Il Calvario quotidiano

Io un crocefisso l’ho già tolto.
Due settimane fa, nell’intervallo. Stavo dando un’occhiata ai traffici loschi in zona distributore di merendine, quando vengono in due a dirmi che in Seconda è caduto Gesù. Mi reco immediatamente sul luogo del misfatto e interrogo i testimoni oculari. Chi è stato? Silenzio. Proiettili, elastici, palline di carta? Negano tutti, del resto non mi pare l’abbiano mai considerato un bersaglio; hanno una certa soggezione. Forse una vibrazione del pavimento, qualcuno che saltella o che va a sbattere contro la parete, una porta chiusa di scatto: sia come sia, sembra caduto da solo. Ne traggo auspici non buoni.
Ma in quanto insegnante ostento razionalità e pragmatismo. Do un’occhiata al Cristo in questione: è caduto per l’ultima volta. Frattura completa del polso sinistro, il destro era già partito mesi fa. O anni fa. Anche il chiodino sotto i piedi è sparito da molto. A questo punto mi spiace, ma finché qualcuno (chi?) non stanzia nuovi fondi, il crocefisso se ne resta nel cassetto in fondo.

Oggi l’ho rivisto in corridoio, però a grandezza naturale. Sanguinava copioso. Subito ho pensato a una rissa in IIC, poi mi sono accorto della corona di spine e della croce che portava in spalla, quindi, insomma, era Lui.
“Domine, quo vadis?”
“E non parlare latino, che tu sappia io ho mai saputo il latino?”
“No, che io sappia no”.
“Mi dà anche un po’ ai nervi”.
“In effetti è comprensibile. Ma insomma, Signore, dove vai?”
“Dove vado, dove vuoi che vada. A farmi crocifiggere un’altra volta, vado”.
“Ma no, dai, Maestro…”
“…visto che la prima non è bastata”.
“Non te la prendere, ti prego. A scuola succede, le cose cadono, si rompono… ho dovuto metterti nel cassetto, ma ti giuro che…”
“Ma non ce l’ho con te, cosa c’entri te. Sei anche tu un povero cristo”.
“Grazie, Maestro”.
“Ce l’ho con i farisei, per prima cosa”.
“Aaah, i farisei”.
“Hai capito, no?”
“Beh, magari un aiutino…”
“Quelli che mi hanno preso per un simbolo della cultura, della tradizione. Una bandierina, praticamente. Aho’, ma stiamo a scherzare?”
“Però anche la tradizione ha la sua importanza…”
“Cioè secondo voi io mi sono fatto inchiodare mani e piedi per rappresentare una tradizione? Cioè, siamo a questo? Babbo Natale, la Befana e Cristo in Croce? Magari vi aspettate che vi porti anche i regali?”
“Ma no, non dico questo, però…”
“Però niente. Li vedi questi chiodi qua? Li vedi?”
“Ehm, sì”.
“Sono autentici, va bene? Non sono un simbolo, sono una rappresentazione realistica. Duemila anni fa i ribelli li uccidevano così. Li esponevano su un trespolo finché non morivano soffocati. Perché fossero da esempio. Tutto molto razionale, ma anche molto teatrale, ma anche violentissimo, Dio Me! Io rappresento questo, va bene? Rappresento un supplizio capitale! Rappresento la crudeltà dell’uomo e la ribellione dell’uomo! Rappresento la Morte! Rappresento il…”
“Ehm, Maestro… forse sarebbe meglio abbassare un po’ la voce”.
Il Martirio!
Ssssssssssssh!
“Cos’è, hai paura?”
“Maestro, in effetti sì. Siamo nel 2009, è pieno di bambini musulmani qui, e quella parola…”
“Quella parola è italiana, ha radici nel latino che ti piace tanto, è il fondamento della tua cosiddetta tradizione, sepolcro imbiancato che non sei altro”.
“Sì, sì, Maestro, è vero… d’altronde…”
“D’altronde?”
“Non puoi negare che suoni po’, come dire… scandalosa”.
“E che m’interessa a me? Guarda che io non sono mica un santone indiano peace and love! Io non sono venuto a portare la pace, ma la spada”.
“Matteo Dieci Trentaquattro”.
“Appunto. Io sono lo Scandalo! Sono pornografia, non so se è chiaro! Un uomo trafitto da chiodi che grida dai vostri muri, che chiama al combattimento per la salvezza! Io sono questo, mica l’albero di Natale”.
“Ecco, Maestro, in effetti, se mi ci fai pensare, sì. Tu sei molto scandaloso. Molto più di quanto io quotidianamente possa sopportare”.
“Tuo problema, non mio”.
“Però succede un po’ come con tutti gli spettacoli disgustosi… all’inizio non riesci a guardarli, ma se ti abitui a darci un’occhiata tutti i giorni, dopo un po’ non ci fai più caso… diventi parte di uno sfondo familiare”.
“Ah, dici che è così? Va bene, allora toglietemi immediatamente”.
“Ma poi i Vescovi…”
“Tiratemi fuori solo ogni tanto, quando i fedeli meno se lo aspettano. Io non voglio passare sullo sfondo, io voglio spaventarvi”.
“Se la metti così…”
“E aggiungo una cosa. È proprio sulla mia consistenza di carne e sangue e ossa e chiodi che è fondato il realismo europeo, è chiaro? Se avete avuto Giotto Caravaggio e Mapplethorpe lo dovete solo a me! Esclusivamente a me!”
“Adesso, Mapplethorpe…”

