La storia non vi è nuova: uno Scienziato un po’ originale, non troppo integrato nella comunità scientifica, va avanti per la sua strada finché non si imbatte negli indizi di una catastrofe prossima ventura. A questo punto fa il possibile per avvertire la popolazione, ma in questo modo incorre nelle ire del Potere, che vuole a tutti i costi evitare il panico. Proprio quando sta per finire nei guai, la catastrofe prevista accade, nei tempi e nei luoghi stabiliti, e lo Scienziato Solitario che aveva previsto tutto è in prima linea a portare i soccorsi. Sì, l’avete già visto questo film.

L’ultimo che mi viene in mente è The Day After Tomorrow; il regista che ne ha messi più insieme è probabilmente Spielberg; il periodo in cui andavano più forte, gli anni Settanta – ma ci sono antecedenti in letteratura più o meno a partire da Noè.
Chiamiamoli archetipi narrativi: non c’è disgrazia imprevedibile che possa impedirci di raccontarci storie. Che saranno simili a centomila storie che i nostri padri si sono già raccontati, eppure ci sembreranno abbastanza nuove da crederci (giacché di credere in qualcosa, evidentemente, abbiamo bisogno). Ed ecco lo scienziato solitario Gioacchino Gianpaolo Giuliani, il profeta del radon.

Ne avete sentito parlare per tutto il lunedì. Lui, rinchiuso nel suo laboratorio sotto il Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, il terremoto l’aveva previsto, grazie a una sua originale ricerca sul gas radon sprigionato dai sismi. E il potere, incarnato dal rude Bertolaso, lo aveva trattato da “imbecille” e fatto denunciare per procurato allarme. Come fai a non crederci? È tutto su internet: le dichiarazioni, l’intervista, la pagina dei sostenitori su facebook.

Ma è proprio su internet che, con un attimo di pazienza, è possibile smontare la storia pezzo per pezzo: G. G. Giuliani al Gran Sasso fa il tecnico, la sua ricerca sul radon è un hobby (peraltro il collegamento tra radon e terremoti è accettato dalla comunità scientifica da più di trent’anni), e soprattutto, il terremoto non lo aveva previsto per lunedì, ma per la scorsa settimana. E non alle porte dell’Aquila, ma a Sulmona: sessanta chilometri di distanza, anche questo è su internet. Non solo, ma dopo l’ondata di panico generata a Sulmona domenica scorsa (e che gli era valsa la denuncia per procurato allarme), in un’intervista aveva tranquillizzato gli abruzzesi: lo sciame sismico era destinato a scemare copo il mese di marzo.

Dico la mia: Giuliani non sarà un imbecille, ma è un irresponsabile in discreta percentuale. Se durante uno sciame sismico cerca particelle di radon, è probabile che ne troverà; ma il suo tentativo di triangolare i dati e trovare l’epicentro di un sisma prima del sisma stesso non regge per ora la prova dei fatti. Sessanta chilometri sono la distanza tra Milano e Varese. Prevedere un terremoto a Varese una settimana fa non significa mettere in guardia i milanesi oggi; tanto più che molti sfollati da Varese potrebbero accorrere proprio a Milano – e se la scorsa settimana nessun fuggitivo da Sulmona (AQ) si è fermato nel capoluogo, lo dobbiamo solo alla fortuna e magari un po’ a Bertolaso, che ha pubblicamente trattato da mitomane il Noè di turno. Che probabilmente è in buona fede, e chissà, nei prossimi anni metterà davvero a punto quel sistema di previsione dei sismi che nessun laboratorio al mondo è ancora riuscito a trovare. Glielo auguro di cuore.

Nel frattempo continuo a stupirmi per la rapidità con cui nell’emergenza una voce filtrata male – anche nell’era di internet, dove i filtri sono trasparenti – si trasforma subito in Mito. Su facebook, come si dice, spopolano i gruppi pro-Giuliani. Questo per ora ha solo duecento iscritti (altrove pare siano migliaia):

GIAMPAOLO GIULIANI QUALKE GIORNO Fà AVEVA PREVISTO IL TERREMOTO CHE STANOTTE SI è VERIFICATO IN ABRUZZO…TRAMITE SUOI STUDI E UN RILEVATORE DI GAS “RADOM”(PENSO SI SCRIVA COSì) LE NOSTRE POTENTI ISTITUZIONI NON GLI HAN DATO RETTA E ANZI L’HANNO DENUNCIATO XPROCURATO ALLARME…GRAZIE A QUESTE ISTITUZIONI DI MERDA SONO MORTE PIù DI 100 PERSONE,PIù DI 2000 FERITI,E PIù DI 60000 SFOLLATI…A ME QUESTI PAPPONI MAFIOSI CHE RAPPRESENTANO NOI COME STATO ITALIANO MI HANNO ROTTO I COGLIONI…MA PESANTEMENTE…

Il messaggio non rende giustizia al fenomeno. Il mito di Noè-Giuliani non è prerogativa di ragazzini con la k facile. Ha intaccato il senso critico di persone intelligenti, informate, dalle quali passo quotidianamente ad abbeverarmi di razionalità. Ma questo è il punto, la razionalità ha dei limiti. Uno di questi limiti è il terremoto: una tragedia ingiusta, imprevedibile, che ti toglie la terra sotto i piedi e non ti spiega nemmeno il perché. E l’uomo può costruire sismografi e scavare tra le rocce con le unghie, ma devi dargli un perché, specie se è piccolo. È andata così, dal diluvio in poi: quando i nostri cuccioli ci chiedevano conto di un fenomeno spiegabile, glielo spiegavamo; quando era inspiegabile, ci ricamavamo sopra una storia. La storia non spiega, non risolve, e probabilmente nemmeno consola: ma in qualche modo è meglio di niente; e niente sarebbe quello che avrei dovuto scrivere stavolta, ma mi sarei sentito anche peggio.

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92 risposte

  1. Insomma morale della favola in ogni buon post che scrivi se non attacchi qualcosa della bibbia non sei contento. Sul fenomeno facebook sono d'accordo come e più di te: internet, e i social network, spesso finiscono per amplificare una relazione immediata emozione->pensiero (sbagliato) che prescinde dalla verifica dei dati e dà conto della buona fede della gente. Ma questo penso sia un limite dello strumento, non tanto della gente.

