cinema, fascismo, fumetti

Fascisti da Sparta

Corso di Martirio Illustrato

1. Insegnate bene ai vostri figli:
Ogni volta che qualcuno tira fuori le Termopili, è per fotterti. Per dire, una volta ci provò persino Bertinotti. 300 intrepidi spartani si fecero massacrare per salvare un popolo che se la spassava alle Olimpiadi: voi lo fareste? E mentre tirate su un muro di cadaveri persiani, non vi sentireste un po’ presi per il culo, a fare il cane da guardia alla democrazia e alla libertà degli altri?

2. Fasìsta!
Già sparare giudizi, come si fa in questi maledetti blog, è un po’ antipatico.
Usare poi etichette come “fascista” è veramente tremendo. Puzza di anni ’70 – e gli anni ’70 ormai puzzano parecchio. Detto questo, Frank Miller è un fascista. Ma non è questo il motivo per cui non andrò a vedere il film sulle Termopili.
E perché sarebbe un fascista, sentiamo.

Non c’è un “perché”. Anche se facciamo finta di non credere in nulla, abbiamo tutti un sistema di credenze e di valori, che emerge in quello che scriviamo. Spesso non è esattamente il sistema di credenze e di valori che vorremmo avere. Io, per dire, preferirei essere meno pessimista quando scrivo, ma non ci riesco. Anche Miller forse preferirebbe essere meno fascista. Specie ai tempi del Cavaliere Oscuro aveva sviluppato tutta una serie di anticorpi e controcanti che rendevano la sua opera straordinariamente dialettica e complessa: ma alla fine di tutta questa complessità, comunque, sopravviveva un personaggio marziale e mascellone che si appartava negli inferi a crescere una nuova razza di uomini superiori. Le sue ultime parole erano: “Robin, sta composto!”, e Robin gli rispondeva “Sissignore”. Miller è un fascista perché, in fin dei conti, quel che gli importa è essere Uomini, con la schiena dritta, i valori saldi e i riflessi pronti. Dietro questa grande idea di mascolinità ti aspetti sempre che ci sia qualcosa di più, ma alla fine non c’è.
Non è mica il solo, figurarsi. Prima di lui ci fu la letteratura hard-boiled, con i suoi eroi mascelloni di poche parole e rocciosi ideali. Ma nessuno si sogna (oggi) di dare del fascista al detective Marlowe, che senso avrebbe? Anche gli eroi di Miller, finché si muovono nel mondo depravato di Gotham o Hell’s Kitchen o Sin City, sono semplicemente uomini tutti d’un pezzo, senza complicazioni ideologiche. Se Miller si limitasse a disegnare i suoi ribelli, muscolosi e derelitti, quelli che di solito perdono tutto per colpa di una donna e poi risuscitano più forti di prima (gratta l’80% delle sue storie e ci trovi il mito biblico di Sansone)…
Il problema è che Miller non tratteggia solo ribelli: è ugualmente tentato dalla figura del Re. Lo ha ombreggiato nel Batman Oscuro, c’è tornato sopra con Leonida. Ecco, quando disegna i suoi re, Miller non può evitare di suonare certe corde. Forse la canzone suona più sinistra qui in Italia, dove ai mascelloni siamo più vaccinati. In ogni caso è terribilmente significativo che, in un momento di assoluta libertà creativa, abbia scelto per un’epopea a fumetti proprio quei fascistoni degli spartani, una casta chiusa di guerrieri famosi per le pratiche eugenetiche (e dovevano averne bisogno, perché a furia di sposarsi tra consanguinei i parti mostruosi dovevano essere frequenti).