“Adesso niente. Rileggiti Auerbach. Che se era per gli ebrei o per Maometto, con le loro menate filosofiche sulla non rappresentabilità del divino, a quest’ora eravate ancora lì a eccitarvi sui triangoli e gli ottagoni. Dario Argento deve tutto a me. Che dico. Tinto Brass…”
“Piano, Gesù, piano!”
“E adesso salta fuori che sono solo una tradizione. Il mandolino è una tradizione. La pizza è una tradizione. Appendete i mandolini e non rompete, io sono Gesù Cristo morto in croce, non ci credi?, vuoi toccare?”
“No, no, no, mi fido”.
“No, ma guarda, tocca”.
“Maestro, sul serio, io…”
“No, tu adesso tocchi. Il cristianesimo si tocca, va bene? Non è una menata filosofica: è carne e sangue, pane e vino. E i farisei lo sai che fine fanno. Finiscono in vomito”.
“Apocalisse Tre Quindici”.
“Precisamente. E poi ce l’ho anche coi Sadducei”.
“I sadducei”.
“Hai capito, no?”
“Ehm”.
“Ma perché perdo tempo con te. Matteo Ventidue Ventitré”.
“Quelli che non credono nella resurrezione”.
“Ecco. Non ci vogliono credere? Va bene. Che problema c’è? Nessun problema. Voi non ci credete, io non vi risorgo. Non esisto nemmeno, per voi. Facciamo che sono un pezzo di legno”.
“Quindi?”
“Quindi cos’è questa storia che mi denunciate a Strasburgo? Cosa posso aver fatto, se sono un pezzo di legno?”
“Dunque, se ho ben capito la sentenza, la tua presenza sul muro, in quanto pezzo di legno… impedirebbe ai loro figli di crescere secondo i principi dei genitori”.
“Vabbè, siamo alle comiche. Ma che principi hanno questi genitori, si può sapere?”
“Beh, presumo che si tratti dell’illuminismo, del razionalismo…”
“Non conosco, ma dev’essere un pensiero molto debole, se si cancella appena fissi un pezzo di legno. Cos’è, sono un totem, adesso? Se mi fissi ti faccio dimenticare la lezione? Mi volto un attimo e mi tornate all’età della pietra?”
“Maestro, ci vuole tolleranza…”
“Ma tolleranza di che. È come quelli che si sbattezzano. In teoria non credono nel battesimo. In pratica però hanno paura di restare segnati per sempre da uno schizzo d’acqua. Va bene, allora a questo punto chiamiamo Wanna Marchi che vi fa le carte e vi vende i numeri del lotto, a proposito, di che segno sei?”
“Maestro, ci vuole rispetto…”.
“Che poi, spiegami. Il genitore ha il diritto che il figlio sia educato secondo i suoi principi? Non suona un po’ totalitario? E quindi ti cresci un piccolo a tua immagine e somiglianza, che creda solamente nelle cose in cui credi in te, e poi la prima volta che lo lasci libero nel mondo, lui vede due legnetti appesi al muro che non corrispondono al suo sistema di credenze e va in confusione? Corte dei diritti dell’uomo, intervieni immediatamente! Il pezzetto di legno sta fissando il mio bambino! Ma come li tirate su questi ragazzi?”
“Facciamo quel che possiamo”.
“Il mondo è pieno di cose. Per dire, ci sono i semafori e non sempre segnano verde. I bambini lo devono sapere. Ci sono persone nel parco che offrono caramelle e non sono tutti buoni. Poi ci sono i pezzetti di legno e non tutti corrispondono alle cose a cui crede mamma o papà. Vogliamo abolirli a scuola? E quando li incontreranno nella vita, come si comporteranno?”
“Quindi Maestro, in conclusione, dobbiamo riappenderti o no?”
“Ma fate quel che vi pare, tanto comunque sia non avete capito. Mi sembra tutto così poco serio. Il fariseo che mi pianta come una bandierina, il sadduceo che vede la bandierina e si sente leso nei suoi diritti umani, è l’umanità? Sembra un pollaio. Non ci sono cose più serie? A scuola, poi. Che io nelle scuole ci vado, lo so quali sono i veri problemi”.
“Eh, immagino”.
“No, non puoi neanche immaginare, fidati. Sai quante non sono a norma? Sai quante non rispettano la 626? Sai quanto costerebbe metterle tutte in sicurezza?”
“Ecco, Maestro, questi sono effettivamente problemi seri…”
“Sai che mancano i sostegni? I corsi di recupero? Sai che la scuola assomiglia sempre meno un luogo educativo e sempre più a una casa di detenzione? Parliamo di questo!”
“No, Maestro, appunto. Proprio perché sono problemi seri, è meglio non parlarne”.
“E perché?”
“Perché, perché… perché a parlarne non si risolvono, e allora ci si deprime soltanto. Siamo in crisi, tutti vorrebbero scuole più belle, ma votano il primo che gli promette una tassa in meno, quindi…”
“Vi consolate chiacchierando di bandierine”.
“Sì. I problemi veri sono deprimenti. I problemi identitari invece, come dire, sono sexy. Tutti possono dire la loro senza impegno… ieri le bandierine, domani i dialetti…”
“Oggi i Cristi in croce…”
“Maestro, sì. Ma non devi prendertela”.
“No, no, non me la prendo. Adesso però vado. Mi aspettano in sala mensa”.