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  2. “Giuliani non sarà un imbecille, ma è un irresponsabile in discreta percentuale. Se durante uno sciame sismico cerca particelle di radon, è probabile che ne troverà; ma il suo tentativo di triangolare i dati e trovare l’epicentro di un sisma prima del sisma stesso non regge per ora la prova dei fatti. Sessanta chilometri sono la distanza tra Milano e Varese. Prevedere un terremoto a Varese una settimana fa non significa mettere in guardia i milanesi oggi; tanto più che molti sfollati da Varese potrebbero accorrere proprio a Milano – e se la scorsa settimana nessun fuggitivo da Sulmona (AQ) si è fermato nel capoluogo, lo dobbiamo solo alla fortuna e magari un po’ a Bertolaso, che ha pubblicamente trattato da mitomane il Noè di turno. Che probabilmente è in buona fede, e chissà, nei prossimi anni metterà davvero a punto quel sistema di previsione dei sismi che nessun laboratorio al mondo è ancora riuscito a trovare. Glielo auguro di cuore.”Sei proprio fuori strada…1. aveva detto che il “sisma disastroso” sarebbe stato tra Sulmona e Aquila.2. che sarebbe successo a fine marzo3. da l’allarme per il 29 marzo (il terremoto c’è ma non è grave)4. la “premonizione” è successiva all’intervista dove dichiarava che gli abruzzesi non si dovevano preoccupare dello “sciame”.5. sarà un mitomane ma vogliamo approfondire o ci dobbiamo sempre bastare delle parole di Bertolaso(sappiamo tutti chi è?!).A me sarebbe piaciuto essere avvertito, dopo sceglievo io se dormire fuori o dormire in casa.Michele

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  3. Io prevedo uno tsunami in Sardegna per il mese d’agosto. Datemi pure dell’imbecille ma intanto se ci azzecco avrò il mio momento di celebrità.

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  4. La pura sequenza degli eventi è di per sé eclatante e per notarla anche senza l’ausilio di facebook, bastava leggere i giornali: uno studioso di fenomeni sismici, se dicente si scoprirà, lancia l’allarme per un imminente terremoto di grave portata che si starebbe per abbattere sulla zona di Sulmona. Una settimana dopo una scossa letale si scarica su l’Aquila.Una coincidenza abbastanza unica, visto appunto la natura sfuggente di questi eventi, che coincidenza fortuita può sempre essere ma che merita di essere indagata. Il grado di approssimazione e l’utilità effettiva allo stato delle cose non sono di per se il punto, ma se il metodo abbia una qualche efficacia su cui lavorare.Il bailamme che si crea intorno e le sotto-querelle nane dei circolini della rete sono altra questione.

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  5. Giuliani ha l’entusiasmo (e forse la faciloneria) dell’appassionato: probabilmente il suo metodo è migliorabile col rigore accademico. Il suo allarmismo doveva essere bilanciato con meno isterismo, da parte di Bertolaso e da parte dei giornali, che hanno fatto il loro mestiere maluccio.Sulla precisione della previsione invece io sono più cauto: un raggio di 60 km, una settimana di delta su localizzazione e tempi previsti soliti dei terremoti sono approssimazioni eccellenti.

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  6. Aggiungerei che Giuliani stesso ha ammesso che si, il sistema della triangolazione non è molto preciso, ma perchè diversamente dalle potenti reti ingv/protezione civile/eccetera, lui ha solo cinque apparecchi, dislocati tutti nelle vicinanze.Giuliani al gran sasso fa il tecnico. E allora? Einstein non lavorava compe impiegato all’ufficio brevetti?Come dici tu, il sistema è sicuramente migliorabile, ma da qui a definirlo un imbecille e continuare a ribadire per una intera giornata che “no, i terremoti non sono ASSOLUTAMENTE prevedibili” forse c’era qualche via di mezzo.

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  7. Caro Leonardo,il post è molto bello e da un punto di vista “filosofico” non può che trovarmi d’accordo. Per di più concordo con il tuo giudizio critico con le “quotidiane fonti di razionalità”, che si sono lasciate trasportare da entusiasmi un pò avventati riguardo alla possibilità di prevedere il sisma. Ma c’è da aggiungere che la tua cronologia degli eventi è leggermente sfasata: come ha scritto Anonimo, la “premonizione” è successiva all’intervista in cui Giuliani avverte di non preoccuparsi. Non solo: il terremoto a Sulmona c’è effettivamente stato la notte del 29, ma di portata minore.Perché non ha annunciato anche il terremoto di Domenica a L’Aquila? Lui dice di aver avuto paura di un’ulteriore denuncia per recidiva. A quel punto, avrebbe potuto cautelare perlomeno se stesso e i suoi… e in effetti il fatto che ora lui sia uno sfollato potrebbe essere una dimostrazione che effettivamente l’ha fatto. Ma qui sono solo congetture, che in questo momento sono la cosa meno umana e pertinente che si può fare…Resta il fatto che Giuliani, con pochi e male organizzati strumenti, è riuscito a prevedere un terremoto (Sulmona, 29 Marzo), nonostante appaia chiaramente dall’intervista video che non sia né un allarmista, né un mitomane.Mi associo quindi a Grimmo: tra eroe da film di Spielberg e imbecille ci sono molte vie di mezzo.Sancio

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  8. beh, mi sembra che tu predichi bene ma razzoli male…hai usato delle dicerie che spopolano su internet per confutare altre dicerie che che abbiamo appreso da internet…non mi pare una scelta illuminatacosì come appare incomprensibile la posizione degli esponenti del mondo scientifico che abbiamo ascoltato nei mediauno scienziato non dice: è impossibile prevedere i terremoti!ma dice: con gli strumenti attuali non è possibile farlosottile differenzainoltre, in relazione al tecnico di cui sopra, uno scienziato commenta nel modo seguente:– sono a conoscenza del metodo usato dal signor giuliani e lo ritengo scientificamente non attendibileoppure– non conosco il metodo usato, con le attuali tecniche no è possibile prevedere il fenomeno terremoti, valuteremo l’attendibilità del metodo proposto da giulianiquesto a me sembra buon senso, ed è proprio il buon senso che mi sembra sia scomparso dal nostro paese

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  9. Una cosa che si impara studiando metodologia della ricerca scientifica è che la scienza non procede dal buio dell’ignoranza alla luce della conoscenza, ma semplicemente da teoria ad altra teoria (migliore della precedente, si spera). Pertanto credo che ogni studioso serio che voglia fare delle previsioni in un campo come quello dei terremoti non possa presumere di avere delle certezze assolute (il terremoto avverà alle 3.30 del tal giorno al tal km. ecc.) ma dsemmai i poter indicare delle probabilità più o meno “rubuste”. In questo caso mi sembra siano state particolarmente robuste, appunto, anche se ovviamente non so se il metodo adottato sia corretto. Però: neanche la meteorologia mi dà delle certezze sul tempo che farà domenica, tuttavia se devo fare un’escursione in montagna preferisco tenere nella dovuta considerazione le sue previsioni. I detrattori di questo “tecnico” dicono che i terremoti semplicemente non si possono prevedere, ma leggo sui giornali della mia città, oggi, che una persona solitamente molto prudente come il rettore dell’università di Trento sostiene che non è del tutto esatto. Che qualcosa si può fare, insomma.

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  10. Concentrarci sul solito derby della polemica e’ inutile.Il vero scandalo e’ che in Italia si continua a costruire in cemento armato su zone sismiche, quando il resto del mondo usa legno e acciaio… perche’ il cemento costa meno e le aziende italiane nell’edilizia sono medio-piccole. Roba da terzo mondo.