3. Gente che non sopporto.
A questo punto c’è sempre qualcuno che risponde “Dai, ma è solo un fumetto / un film / una canzone, che palle con le tue sovrainterpretazioni, goditelo e basta”. Io questa gente non la sopporto. Solo un fumetto? Siete cresciuti con Zio Paperone, il simpatico capitalista in palandrana, e vi domandate perché vi viene istintivo votare Berlusconi? Solo un film? La cinematografia è l’arma più forte, l’ha detto un tale più furbo di voi. Ma sul serio voi siete in grado di “godervi” 300 senza riflettere neanche un momento sul messaggio politico, neanche se è evidente e grosso come una montagna? Come fate? Avete il Giudizio Estetico tutto in un emisfero del cervello, il Giudizio Etico nell’altro, e una manopolina tipo Balance, per cui riuscite a oscillare a comando?
Io ho due cose da dirvi. Prima cosa: non vi credo. Non credo all’autonomia del giudizio estetico. Se 300 vi piace, probabilmente siete sensibili anche al messaggio politico. È solo che vi vergognate ad ammetterlo. Ma io non mi vergogno a giudicare voi.
Seconda cosa: a me 300 (il fumetto) è piaciuto, proprio perché sono sensibile ai messaggi politici di Frank Miller. Anch’io penso talvolta che il mondo girerebbe meglio se i giovani tenessero la schiena diritta. E per inciso, studio la letteratura del fascismo. Mi interessa, mi intriga. Ma soprattutto, credo che sia indispensabile studiarla: capire come funziona, le rare volte che ha funzionato.
Ed è anche (almeno credo) un modo per immunizzarsi: i sultani assumevano veleno dopo i pasti, per diventare invulnerabili. Io non sono del tutto sicuro di essere invulnerabile ai messaggi fascisti, ma col tempo ci arriverò. Anche grazie a Frank Miller, che è stato una fantastica scuola di fascismo illustrato.

3. Il senso del ridicolo

Con tutto questo, non credo che andrò a vedere il film. Già Sin City mi lasciò l’amaro in bocca.
Eppure era fedele al fumetto, addirittura ricalcato dalle tavole. Già, è proprio questo il punto. È triste vedere storie che sulla carta sembravano robuste e (relativamente) verosimili, trasformarsi sullo schermo in pagliacciate. Come quella scena di Kill Bill dove Uma Thurman uccide 88 ninja assassini: sembrava già il Wolverine di Miller, eppure era una pacchianata. Il fumetto rende astratte e credibili le più pantagrueliche carneficine. Ma se lo trasformi in pellicola, diventa ridicola, e di riflesso anche il fumetto. Non credo che riprenderò più in mano gli albi di Sin City: grazie regista Rodriguez, adesso mi fanno senso. Perché devo rovinarmi anche 300, trasformando un buon fumetto in un torneo di culturisti? E poi diciamolo, è roba da ragazzini.

4. “I nostri ragazzi!”

I ragazzini, appunto. Non è che io creda veramente che la visione di 300 possa trasformarli in piccoli fasci lacedemoni. Non credo che li spingerà a sostenere un’eventuale guerra americana all’Iran – tutti i film del mondo possono poco, finché gli americani continuano a dare sul campo di battaglia un’immagine così poco vincente. E tuttavia qualcosa mi disturba. Un po’ di fascismo, nell’intrattenimento dei ragazzini, c’è sempre stato. C’è stato John Rambo, e prima di lui John Wayne. Presi a piccole dosi, questi grandi uomini ci aiutavano a immunizzarci dal mito del Grand’Uomo.
Da qualche anno in qua – direi dal Gladiatore in poi – la dose mi sembra sempre più massiccia. Si punta tutto su paroloni come Onore o Gloria, ripescati in extremis dai vocabolari; Mel Gibson sdogana persino i Conquistadores; ed è tutto così sfacciato e palese che ti aspetti da un momento all’altro l’ironia. Ma non c’è nessuna ironia. Gibson è terribilmente serio; e anche Miller lo è. Il film, da quel che ho capito, la butta un po’ sul fantasy, ma senza arretrare di un centimetro dal messaggio milleriano. Mi sembra che stia nascendo un cinema per ragazzini propedeutico alla Guerra di Civiltà. Che dalle sale possano uscire buoni soldati, ripeto, è difficilmente credibile. Ma per le esercitazioni ci sono pur sempre playstation e xbox. E comunque, anche Rambo sparava parecchio; ma il Gladiatore di Scott, il Cristo di Gibson o il Leonida di Miller vanno più in là. Stanno recuperando, a colpi di ralenty ed effetti digitali, l’antiquata nozione di Martirio. La stanno trasformando in qualcosa di moderno, qualcosa di occidentale, qualcosa di cool (che alla fine può piacere anche agli eredi dei persiani, che questi dvd se li comprano volentieri).

