Frammenti di karaoke esistenziale, ciack! 2

A tratti percepisco, tra indistinto brusio, particolari in chiaro, di chiara luce splendidi… dettagli minimali in primo piano (più forti del dovuto) e adesso so:

come fare e non fare,

quando, dove, perché

e ricordando che

tutto va come va

(non va

non va

non va

non va).

Nell’occhio inconsapevole di un cucciolo animale, archivio vivente della terra, un battito di ciglia sonnolente racchiude un’esistenza:

spazio determinato, costretto, dilatabile;

spazio determinato, costretto, dilatabile,

m’incanta:

chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

chi c’è c’è e chi non c’è non c’è:

in toghe svolazzanti e lunghe tonache,

divise d’ordinanza, tute folgoranti

in fogge sempre nuove, innumerevoli colori,

in abiti eleganti

con la camicia bianca

con la cravatta blu

chi è stato è stato e chi è stato non è

chi c’è c’è e chi non c’è non c’è.

Consumati gli anni miei,

vistosi movimenti sulla terra:

grandiosi, necessari

futili, patetici…

(Come fare non fare,

quando dove perché

e ricordando che

tutto va come va

ma non va

non va

non va)

Non fare di me un idolo, mi brucerò,

se divento un megafono m’incepperò.

Cosa fare e non fare non lo so;

quando, dove, perché

riguarda solo me

io so solo che tutto va ma non va

non va

non va

non va

non va,

sono un povero stupido, so solo che

chi è stato è stato e chi è stato non è

chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

chi è stato è stato e chi è stato non è

se tu pensi di fare di me un idolo,

lo brucerò,

trasformami in megafono:

m’incepperò.

Cosa fare e non fare, non-lo-so,

quando, dove, perché,

riguarda solo me

io so solo che tutto va,

ma non va

non va

non va

Giovanni Lindo Ferretti, 1993

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