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115 risposte

  1. Quel “mi aspettano in sala mensa” è un tributo cinematografico o sbaglio?

    Gran pezzo, che Cristo dicesse “Ahò” non me l'aspettavo.

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  2. 1900 anni a Roma possono lasciare qualche segno.

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  3. non ho colto la citazione di “mi aspettano in sala mensa”..da dove arriva? Io comunque questo me lo segno questo post. Posso citarti come intellettuale di riferimento?

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  4. Tu. sei. un. genio.

    Nomen omen, probabilmente.

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  5. Bello, propio bello, questo pezzo.
    Io per la cronaca sto coi sadducei, però non credo che sia una questione di libertà di fede, quanto di eguaglianza di fedi dinanzi allo Stato (si dirà così?).

    Insomma, la scuola non dovrebbe avere segni di una fede piuttosto che un'altra. Si saranno espressi male ma sono convinto che intendessero questo (genitori ricorrenti e giudici giudicanti).

    Se no perchè non appendere una spada Jedi al muro? Hanno fondato pure la religione Jedi, da qualche parte in America, o Scientology, perchè no.

    E allora o appendiamo un pò tutti i simboli religiosi o, meglio, non ne appendiamo nessuno, così facciamo contenti non solo tutti i religiosi, ma pure gli atei.

    As simple (and cheap) as that
    Andrea

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  6. Io vorrei sapere se l'esposizione di crocefissi D&G in strass su petti di tronisti è da considerarsi anch'essa una valida difesa delle radici cristiane dell'occidente

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  7. per rimanere nella tua citazione, 92 minuti di applausi

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  8. Bello come sempre. Il tuo tentativo di far passare noi razionalisti come i veri superstiziosi è davvero esilarante. Ma visto che adorate i cadaveri, non sarebbe il caso di aggiungere anche una di quelle teste rimpicciolite che adorano certe tribù, magari quella di Bertone (in forma di zucca!) o della Gelmini?

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  9. Cioè, fammi capire, hai incontrato il Cristo e non gli hai chiesto “Quid est veritas”?
    Un Cristo che non conosce l'illuminismo ma è al corrente della 626, Dio Cristo che bel post! (lo invio via fax a Ratzy)

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  10. forse non è bene escutere le metafore, mi chiedo però se la dicotomia tra sadducei e farisei esprima tutte le categorie del caso. separare le persone in questi gruppi è possibile assumendo il punto di vista del protagonista del dialogo, cioè di gesù cristo. che per tanti motivi non può essere il mio.
    non mi convince che chiunque abbia da obiettare sul crocifisso in aula debba essere un sadduceo terrorizzato da pezzi di legno. per dire: non ripristinerei la preghiera a scuola prima della lezione, anche se in passato era un'abitudine diffusa che non ha ucciso nessuno. preferirei l'ora di religioni comparate, anche se quella di religione cattolica non mi ha ucciso e non mi faceva paura. trovo deboli gli esempi che cristo nel dialogo presenta per motivare il suo astio contro i genitori isterici. “ci sono persone che offrono caramelle nel parco”. gesù, prova a sostituire con: “ci sono persone nelle aule di scuole e tribunali che offrono caramelle”, così almeno ci capiamo.
    “vogliamo abolirli a scuola (i pezzetti di legno)? E quando li incontreranno nella vita, come si comporteranno?”. magari faranno meno fatica a rifiutare di riconoscere il card. bagnasco come un’autorità morale e come una legittima presenza nello scacchiere politico, o non si scappelleranno quando muore un vescovo. niente di rivoluzionario, giusto un’educazione un po’ più europea.
    anche lo sbattesimo: è fuorviante sostenere che chi si sbattezza lo faccia per superstizione. si tratta di trovare una procedura formale analoga al battesimo per rendere -pubblico- il distacco dalla chiesa cattolica romana (la fede non c'entra niente). si può obiettare che il valore formale della procedura è debole, ma paragonare chi ci pensa a uno che crede alla sfiga è ingiusto. non condivido lo sforzo per connotare tutte le posizioni di fronte alla sentenza sul crocifisso come forme di isteria uguali e contrarie. lo strepito proviene da una parte sola. stasera ho acceso la televisione e c'era larussa che inveiva contro il solito odifreddi. “sono incazzato. possa morire, lui e quelli come lui”, diceva il ministro della difesa.
    elmyr

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  11. Siamo sempre lì: perché occorre trovare una procedura formale che renda pubblico il distacco? Non ci credi? Ti hanno bagnato la testa da bambino, fine.

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  12. @ elmyr

    Il protagonista del dialogo è lo stesso di tutta la vicenda reale e penso che Leonardo abbia voluto porlo come una sorta di “mediatore” tra la dicotomia farisei-sadducei. La via di mezzo esiste? Se è la tua forse dovresti spiegarla meglio perchè non l'ho colta (non te ne faccio una colpa dato che potrebbe essere mia).
    Se per “non ha ucciso nessuno” intendi che non ha fatto alcun danno sono d'accordo ma forse bisogna chiedersi se si poteva fare di meglio. Ad esempio, in altri paesi insegnano “Etica” invece di “Religione cattolica” e, psicologicamente parlando, un bambino ha bisogno di una trascendenza molto più vicina rispetto a quella di un Dio, di tipo orizzontale (con le persone che gli stanno accanto) e non verticale (con Dio), del puro e semplice comunicare con l'altro che è poi, aristotelicamente parlando, “l'altro me stesso”.
    Un saluto

    p.s. Leo, hai dimenticato di Bronzi di Riace…

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  13. questo post e' una cagata pazzesca! 😉