Queste son cose che mi angosciano, molto più di sapere se alla fine ha vinto Serse o gli intrepidi difensori dell’occidente. Che importanza ha chi ha prevalso alla fine, se entrambe le fazioni erano unite dall’esaltazione fanatica del martirio? Se per vincere dobbiamo assomigliare a Bin Laden, secondo me Bin Laden ha vinto.

(Mi sembra di ricordare che vinsero i greci, giusto per il gusto di scannarsi tra loro qualche decennio dopo. Ma è roba passata, appunto: mi preoccupano di più i sequel).

124 pensieri su “Fascisti da Sparta

  1. … non vorrei essere polemica… ma… giudicare senza aver ragione della cosa giudicata lo trovo quantomeno imbarazzante se non poco credibile! Sparta non ha niente a che vedere ne con l’eugenia ne coi fascisti, infatti trattasi di storia “antica”, in quanto ogni periodo e ogni comportamento è sestante e dipendente dalle proprie esigenze!Detto questo non voglio certo asserire che la storia non abbia bisogno di un evoluzione o che da essa non si possa trarre insegnamento… al massimo posso passare che parecchi secoli dopo qualche mentecatto rifacendosi e contorcendo alcuni comportamenti abbia potuto iniziare un movimento malato quale quello del fascismo/nazismo.Ognuno di noi ha il diritto di farsi una propria opinione sugli eventi e sulle conseguenze di questi ma mescolare ideali e contingenze storiche mi sembra davvero ridicolo!

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  2. al di la delle opinioni più o meno condivisibili (personalmente ritengo tu abbia un pò esagerato…)c’è l’ultima frase che mi ha fatto sobbalzare: bin laden non è un martire e non ha mai provato ad esserlo…bin laden non è un fanatico religioso. e di sicuro non un martire. E’ l’uomo di punta della borghesia araba, che il fanatismo può al massimo usarlo come strumento ideologico, ma che fanatico poi non è.JERICHO

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  3. Adesso viene pure criticato 300 e il sacrificio di 300 coraggiosi Spartani..ragazzi aprite gli occhi perchè se andiamo avanti di questo passo seguendo il “saggio leonardo” ci ritroveremo in una società senza ideali in cui quello che non si comprende è fascista..Mi volete spiegare dov’è finito in questi ultimi anni il senso patriottico???Sta sparendo..e noi adesso ci mettiamo pure a criticare il sacrificio di 300 valorosi..Cazzo svegliamoci,e cominciamo a recuperare un pò di sani ideali..Mi volete dare del fascista perchè sono uno dei pochi che è ancora patriottico e che si batterebbe per la propria patria?Fate pure..

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  4. A Jericho, ho scritto il post sopra il tuo, non capisco se la citazione a Bin Lden si riferisce al mio scritto… se così non riesco ad immaginere cosa centri!all’ultimo post… non erano solo in 300 e non erano solo Spartani, la storiografia antica ama l’esagerazione (soprattutto quella greca!).. il film è bellissimo, su questo ci troviamo d’accordo, ma assolutamente non reale, infatti riguarda un fumetto! Nella storia di eroi ce ne sono stati ma… tutti temono la morte! Le battaglie che ci vengono raccontate sono eventi grandiosi, la realtà era ben più truculenta, puzzava di feci e di cadaveri putrefatti!… oggi questo dovrebbe essere inverosimile, l’amore per la patria dovrebbe essere un sentimento capace di realizzare una vita migliore! Costruire, non distruggere!Melee

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  5. A Jericho, ho scritto il post sopra il tuo, non capisco se la citazione a Bin Lden si riferisce al mio scritto… se così non riesco ad immaginere cosa centri!all’ultimo post… non erano solo in 300 e non erano solo Spartani, la storiografia antica ama l’esagerazione (soprattutto quella greca!).. il film è bellissimo, su questo ci troviamo d’accordo, ma assolutamente non reale, infatti riguarda un fumetto! Nella storia di eroi ce ne sono stati ma… tutti temono la morte! Le battaglie che ci vengono raccontate sono eventi grandiosi, la realtà era ben più truculenta, puzzava di feci e di cadaveri putrefatti!… oggi questo dovrebbe essere inverosimile, l’amore per la patria dovrebbe essere un sentimento capace di realizzare una vita migliore! Costruire, non distruggere!Melee

