Buon quattro novembre a tutti.

Karaoke esistenziale, ciak! 4

La java des bombes atomiques, di Boris Vian.

(Ma qui purtroppo nella dimenticabile versione italiana di Eddie Fiap (mp3)):

Mio zio, esperto in bricolage,

faceva nel garage

la bomba nucleare;

di atomi, capiva un’acca:

era un autodidatta,

amava improvvisare.

Tutto il giorno in quei due scarsi

metri quadri, a farsi

i suoi esperimenti…

…ma la sera, assai contento,

s’invitava a cena

e ci dicea così:

“Per fabbricar la Bomba, gente,

non ci vuole niente,

non son mica un mago:

prendi del plutonio,

aggiungi un po’ d’uranio,

e fissi forte, con lo spago!

E il detonatore

è affar di un quarto d’ora,

ma una cosa mi tormenta:

quella di mia costruzione

ha un raggio d’azione

di un metro e novanta!

C’è qualcosa che non va…

tornerò subito là!”.

E giorno dopo giorno

si dava d’attorno

a migliorare il suo prototipo;

poi a cena, quatto quatto,

ci vuotava il piatto,

tetro, e assai laconico.

Era chiaro quanto amaro

fosse il suo sconforto,

ma nessun fiatò,

finché un giorno disse: Basta!”,

si picchiò la testa

e così continuò:

“Mio Dio, che deficiente,

insomma, ma è evidente,

è il mio cervello che è un catorcio!

Che dico, siam sinceri, quello

non è più un cervello,

è un cavolo marcio!

Mesi e mesi

inutilmente spesi

a preoccuparsi del raggio d’azione,

quando quel che solo importa

è chiudere la porta

in caso di esplosione!

Ecco quello che non va!

Torno immantinente là”.

Curioso del suo risultato

Il Capo di Stato

volle fargli visita:

tutto emozionato

mio zio si è scusato

che la stanza fosse piccola,

poi lo ha chiuso dentro a chiave,

ha detto: “Faccia il bravo!”

e si è spostato un po’…

… ci fu un gran boato,

e del Capo di Stato

non un atomo restò!

Venne incarcerato,

e tosto processato,

e in questo modo si difese:

“Distruggendo quell’orrore,

sul mio onore,

ho ben servito il mio Paese!

Quanto al Presidente

che malauguratamente

stava nella stanza…

è morto per la Patria,

e chi muor per la Patria

è vissuto anche abbastanza!”

Il popolo ci penso un po’,

e poi lo condannò,

e subito amnistiò,

ed ebbro di felicità

lo elesse Presidente

all’unanimità!

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