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  14. leonardo, assomigli sempre più a don camillo.

    guido

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  15. lo so che mi hanno bagnato la testa da bambino. la procedura servirebbe a manifestare questa convinzione anche alla collettività e di fronte alla chiesa romana, che formalmente pretende ancora di allegarmi ai cattolici. sarebbe un gesto politico. magari poco efficace, o non così importante. ho detto anche io che è un gesto di valore discutibile, ma non perché superstizioso. preferirei un atto pubblico diverso dallo sbattesimo e rivolto più che altro alle istituzioni del mio paese, o preferirei che in ogni ambito della vita pubblica mi fosse concesso di evitare che la chiesa cattolica gestisca qualcosa che mi riguarda, compresa l'istruzione dei miei figli, o le modalità di idratazione del bisnonno in coma.
    se sono su un letto d'ospedale, vorrei che un atto pubblico impedisse a una suora di venire a pregare e a somministrarmi l'eucarestia: magari non ho voce e coscienza per rifiutarla da solo(l'ho visto succedere).
    non ho tutta questa voglia di costringere un parroco ad andare a scartabellare faldoni alla ricerca del mio documento.

    @ phil.
    non so se la mia posizione vuol essere terza. non mi vedo come un sadduceo perché non sono gesù cristo. non credo di essere ossessionato dalla croce e non sono neanche pronto a fare le barricate per questa sentenza, che saluto con un pacato assenso. non so se chi ha presentato davanti al tribunale il caso del crocifisso sia ossessionato, l'associazione mi sembra carica di pregiudizio e troppo orientata a cercare simmetrie. anche questo è un gesto politico. magari anche questo può essere giudicato poco significativo: non per forza come una forma di fanatismo, che peraltro, anche se glissiamo sull'aspetto, dà ragione al querelante. le reazioni scomposte alla sentenza però hanno un solo segno, e mostrano che c'è un merito della faccenda dietro al punto simbolico, che con la fede ha poco a che vedere, e molto con la cooptazione di masse di vecchiette. la croce in questione non è il simbolo di cristo, ma il brand di santa romana chiesa, e questo leonardo nel dialogo lo ha pure riconosciuto, credo. in meno di 24 ore berlusconi è apparso con un crocione in mano che neanche l'esorciccio. se c'è ancora qualcosa di sacro nella vicenda, fatemi mettere un dito nel costato di berlusconi o di buttiglione e crederò.
    dall'altra parte non vedo cori da stadio e happening iconoclasti, vedo solo odifreddi, come al solito pronto a recitare la parte del pupazzo inerte che tutti prendono a sberle.
    elmyr

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  16. Ok, al caso dell'ostia non avevo pensato.
    Ma anche lì, in fondo, è una cialda. Molto peggio il sondino nasogastrico, ma quello vogliono ficcartelo anche se non sei battezzato, quindi a che pro.

    Fantozzi e Guareschi li avete trovati subito, ma Pazienza no, una volta avevo lettori più ganzi.

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  17. Chi ha presentato davanti al tribunale il caso del crocifisso, da quel che ho letto, faceva parte dell'uarr. Quindi si, ossessione 😛

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  18. Elmyr, hai ragione, ma probabilmente Leonardo non crede alla funzione di certe procedure (a meno che lui stesso non sia cattolico, e allora il discorso cambierebbe).

    Basterebbe questa motivazione: “per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana”.
    Ma magari sono banalità che non portano a niente.

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  19. Perchè una volta eri più ganzo tu.

    guido

    Ps. c'erano modi migliori di essere in linea con bersani. hai toppato secondo me. a volte sembra che non ti accorgi che, per quanto possano sembrare gente “normale” e anche mediocre (io mi metto tranquillamente tra i mediocri senza falsa modestia) i tuoi lettori, in italia, sono l'Avanguardia: non stai parlando al Paese (so che lo sai. è che te ne dimentichi, credo.)
    e l'Avanguardia va valorizzata e anche un po' coccolata. non gli si può rimproverare ogni santo giorno la sua avanguardietà.

    guido

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  20. In fondo è vero: al Cristianesimo di oggi non mancano i sepolcri imbiancati, ma quelli ci sono sempre stati. Quello che manca sono i Francesco, gli eretici, i Savonarola, quelli che ci mettono il corpo e non l'immagine televisiva, quelli che ci credono fino al punto da darsi completamente. Il Cristianesimo non accende più, è bolso. E devo dire che anche l'Islam mi fa lo stesso effetto. L'orgoglio islamista di al-Qaeda non è molto diverso da quello padano della Lega. E' artificiale. E' sete di potere e poco altro, desiderio di emergere un pochettino. Il Gesù che tu tratteggi è nostalgia di qualcosa che il Decadentismo ha spazzato via per sempre dal mondo. (E qui ci starebbe una collegamento con la morte di Levi Strauss, i tropici che sono anch'essi tristi…)

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  21. Bah.
    sembra una sceneggiatura per un film ispirato ai personaggi di Guareschi…
    Retorico

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  22. Bel post. Avevo letto, riportata altrove, solo la parte dei sadducei, e non l'avevo apprezzata. Qui invece, insieme al resto, ha un senso.

    Pero'.