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  11. Non posso che associarmi al 100% alle considerazioni assolutamente ragionevoli fatto dall’anonimo (che peccato che non si qualifichi però!)Qui, l’accusato dev’essere Bertolaso, non perchè non ha ciecamente creduto al Giuliani, ma perchè addirttura l’ha denunciato, e adesso continua pervicacemente a sostenere quello che uno scienziato non direbbe mai: “non è possibile…”E’ evidente che, se ci fosse una dipendenza diretta tra quantità di radon emesso, e vicinanza dell’ipocentro del terremoto, per individuarlo correttamente, avremmo bisogno di monitorare molti più punti di quelli che il Giuliani aveva a disposizione. Vorrei aggiungere un altro aspetto meno pertinente, ma comunque collegato. Stamane una radioascoltatrice sollecitava l’educazione agli eventi sismici, del tipo, cosa fare in caso di sisma, prevedere dei punti precisi di raccolta, diciamo elementi di prudenza e di opportunità da utilizzare per tali eventi. Come diceva l’anonimo, in questo paese, abbiamo del tutto perso il buon senso, dedicano ore intere di trasmissione alle previsioni del tutto aleatorie del tempo, e si mettono a tacere coloro che esprimono previsioni su eventi ben più disastrosi!

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  12. Obiezioni in due punti.Primo punto. La Protezione Civile è solita, in caso di previsioni di forte maltempo, diramare allarmi preventivi per un tot di giorni (24-72 ore). Ora, che io sappia, questi allarmi non sottointendono “ci sarà sicuramente”, ma più qualcosa del tipo “è probabile che ci sarà; niente panico ma teniamoci pronti”. Bene. Benissimo. Le previsioni metereologiche si basano su “modelli di comportamento”, il che significa, per quanto ne so, che è molto probabile (molto probabile, attenzione!) che seguiranno un certo andamento. Non è certo.E’ vero, mi direte, ma se piove basta che rimani in casa. Si, ma poi succede Sarno….Ora, se le previsioni del tempo possono essere in minima parte aleatorie, perchè non lo possono essere le previsioni sui terremoti?Punto secondo. Questione Gioacchino Gianpaolo Giuliani.Prima possibilità: G.G.G. è un signor nessuno, l’addetto alla pulizia dei vetrini del microscopio del laboratorio 4 dell’isitituto di Astrofisica. E’ un cretino qualunque che come hobby ha lo studio del radon invece del decupage o del giardinaggio. I suoi strumenti per il rilevamento del radon, costruiti da lui con una latta di pomodori pelati, fili di rame e peli del suo cane, gli predicono una catastrofe: in tutta fretta organizza una megaconferenza, a cui partecipa nientepopòdimenoche il Capo della Protezione Civile (non il delegato di quartiere, non quello cittadino, non quello provinciale o regionale: il Capo in persona!!) per dire che ci sarà un terremoto in Abruzzo, nella zona di Sulmona, il 29 marzo e si becca la denuncia per procurato allarme (colpa della megaconferenza e dei media, immagino, perchè se il mio ortolano, che ha per hobby lo studio del radon perchè ha fatto 2 anni di fisica all’università prima di rilevare l’attività paterna, mi dicesse che secondo lui ci sarà un terremoto a breve non vado certo a denunciarlo per procurato allarme, nè denuncio Voyager e i suoi servizi settimanali sulla fine del mondo). Poi succede quello che è successo…Seconda possibilità: G.G.G. non è uno scienziato, ma un tecnico di laboratorio (mi sbaglio sicuramente, ma voglio credere che sia uno di quelli che sanno usare i macchinari e sanno leggerne i risultati: non un capoccione, magari, ma un intelligente pragmatico). Sta studiando il comportamento di un gas, il radon, durante i fenomeni sismici: non per hobby (perchè diciamocelo, fra tutti gli hobbies possibili, studiare il radon mi sembra il più improbabile), ma perchè sta scrivendo una ricerca su questo argomento che spera un giorno di poter pubblicare. La sua ricerca ha mezzi limitati (in Italia non si investe nella ricerca scientifica, ricordate?) e per forza di cose un’area limitata; non un’area scelta a caso, ma una a forte rischio sismico (e ti credo: se devo studiare i pinguini non vado a cercarli all’equatore). I suoi strumenti rilevano qualcosa, sembrano indicare la possibilità di un terremoto nell’area monitorata. G.G.G. ne parla con qualcuno all’Istituto, che ne parla con qualcun’altro alla provincia che ne parla con qualcun’altro alla regione che ne parla con qualcun’altro a Roma che ne parla a Bertolaso. Che lo denuncia per procurato allarme. Poi succede quello che è successo…Ora, che si tratti della prima o della seconda possibilità (o di una terza o di una quarta, non mi frega niente di considerare GGG un genio o un cretino) quello che mi sembra palese è che ci sia stata non una sottovalutazione ma un volontario ignorare questa indicazione. La frase “I terremoti non si possono prevedere” è dogmatica. Mi andrebbe bene se a dirla fosse un prete, ma in bocca a Bertolaso suona come una bieca giustificazione a posteriori per non aver fatto il proprio dovere; e in bocca a uno scienziato mi provoca i brividi per tutta una serie di motivi che potete capire da soli. Da ciò ne consegue: dimissioni di Bertolaso (dovute, dopo un’errore di valutazione di questo tipo) e bagno di umiltà per quelli che “I terremoti non si possono prevedere”.Purtroppo tutti questi discorsi non servono a niente. Il danno è fatto, la terra in Abruzzo continua a tremare. Impareremo qualcosa? Vorrei non essere pessimista.Scusami per la confusione. CiaoNanni

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  13. @Giacomol: si usa legno ????(hai mai visto un ospedale di legno?) o acciaio (con il quale, effettivamente, è facile ottenere la duttilità necessaria alle strutture per reggere ai terremoti), ma anche il cemento armato va benissimo, se dimensionato opportunamente. In italia una normativa sismica allineata con gli Eurocodici (leggi in vigore in tutta Europa) viene rimandata di semestre in semestre, da dopo il fatto della scuola di S. Giuliano.In quella occasione venne emanata un’Ordinanza del PresConsMin (indovina chi era)che raffazzonava in maniera caotica e perlopiù inapplicabile alcune norme prese da chissadove. Poi si è cercato, da più parti, di allineare questa ordinanza con le metodologie consolidate ed applicate in molte parti del mondo, ma siamo (credo) alla terza o quarta proroga.Per il resto, Leonardo ha centrato il problema.Zagabart

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  14. Come ha scritto Michele, la scossa a Sulmona predetta dal tecnico di laboratorio c’è stata. Non ne so nulla di terremoti, che questa coincidenza, e la catastrofe che ne è poi seguita, siano la prova che Giuliani avesse ragione oppure una concatenzaione di coincidenze non altrimenti prevedibili non sta ai profani dirlo. Che però l’Abruzzo sia zona notoriamente sismica (la Wikipedia, non un giornale per specialisti, ma un bieco mezzo di informazione divulgativa, segnala sette sismi di una certa importanza avvertiti nella zona in un secolo, in media uno ogni 14 anni) è vox populi, e pare che da febbraio 2009 si rilevassero delle scosse. Avvisaglia o routine? Io non lo so. L’unica cosa che posso dire che nella zona non c’erano edifici costruiti secondo le norme antisismiche. Cassandra poteva anche non esserci, ma Troia avrebbe potuto restare in piedi molto meglio, dopo decenni di terremoti. Prevedere magari era difficile. Prevenire molto meno.

