
    dai bianchi piedistalli,
    i contributi in natura,
    devoluti
    per le spese dei devotissimi militari.

    Niente più banchetti funebri!
    E’ vietata ogni stolta superstizione.

    I pagani non siano ammessi nell’esercito,
    nella magistratura, nella pubblica
    amministrazione.

    I cristiani che hanno avuto l’ardire
    di farsi pagani,
    siano privati della facoltà
    e del diritto
    di far testamento.

    I pagani che sussistono
    e persistono nel loro
    esecrabile errore
    – benchè riteniamo
    non ve ne debbano essere che pochi –
    siano tenuti a freno
    dalle leggi.

    Per la loro perfidia, infatti,
    perfino la natura
    si sovverte:
    la primavera più non ha
    la sua grazia consueta,
    l’estate incombe
    spietata e infeconda,
    mentre l’inverno sempre più si inasprisce.

    E noi, miseri, dobbiamo
    subirne
    le conseguenze!

    Nessuno si aggiri
    attorno ai templi
    abbandonati,
    che siano lasciati
    ai serpenti
    e agli uccelli notturni,
    così che gli idoli
    infami,
    come pipistrelli,
    se ne fuggano
    per sempre.

    Tuttavia, i Prefetti,
    i notabili delle città,
    i Difensori,
    decurioni e procuratori
    cerchino, se possibile, di salvare
    le decorazioni
    e le immagini di valore artistico
    e gli spazi dei santuari
    utilizzati per le feste popolari
    e per lo sport.

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