    Pero', pure se sentirsi offesi dal crocefisso in classe e' una forzatura (ma pensandoci, fossi credente, a me un po' darebbe fastidio) e' anche vero che su quel muro proprio non c'entra nulla. Soprattutto perche' e' li' soltanto come residuo di quando il cattolicesimo era religione di stato. Motivazione che non esiste piu', mi sembra. E le reazioni della gerarchia cattolica mi fanno pensare che tirarlo giu' non e' proprio un fatto del tutto senza importanza.

    Poi, per carita', hai ragione tu: i veri problemi sono altri, e non varrebbe neppure la pena di parlarne. Faccio ammenda (anche se il tuo post e' molto piu' lungo del mio commento). 😉

    P.S.: Ah, lo sbattezzo. Io non l'ho fatto, credo piu' per pigrizia che per altro. Non mando neppure la disdetta alle mailing list delle riviste di cucito, per dire. Ma finche' in Italia si sara' considerati cattolici (nelle statistiche ma non solo) soltanto perche' si e' ricevuta un po' di acqua in testa da piccoli, beh, una ragione razionaleper sbattezzarsi (piccola quanto vuoi) ci sara'.

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  23. @ leonardo:
    l'ostia in fondo è una cialda, ma posso desiderare di essere lasciato in pace dalla suora mentre agonizzo con un tubo che mi esce dal deretano, anche se in quel momento non ho un filo di voce per dirle che non voglio. non è che non sopporto il corpo di cristo in sé: l'ho assaggiato varie volte prima di rifiutarlo e non mi è mai andato di traverso. ma non voglio partecipare ad una cerimonia vudu mentre sto male; sono un adulto seminudo, in limine mortis, davanti a una suora che mi spupazza per sentirsi importante. il sondino è peggio, ca va sans dire. devo scegliere tra l'ostia, l'olio santo e il sondino?
    @ phil e leonardo: ammettiamo pure l'argomento così acuto degli opposti estremismi religiosi. ammettiamo che uno sia ossessionato dal crocifisso e non riesca più ad avere erezioni decenti perché quando ci prova pensa al don che gli bagna la fronte con l'acqua santa. allora, resta valida l'equidistanza istituzionale tra l'ossessione di chi crede e di chi miscrede.
    data l'equidistanza i casi sono due: o cristo ama i suoi farisei e anche i sadducei, e accetta serenamente la sentenza. oppure cristo chiama ghedini e si proclama primus super pares, rovesciando la sentenza.
    non vedo fanatismi più simpatici in quanto rappresentativi dell'identità nazionale, o delle radici dell'europa. vedo solo fanatismi più redditivi alle urne. siccome apprezzo sempre la pedagogia machiavelliana di leonardo, vorrei che senza convocare cristo e gli zebedei, mi confortasse su questo punto. poi se vuole può rimettersi a fare la fila per menare il pupazzo di odifreddi.
    elmyr

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  24. Pessimo pezzo, come sempre quando tocca la “croce-fissa”

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  25. “assaggia questa minestra, senti che schifo”

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  26. Mi unisco ad “anonimo” e a Roberto.
    Lo sbattezzo non è un gesto pubblico perché cerca una legittimazione nell'ostentazione, ma perché è la risposta, a un'ostentazione.

    Le statistiche sui cattolici in italia non vengono fatte da Mannheimer al telefono, ma contando i battezzati.
    Nemmeno si scende nel dettaglio della divisione tra credenti e praticanti, ché lì sarebbe davvero una tragedia, ma si resta nella comoda e strumentale conta dei battezzati.

    In un paese nel quale il battesimo è pratica più di “tradizione” che di reale appartenenza, quel numero assume un peso non indifferente se usato per legittimare scelte politiche sull'onda della rappresentanza collegata al numero stesso.

    Chi sceglie lo sbattezzo non lo fa (solo) per manifestare il proprio dissenso, ma lo fa soprattutto per dare il proprio contributo per far sì che quel conto si avvicini, anche solo di un'unità, alla realtà di quella rappresentanza e con questo, per far sì che certe posizioni di pura e semplice intolleranza che vengono spacciate per condivise quando non addirittura richieste da quel 96% di cui sopra, non trovino davanti a loro come oggi quella strada in discesa lastricata di una propaganda che mai verrà vista come tale finché potrà contare sull'anagrafe iniziale e non sul reale numero di chi vi si trova iscritto per reale appartenenza.

    E' un po' più di quel fare a chi ce l'ha più lungo che viene spesso usato per rappresentare la scelta dello sbattezzo.
    Più che mostrare quanto ce l'ha (più) lungo il primo, è un gesto per contribuire a rendere palese che il secondo ce l'ha più corto di quanto appaia quando si riempie i pantaloni di cotone.

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  27. C'è chi si spaventa vedendo il più con l'omino sopra a prendervi il sole, e chi crede in un dio che, declamata l'opportuna filastrocca, diventa un panino.

    Ad ognuno la sua croce.

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  28. La procédure devant le tribunal administratif reprit. Par un jugement du 17 mars 2005 no 1110, le tribunal administratif rejeta le recours de la requérante. Il estimait que le crucifix était à la fois le symbole de l'histoire et de la culture italiennes, et par conséquent de l'identité italienne, et le symbole des principes d'égalité, de liberté et de tolérance ainsi que de la laïcité de l'Etat.

    (il tar del veneto ha avuto il coraggio di dire nella sentenza che la croce è un simbolo della laicità dello stato.)