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  15. A tutti i grandi esperti di filosofia della scienza, ricordo che la robustezza di una qualsiasi ipotesi scientifica si costruisce con un’analisi dei risultati previsti rispetto a quelli attuali continua e protratta nel tempo.Siccome nessuna ipotesi può essere convalidata, ma solo confutata, la robustezza si può acquisire unicamente con un track record di previsioni lineari alle previsioni.Pure ammettendo che la previsione del dott. Giuliani possa ritenersi confermata (concedendo alla previsione una qualche approssimazione dovuta soprattutto dall’incertezza strumentale), una sola previsione non è e non può essere la base per una nuova teoria sugli eventi sismici.Ad oggi, affidare le previsioni di eventi sismici al metodo Giuliani equivale ad affidare i malati di cancro al metodo Di Bella.

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  16. Non mi sento in grado di valutare la scientificità del tutto, ma da donna pragmatica prendo atto che Giuliani ha 5 figli (minuto 1.43 del video) e che la notte della grande scossa erano tutti a casa (minuto 2.44).Avessi 5 figli ed anche solo il dubbio che possa tare per accadere una cosa del genere li manderei con la mamma a fare tutti visita agli zii di Cantù. Per qualche giorno.http://tv.repubblica.it/copertina/giuliani-tutto-previsto/31415?videoChiara(scusate il link al mio sito, altrimenti non riuscivo a postare)

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  17. Il secondo anonimo è ancora arretrato al principio di falsificazione di popperiana memoria: mai letto Kuhn o Feyreband? :-O E per quanto riguarda i tumori, l’avessimo una terapia certa, si tratta di metodi del tutto empirici, non migliori dal punto di vista di principio da quello di Di Bella.

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  18. Salve a tutti.E’ pur vero che internet sembra amplificare le reazioni “irrazionali” (anche perche’ spesso sono scritte a caldo). Pero’ vorrei ricordarvi che dalle mie parti, in Garfagnana, 15-20 anni fa la protezione civile consiglio’ alla popolazione di sgomberare per qualche giorno (alcuni parenti vennero a Lucca a dormire da noi) . La cosa fu inutile, ma non credo che nessuno si sia poi lamentato di questo “eccesso” di zelo.Insomma, secondo un principio di “prudenza” – al di la’ del metodo Giuliani- le popolazioni della zona, che proprio poche ore prima avevano sperimentato una scossa piuttosto intensa, potevano anche essere consigliate a lasciare le abitazioni per 48-72 ore.Magari il disastro succedeva dopo 150 ore e non cambiava nulla, ma almeno si vedeva la volonta’ di cercare di prevenire….E’ esperienza comune (senza essere scienziati) che i sismi non sono mai isolati. Di fronte alle scosse della sera precedente, non sarebbe stato di buon senso NON passare la notte in casa?Saluti da StefanoLandi

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  19. Uhm, caro Leonardo, ti seguo spesso ma stavolta mi sembra che tu abbia cannato.Forse la tentazione irresistibile di affidarsi alle istituzioni in caso di calamità naturale; forse il bias da autostima eccessiva che i blogger di successo spesso sviluppano; però questa volta i commenti al tuo post sono stati più esaurienti e competenti del post che li ha generati.Il fatto molto semplice è che una previsione c’era stata (e anche parecchio precisa per gli standard del settore) ma le istituzioni nella loro arroganza hanno preferito fare quello che fanno di solito di questi tempi: far finta di niente e mettere alla gogna il disturbatore della pubblica tranquillità.Questo è sicuramente emendabile.Cosa si potesse fare poi in concreto non lo so, non è il mio mestiere, ma gli allarmi di solito a qualcosa dovrebbero servire, no? Se no che ne abbiamo a fare a decine nelle nostre case, macchine, cellulari, computer?Penso che nel nostro paese dobbiamo ancora decidere bene cosa abbracciare: il positivismo della scienza o il fatalismo della religione.

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  20. Sono d’accordo con i commenti. Aggiungerei: magari non si evacuavano un paio di province, ma un’allerta dei soccorsi per una decina di giorni si poteva anche fare, soprattutto perché in Italia di costruizoni antisismiche a oggi ce ne sono davvero pochine e quindi la previsione dei fenomeni non sarebbe del tutto inutile. E invece in tantissimi paesini i superstiti sembra abbiano dovuto cavarsela da sé. Le posizioni di Bertolaso mi paiono esposte con quella maniera fideistica e politicante cui siamo abituati nel nostro paese (del tipo: “da noi non c’è la mucca pazza”, “le centrali nucleari sono assolutamente sicure” ecc.).La dama del lago

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  21. Avatar abbastacolpiddìriedizionedelpentapartito
    abbastacolpiddìriedizionedelpentapartito

    Ma qualunque sia il giudizio che diamo sul metodo Giuliani, un paese appena appena serio dovrebbe dire: ci sono degli aspetti di questo metodo che meritano ulteriori approfondimenti, perciò investiamo un po’ di soldi e vediamo cosa riusciamo a cavarne fuori. Si fece così col metodo Di Bella, l’allora ministra Bindi sottopose il metodo a sperimentazione scientifica verificata e se ne stabilì la non validità.Ma, come forse saprete, nel nostro Paese i fondi per la ricerca vengono continuamente ridotti, una legislatura dopo l’altra, compresi quelli per l’Istituto di Vulcanologia che riesce a malapena a funzionare, come potete leggere sul loro sito.Resta il fatto che la prevenzione (edifici migliori, materiali migliori, addestramento della popolazione)ridurrebbe al minimo i danni e renderebbe forse superflue le profezie.Sulla facilità con cui crediamo alle leggende penso che c’entri la necessità di prendersela con qualcuno, e il governo è il bersaglio più facile. Fosse stato al governo il Piddì, il PdL avrebbe usato la vicenda senza ritegno e Giuliani sarebbe diventato prima un paladino della libertà contro “li perfidi comunisti che hanno fatto morì ‘n sacco de ggente” o “il centralismo di Roma ladrona che ha dimostrato ancora una volta la propria inefficienza sprecando il danaro del Nord” e poi sarebbe stato candidato alle Europee.Su una cosa non sono daccordo con te però: quando dici che queste tragedie sono inspiegabili. Se c’è un’intelligenza all’opera nell’universo questa ha anche la responsabilità delle tragedie, ed è con Essa che un credente dovrebbe (coerentemente) prendersela, non trovi?

