futurismi, La grande gara di spunti, ragazzini

Il mio ragazzo è buono da mangiare?

Evangelina è la tipica eroina young adult. Vive in un futuro evidentemente progettato da genitori asfissianti, che hanno regolato ogni aspetto della vita e non tollerano violazioni. La formula prescrive che Evangelina si percepisca profondamente diversa, non capita, che rompa gli schemi, si ribelli, capeggi una rivoluzione e trionfi, nel giro di tre/quattro volumi.

(A volte mi domando cosa succederà quando i 15enni che si sciroppano questa roba diventeranno adulti sul serio – tra non molto. Magari la rivoluzione la fanno davvero, se ai coetanei di San-Just è bastato leggere Rousseau).

In questo caso la rigida norma degli adulti riguarda l’alimentazione. In questo futuro i vegan hanno preso il controllo e imposto a tutti la loro dieta. Le carenze proteiniche vengono risolte con la somministrazione di un alimento sintetico che per mancanza di fantasia chiameremo per ora Soylent. Evangelina beve tantissimo Soylent, perché è nata con una grave intolleranza alle verdure – altri feti cui si diagnostica la stessa intolleranza non vengono autorizzati a nascere, ma Evangelina è figlia di due pezzi grossi che hanno accesso a tutto il Soylent che vogliono.

(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui. Puoi anche controllare il tabellone).

Gli abitanti di questo mondo vegan hanno scarsissime nozioni del passato dell’umanità, a causa della radicale sensibilità animalista che si è universalmente diffusa (agli scimpanzé è stato di recente concesso il diritto di voto, e si pensa di estenderlo a tutti i primati entro il decennio). Per fare un esempio, non riescono a leggere Shakespeare senza considerarlo un mostro, un assassino e mangiatore di animali. Tutti noi onnivori del XXI secolo siamo, ai loro occhi, degli aguzzini colpevoli di crimini contro l’animalità, non trovano sostanziali differenze tra noi e Hitler.

C’è anche un altro motivo per cui non riescono più a leggere Shakespeare, e qualsiasi altro testo prodotto fino a cent’anni prima: non capiscono l’ironia. E molte altre figure retoriche. Hanno grosse difficoltà col linguaggio figurato – nel loro dizionario ogni parola ha un solo significato, se tu a uno di loro dici: “fai subito i compiti, così avrai il pomeriggio libero”, loro ti guardano strano, non capiscono come si possa affrancare un pomeriggio dalla schiavitù. Evangelina è particolare anche in questo, che capisce i giochi di parole, ad esempio capisce che “il mio regno per un cavallo” non deve per forza significare “sono disposto a cedere il mio regno in cambio di qualche chilo di pregiata carne equina”. Se ne accorge il padre che di mestiere decifra papelli del passato, e a volte le chiede consulenze. Proprio la sua dimestichezza con alcuni classici dimenticati la porta a nutrire curiosità per i Territori Proibiti e per gli zombi. Sì, mi stavo quasi dimenticando che in questa storia ci sono pure gli zombi.

L’epidemia di morte vivente è scoppiata poco prima che i vegan prendessero il potere (la repulsione per l’antropofagia degli zombi sembra aver giocato un ruolo importante nel successo delle loro tesi. Non è stata la catastrofe che tutti immaginiamo; in qualche città dell’entroterra un po’ di gente si è messa a rosicchiarsi a vicenda, l’esercito ha subito blindato il perimetro, e ora sono i viventi che cacciano gli zombi per divertimento – c’è persino qualcuno preoccupato del fatto che nel medio-lungo periodo si estingueranno, e non si potrà più noleggiare ai turisti l’equipaggiamento per la caccia al morto. Evangelina però ha letto storie strane su vecchi giornali, che sembrano raccontare una realtà diversa.

Forse gli zombi non esistono?
Forse i Territori Proibiti non sono che riserve dove vivono segregati gli ultimi irriducibili carnivori, che fanno talmente orrore all’ordine costituito da essere considerati morti viventi?
Forse che Evangelina scoprirà che sono anche belli, sanguigni e spiritosi, e in grado di fare battute e capirle, e si innamorerà di uno di loro?
E di cosa sarà mai fatto il soylent?

Sono domande destinate a restare senza risposta, se non fate la minima fatica di votare per Il mio ragazzo è buono da mangiare?che oggi se la gioca con  Dama e cavaliereNon esitare a cliccare Mi Piace su Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo ti è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.

27 pensieri su “Il mio ragazzo è buono da mangiare?

  1. Fra “Dama e cavalliere” e “Il mio ragazzo è buono da mangiare?” direi che non c'è proprio partita: il primo spunto non mi ha entusiasmato, il secondo si.
    Voto “Il mio ragazzo è buono da mangiare?” con profonda convinzione!

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  2. …mi dispiace ma non posso autorizzarti a scrivere la mia biografia: voto convinto per questo, anche se (è ovvio!) dovresti precisare un poco meglio le regole del gioco di questo mondo, per poi sovvertirle meglio rovesciandole e rirovesciandole…
    Se mi posso permettere un altro suggerimento io andrei più incontro a McCarthy che a HungerGames…
    Dai: bravo!

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  3. +1.
    Mi pare di vederci un bel contrasto tra la parodia un po' buffonesca e un possibile sviluppo da fantascienza sociologica. D'altro canto mi sembra che trovare il giusto equilibrio potrebbe rivelarsi un'impresa ardua.

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  4. Voto questo, anche se non ho capito molto l'idea di caricaturizzare i vegan con il fatto che non capiscono le metafore… sarebbe più bello se i genitori apparissero dei fighi pazzeschi nei primi capitoli per poi dimostrare la loro vera faccia…

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