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  29. Scusa Gesù se mi intrometto nella conversazione, ma non posso lasciarmi sfuggire l'occasione. Volevo solo dirti che io non ce l'ho mica con te. Io penso che tu sia stato un uomo che ha detto e fatto cose su cui riflettere, e che hanno lasciato tracce profonde. E che è morto in modo doloroso (mi spiace per te, sai). Io ce l'ho con il mio Stato che usa la tua immagine e che in questo modo divide i suoi cittadini fra tuoi seguaci da una parte e tutti gli altri dall'altra. E si mette – lui, lo Stato – dalla parte dei primi. Non dico che opprime i secondi (non in questo momento, almeno), ma si mette dalla parte dei primi. E invece non dovrebbe stare dalla parte di nessuno ma dalla parte di tutti. Per questo penso proprio che lo Stato il tuo simbolo non dovrebbe usarlo proprio. Senza rancore eh. Ogni bene.

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  30. STANDING
    OVATION

    (Ok, adesso però mi siedo e smetto di applaudire, che sono in ufficio e i colleghi mi guardano male)

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  31. μαρτύς (martýs)

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  32. Lucidi e quotabilissimi i commenti di elmyr, broono, atlantropa.
    Il post, in sé, fa talmente cagare che potrebbe essere firmato “Ruini”.
    Tral'altro: “Li vedi questi chiodi qua? Li vedi? […] Sono autentici, va bene? Non sono un simbolo, sono una rappresentazione realistica. Duemila anni fa i ribelli li uccidevano così.” Neanche questo hai imbroccato. I chiodi per i crocifissi sono un'invenzione piuttosto tarda (V secolo, sembra). E in quanto a simboli di sofferenza – storici, non di fantasia -, perché non appendere al muro anche l'immagine di Giordano Bruno al rogo, o di qualche eretico squartato dai tuoi confratelli tutti amore-tolleranza-porgo-altra-guancia.

    Mario

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  33. sbattezzo ed eliminazione del crocefisso dai luoghi pubblici, nei luoghi ove battesimo e presenza della croce sono pratiche maggioritarie, non sono evidentemente atti di superstizione ma atti politici: non mirano a preservare il singolo da influssi magici o pratici nefasti, ma – ugualmente a livello simbolico – a rendere autonoma la società da una presenza religiosa percepita come esorbitante. si può discutere la rilevanza o irrilevanza di quella battaglia politica, ma si fa con argomomenti pertinenti. metterla come se fosse superstizione e rivolgerle contro ovvie ironie è imho un trucco retorico debole (facilmente rovesciabile: se siete così saldi nella fede perché avete bisogno di pezzi di legno?) che non si occupa della realtà dei fatti, il che sempre succede quando ci troviamo a difendere una posizione cui siamo legati emotivamente ma che non ha carattere di universalità e non si può che farlo quindi in modo poco sincero e razionale. (volendo restare nell'ambito delle facezie, il punto di vista dell'eliminatore di crocefissi è un po', rovesciato, l'argomento del barbuto in un mondo di glabri: non sono io a dover spiegare perché me la faccio crescere, siete voi a dover spiegare perché ve la tagliate. I crocefissi non crescono sui muti, qualcuno ce li mette). Su tutto il resto concordo abbastanza. Tra l'altro non so se Cacciari ti legge o viceversa, ma più o meno ieri ha detto la stessa cosa: usare la croce come simbolo di identità – cosa che peraltro la chiesa ha sempre fatto – significa usarla al contrario del suo significato, poiché in quanto icona della sofferenza in cui identificarsi, è piuttosto simbolo di apertura e di disidentità.

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  34. muti-muri.. carino il refusino

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  35. penserei che proprio non riesci a capire che cos'è (ma soprattutto che cosa non è) un ateo, ma sarebbe una piaggeria, sarebbe concederti un'onestà che non hai.

    continui a dire che gli atei disquisiscono di anima immortale, peccato originale, battesimo e così via, quando invece il mistero insondabile che assilla molti di noi ha altri nomi e altri volti.

    io non mi sento suddito, quindi il “date a cesare quel che è di cesare” non m'è mai piaciuto, ma fin qui passi. è il “date allo ior quello che è dio” che non mi va giù, è di questo che vorrei discutere.

    il battesimo è solo un po' d'acqua, era veramente benedetta o no? questo, secondo te, il punto.

    prova a formularlo così: è l'otto per mille del mio irpef, è veramente benedetto o no?

    è l'esenzione dall'ici, fatta in nome mio, di quell'acqua stagnante e delle zanzare che ci hanno deposto le uova, è un tizio che, per avermi fatto bagnare la fronte quando non potevo difendermi, decide quanto stretta deve starmi la mia libertà.

    il sondino benedetto lo impongono anche agli atei, dici tu: perché, secondo te, il vaticano è parte del paesaggio, come l'appennino, pensare di poter cambiare le cose ti sembra più sciocco che velleitario, come a voler abrogare l'appennino, appunto.

    fin qui, finché ti limiti a indicare quale carro secondo te vincerà, non fai niente di male. è quando ci sali sopra, come con questo post, che fai storcere il naso.