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  22. P.S.: Giuliani ha, secondo i giornali, 62 anni. Per la sua generazione, e non solo, non avere un protettore accademico significava entrare negli enti di ricerca o università come “tecnologi laureati”, indipendentemente dalla qualità delle proprie idee e del proprio sapere, sperando di fare prima o poi il salto a “ricercatori” e ottenere di conseguenza, in quel “mondo a parte” esasperatamente elitario e arrogante, riconoscimento, visibilità e fondi adeguati (e identità, e sicurezza di sé). Non possiamo sapere se anche per lui sia andata così, se le sue doti di ricercatore non avrebbero potuto meritargli una diversa considerazione se solo avesse portato un diverso cognome o una diversa etichetta; solo, nel giudicare la vicenda, mi sembra importante tenere presente anche il poco glorioso aspetto del reclutamento troppo frequentemente per cooptazione e non per merito dei ricercatori italiani. Metodo che, essendo abbastanza conosciuto anche fuori dell’ambiente accademico, favorisce certamente la creazione del mito dello scienziato “fuori dal gioco ma con forte aspetto umano”, tipo Di Bella. Di questo i primi colpevoli sono proprio i nostri accademici, creatori, complici e profittatori di tale sistema.La dama del lago

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  23. se io fossi un mafioso con una impresa edile lotterei perché non si investa nella ricerca scientifica, capisci a me.se io fossi un impresario edile mafioso farei i pilastri con tanta sabbia e barre di ferro sottili, puntando al massimo profitto, coi lavoratori in nero senza sicurezza adeguata.parte del mio esagerato profitto lo investirei a modo mio, in persone più che in cose.perché non basta essere mafiosi se poi non si ha la passione per un certo tipo di andazzi.

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  24. Vorrei tenere separati due argomenti: la prevenzione e la previsione.L’Abruzzo è terra sismica; ciclicamente è interessata da sciami sismici, che possono comprendere anche sismi gravi. Per questo occorre aggiornare l’edilizia alle norme sismiche (tenendo comunque conto che L’Aquila è un insediamento storico e l’edilizia storica non potrà mai veramente essere messa in sicurezza). La protezione civile (e il governo) possono aver sottovalutato lo sciame sismico, anzi probabilmente lo hanno fatto; senza bisogno di dare retta a un geo-amatore che misura il radon.Il geo-amatore che misura il radon durante uno sciame sismico, ovviamente ne trova parecchio; a questo punto formula una previsione: ci sarà un terremoto a Sulmona il 29. A Sulmona la gente scappa, una scossa effettivamente c’è (bella grazia, siamo in uno sciame sismico) ma non fa danni rilevanti. Fino a questo punto l’unico vero danno alla popolazione lo aveva fatto il panico. Sei giorni dopo arriva un sisma di magnitudo 6 a 60 km di distanza, 45 in linea d’aria: ma lo avete capito cosa sono 45 km di distanza in Italia? Prendetevi una cartina e un compasso, per favore.Dite che comunque si poteva tenere conto della previsione… ma di quale previsione, se il geoamatore sosteneva che il terremoto grosso ci fosse già stato, e che lo sciame sarebbe terminato a fine marzo?Sì, però si poteva evacuare… evacuare dove: a Sulmona, all’Aquila? tutto intorno a Sulmona, diciamo in 50 km di raggio (perché proprio 50? Perché col senno del poi avremmo evacuato Onna). Cioè, state dicendo che bisognava evacuare una provincia d’Italia, magari una provincia e mezzo? E per quanto tempo? Per una settimana, magari dieci giorni (anche questo, col senno del poi)? Sì, ma dove? In un’altra provincia d’Italia, evidentemente. E tutto questo perché? Perché lo ha detto un geoamatore che ha già azzeccato una scossa durante uno sciame sismico, come dire un acquazzone in primavera? La verità, triste, è che non si può evacuare tutto l’Abruzzo (o l’Umbria, o l’Irpinia) ogni volta che sono interessati da uno sciame sismico, perché gli sciami durano comunque settimane, e il costo dell’evacuazione non è bilanciato dal rischio.

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  25. Leonardo, mi ripeto: perfetto.Ho sentito alla radio gente stupidamente indignata perchè gli edifici pubblici (storici) non sono antisismici: qualcuno di questi ha idea di che cosa comporti rendere antisismico un edificio storico? ha mai provato a parlare di CONSOLIDAMENTI con una Sovrintendenza? (mi basta il colloquio con un architetto qualsiasi, di qualsiasi sovrintendenza, veh)CiaoZagabart

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  26. Caro Leonardo, siccome il tuo blog è molto più letto del mio, potresti se ti trovi d’accordo diffondere questa idea?USARE I SOLDI CHE SI RISPARMIEREBBERO CON UN UNICO ELECTION DAY AI TERREMOTATI INVECE CHE I 30 GIA’ STANZIATIL’idea di chiedere “Chi ha corrotto David Mills?” continuo a spargerla.Aloha

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  27. Fra l’altro la scossa è stata forte, ma non era certo il terremoto del secolo quanto a intensità. Quello che non è normale non è che non abbiano evacuato l’intera zona, ma che una regione che si sa essere sismica non sia preparata a questo tipo di evento (fatta salva la difficoltà di adeguare gli edifici storici).

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  28. “La verità, triste, è che non si può evacuare tutto l’Abruzzo (o l’Umbria, o l’Irpinia) ogni volta che sono interessati da uno sciame sismico”Tutti forse no, ma, almeno stando a questo resoconto, l’ultima volta fu fatto, almeno per gli edifici meno sicuri. E si salvarono molte vite.http://www.tesionline.it/news/cronologia.jsp?evid=2522

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  29. Per fortuna un po’ di buon senso.Credo che sparare sulla protezione civile non abbia senso: stanno facendo il loro lavoro nel modo migliore possibile.Il commento di Leonardo spiega tutto: come fare ad organizzare i soccorsi in modo preventivo? Secondo questa logica dovrebbero esserci presidi permanenti per ogni tipo di catastrofe immaginabile, dai terremoti all’invasione di locuste.Rendiamoci conto che la prevenzione passa per le buone recole edilizie, non dai presidi permanenti allarmati dal primo tizio che passa.

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  30. Uhm… In genere mi trovi completamente d’accordo. Questa è una disgrazia, molto più che un governo Berlusconi o un (non) governo Veltroni (pare impossibile, ma tant’è…). Non trovo che oggigiorno esistano Cassandre o, qualora ce ne siano, mi auguro rimangano inascoltate. Lo studio dei movimenti sismici del pianeta, per quanto approssimativo, non è un’opinione. Anche le previsioni del tempo spesso sono ingiuste, in ogni caso non prendiamo la macchina per andare verso il mare se il week – end sarà “brutto”. Si sta parlando di centinaia di morti, non di un week – end al sole. Eppure le previsioni del tempo passano in pima serata. Non sarà perché, forse, costa meno tirare fuori un ombrello all’ultimo minuto che pensare, davvero, al peggio?