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  6. Se è vero che D’annunzio esaltava, come li definisci tu, i mascelloni, è pur vero che anche chi mostra la falce e il martello ha i suoi eroi che tutto sommato differiscono solo nella forma e non nella sostanza dai nostri amici aspiranti-Rambo. Che siA guerra o sia rivoluzione i morti ci sono sempre poichè il combattere non ha di per sè un colore o uno schieramento. I 300 spartani (quelli originali) non hanno combattuto se non per difendere la loro terra e i loro cari. addestrati alla guerra fin da piccolissimi vivendo in una società chiusa, che non si poteva permettere mollezze perchè dovevano tenere a bada un altro gruppo etnico (gli iloti), che ogni ranto insorgeva e la cui superiorità numerica era schiacciante. Re leonida&co hanno fatto solo cio per cui erano stati addestrati: combattere e vincere, e, in caso di impossibilita di vittoria, morire e tirarsi dietro quanto più basterdi possibile. Si in fondo erano dei patrioti (quindi dei fascisti?), tuttavia erano patrioti perchè avevano una patria che funzionava. Nell’occidente le patrie non funzionano più, vuoi per corruzione mancanza di senso civico, decadenza del livello dei politici, raccomandazioni, magheggi vari ed eventuali. E partoriscono mostri come i calciatori e le veline (e i VIP in genere intendiamoci) che altro non sono che uomini come noi, a volte peggio di noi, che tuttavia sono seguiti da sciami di fan urlanti, che come i primati apprendono per imitazione, ossia: si vestono come la star di turno, ne prendono i modi di fare, non sempre corretti, e via discorrendo. Così si finisce in una società iper-individualista dove tutti hanno dei diritti e nessuno ha dei doveri (peccato che se nessuno adempie i suoi doveri, nessuno riesce a godere dei suoi diritti) e così si arriva alla conclusione che la democrazia è una delle cose peggiori che possano esistere qualora venga messa in mano a dei coglioni che invece di interessarsi alle decisioni della propria classe politica preferiscono il calcio, facendo perdere la voglia a chi vorrebbe interessarsi di politica ma non riesce più a seguire nemmeno un programma di politica perchè o gli viene troppo da ridere (se cinco), o da vomitare (se sensibile). CONCLUSIONE:Avrei cento volte preferiro nascere tra i mascelloni spartani, alla fine nella consapevolezza di essere già morto avrei vissuto con più serenità.

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  7. A parte errori storici che sempre o quasi si trovano nella narrativa storica (fumetto o cinema poco importa), gli Spartani erano così: tutti d’un pezzo, obbedienti a leggi tanto ferree da risultare crudeli, e che tuttavia garantivano loro la supremazia militare rispetto alle altre poleis greche. Io trovo eccellenti i fumetti di Miller, se lui è fascista non me ne frega proprio nulla perché ci ha dato opere di grande impatto. 300 non l’ho ancora visto, ma lo farò e sai perché? Per godermi un film dai toni forti e dalle immagini vivide, per rilassarmi per un paio d’ore. Magari l’ideologia che, a sentir te, starebbe dietro mi colpirà, unita però alla consapevolezza che la virilità che permea queste opere non è identificabile con il fascismo. Che ci fosse anche nel fascismo è un altro apio di maniche. Dopo aver letto il fumetto in effetti una certa suggestione l’ho avuta: mi sono messo a lavorare e ad allenarmi più duramente, pensando: quelli là al loro tempo la fatica non la sentivano mica, perché io dovrei lamentarmi?Ah, dimenticavo: le Termopili (indipendentemente dall’uso/abuso che se ne fa quando le si cita) furono un nodo strategico fondamentale per la difesa non solo di Sparta, non solo della Grecia, ma di tutto l’occidente. Non ci fossero stati Leonida e i suoi forse l’impero persiano avrebbe colonizzato l’Europa e noi magari oggi staremmo leccando i piedi a qualche sovrano rammollito che si considera un dio per una tradizione che dura dal 380 a.C.