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  36. Scusa, non ho finito di leggere tutti i commenti e le risposte, lo farò presto. Volevo contribuire dicendo che sei un mito: ma come ti vengono in mente?
    Il problema di molti, suppongo, è che la questione si ferma ad un cadavere da adorare, mentre non si va oltre, cioè al fatto che è risorto ed è possibile incontrarlo, davvero, tutti i giorni, anche nelle scuole, nelle facce di tutte quelle persone che ci credono e cambiano e vivono grazie a Lui.
    Non so se le due categorie comprendono tutte le sfumature dell'opposizione, ma l'osservazione sul razionalismo illuministico dei sadducei mi ha fatto morire dal ridere, da quanto è vera: deve essere deboluccio l'insegnamento che impongono ai figli in base a quanto ritengono di aver appreso dalla vita, se poi hanno paura che il crocefisso possa incrinarlo (e poi non sarà solo il crocefisso, magari anche la musica techno invece di Bob, che gli avete sempre fatto ascoltare)… e poi nella vita troveranno qualcuno che è più felice di loro e dovranno ripensare a tutto quello che dai genitori hanno appreso. Anzi, pensandoci, quasi meglio: sarà più facile riconoscerLo, sempre che non si suicidino prima. Eh, si.
    Che lo vogliate o no, che lo crediate o no, il cristianesimo E' qualcuno da seguire, una strada aperta da 2009 anni, di persone cambiate rinnovate, risorte, grazie a Lui. E senza questo ci si perde nell'individualismo di parte delle esperienze personali. Non sbagliate ultimamente, ma senza senso e casuali.

    Aspetto con ansia il prossimo post, e mi vado a vedere prima possibile il tuo intervento alla tivvù.
    Ciao, Nicola.

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  37. Leo, lo sapevo che sul tema saresti caduto.
    Tra l'altro in realtà la sentenza della corte europea non dice affatto che il legnetto va tolto perchè la gente si offende, messaggio che stanno facendo passare i soliti ridicoli e caciottari mezi di disinformazione italiani (con conseguente corollario bersanian-bocciofilo “ma come? possibile che ci sia qualcuno che si offende per un pezzetto di legno? mo a mè mi sembra proprio una bella tradizione!”), quello che dice la sentenza è che uno stato europeo non può abdicare ai propri doveri di neutralità verso i propri cittadini.

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  38. Geniale ed acuto mi piace 🙂
    Sarebbe da stampare e distribuire !
    Complimenti
    Barbara

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  39. Se qualcuno ha capito che questo è un pezzo per difendere l'esposizione del Cristo, ha capito male. Oppure sono sempre io che mi spiego male, certo (c'è Gesù che dice “toglietemi immediatamente”).

    A proposito di difendere le posizioni a cui siamo legati emotivamente: Giorgian, che pezzo hai letto? Con chi stai parlando?

    Questo è un pezzo che non va d'accordo con nessuno, e tu scrivi che salto sul carro dei vincitori.

    “continui a dire che gli atei disquisiscono di anima immortale, peccato originale, battesimo e così via” e non mi ricordo di averlo mai detto. Certo non qui.

    Il pezzo è critico nei confronti di certe pratiche formali degli atei che mi sanno un po' di paganesimo. Citavo lo sbattezzo. Non l'otto per mille, l'Ici, il sondino: tutte cose di cui ho scritto male altre volte.

    Lo sbattezzo, che è una cosa che fa un po' ridere, perché postula uffici statistici dove qualcuno prende la somma dei battezzati e sottrae la somma degli sbattezzati, ma voi dovete veramente mostrarmelo quell'ufficio lì, voglio le foto.

    Oppure cerca radici pseudofreudiane che persino il dott. Sigmund farebbe fatica a star serio: mi hanno fatto “bagnare la fronte quando non potevo difendermi”! CARMINA BVRANA! E probabilmente ti hanno anche pulito il culo quando a te quella sensazione molliccia ancora non dispiaceva, io organizzerei una cerimonia in cui i tuoi genitori ti chiedono scusa per averti fatto nascere senza chiederti il permesso. Peraltro mi pare che la signora atea che ha portato la cosa a Strasburgo chiedesse la stessa cosa: educare un figlio secondo I SUOI principi.

    Io non credo che il Vaticano faccia necessariamente parte del paesaggio; ovvero, sì, però ultimamente frana tutto e anche il Vaticano, perché no. Si tratta di valutare serenamente quali azioni vanno in tal senso e quali no. Sono convinto che una campagna identitaria crocefisso-sì crocefisso-no sia una mossa suicida da parte degli atei: magari un'altra volta mi spiego meglio.

    Però qui secondo me c'è anche poca voglia di leggermi e capirmi. Comprensibilissima, mica ci tengo a essere simpatico a tutti.
    D'altro canto, leggere prima di commentare non mi sembra una richiesta così peregrina.

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  40. Perdonatemi se sbaglio, non sono né architetto né geometra ma credo che lo stato naturale di una parete sia di non avere croci (o foto di presidenti, per quel che vale) inchiodate sopra.
    La domanda da porsi, ne consegue, non dovrebbe essere “lo togliamo o no questo crocifisso” ma “cosa ci mettiamo su questa bella parete bianca?”.
    A quel punto si valutano le varie proposte, e se qualcuno se ne esce con un “mettiamoci un crocifisso!” (dubito sarebbero tanti) se ne parla.
    Solo, una preghiera: a parte il TAR del Veneto che naturalmente può dire quello che vuole, noi comuni mortali non offendiamoci reciprocamente l'intelligenza argomentando che la croce testimonia la laicità dello stato: sarebbe come dire che una foto della D'Addario testimonia l'emancipazione femminile.

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  41. Il tuo commento secondo me esemplifica alla perfezione l'approccio razionale alla questione: data una parete x bianca…

    E' anche il motivo per cui nella prassi questi ragionamenti mostrano la corda: non esistono pareti x bianche, ma pareti dove il crocefisso c'è già, e le consuetudini non sono poi così semplici da smontare.