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  31. 45 in linea d’aria è molto poco per un sisma, e se un amatore avesse acquisito in tanti anni di ossevazioni un’esperienza tale da permettergli di intuire un sommovimento intenso nell’arco di una settimana e in un’area geografica relativamente limitata, credo che bisognerebbe attribuire a questa persona il giusto credito. una previsione indipendente di un evento raro e irripetibile così precisa credo che meriti attenzione.mi sembra che ci sia troppa fretta di creditare o screditare Giuliani. può ben darsi che abbia torto ma, per favore, vogliamo essere un po’ più umili e dare ascolto a qualcuno che potrebbe avere qualcosa da dire, ed essere meno cinici? perché se vogliamo fare i processi ora, beh secondo me fate meglio a cercare altrobve. può ben darsi che Giuliani abbia un metodo che rileva una scossa più intensa delle altre ma non abbia le competenze e le tecnologie per rendere precisa la previsione. peraltro il fatto che il suo allarme sia stato lanciato proprio nel mezzo di frequenti attività sismiche depone semmai a suo favore e non contro. sul fatto che sia solo “un tecnico di laboratorio” e che “la comunità scientifica ritiene…”, ma chi pensate che faccia le osservazioni per “la comunità scientifica”? forse il modello computazionale ultra-approssimato di tre gruppi di ricerca nel mondo che non si leggono neanche gli articoli a vicenda, finanziati a tesi dai governi, è più indicativo dell’esperienza sul campo?l’idea che evacuare sia l’unica strategia possibile per minimizzare le vittime ad ogni allarme è veramente semplistica, non t’appartiene. nell’articolo che hai linkato si legge che “in una pista di rock and roll, con oltre 30 scosse di magnitudo superiori ai 2 gradi, scuole chiuse, malori, tetti pericolanti e gente sull’orlo di una crisi di nervi”e con tutto che il disastro era nell’aria al primo allarme “è stato il panico: gente in strada con i materassi, parroci che hanno svuotato le chiese, famiglie radunate nelle palestre.”Evitare il panico è competenza di un bravo sindaco, e mi sembra più saggio dare ascolto a 10 cassandre delle quali 9 sbagliano piuttosto che stasere in casa ad aspettare che il tretto ti cada in testa.

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  32. sul metodo scientifico, di cui qualcuno parlava all’inizio del thread di commenti.il metodo scientifico procede per ripetute prove sperimentali di un sistema dato che ci siano LE STESSE CONDIZIONI INIZIALI. eventi climatologici o geologici o cosmologici avvengono invece in uniche repliche, che possono assomigliarsi ma di cui non si può mai controllare la dipendenza sensibile dalle condizioni al bordo. di questi eventi si possono fare modelli computazionali ripetibili ultra-semplificati, oppure cercare di sviluppare la fenomenologia più accurata possibile. se la previsione corretta di terremoto non può dirsi scientifica, non si può neanche dire che non abbia nessuna validità se non si verifica o si verifica con caratteristiche diverse. Lo stesso discorso si può fare con il riscaldamento globale. Il problema metodologico per queste scienze complesse è una faccenda complessa.Altra cosa sono i principi di buon governo, come il principio di precauzione. Se un metodo di previsione dei terremoti fallisce nove volte su dieci, decidete voi se conviene evacuare tutte e dieci le volte. Ho l’impressione che in Italia la filosofia di vita sia quella del vivere alla giornata e di fottersene delle generazioni che verranno.

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  33. E dell’eruzione del Vesuvio che arriverà?Poi non mi dite che non l’avevo previsto!

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  34. Avatar abbastacolpiddìriedizionedelpentapartito
    abbastacolpiddìriedizionedelpentapartito

    @Cì, Tomatele profezie di Cassandra erano sempre giuste, ma gli dei l’avevano maledetta e così nessuno le credeva. Cassandra non è quindi sinonimo di iettatore o profeta fasullo, e se ci fosse anche solo una Cassandra faremmo bene ad ascoltarla.Quanto al resto: un raggio di 50 km produce un’area di 8000kmq. La densità media dell’Italia è 200 abitanti per kmq: 8000×200= 1.600.000 persone (mediamente). Quindi ogni volta che un Giuliani ha l’impressione che si verificherà una catastrofe bisognerà far uscire queste 1.600.000 persone di casa, sistemarle, sfamarle… una due tre volte, perché non si può rischiare giusto? Quindi sospendere le attività lavorative e produttive, interrompere la scuola, ma dei costi cosa importa, di fronte alla vita umana giusto?Se poi la catastrofe non si verifica nemmeno la decima volta, tutti a casa allegramente e come se nulla fosse! O non credete forse che già alla seconda, diciamo terza volta quelle 1.600.000 persone chiederebbero lo scalpo di Bertolaso, di Maroni, del Presidente ecc ? E che su internet non verrebbe fuori la teoria del complotto della comunità scientifica contro gli inermi cittadini che sono diventati vittime di chissà quali esperimenti (nel cielo verrebbero subito avvistate strane scie, nelle case verrebbero immancabilmente rinvenute cimici e microspie piazzate dai servizi segreti mentre gli inquilini erano fuori…)?

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  35. Molti che difendono Giuliani non si rendono conto di viaggiare a due velocità. Da una parte dicono che sì, Giuliani non può essere preciso perché non ha abbastanza strumenti, ma quello che propone andrebbe valutato con più serenità, (“vogliamo essere un po’ più umili e dare ascolto a qualcuno che potrebbe avere qualcosa da dire?”), mentre Bertolaso è un integralista a dire che i terremoti non si possono prevedere, ecc.Dall’altra, quello che chiedono in parole povere è la mobilitazione della protezione civile (se non l’evacuazione di una provincia tout court) ogni volta che un signore con una teoria non ancora provata ipotizza un terremoto nel raggio di 50 kmq.Io me li immagino così: “Stiamo calmi, quello che dice il signore che misura il radon potrebbe essere in effetti interessaaaaaaAAAAH! OK PANICO! SCAPPATE TUTTI!”

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  36. La morale è che i metodi del Giuliani vanno vagliati da pari (intendo scienziati non professori universitari) ed eventualemente ulteriormente sperimentati. Vedi anche le leggi del compianto Arthur C. Clarke sulla ricerca scientifica: Legge di Clarke sulle idee rivoluzionarie:Ogni idea rivoluzionaria – in campo scientifico, politico, artistico o altro – provoca tre stadi di reazione, riassumibili nelle seguenti frasi: 1. È impossibile; non farmi perdere tempo 2. È possibile, ma non val la pena di farlo 3. L’ho sempre detto io, che era un’ottima idea.Prima legge di Clarke:Quando un illustre ma anziano scienziato sostiene che qualcosa è possibile, ha quasi certamente ragione. Quando sostiene che qualcosa è impossibile, molto probabilmente ha torto.Seconda legge di Clarke:L’unica maniera di scoprire i limiti del possibile è di oltrepassarli e finire nell’impossibile.Terza legge di Clarke:Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.

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  37. Scientificamente parlando i terremoti non si possono prevedere, e chi studia questi fenomeni lavora proprio per trovare il modo di farlo, ma ad oggi non esistono metodi ufficialmente riconosciuti come “certi”. Secondo me il problema vero è che, essendo l’Italia un paese sismico, e questo è un dato di fatoo, siamo tutti totalmente impreparati, non educati e poco protetti di fronte a simili eventi.

