Ma chi è che diceva di vivere nell’LSI, il Libero Stato d’Isteria? Io? L’ho detto io? Ma allora avevo ragione, su una cosa almeno.

Il nostro è uno Stato di Incoscienza, un paradosso popolato da 57 milioni di persone a cui è meglio dare sempre ragione, sempre, perché non si sa mai. Questo solo stamattina posso dirvi, e se non siete d’accordo vi cito semplicemente due dati:

* Gli exit poll.
Non ci hanno preso, tante grazie, ma avete notato che non ci prendono mai? Voglio dire, non è fantastico? Una rilevazione statistica che sfida le stesse leggi della probabilità. Si tratta di decidere se ha vinto X o Y, e non ci sono terze opzioni. Se faccio con la monetina testa o croce, ho il 50% di probabilità di azzeccarci. Ma se mi affido agli exit poll, da dieci anni a questa parte, ho lo 0% di probabilità, che sono 50 punti percentuali sotto la monetina. Ciononostante noi, voglio dire la Rai, paghiamo un prestigioso Istituto perché ci mostri degli exit poll a partire dalle 15 del pomeriggio. Perché? Perché siamo matti, non ci sono altre spiegazioni. Faccio presente il Mago Otelma in diretta tv avrebbe maggiori possibilità di azzeccarci. O al limite potrei andare io, in tv, a lanciare la monetina, e Ilvo Diamanti poi commenterebbe il mio lancio di monetina, e vi garantisco che io costo meno del Prestigioso Istituto.
E mi spiace citare una persona così apparentemente seria come Diamanti, ma l’ho sentito io, ieri, io con le mie orecchie, spiegare che un dibattito pomeridiano su dati farlocchi avrebbe dato forma al dibattito politico nazionale vero e proprio: il che in un certo senso è perfino vero: la nostra classe dirigente è formata da isterici che sono diventati tali a furia di compulsare compulsivamente statistiche farlocche e sempre – sempre! – sbagliate.

Ora alla Rai diranno che lo fanno per battere la concorrenza, e la concorrenza dirà che lo fa per battere la Rai, e in ogni caso è quel che il publico vuole: ma il pubblico, se non ci fossero le proiezioni degli exit poll, non guarderebbe la diretta con le proiezioni degli exit poll. E’ chiaro che se arrivi nel Paese dei matti col carrozzone e prometti l’Elisir di lunga vita, la gente viene a vederti: ma questo non significa necessariamente che la gente per partito preso ami essere presa in giro. E’ un ragionamento folle. Non è più un ragionamento. E’ follia e basta.

La cosa fantastica è che lo diranno tutti, si lamenteranno tutti, e tra due-tre anni saranno lì di nuovo a guardare gli exit poll. Perché – non me ne voglia Mantellini – gli statistici hanno un modo fantastico per autopromuoversi, sarà il colore delle cravatte, loro muovono un po’ la testa e il matto che è in noi non capisce più nulla, ha detto il signore che l’Ulivo è sopra di cinque punti, wow.

*Gli italiani all’estero
E a voi magari sembra ormai una cosa normale. Ma non lo è! E’ follia pura! Follia illiberale, tra l’altro, in un Paese dove a momenti si spacciano per liberali anche gli animali domestici. Lo devo ripetere? Ci sono nel mondo persone d’origine italiana che, senza contribuire al PIL, senza usufruire dei servizi dello Stato, probabilmente senza pagare tasse, possono decidere col loro voto la maggioranza in Parlamento e il Governo. Una cosa folle, che va contro un principio elementare del liberalismo (“Non c’è tassazione senza rappresentazione”, e viceversa: lo dicevano i patrioti americani). Una cosa che rende il nostro Paese unico al mondo – come se ce ne fosse il bisogno: soltanto noi italiani regaliamo le decisioni sul nostro futuro a chi vive da generazioni a un oceano di distanza.

Io lo scrissi già tre anni fa, e volentieri qui mi ripeto: molti se ne stanno accorgendo soltanto stamattina. Complimenti. Benvenuti nell’LSI, Libero Stato Isterico. Allacciate le cinture della camicia di forza e buon viaggio. Quando arriveremo non si sa, e a questo punto chi se ne frega. L’importante è stare in giro.