    Non parlo dal punto di vista legale (a tutti quelli che scrivono che “la sentenza dice un'altra cosa”, faccio presente che in questo pezzo non si entra nel merito della sentenza, che a occhio mi sembra ragionevole; al massimo si entra nel merito delle motivazioni che portano una persona a denunciare il pezzetto di legno a Strasburgo). Parlo dal punto di vista politico. Il crocefisso è il risultato di una serie di compromessi storici complessi. Poi arriva il razionalista e finge che non esista la storia. Sarà anche razionale, ma trovo che sia un approccio un po' miope ai problemi politici. E lo dico dal solo punto di vista che m'interessa, cioè quello dei risultati, ovvero: volete una società italiana più laica? Togliendo i pezzetti di legno otterrete il contrario. Mi sembra. Poi magari mi sbaglio, non sono Hari Seldon.

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  42. Caro Leonardo,
    mi sembra di aver capito una cosa.
    I tuoi lettori, più o meno raffinati, seguono i tuoi ragionamenti sulla complessità delle cose fino ad un certo punto: la religione.
    Quando gli parli di preti e Madonne non ce la fanno,e aderiscono alla visione “barricadera” della vita che va tanto di moda. O di qua o di là, e se stai di là sei mio nemico, neanche perdo tempo a leggerti.

    la religione eccita gli animi come non mai.

    Parlando di Bersani ti chiedevi se tra credere e non credere non sia meglio scegliere di studiare…

    Ma chi ha ancora voglia di studiare?

    Fabrizio

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  43. elmyr, non so chi tu sia, ma mi piace il tuo modo di ragionare.

    Carlo M

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  44. sono un coglione. lo dice gesù.
    elmyr

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  45. E' fantastico come nel 99% degli altri casi trovi i tuoi post profondi, acuti, perfino illuminanti, mentre quando parli di religione ho sempre la sensazione che tu la faccia parecchio distante dal vaso.
    Rettifico, quando parli di atei, agnostici o razionalisti.
    La sensazione che ho sempre è che tu dipinga come una massa di sempliciotti persone che hanno avuto (nella grandisima maggioranza dei casi, almeno qui in Italia, contro forti pressioni culturali) la forza e la volontà di non adeguarsi al gregge.
    L'atteggiamento dello Stato italiano nei confronti della religione cattolica è assurda e incompatibile con uno Stato moderno. Se mai si comincia a correggerla, mai si arriverà in fondo.
    E' un'ottima cosa cominciare a dire che non è così normale che il crocifisso stia appeso nelle scuole (o nei tribunali, forse è anche più grave): è un'ottima cosa perchè può aiutarci a capire di vivere negli anni 2000 in uno Stato europeo. Uno stato che è laico e difende tutte le religioni allo stesso modo. Dove non sia praticamente impossibile costruire moschee. Dove sia possibile non essere penetrati da sonde e tubi contro la propia volontà.
    Bisogna cominciare da qualche parte: cominciare dalle scuole pare un'ottima idea.
    E il tuo Cristo benaltrista è davvero ipocrita: se lo volesse (nella remota eventualità che esista), le scuole a norma lo diventerebbero in un istante; questo però non sposta di una virgola il problema.

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  46. @leonardo

    “Il crocefisso è il risultato di una serie di compromessi storici complessi”.

    Beh, diciamo che il crocefisso è il risultato del corso della storia che ci ha portato fino a qui. Questo è un dato di fatto.

    La domanda però è: ci sta bene così o no?

    Se la risposta è “sì” allora vanno benissimo gli argomenti del tipo “la società non si cambia dall'oggi al domani”, “ma in fondo così non fa male a nessuno”, “ma che fastidio ti dà”, “fa parte delle radici europee”, “non è un simbolo religioso ma un simbolo culturale nazionale” (questi ultimi non sono tuoi, sono stati utilizzati in ben più alte sfere e sono decisamente ridicoli). Manteniamo lo status quo e andiamo avanti felici.

    Se la risposta è “no” (e questa è la mia) allora ci si attiva, si cerca di risistemare i tasselli per migliorare il mosaico. 'Chè secondo me uno stato laico (non una società a-religiosa!) è un vantaggio per tutti, appartenenti alla religione maggioritaria (leggi, per noi: cattolici) compresi. E fra i vari tasselli tanto vale iniziare dai più piccoli: togliere il crocefisso dagli edifici publbici è decisamente più a portata di mano che pretendere, per dire, che tutti gli insegnanti di religione escano dalle scuole pubbliche o che le amministrazioni statali.

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  47. Lo sbattezzo (che poi tale non è: è un altro di quei 'misnomer' che tanto piacciono a chi si scandalizza) è ridicolo non per via degli sbattezzandi, ma perché è l'unico metodo formalmente accettato dalla chiesa cattolica per uscire dal cattolicesimo come *associazione* (e non religione). Se si potesse semplicemente chiedere di essere rimossi dal libro dei soci, come in qualsiasi altra associazione normale, sarebbe meno buffo e anche più efficiente.

    Che poi, perché sempre a pensare che chi è contro il crocifisso nelle aule debba essere non-cristiano? Io sono cristiano, non cattolico, e l'obbligo di crocifisso nelle aule non ce lo voglio; mi sta bene come scelta, ma che sia degli studenti però: i presidi e gli insegnanti devono mettere sulle pareti solo ausilii scolastici, e il crocifisso non è né una tavola periodica degli elementi né una cartina geopolitica dell'Africa.

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