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  8. DITE TROPPE CAZZATE…SIETE COME I FIGLI VENUTI MALE DI SPARTA…IO VI BUTTEREI GIU DALLA TORRE…COME DICE BATTIATO…TANTO SI SA CHE A VOI NON STA BENE NIENTE…A DIMENTICAVO…IL FILM E’ FANTASTICO…E I BOTTEGHINI LO HANNO DIMOSTRATO…

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  9. Tutto questo analizzare 300 non porta a nulla e questo è tanto più evidente quando, leggendo i vari commenti, ho letto tutto e il contrario di tutto (ad esempio la suggestiva provocazione spartani=irakeni, Serse=Bush che personalmente trovo molto più calzante a voler cercare necessariamente una chiave di lettura, fosse solo per una questione di numeri….Ma questo è un altro discorso) volendo necessariamente accusare Miller di bisbigliare allo spettatore cosa pensare riguardo lo scontro tra occidente e oriente. Innanzi tutto, secondo me bisogna prendere il film esattamente per quello che è: un film, a prescindere dagli intenti degli autori. E questo è più difficile di quanto non sembri, lo riconosco, ma trovo un po’ patetico, e tipicamente di una sinistra un po’ annoiata (detto per inciso, sono di sinistra), etichettare come “fascista” ogni cosa che ci appare cruda, violenta e anacronistica. 300 non è fascista. E’ anacronistico. In maniera palese. E non è un film per bambini. Non si vedevano tanti quasi-nudi maschili, e poi esibiti tanto fieramente, in un film (un film non vietato ai minori, ovvio..) dai tempi di Spartacus probabilmente…quindi parliamo di 47 anni fa. Non si sentivano frasi piene di pathos tipo “non c’è spazio per la tenerezza a Sparta. Solo per la forza e la durezza” (cito a memoria, pessima memoria) almeno dagli anni 80. Insomma questo film, piaccia o meno, è più ridicolo che fascista. Ah…gliene freghi a qualcuno, a me è anche piaciuto.

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  10. Premetto che non ho letto il fumetto!Penso che oltre tutto che avete detto sia un bel film e senz’altro da vedere, senza che debba forzatamente esser visto sotto un aspetto politico-culturali o facendo un paragone con la rappresentazione cartacea!

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  11. La parola “fascisti” è un po’ inflazionata, non credo che tutto ciò che è male sia fascista, anche se probabilmente quasi tutto quello che è fascista sia male o poco buono.Sta di fatto che il film, io purtroppo non ho letto il fumetto, non da molto spazio alla diplomazia, la delegazione persiana trucidata è solo un’esempio, e certamente è un’inno all’eroismo e al sacrificio estremo in nome di un’ideale o della patria, ma chi si appassionerebbe per un film o un’opera dove non ci sono eroi? Già nel medioevo si cantavano le gesta dei cavalieri, i greci stessi esaltavano gli uomini pronti a dare la vita per la gloria, fascisti anche loro? Secondo me i fascisti come li definisci tu sono una parte presente in tutti gli uomini, pronti a riemergere in ogni momento o destinati a rimanere nascosti per sempre sotto uno spesso strato di ragione e cultura.Non ti è mai capitato quando sei in una sala d’aspetto con, per esempio, dei ragazzini molto vivaci, di sentire la voglia di farli tacere? O di zittire qualcuno quando parla male di un tuo amico, o contro una tua fede?In questo caso il “fascista” che c’è in te sta riemergendo, ma qualcosa il più delle volte lo blocca, quel qualcosa è ciò che ci rende diversi.E’ vero come dici che i film ci influenzano, la pubblicità ci influenza, la musica ci influenza tutto quello che passa dai Mass Media tende ad influenzarci, ma il nostro cervello dovrebbe fare almeno un po’ da filtro, o pensi che l’uomo sia uno zombie, più simile ad una pecora che non ad un essere superiore? Su una cosa hai ragione… Disney mi ha influenzato, ora sono come paperino, povero e sfigato 😉

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  12. Mi dispiace, ma tu vedi messaggi dove non ci sono. Se ti dico che ogni concerto sinfonico è un messaggio pro-fascista perchè c’è uno solo che dirige tutti gli altri cosa mi diresti? Entertainment non fa sempre politica, e stai dando una profondità politica a “300” che semplicemente non ha, per non parlare delle tante tante inesattezze storiche di quel film.No, le insidie sono altrove. Molto più pericoloso del cinema sono la stampa e la TV. Lì c’è il vero messaggio subliminale costante che tenta di convincere la popolazione che deve comportarsi in modo conformista.Frank Miller non èil problema.

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  13. Rimango senza parole…..nn vai a vedere il film e poi gli dai un’importanza assurda….è solo un film che racconta in maniera un pò esagerata quello che è successo secoli fà….io il film l’ho visto, mi è piaciuto, ma nn ci vedo tutta questa politica di dui parli….un consiglio giudica di meno!