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62 risposte

  1. Alt, Leo, mozione d’ordine.Potrei ricordarti che eri tu a vantarti di praticare il flame tantrico, di essere mòòòlto resistente, di poter durare più a lungo di tutti, Mixumb compreso. Ma se non reggi più, gli anni passano per tutti, pazienza.Però, se adesso teorizzi che ciascuno è libero di fare il galletto nel suo orticello virtuale e non di razzolare in quelli altrui, dovresti anche praticare. Invece confessi di riprometterti sempre di non andare più da Rolli e ogni volta ci ricaschi, è più forte di te. Perché allora il mio spirito dovrebbe essere più forte della tua carne?Anche questa storia del ‘sei sempre qui, fai il troll’, suvvia, è abbastanza ridicola. Me lo dicesti la volta scorsa (un mese fa? due? tre? poco importa), quando io in realtà non commentavo più il tuo blog <>da quando non avevi ancora i commenti<>: sì, stiamo parlando del vecchio forum, l’ultimo flame dev’essere stato fra te, me e un paio di pterodattili. Roba che se io qui cercassi ‘compagnia’ (e tu da Rolli cosa cerchi? comprensione? affetto materno?) come dicevi tu, uno Stilita al mio confronto sarebbe come i PR da discoteca, quelli che passano le serate a distribuire inviti e pacche sulle spalle e a chiamare tutti ‘Carisssimo/a!’, tanto tutti quei nomi chi se li ricorda.Né ritengo di essere andato off topic (non più di te o degli altri, almeno): si parlava di cittadinanza, di chi ha diritto di abitare e/o di votare dove. Per come la vedo io, ciascuno Stato ha il sacrosanto diritto di decidere su tali questioni. Se non sono d’accordo, non andrò a viverci; se ci vado comunque, mi adeguo. Punto.PS: Lo Stato d’Israele non è nato da un ‘esproprio’ più di quanto non lo sia la Polonia contemporanea, per dire (tutta la parte Ovest era Germania, etnicamente ripulita dopo la guerra); un bel po’ d’ebrei ci abitava già (e secondo i tuoi principi, non si vede perché non potessero comprare terre e case là) e se ci sono stati abusi, l’amministrazione del Condominio Mondo (che si chiama ONU) li ha condonati una sessantina d’anni fa, fattene una ragione.PPS: ‘giornalista un po’ scorretto’ mi suona come ‘prete un po’ pedofilo’, però l’esperto in querele dai giornalisti sei tu, perché dovrei preoccuparmene io che poi t’incazzi pure? Non sono il tuo custode e nemmeno tuo fratello.

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  2. Griso, il post dei Parazzi è stato scritto in un periodo in cui si discuteva il diritto degli israeliani a costruire il muro nel bel mezzo di proprietà private di palestinesi, e di un territorio che il Condominio Mondo ha attribuito all’ANP da tempo. E’ da due anni che mi rimproveri di aver scritto quel pezzo – con un’ostinazione degna di miglior causa – e non lo hai ancora capito. Il tuo andare senza off topic, riprendere flames di anni fa che non interessano più a nessuno, citare (spesso a sproposito) post che non c’entrano nulla, ti qualifica come troll. Quando io intervengo su Rolli, di solito cerco di stare nel merito. Spesso me ne pento ugualmente, perché la discussione non va avanti: dopo un po’ Rolli inizia a darmi del nazista, a ricordare di quella volta nel 2003 che io scrissi e lei scrissie a cadere nella lallazione infantile, e nessuno ci fa una bella figura. Ma Rolli è almeno a casa sua: tu, qui, no. Mi sembri semplicemente incapace di continuare una discussione nel merito: hai sempre voglia di riguardare il passato e riaprire vecchie discussioni. Se la nostalgia è un atteggiamento negativo, la nostalgia per vecchie discussioni è patetica. Se anni fa io scrissi una cosa a Mixumb in venti secondi, non significa che ci creda ancora adesso. Magari non mi ricordo nemmeno cos’è che ho scritto. La tua prodigiosa memoria meriterebbe di essere impiegata in un modo migliore.Secondo me dovresti rassegnarti: ho idee diverse dalle tue. Rompendo i coglioni – come tu stesso ammetti di fare – la situazione non cambia.