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  38. quello che fece la protezione civile in umbria 12 anni fa:http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Umbria_e_Marchein sostanza l’allarme fu lanciato ad agosto e il sisma avvenne a fine settembre. le tendopoli gia’ c’erano.11 vittime contro 250.a prescindere dalla “profezia” di giuliani, lo sciame sismico doveva di per se’ allertare.

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  39. Diecimila abitanti di L’Aquila e dintorni sono ancora vivi perchè sono riusciti a uscire in strada in pochi minuti. A quando un sistema via radi oche faccia azionare la campane per allertare la gente? ci sono voluti 100 mila morti per un’azione di allertamento degli tsunami.in giappone però un terremoto si può preallarmarehttp://www.youkosoitalia.net/?p=1678saluti e apprezzamenti

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  40. leonardo, veramente, questo modo di argomentare non e’ da te. il panico non e’ una buona reazione e sarebbe compito di un bravo amministratore istruire la popolazione ad un comportamento adeguato. continuare a insistere che ogni volta che c’e’ un allarme si debba smobilitare l’intera popolazione e’ una stupidaggine. per lo meno se ci fossero nelle zone in pericolo (e in sommovimento da mesi) gia’ allestite strutture, gia’ pronti medicinali, gia’ allertata la protezione civile, ruspe, camion per portare via detriti, sarebbe qualcosa.Siete voi che fate i parascienziati inventandovi che siccome la previsione e’ sbagliata di 45 kilometri e di sette giorni allora e’ totalmente scorrelata dal terremoto. perche’ non considerate l’enorme barra di errore che si porta dietro una misura cosi’ artigianale. certo il metodo potrebbe essere troppo rozzo, ma perche’ non provare a vedere se e’ migliorabile?Quello che sto dicendo e’ che le tesi di Giuliani, dopo questo terremoto, guadagnano e non perdono di credibilita’. Se prima erano probabilita’ era all’1% perche’ l’autorita’ di Giuliani e’ bassa (in base a quali criteri poi?)adesso lo saranno al 2%, mentre le tesi del resto della comunita’ scientifica e’ scesa dal 99% al 98%. Bene. E’ compito della comunita’ scientifica prendere sul serio questa ipotesi. Come e’ stato fatto con la cura Di Bella. Invece, statene certi, verra’ seppellita non per volere di qualche congiura internazionale, come i piu’ maliziosi di voi insistono a dire (nessuna teoria del completto nelle mie parole), ma solo perche’ gli organismi che orientano la ricerca sono lenti, faragginosi, politici ed i cattedratici pigri e orgogliosi. L’impasse del sistema non e’ imputabile a menti criminali e distorte.

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  41. insisto con il sottolineare che quanto successe in umbria era stato “previsto” dalla protezione civile entro un paio di mesi.in quel caso erano pronti e i numeri fanno capire la differenza di approccio che c’e’ stato in un caso e nell’altro.

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  42. Segnalo il post di < HREF="http://annameldolesi.italianieuropei.it/2009/04/prevedere-no-prevenire-si.html" REL="nofollow">Anna Meldolesi<>, che contribuisce a fare un po’ di chiarezza.

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  43. Leo, stavolta ha ragione tomate. Mi sembra che ci si stia incartando in un atteggiamento più supponente e ostinato che oggettivo, a voler leggere subito e unicamente questa vicenda come l’ennesima delirante leggenda metropolitana del genio incompreso dall’establishment. Trovo piuttosto generico anche il post della Mendolesi. Nessuno sta affermando qui che applicare i criteri antisismici nelle costruzioni sia sbagliato e tutti via sulla predizione. Ho invece l’impressione che Mendolesi si preoccupi molto di più di una diatriba accademica e di finanziamenti, roba molto italica (Boschi, Erice e compagnia bella) che di una riflessione scientifica. Mi sembra eccessivo decretare così, a caldo, senza nemmeno conoscere le evidenze su cui si basava Giuliani stavolta e altrove. Ricerche del genere sono state fatte in diversi paesi e pubblicate dall’editoria più scientifica che dare si possa (Elsevier, ad esempio). Non siamo a Di Bella. Ma anche se si sbagliasse trovo del tutto ascientifico decretare che siccome nel’97 qualcuno ha detto che i terremoti non si prevedono chiunque provi a dimostrare il contrario, o semplicemente si occupi dell’argomento, è un “geo-amatore” o che 45 km in linea d’aria sono troppo approssimativi. C’è una dimostrazione matematica di questo? Un teorema? Nessuna ricerca coglie il bersaglio di colpo, dai, lo sai meglio di noi.Mi sembra poi interessante aggiungere la riflessione di un altro accademico, docente a Pavia, trovata oggi su Repubblica: Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale ed è responsabile del settore rischio sismico all’European Centre for training and research in earthquake engineering. Dopo avere ripetuto che in Italia bisogna costruire con criteri antisimici più rigorosi (e siamo tutti d’accordo), prosegue: “In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione Civile. Viene però classificato tra i “dati sensibili” e non è reso pubblico. Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione”. Ecco, se la nostra comunità scientifica, in perfetto accordo su questo con l’opportunismo di troppa politica, smettesse di considerarci tutti isterici idioti che vanno protetti e tenuti nell’ignoranza e nell’inazione finché il cielo non gli crolla in testa e arriva una bella emergenza da gestire coi criteri che sappiamo, forse la scienza in Italia avrebbe migliore reputazione e credibilità.La dama del lago

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  44. Che bello. Vengo qua e imparo a fare lo scienziato.GMR

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  45. Io non pretendo che nessuno qui sia specialista, dal momento che neppure io lo sono; però almeno che si tenga presente di cosa stiamo parlando.Questo pezzo non è sulle negligenze della protezione civile. Bertolaso poteva fare di più? Guardate, ieri pomeriggio ho scritto “La protezione civile (e il governo) possono aver sottovalutato lo sciame sismico, anzi probabilmente lo hanno fatto”. Francamente non ho capito perché in Umbria ci fu un certo tipo di preallarme e in Abruzzo no. Può darsi che lo sciame sismico in Umbria avesse caratteri di eccezionalità, mentre quello abruzzese è più ciclico; però francamente non lo so e non volevo parlare di questo.Questo pezzo parla di una leggenda che nasce, nel giro di poche ore, su un ricercatore “del Cern” che avrebbe previsto lo scisma a Onna lunedì: quando era sufficiente sfogliare meglio (nemmeno leggere, vah) che non lo aveva previsto né a Onna né lunedì, e che non è nemmeno del Cern. Gli ho dato del ciarlatano? No. Può darsi che ci sia del buono nella sua ricerca, che peraltro parte da un’osservazione arcinota (presenza di radon dove sta per avvenire il terremoto). Il punto è che non ha previsto il terremoto di Onna. Né era possibile, dalle sue anticipazioni su un sisma capitato la settimana precedente a 50 km di distanza (che, ribadisco, sono tanti, troppi), dedurre la necessità di un’evacuazione o perfino di un preallarme all’Aquila. Giuliani acquisterà credibilità? Buon per lui, purché la sua credibilità non crei altre crisi di panico come a Sulmona la settimana scorsa. Ma non bisogna confondere un’idea sperimentale con la prassi di una protezione civile. Bertolaso o chi per lui non avrebbe potuto sgomberare metà Abruzzo per amor di un’ipotesi. Nemmeno se Giuliani questa benedetta ipotesi l’avesse formulata (<>non-l’ha-fatto…<>)Poi c’è chi continua a confondere previsione e prevenzione. Anche lì, basta leggere quel che lincate: i giapponesi non è che prevedano i terremoti: captano le prime scosse di profondità e a quel punto avvisano la popolazione prima che la scossa arrivi alla superficie. Molto interessante, e anche in Italia si dovrebbe fare, ma non c’entra nulla col sistema di Giuliani.

