The Grand Budapest Hotel (Wes Anderson, 2014).

Tutto questo succedeva molti anni fa nella vecchia Europa, un continente di cui alcuni di voi avranno sentito parlare. Era popolato da romanzieri e dalle loro sindromi capricciose; da ereditiere insaziabili, braccate da parenti senza scrupoli e nobili avventurieri; una guerra era sempre sul punto di scoppiare; ogni tanto in un campo d’orzo un treno si fermava assalito da uomini neri senza gentilezza. Qualche massacro qua e là, e pasticcerie artigianali impagabili. Avremmo tutti avuto il diritto di viverci, almeno lo spazio di un’avventura.


Dev’essere bello vivere in un film di Wes Anderson: per gli attori, intendo. Credo sia riposante passare qualche giorno presso la sua troupe, godere dei servigi di un personale qualificato che si capisce il volo, e farsi truccare e vestire da un autore che non ti chiederà di spremere l’anima in favore dell’obiettivo. Devi solo indossare abiti buffi e fare la marionetta, non è meraviglioso?

Anche la signora seduta di fianco a me si è divertita molto… (continua su +eventi!)

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6 risposte

  1. Io non l'ho mai trovato superficiale..

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  2. Leonardo, si dice stopmotion…. stepmotion forse per gli ultimi film dance… a meno che non volevi fare una sottile critica….

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  3. film divertente, ma il mio preferito rimane I tenenbaum x ben stiller

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  4. …e credo si dica fisionomista. Fisiognomica è il nome della disciplina…ed entro incontrastato nel mondo dei cagacazzi correttori online nullafacenti. yuhuhuh

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  5. Questo film è un capolavoro. E te sei un povero analfabeta.

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  6. Lo schermo non è 4:3, è 1:1, o come mai si dirà. E' un perfetto quadrato, utilizzato per esaltare l'ossessiva ricerca della simmetria nelle inquadrature.

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