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  14. io sono di sinistra di idee, ma se anche tu sei di sinistra allora c’è qualcosa che non va.tu fai parte di quelli che scelgono dei nemici e caricano alla cieca come tori. ma perchè scusa, il comunismo non prevede il culto della personalità e del militarismo ??? stalin faceva sparare contro chi retrocedeva dai suoi stessi compagni !! Evidentemente era fascista e non lo sapeva, (o mussolini era comunista e non lo sapeva, e fra l’altro lo è stato).quello a cui ti dovrebbe far pensare il film e la storia in generale è la fortuna di vivere in un epoca e in uno stato, in cui puoi svegliarti la mattina e non devi combattere una guerra con il tuo vicino, ma puoi invece scrivere stronzate liberamente.tu stesso e io che ti rispondo siamo indice di democrazia, mentre quello che tu vorresti, ovvero la censura, (quanti film non avremmo visto se tu o gente come te avesse il potere, aiuto) è indice di dittatura e totalitarismo.secondo me nel film non ci sono messaggi politici e se ci sono, sono banali e fumettosi, non vedo inni al martirio, non mi fanno paura. mi fa più paura chi chiama “stupidi cani da guardia” delle persone morte per la propria patria e chi riesce a dare valenza come messaggio negativo a Zio Paperone !!!Ma ci rendiamo conto !!!!! E allora vogliamo parlare di quel fascistone di Topolino sempre bravo ordinato e preciso !?!?!?Ma mi faccia il piacereA leonà, sei n fenomeno !!!

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  15. Anonimo delle 4:18 AM, forse devi chiarirti le idee sulla differenza tra “critica” e “censura”. Censura è quando non puoi esercitare la critica. Censura è quando, se eserciti la critica, arriva uno come te a insultare, sparare cazzate (es. Mussolini non è mai stato comunista, per il semplice motivo che uscì dal PSI diversi anni prima della scissione di Livorno da cui nacque il partito comunista) e citare a sproposito la censura. Eh già, perché la censura è sempre quella degli altri. Se tutti “ragionassero” come te, . ogni opera verrebbe presa come indiscutibile. Inoltre è proprio Frank Miller il primo a definire le sue opere “propaganda”. Lui almeno ha il coraggio di dirlo. I suoi piccoli fans, invece, sono spesso dei vigliacchi che si nascondono dietro muraglie di insulti (ovviamente anonimi).

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  16. Buona sera, ho letto il fumetto e ho visto il film, trovandoli ambredue gradevolissimi. Ma se devo essere sincero non condivido questa visione fascistica dell’opera per 3 ragioni:1) Il film, malgrado le inesattezze frequenti, rappresenta la mentalità dell’epoca e della cultura spartana, mostrandoci quindi il COME era inteso il guerreggiare all’epoca.2) Il messaggio di sacrificio e di immolazione per la propria terra è da me condiviso, ma non per questo lo è anche un militarismo ed una concezione di fascismo della guerra. In altre parole, il sacrificio è una virtù se è per la difesa di persone a cui teniamo (ce lo insegniano anche molte religioni)3) L’opera è da intendersi, per definizione, ARTE e come tale non può essere soggetta a censure ed aggressioni gratuite, poichè nel foglio e nella pellicola (molto fedele al fumetto, tra l’altro) vi è una parte dell’autore e dei suoi pensieri.Detto questo, grazie dell’attenzione

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  17. Se il fascismo fosse quello ben venga…altro che girare per strada e vedere 20enni con pance sfatte dall'alcool e 30enni con braccia da ragazzina…
    Onore, fisici scultorei, addomi scolpiti e palle quadrate, questi sono i valori che dovrebbero tornare.

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  18. Leonardo,il tuo commento li ha fatti uscire dalle fogne…e dire che la maggioranza di loro non sembra esserne neppure consapevole. Ci ho messo un'ora a leggermi tutti i commenti.
    Uno splendido spaccato sociale….grazie perchè in certe risposte sei davvero illuminante…

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  19. “…essere Uomini, con la schiena dritta, i valori saldi e i riflessi pronti.”

    Non chiederei altro dalla vita. Non insegnerei altro a mio figlio.

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