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  46. pero’ scusa non mi e’ chiara una cosa.se e’ impossibile prevedere i terremoti, perche’ inumbria hanno messo su le tendopoli con due mesi di anticipo?e’ questo che stride.ora se metti su una tendopoli precauzionalmente non generi il panico, casomai rassicuri la popolazione che puo’ dormire in un posto sicuro.ed e’ ovvio che tutto questo lo debba concertare la protezione civile e non il privato cittadino.a sentire le testimonianze la gente era terrorizzata da mesi, e questo vuol dire che non era uno sciame sismico come gli altri.prevenire e’ sempre meglio che curare.avrei preferito, credo come tutti gli aquilani, farmi un mese in tenda a buffo, piuttosto che dover correre terrorizzato 40 secondi.

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  47. Leonardo ma perché ti impunti? Lo sai bene che ti sale la pressione, vedi rosso e il demone del voglio uscire vittorioso entro il perimetro di questo post prende il sopravvento su qualsiasi altra considerazione.La confusione tra valutazione della validità del metodo Giuliani e valutazione dell’operato della protezione civile e sul capitolo prevenzione più in generale l’avete avvalorata voi commentatori del web nella fretta di dare un parere conclusivo della vicenda a poche ore dal sisma.Bertolaso ha ragione dal suo punto di vista a ribadire quanto è nel consenso scientifico. Ma se da questo si fa leva per ridicolizzare a priori i risultati del tecnico o valutare ancora a priori l’azione della protezione civile è disinformazione: entrambe le cose devono essere approfondite.Deduzioni più o meno ovvie su quello che sta facendo Giuliani si possono anche tracciare qui e ora in base al poco che si sa, ma con tutti i limiti del caso.Per esempio mi viene da dire che le ragioni di forza o di debolezza di quei risultati potrebbero essere le stesse: verificare la probabilità di un sisma in un’area ristretta, interessata da questi fenomeni, peculiare dal punto di vista geologico può costrituire un fattore favorevole al metodo, come anche favorire pronostici tirati a sorte ed abbagli.O ancora osservare che è tale la condivisione dell’inefficacia delle tecniche di previsione – noi non ce ne occupiamo diceva un ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica – che non si capisce bene se ci siano qualcuno a livello mondiale che prova comunque a investirci sopra.Un’ultima nota: da quanto ho capito Giuliani non ha in mano un modello di previsione, il suo è un lavoro sperimentale di monitoraggio per cercare di tracciare delle correlazioni tra quei fattori che ha in osservazione e il verificarsi delle scosse. In pratica studierebbe dei precursori ravvicinati all’evento, proprio come il metodo di preallarme descritto più sopra.

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  48. OK, sulla creazione del mito posso anche essere d'accordo (ho visto di molto peggio)> Gli ho dato del ciarlatano?All'incirca. Hai rappresentato l'intera vicenda come fosse la brutta versione di un film di Spielberg.Non ti sei solo concentrato sul fenomeno del mito:> Se durante uno sciame sismico cerca particelle di radon, è probabile che ne troverà;Che ne sai? Sembrerebbe anzi che il suo metodo sia in grado di distinguere tra l'attivita' ordinaria e una scossa, mi pare un punto a favore.> ma è un irresponsabile in discreta percentualeQuesto lo potrai dire solo che sara' fugato ogni dubbio sulla possibile correlazione tra le sue misure e il terremoto. Altrimenti, non potremo che dispiacerci che la previsione fosse imprecisa e che gli abitanti dell'Aquila non abbiano potuto fare come a Sulmona.> il suo tentativo di triangolare i dati e trovare l'epicentro di un sisma prima del sisma stesso non regge per ora la prova dei fatti.In base a quale criterio scientifico? Nessuno. Mi pare che qua ci sia chi e' aperto al dubbio e chi ha certezze. Il beneplacito del dubbio deve andare a beneficio sia della prova che della confutazione. Nelle scienze non esistono istituzioni.

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  49. DICCI QUESTO LEONARDO: CHI HA PARLATO DI EVAQUAZIONE NELLA 50INA DI COMMENTI CHE VEDI QUI?VUOI RIBADIRE PER LA 15ESIMA VOLTA CHE NON SI POTEVA EVACUARE L’AQUILA O VOGLIAMO RAGIONARE SU TUTTI I MEZZI UTILIZZABILI PER SCONGIURARE ALMENO UNA PICCOLA PERCENTUALE DELLE MORTO, ANCHE ALLA LUCE DEGLI AVVERTIMENTI DI GIULIANI?SICCOME NON SI PUO’ AZZECCARE AL MILLIMETRO L’EPICENTRO DI UN TERREMOTO E’ COSI SBAGLIATO IMPROVVISARE UN PIANO PER EVENTUALI EMERGENZE CHE INCLUDA REGOLE DI PRENVENZIONE DA DIVULGARE ALLA POPOLAZIONE PIU O MENO A RISCHIO?CHI L’HA DETTO CHE L’UNICO RIMEDIO URGENTE IN CASO DI TERREMOTO IMMINENTE è L’ESODO DI MASSA?

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  50. @Zagabart: il legno <>viene<> usato intelligentemente nelle costruzioni, magari non per gli ospedali, ma per strutture medio-piccole come le tante “palazzine” che in Italia, invece, vengono costruite con cementaccio da due lire “pronto per l’afflosciamento”.Una delle cose che noto da anni, quando torno in Italia, e’ l’onnipresenza del muro di cemento… anche per costruzioni nuove e prive vincoli urbanistici, dove invece all’estero si opterebbe per acciaio, vetro e materiali nuovi. Questo potremmo liquidarlo come un elemento culturale, di folklore, che condividiamo con greci, egiziani ed altri popoli mediterranei per questioni economiche e di reperimento di materie prime; diventa purtroppo critico in casi come questi, che (al di la’ del pronostico da pendolino di Mosca) si ripetono ciclicamente in determinate aree da centinaia di anni.Certo, se l’Italia vuole rimanere come la Turchia, e godersi il “drama” dei morti a centinaia ogni volta che si muove il meraviglioso budino che si ritrova sotto i piedi, per carita’, continuiamo con lo scannarci sul “prevedo si’ / prevedo no / la terra dei cachi” (al quale purtroppo questa volta contribuisce anche Leonardo) e non discutiamo invece del problema di un settore edilizio innamorato del cemento, profondamente compromesso dalla mafia e fondamentalmente incapace di garantire la stabilita’ di qualsiasi edificio pubblico.

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