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  3. Leo, almeno su una cosa hai ragione, non è che discussioni come questa servano a far cambiare idea all’altro, quindi sono parole perdute, come lacrime nella pioggia. Ma torno a chiederti, non vale anche per te? Quando tu vai da Rolli, peer esempio, ci vai davvero per avere un confronto sereno e pacato, per recare un contributo costruttivo alla discussione, o piuttosto per rompere un po’ i coglioni?Nel caso di specie, la parola ‘Parazzi’ l’hai evocata tu. Era presente nel mio subconscio, quando ho costruito un esempio che si riferiva all’immigrazione in Italia? Non lo so, onestamente, ma può darsi benissimo. Non m’intendo granché di subconscio, d’altra parte Freud è morto, Jung pure e io stamattina sono stato dal dentista.A proposito: ho detto ‘Buona Pasqua’ pure a lui, eppure non si può dire che gli voglia bene. Magari nutro una certa stima professionale, ma affetto no, non direi proprio (mi è costato molti più dolori e infinitamente più danari di te, ti garantisco). Ma se fare lo stronzo ti dà soddisfazione, prego: fa’ conto di essere a casa tua.

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  4. Io su Rolli ci vado quando mi diverto, e me ne vado quando non mi diverto più.Forse tu qui ti diverti, ma non sei divertente. Sei acido, noioso, tutte le tue battute sono di terza o quarta mano.

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  5. Perfetto, tu ti diverti dagli altri. Però non vuoi che gli altri si divertano da te.Tu vuoi dare la cittadinanza a tutti quelli che arrivano (facendogli pagare un po’ di tasse, giusto un condonino: il Tremonti della Cittadinanza). Però vuoi toglierla a quelli che ce l’hanno già: se gli togli il diritto di voto, che gli resta? il timbrino sul passaporto? Rita Pavone?Tu dici che bisogna ” esprimere opinioni, adducendo via via fatti e argomentazioni nuove”. Però, se io ti obietto quello che obiettavi a me l’altro ieri su Piste (mica anni fa), che sei finito sulle posizioni di Camillo, rispondi: sfido che mi dà ragione, non è un imbecille e (in questo caso) neppure in malafede. Ovvero: chi ti dà torto è un imbecille in malafede. Beh, complimenti per l’argomentazione.Rolli dopo un po’ comincia a darti del nazista? Beh, qui invece il <>pattern<> è:-sei sempre qui;-sei off topic;-sei un troll;-dici cazzate;-ti cancello, ma è per non farti far brutta figura.Mi pare si possa addivenire ad un ragionevole compromesso: alla tua Pasqua pensaci te, che alle mie figure ci penso io.

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  6. Io non sono “arrivato sulle posizioni di Camillo”: io e Camillo siamo d’accordo su una cosa; non solo, ma se oggi piove sia a Carpi che ad Alcamo, sia io che Camillo prenderemo l’ombrello, e senz’altro tu griderai all’inciucio, perché sei prevedibile, come a dire che sei noioso.Una semplice analisi testuale degli storici dei nostri blog potrebbe dimostrare che io ti ho mandato a cagare già in centinaia di modi, spesso originali, e quasi sempre puntuali. Nel senso che è indubbio, tu sei off topic, sei un troll, dici cazzate, ma io riesco a risponderti in tanti modi diversi.Tu invece mastichi sempre le stesse cose di repertorio: per mandarmi a cagare hai bisogno di riandare a quello che dissi due anni fa: la gente non capisce e si annoia.Questo è il motivo per cui tu sei noioso e io molto meno.D’altro canto non ho un repertorio infinito.Perché non ti trovi un altro svago? La guerra al terrore si può combattere in tanti modi.

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  7. Leo, se tu fai l’editorialista da blog e altri scrivono sui giornali o vanno in TV, non è per via delle conventicole che escludono i Trentenni di Talento, ma perché non sai distinguere un fatto da un’opinione. La pioggia è un fatto: oggettivo, misurabile, verificabile. Se sia giusto o meno far votare dei cittadini che non hanno la residenza, è un’opinione. Dare degli imbecilli in malafede a quelli che sostengono un’opinione contraria alla tua non ti fa certo sembrare più intelligente di loro, oltre a non convincere nessuno.Già, però tu sei divertente e originale: puoi sempre chiedere a GNeri di farti scrivere i testi per Camera Café, magari migliorano.

