Bibbia, cultura, Occidente, scontro di civiltà, traffici di senso


La cultura è un virus

Cultura e conoscenza
Sarebbe interessante poi cercare di capire in cosa consistano effettivamente quel tipo di culture di cui parlavo qualche giorno fa, quelle al centro di ogni discorso sull’identità e l’appartenenza. In una somma di nozioni, di concetti, di valori, di miti? Un po’ di tutto questo, e anche un po’ di nulla.
Non bisogna sopravvalutare i documenti scritti, quelli forse non sono mai stati così importanti. Il corano non basta a capire l’Islam, la Bibbia non basta a capire il cristianesimo, anzi è quasi fuorviante (per un po’ di tempo credo che fu persino messa all’indice). E sono due religioni cosiddette “del Libro”: figurarsi altre culture più orali.
Ma in genere mi sembra che queste ‘culture’ non si situino mai troppo vicino a qualsiasi fonte di informazioni o conoscenze. Il sospetto è che della conoscenza facciano volentieri a meno. La nostra ‘cultura occidentale’ ci permette di sentirci tutti un po’ marxisti, un po’ nietzchani, un po’ froidiani, ecc… anche se non c’è mai venuto il benché minimo desiderio di leggere o studiare questi autori così importanti. Dei quali in fondo, cosa sappiamo? Cosa ne sappiamo veramente, della nostra cultura occidentale? Non c’è bisogno di saperne niente perché tanto la respiriamo tutti i giorni. Ci svegliamo la mattina, beviamo un caffè, la marca del caffè appartiene a una multinazionale, e in questo modo noi assorbiamo la cultura occidentale…
oppure andiamo in vacanza, in vacanza si beve sangue di serpente, e può essere il modo più spiccio per assorbire una cultura orientale…
(insomma la cultura come qualcosa da mangiare piuttosto che da leggere).

Un pensiero su “

  1. Era il seguito di Traffici di senso”. Ne emerge, tra l’altro, che avevo visto The Island, o come si chiamava, il film dove Di Caprio beve sangue di serpente per turismo estremo.

    Ne emerge anche una sensazione di disagio nei confronti della mia stessa cultura. Cominciavo a capire che non avrei mai avuto il tempo (né la voglia) per capire cos’avevano veramente detto Marx, Nietzsche e Freud. Mi aspettava un futuro da cialtrone culturale.

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