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  8. ok, questa era nuova. perlomeno mai sentita qui.Non mi pare di avere mai pianto le sorti dei trentenni di talento, comunque. E’ una polemica nel posto sbagliato. Chi sarebbe il trentenne-tipo di talento, Fabio Volo?“La pioggia è un fatto: oggettivo, misurabile, verificabile”Anche la tassazione. Anche la rappresentazione.Scusa, ma se hai tutta questa abilità a distinguere i fatti dalle opinioni, com’è che ultimamente sui giornali non leggo più i tuoi corsivi e in tv non ti vedo mai? Sì che prendo anche Rai3 Veneto.E’ incredibile ‘sta cosa. Ogni volta che accendo la tv è pieno di gente che sa distinguere i fatti dalle opinioni, e tu non ci sei. Cos’è, fai il prezioso? “La pioggia è un fatto”. Anche Sandro Bondi è un fatto. E’ molto più fatto Sandro Bondi della pioggia, secondo me, ma questa forse è un’opinione. Come vedi so distinguerle, forse.Eppure Bondi, in quanto fatto, esprime opinioni. Anche tu lo fai. Allore sei un fatto. Questo è un sillogismo. Io so distinguerti dalle mie opinioni, infatti le mie opinioni sono spesso brillanti e tu no. Tu sei grigio e acido come un fatto, appunto.Adesso che ti ho distinto da un’opinione, sono pronto per la tv. Ci vediamo. Cioè, mi vedrai tu, la gente dentro la tv non vede gil spettatori a casa. Credo. E’ un’opinione mia. Confrontala coi fatti tuoi, e poi dimmi.Anzi no, non dirmi niente.

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  9. Bondi non mi sembra granché come esempio. La sua esistenza in vita è sicuramente un fatto, ma credo che l’ultima volta che ha espresso opinioni proprie sia stato quando la mamma gli ha chiesto se nel cestino della merenda ci voleva la mela o il pandorino (anzi no, probabilmente già allora ha risposto: non so, devo prima sentire cosa dice la maestra).Quanto a volersi misurare cogli opinionisti di fama, quello non ero certo io: io e te non siamo uguali né sovrapponibili, per fortuna di entrambi. Eppure ci tenevi tanto, non ci tendi più? gli anni e le querele ti hanno segnato?

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  10. Avatar Anna da Barcellona
    Anna da Barcellona

    E’ la prima volta che partecipo ad un blog, non mi sento troppo a mio agio perchè mi pare di gettare benzina sul fuoco di una discussione già animata (se foste davanti alle telecamere sembrereste i partecipanti ad uno dei tanti talk show dove tutti parlano/urlano, uno sull’altro di modo che non ci si capisca niente… il vantaggio del blog è che uno è obbligato a leggersi paragrafo per paragrafo.. )Su questo di Leonardo ci sono arrivata proprio per caso, poi ho visto che si parlava di italiani all’estero, e visto che faccio parte della categoria…Chiedo a coloro che hanno contribuito a questo blog dall’estero: ne esiste uno senza parolacce (liberi a voi, ma il vocabolario italiano è abbastanza vasto da permettere di esprimere concetti senza ricorrere alla volgarità), più scanzonato, dove pescare buone idee per sopravvivere all’estero, scambiarsi consigli, info su posti interessanti, condividere esperienze ridicole (o è successo solo a me che l’impiegato del consolato mi rispondesse con aria fannullona “signora mia, non dipende da me, che ci vuole fare, qui è peggio della Guinea Bissau” (inciso 1: cosa più che vera – inciso 2: quanto sopra pronunciato con forte accento argentino, ma con passaporto italiano grazie ai nonni dei bisnonni)? Se tale sito esiste, mi fate avere il link?Arrivederci, forse! E grazie!

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  11. Visto che giravi col profetico cartello IO SONO UN COGLIONE come ti senti adesso pezzo di merda che hai il tuo bel governo che ben ti rappresenta?A me l’idea che un magreba possa avere la cittadinanza dopo 3 anni mi da l’eritema…. ho vissuto 5 anni nella patria dei tuoi sogni, la Cina, ahhhh bel posto se non fosse pieno di rognosissimi concetti comunisti….. dovresti andarci e vedere come ti sentiresti cittadino del mondo pirla!!!!!Prima di parlare o scrivere certe stronzate vergognati di più e pensa che il concetto di CITTADINO DEL MONDO è una bellissima utopia per i perdenti rosikoni come te

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  12. Qui c’è uno che non sa neanche leggere, vedo.
    Fortunato che la cittadinanza te la danno sulla fiducia.

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